ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00533

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 15
Seduta di annuncio: 157 del 15/05/2007
Firmatari
Primo firmatario:
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 15/05/2007
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ITALIA DEI VALORI 15/05/2007


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 15/05/2007
Stato iter:
17/05/2007
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 17/05/2007
Resoconto ITALIA DEI VALORI
 
RISPOSTA GOVERNO 17/05/2007
Resoconto SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 17/05/2007
Resoconto ITALIA DEI VALORI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 17/05/2007

SVOLTO IL 17/05/2007

CONCLUSO IL 17/05/2007


Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00533
presentata da
GIUSEPPE OSSORIO
martedì 15 maggio 2007 nella seduta n.157

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, per sapere - premesso che:


nel 2007 è entrata in vigore la nuova disciplina della Commissione europea a favore delle regioni svantaggiate, con l'adozione dei nuovi orientamenti 2007-2013 per gli aiuti di Stato a finalità regionale;


l'Unione europea definisce le Zone Franche Urbane come «territori nei quali applicare un azzeramento provvisorio o una riduzione temporanea delle aliquote fiscali e contributive fino al momento della riqualificazione della zona in questione»;


è errato definire la ZFU come «porto franco» o «zona economica speciale», o ancora come strumento per incentivare in generale lo sviluppo, tutte ipotesi di difficile sostenibilità in ambito comunitario;


mutuando l'esperienza francese delle ZFU, un ben riuscito esempio di fiscalità di vantaggio, si può prospettare un'ipotesi di agevolazione fiscale per l'insediamento di imprese in ambito urbano particolarmente adattabile alla realtà del nostro Mezzogiorno e in Campania in particolare;


solo in Francia esistono ben 90 città con zone franche, attuate tramite la promozione di investimenti privati, ossia aree create in quartieri con più di 10 mila abitanti, particolarmente svantaggiati in relazione a parametri come il tasso di disoccupazione, la proporzione dei giovani usciti dal sistema scolastico senza diploma, la proporzione dei giovani di età inferiore a 25 anni e il potenziale fiscale dei comuni interessati;


nell'ultima legge finanziaria 2007 il comma 340 dell'articolo 1 ha stabilito che: «per favorire lo sviluppo economico e sociale, anche tramite interventi di recupero urbano, di aree e quartieri degradati nelle città del Mezzogiorno, identificati quali zone franche urbane, con particolare riguardo al centro storico di Napoli, è istituito nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico un apposito fondo con una dotazione di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008 e 2009. Il fondo provvede al cofinanziamento di programmi regionali di intervento nelle predette aree.»;


le Municipalità del Comune di Napoli, I. II. III. IV in seduta comune, il giorno 5 marzo 2007 hanno assunto all'unanimità l'iniziativa di individuare come zona franca urbana del centro storico di Napoli, il perimetro riconosciuto dall'UNESCO nel 1995 come patrimonio dell'umanità;


le suddette Municipalità del Comune di Napoli, che rappresentano ben 400.000 cittadini del centro storico, hanno sollecitato inoltre il Sindaco di Napoli affinché con ogni urgenza indicasse al CIPE questa perimetrazione. Hanno altresì chiesto alla Regione Campania di inserire nel Programma regionale di interventi la ZFU del centro storico di Napoli come previsto dalla Finanziaria;


già nel febbraio dello scorso anno il Consiglio comunale di Napoli aveva votato all'unanimità un ordine del giorno nel quale si ribadiva l'importanza di un intervento di riqualificazione nel centro storico, di grande interesse ai fini della rinascita dell'intera città;


il giorno 11 aprile la Giunta comunale di Napoli ha indicato l'area orientale della città, dove giace l'ex complesso industriale, come quella in cui istituire una zona franca urbana;


la predetta area orientale avrà necessità di un apposito piano di insediamenti industriali per non vanificare gli sforzi finanziari per la riqualificazione delle predetta area;


