ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00591

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 15
Seduta di annuncio: 167 del 11/06/2007
Firmatari
Primo firmatario:
Gruppo: FORZA ITALIA
Data firma: 11/06/2007
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FORZA ITALIA 11/06/2007
FORZA ITALIA 11/06/2007
FORZA ITALIA 11/06/2007
FORZA ITALIA 11/06/2007
FORZA ITALIA 11/06/2007
FORZA ITALIA 11/06/2007
FORZA ITALIA 11/06/2007
FORZA ITALIA 11/06/2007
FORZA ITALIA 11/06/2007
FORZA ITALIA 11/06/2007
FORZA ITALIA 11/06/2007
FORZA ITALIA 11/06/2007
FORZA ITALIA 11/06/2007
FORZA ITALIA 11/06/2007
FORZA ITALIA 11/06/2007
FORZA ITALIA 11/06/2007
FORZA ITALIA 11/06/2007
FORZA ITALIA 11/06/2007
FORZA ITALIA 11/06/2007
FORZA ITALIA 11/06/2007
FORZA ITALIA 11/06/2007
FORZA ITALIA 11/06/2007
FORZA ITALIA 11/06/2007
FORZA ITALIA 11/06/2007
FORZA ITALIA 11/06/2007
FORZA ITALIA 11/06/2007
FORZA ITALIA 11/06/2007
FORZA ITALIA 11/06/2007
ALLEANZA NAZIONALE 11/06/2007
ALLEANZA NAZIONALE 11/06/2007


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI delegato in data 11/06/2007
Stato iter:
14/06/2007
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 14/06/2007
Resoconto FORZA ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 14/06/2007
Resoconto SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI E ATTIVITA' CULTURALI)
 
REPLICA 14/06/2007
Resoconto FORZA ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 14/06/2007

SVOLTO IL 14/06/2007

CONCLUSO IL 14/06/2007


Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00591
presentata da
SIMEONE DI CAGNO ABBRESCIA
lunedì 11 giugno 2007 nella seduta n.167

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro per i beni e le attività culturali, per sapere - premesso che:

in data 21 novembre 2002, presso il Ministero dei beni e attività culturali, è stato sottoscritto un Protocollo d'intesa tra gli enti territoriali rappresentati dalla Regione Puglia, dalla Provincia e dal Comune di Bari e la famiglia proprietaria del Teatro Petruzzelli di Bari, distrutto dall'incendio doloso avvenuto nell'ottobre del 1991;

in forza del predetto Protocollo, gli enti territoriali predetti si obbligavano, tramite la Fondazione Petruzzelli, a ricostruire e a consegnare entro quattro anni, il Teatro funzionante per acquisirlo successivamente in uso quarantennale, attraverso la corresponsione alla famiglia proprietaria di un canone pari a 500 mila euro annui;

il Governo Prodi, un mese e mezzo prima della scadenza quadriennale della ultimazione dei lavori di ricostruzione che procedevano con notevole ritardo, ha disposto con il decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262, successivamente convertito dalla legge 24 novembre 2006, n. 286, il trasferimento coattivo del Teatro Petruzzelli al Comune di Bari, dietro l'indennizzo da determinarsi a cura del Prefetto di Bari e in favore dei proprietari espropriati;

le motivazioni a giudizio del Governo nello stabilire il predetto esproprio erano dettate nell'enunciazione della «celere ripresa delle attività culturali del Teatro Petruzzelli», che in realtà era stata impedita proprio dall'inadempimento dovuto al mancato completamento della ricostruzione del Teatro, da parte degli enti territoriali, nonché dalla stessa Fondazione nel corso del cronoprogramma di ricostruzione;

le predette decisioni del Governo, hanno indotto i proprietari del Teatro Petruzzelli, a presentare un ricorso, attraverso il tribunale di Bari, presso la Corte costituzionale, in quanto la norma contenuta nel decreto-legge suesposto e successivamente convertito in legge, con cui era stato disposto il trasferimento coattivo al Comune di Bari, avrebbe presentato profili di incostituzionalità a causa dell'assenza dei requisiti della decretazione d'urgenza, come previsto dall'articolo 77 della Costituzione;

il 23 maggio 2007, il Tribunale di Bari presso cui era stato presentato il ricorso, accogliendo le motivazioni presentate dai proprietari del Teatro Petruzzelli, ha ordinato la rimessione degli atti alla Corte costituzionale, disponendo la notificazione del provvedimento ai soggetti interessati, ed evidenziando altresi la rilevante e non manifestamente infondata, questione di legittimità costituzionale dell'articolo 18, commi 2 e 3, del decreto legge 3 ottobre 2006, n. 262 successivamente convertito con la legge 24 novembre 2006, n. 286 per quanto concerne l'esproprio del Teatro in questione;

