ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00654

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 15
Seduta di annuncio: 186 del 10/07/2007
Firmatari
Primo firmatario:
Gruppo: RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA
Data firma: 10/07/2007
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 10/07/2007
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 10/07/2007


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 10/07/2007
Stato iter:
12/07/2007
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 12/07/2007
Resoconto RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA
 
RISPOSTA GOVERNO 12/07/2007
Resoconto SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
 
REPLICA 12/07/2007
Resoconto RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 12/07/2007

SVOLTO IL 12/07/2007

CONCLUSO IL 12/07/2007


Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00654
presentata da
ELETTRA DEIANA
martedì 10 luglio 2007 nella seduta n.186

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro degli affari esteri, il Ministro della difesa, per sapere - premesso che:

il Governo Italiano negli ultimi anni ha investito numerosi milioni di euro per la riforma del sistema giudiziario in Afghanistan;

nonostante siano stati fatti enormi sforzi, anche nell'ultimo anno, per stabilire regole democratiche e rispettose dei diritti umani e civili nel sistema giudiziario Afgano, siamo in presenza però di un apparato che presenta ancora gravi lacune e inefficienze tali da minare alla radice la certezza del diritto nel Paese;

sono numerosi i casi giunti all'attenzione della comunità internazionale e che hanno messo in evidenza le criticità tutt'ora presenti in Afghanistan;

il 21 maggio 2007, Malalai Joya, la parlamentare afghana che dal dicembre 2003 denuncia instancabilmente la presenza di signori della guerra fondamentalisti nelle istituzioni afgane, è stata espulsa dal parlamento, interdetta a uscire dal paese e oggetto di un procedimento penale per aver espresso in una intervista a Tolo TV, un canale privato locale, una dura condanna nei confronti del parlamento afgano; nello stesso parlamento, esattamente un anno fa, nel maggio del 2006, Malalai e' stata aggredita fisicamente e insultata e, in pochi anni, ha subito quattro attentati;

il 20 marzo scorso dalle autorità afghane è stato arrestato Rahmatullah Hanefi il manager dell'ospedale di «Emergency» a Lashkargah con l'accusa di essere coinvolto nel rapimento del giornalista Daniele Mastrogiacomo; dopo tre mesi di detenzione Hanefi è stato scarcerato, anche e soprattutto in forza delle pressioni del Governo italiano, dell'associazione Emergency e di un vasto movimento di opinione pubblica;

a 25 Km dalla capitale afgana sorge il penitenziario di Poli Chark, alla realizzazione del quale ha contribuito in maniera decisiva l'Italia, in via di trasformazione in carcere di massima sicurezza (dovranno esservi trasferiti i detenuti di Guantanamo): risulta agli interpellanti che all'interno del carcere, nel settore femminile, vivono segregate in uno spazio angusto perlomeno 70 giovani donne con 50 figli piccoli; la più giovane detenuta ha 15 anni con un figlio neonato; la natura della loro colpevolezza, peraltro acquisita senza processo e senza tempi finiti di detenzione, sembrerebbe risiedere unicamente nella violazione delle regole del codice tribale e pertanto, secondo le opinioni di alcuni avvocati afgani, non punibile neanche secondo la Sharia;

in sede di Conferenza internazionale, svoltasi nei giorni scorsi a Roma, l'Italia ha nuovamente rinnovato il proprio impegno affinché il Paese afgano sia dotato di un sistema giudiziario efficiente e rispettosa dello stato di diritto; ma dalla Conferenza, a giudizio degli interpellanti, non sono emerse con precisione le line guida di tal processo innovatore -:

quali siano, a giudizio del Governo, gli elementi positivi che il programma italiano di Giustizia in Afghanistan ha realizzato;

se il Governo sia in grado di fornire indicazione utili relativamente alla vicenda delle detenute del carcere di Poli Chark, sia riguardo le loro condizioni di detenzione sia in relazione alle garanzie processuali e i tempi di scarcerazione;

quali siano i criteri cui risponde l'istituzione del nuovo carcere di Poli Chark soprattutto in relazione alla necessità di evitare il ripetersi di situazioni analoghe a quelle di Guantanamo.

(2-00654)«Deiana, Siniscalchi, Migliore».
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
DETENUTI, DIRITTI CIVILI E POLITICI, DIRITTI DELL'UOMO, RELAZIONI INTERNAZIONALI, STATI ESTERI
SIGLA O DENOMINAZIONE:

AFGHANISTAN