il Centro storico di Napoli ha, rispetto agli altri quartieri, una grande potenzialità che deve essere valorizzata: quella di fungere da volano per la ripresa socio-economica dell'intera città. È una area che presenta una indubbia necessità di un profondo recupero urbano, in coerenza con la lettera del comma 340 dell'articolo 1 della Legge finanziaria, essendo un quartiere notevolmente degradato, ma è altresì caratterizzata da un'indiscutibile forza di attrattiva che ne fa uno dei luoghi più importanti al mondo. Il suo rilancio coinciderebbe con la possibilità di arricchire l'intera città, contribuendo alla ripresa delle altre zone disagiate;


bisogna pensare Napoli come città sistema, il cui centro storico non a caso è stato riconosciuto patrimonio dell'Umanità dall'Unesco, nel 1995. Questa la motivazione scritta che l'agenzia delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura ha addotto per la sua scelta: «Napoli è una delle più antiche città d'Europa di cui l'attuale conformazione urbanistica conserva gli elementi di tutto il suo straordinario percorso ricco di eventi»;


quello di Napoli è forse il centro storico più grande del mondo, nonché il museo a cielo aperto più grande d'Europa. Si estende infatti su una superficie di circa 720 ettari: ma, la sua unicità sta nella conservazione quasi totale e nell'uso dell'antico tracciato viario greco;


tuttavia non si tratta soltanto di valorizzare un innegabile luogo di culto tra i tesori storici ed architettonici del Sud d'Italia, quanto piuttosto di render merito al tessuto produttivo del centro storico di Napoli, basti pensare alle centinaia di micro-attività produttive già presenti dei quartieri centrali della città il cui rilancio coincide con l'obiettivo indicato nelle disposizioni comunitarie;


non potrà esservi prospettiva europea di sviluppo e di riqualificazione urbana per la città, se non partendo dal presupposto che il capoluogo campano presenta due emergenze: da un lato ha necessità di un risanamento urbanistico del centro storico, dall'altro ha urgenza di riqualificare l'ex complesso industriale, sito nella zona est di Napoli;


Napoli merita dunque l'attenzione dovuta da parte del Governo, e se la zona est, come ha dichiarato di recente al quotidiano Il Mattino, il viceministro per lo sviluppo economico Sergio D'Antoni, «ha i requisiti richiesti» per diventare zona franca urbana, il Centro storico appare ancora più qualificato, determinandosi in esso quelle condizioni di densità abitativa, degrado fisico strutturale e depressione economica che sono indicate espressamente dall'Unione europea quali motivazioni elettive per le provvidenze previste;


dall'altra parte, come ha bene evidenziato l'onorevole Nicola Rossi, nell'intervista rilasciata al Corriere del Mezzogiorno le zone franche urbane sul modello francese non devono e non possono essere concepite per quello che non sono, non si tratta cioè di uno strumento per incentivare generalmente lo sviluppo al sud, ma, soprattutto prendendo a modello l'esempio francese, è evidente che si tratta di uno strumento specifico di intervento sulla «marginalità urbana»;


peraltro, non si può disattendere quanto stabilito nella Legge Finanziaria del 2007, secondo cui l'identificazione di una zona franca urbana nella città di Napoli coincide con quella del suo centro storico, eventualità che - a parere degli interpellanti - tra le altre cose aprirebbe un pericoloso precedente nei confronti del carattere vincolante della norma di legge -:




quali interventi intenda mettere in campo il Governo per dotare Napoli di una Zona Franca Urbana al centro storico così come espressamente previsto nella legge Finanziaria per il 2007 dal comma 340.



(2-00533) «Ossorio, Donadi».
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
AGEVOLAZIONI CONTRIBUTIVE, AGEVOLAZIONI FISCALI, CENTRI STORICI E ZONE PEDONALI, CENTRI URBANI, INTERVENTI IN AREE DEPRESSE, UNIONE EUROPEA
SIGLA O DENOMINAZIONE:

L 2006 0296

GEO-POLITICO:

NAPOLI, NAPOLI - Prov, CAMPANIA