è importante a tal proposito rilevare come la Corte costituzionale a partire dalla sentenza n. 29 del 27 gennaio 1995, fino alla recente sentenza n. 171 del 2007, abbia sostanzialmente ribadito che l'efficacia sanante della legge di conversione del decreto-legge, costituisce un principio secondo il quale: «il difetto dei requisiti del caso di straordinaria necessità ed urgenza, una volta intervenuta la conversione, si traduce in un vizio in procedendo della relativa legge»;

lo stesso Tribunale di Bari, nell'ordinanza emessa, ha altresì sottolineato che, sebbene la norma impugnata sia inserita in un decreto-legge successivamente convertito in legge, recante: «disposizioni urgenti in materia tributaria», la previsione dell'esproprio del Teatro Petruzzelli in favore del Comune di Bari non ha alcuna finalità né di natura finanziaria (riferita alla disciplina del bilancio dello Stato e degli enti locali), né tanto meno di natura tributaria (riferita alla modifica del regime delle entrate pubbliche);

è importante ricordare inoltre, come solitamente i tempi che intercorrono tra la rimessione degli atti alla Corte costituzionale e la sua pronuncia siano in media pari a dodici mesi;

recentemente il Ministero dei beni e attività culturali, attraverso gli organi di informazione, ha fatto intendere che le procedure di esproprio e di erogazione dell'indennizzo, nonché i lavori di ricostruzione proseguiranno comunque, nonostante l'ordinanza emessa dal Tribunale di Bari che accoglieva le suesposte motivazioni dei proprietari del Teatro Petruzzelli;

se le predette intenzioni del Ministero dei beni e attività culturali, fossero confermate, si configurerebbe una situazione paradossale in quanto, sebbene il proseguimento della ricostruzione dei lavori costituisca un elemento positivo per il rilancio della città di Bari, le ingenti risorse finanziarie reperite sia dal Governo, attraverso i finanziamenti già stanziati, sia dallo stesso Comune di Bari, attraverso il necessario reperimento dei fondi per l'indennizzo, rischierebbero di essere senza possibilità di restituzione o gravate dagli accessori (interessi mutuatari) non ripetibili, con gravi ripercussioni sulla finanza pubblica anche locale, nel caso in cui la Corte costituzionale annullasse l'esproprio;

un ulteriore ricorso è stato presentato dalla famiglia proprietaria del Teatro Petruzzelli, anche presso la Corte europea dei diritti dell'uomo a Strasburgo, al fine del riconoscimento di una sentenza favorevole che stabilisca che l'esproprio in questione, sia contrario alla Convenzione europea dei Diritti Umani, ed in particolare all'articolo 1 del I Protocollo addizionale sul diritto al rispetto dei propri beni -:

se non ritenga opportuno intervenire in tempi rapidi ed in autotutela, attraverso un'iniziativa o un intervento legislativo ad hoc, che stabilisca l'abrogazione dell'esproprio del Teatro Petruzzelli, nei confronti della famiglia proprietaria della struttura, ripristinando conseguentemente l'operatività del Protocollo d'intesa del 2002, esposto in premessa.


(2-00591)
«Di Cagno Abbrescia, Leone, Bruno, Carlucci, Fitto, Franzoso, Lazzari, Licastro Scardino, Mazzaracchio, Sanza, Vitali, Gianfranco Conte, Aracu, Caligiuri, Aprea, Biancofiore, Carfagna, Ceccacci Rubino, Craxi, Di Centa, Della Vedova, Costa, Fallica, Fedele, Marras, Cicu, Gardini, Giacomoni, Marinello, Filipponio Tatarella, Bono».
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
COMUNI, ESPROPRIAZIONE, GIUDIZI DI COSTITUZIONALITA', RICORSI GIURISDIZIONALI, TEATRI
SIGLA O DENOMINAZIONE:

CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL' UOMO, DECRETO LEGGE 2006 0262, L 2006 0286, TEATRO PETRUZZELLI DI BARI