Atto Camera
Interpellanza urgente 2-00547
presentata da
MARINA SERENI
martedì 29 maggio 2007 nella seduta n.160
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere - premesso che:
come noto, l'articolo 6 del decreto-legge 9 ottobre 2006, n. 263, così come convertito con modificazioni dalla legge 6 dicembre 2006, n. 290, ha proposto un'interpretazione autentica delle previsioni della legge 24 febbraio 1992, n. 225, prevedendo che «le disposizioni delle ordinanze di protezione civile che prevedono il beneficio della sospensione dei versamenti dei contributi previdenziali ed assistenziali e dei premi assicurativi si applicano esclusivamente ai datori di lavoro privati aventi sede legale ed operativa nei comuni individuati da ordinanze di protezione civile»;
a seguito di tale intervento legislativo, l'INPDAP ha emanato una circolare (n. 1463, del 16 aprile 2007) in base alla quale si è inteso dare applicazione alla norma in oggetto, nel senso di escludere le pubbliche amministrazioni e i lavoratori da queste dipendenti dall'applicazione di tale beneficio, così avviando procedure per la restituzione dei corrispondenti contributi;
tale applicazione appare agli interpellanti più che eccepibile e foriera di un ampio contenzioso, con indesiderati effetti finanziari e gestionali per le amministrazioni coinvolte - stanti anche i tempi fissati dall'INPDAP per il recupero di tali somme, fissato in un solo mese dalla data di emanazione di detta circolare - e conseguenti situazioni di evidente disparità di trattamento dei lavoratori, in ragione della sola natura, pubblica o privata, dei datori di lavoro;
si registrano già pronunciamenti del TAR del Molise (ordinanze n. 96/2007 e 100/2007) che, accogliendo due ricorsi presentati da dipendenti pubblici, relativi a provvedimenti analoghi adottati dal medesimo ente previdenziale pubblico, ha sospeso i giudizi e trasmesso gli atti alla Corte costituzionale, ritenendo «rilevante e non manifestamente infondata, in relazione agli articoli 2 e 3 della Costituzione, la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 6, comma 1-bis del decreto-legge 9 ottobre 2006, n. 263, convertito con modificazioni nella legge 6 dicembre 2006, n. 290»;
secondo le argomentazioni del TAR del Molise, anche il citato articolo interpretativo continuerebbe ad essere affetto da ipotesi interpretative alternative, entrambe suscettibili di possibili censure costituzionali «sia ove interpretato nel senso di conferire solo ai datori di lavoro e ai lavoratori privati il diritto di beneficiare della sospensione dei contributi, sia ove inteso nel senso che ai soli datori di lavoro privati è concesso il beneficio di non versare la propria quota di contribuzione ai competenti Istituti previdenziali»;
dovere e interesse dello Stato è, senz'altro, garantire il giusto riconoscimento di provvidenze in favore delle popolazioni, degli operatori e delle istituzioni realmente colpite da eventi calamitosi, senza, tuttavia, produrre improprie e ingiustificate disparità di trattamento -:
quali siano le valutazioni con riferimento agli effetti della normativa indicata in premessa, alla luce delle iniziative assunte dagli enti previdenziali competenti;
se e come si ritenga di dover intervenire per ribadire che intenzione e obiettivo della citata norma non sia l'esclusione delle pubbliche amministrazioni e dei loro dipendenti dal beneficio in questione ma, piuttosto, la mera necessità di specificare il doppio requisito richiesto ai soggetti privati;
se e come si ritenga di dover intervenire per scongiurare le pesanti conseguenze finanziarie organizzative e gestionali per le amministrazioni locali interessate, già così fortemente penalizzate da eventi calamitosi, nonché l'ampliarsi di un contenzioso i cui primi pronunciamenti già sembrano profilare esiti non propizi per l'amministrazione statale.
(2-00547)
«Sereni, Bocci, Merloni, Vannucci».