ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00233

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 15
Seduta di annuncio: 68 del 11/11/2006
Firmatari
Primo firmatario:
Gruppo: RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA
Data firma: 11/11/2006
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 11/11/2006
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 11/11/2006
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 11/11/2006
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 11/11/2006
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 11/11/2006
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 11/11/2006
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 11/11/2006
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 11/11/2006
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RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 11/11/2006
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 11/11/2006
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Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE 10/11/2006
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 20/11/2006
Stato iter:
30/11/2006
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 30/11/2006
Resoconto RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA
 
RISPOSTA GOVERNO 30/11/2006
Resoconto SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 30/11/2006
Resoconto RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA
Fasi iter:

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 20/11/2006

DISCUSSIONE IL 30/11/2006

SVOLTO IL 30/11/2006

CONCLUSO IL 30/11/2006


Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00233

presentata da
DANIELA DIOGUARDI
sabato 11 novembre 2006 nella seduta n.068

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro della salute, il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro del lavoro e della previdenza sociale, per sapere - premesso che:


la magistratura di Gela sta attualmente indagando sui bimbi nati con malformazione e sulle morti sospette tra i 7 mila dipendenti occupati nei reparti degli stabilimenti Anic e dell'Agip fin dal 1959, anno di apertura del Petrolchimico;

una prima analisi ha accertato che, tra i dipendenti, i morti per cancro sono stati 641 e tra questi si stanno analizzando 195 casi sospetti;

a Gela è stato riscontrato un tasso di mortalità superiore alla media italiana del 57 per cento in più per i tumori allo stomaco per i maschi e del 74 per cento in più al colon retto per le femmine, del 13 per cento in più per i maschi e del 25 in più per le femmine per malattie cardiovascolari;

un'equipe di periti, nominati dalla magistratura di Gela, ha registrato nel territorio dei dati spaventosi per quanto riguarda le malformazioni dei nuovi nati:

a) per le ipospadie non si è mai registrato un dato così alto in nessuna realtà industriale del mondo;

b) su 13 mila nati tra il 1992 e il 2002, quasi 700 presentano malformazioni cardiovascolari, agli arti, all'apparato digerente, ai genitali esterni (dati questi superiore del 250 per cento alla media nazionale);

c) la percentuale di bimbi malformati a Gela è di 40 su mille;

d) nella relazione si dice testualmente «l'eccesso di rischio osservato a Gela per i difetti dei setti cardiaci e dei grandi vasi comunicatori è consistente. In particolare eccessi positivi sono stati riportati in associazione con contaminazioni di metalli pesanti e/o solventi organoclorurati presenti nelle acque ad uso civico, piombo in aree contaminate, solventi organici in ambiente lavorativo o residenziale, composti fenolici, per l'esposizione materna e paterna a pesticidi e per la residenza vicina a discariche di rifiuti»;

e) nell'area di Gela sono inoltre presenti altre sostanze nocive e in particolare idrocarburi aromatici, diossine, mercurio ed arsenico;

da questi studi emerge, ancora con più chiarezza, che l'elevato rischio ambientale diventa anche un rischio di salute per i cittadini ed in particolare per i lavoratori delle industrie;

sulla gravità del fenomeno sul territorio di Gela, il Tg 3 regionale, ha prodotto un esaustivo e completo servizio, il 7 novembre 2006, che ha avuto il merito di rendere pubblico un fenomeno su cui, troppo spesso, è stato steso un velo di silenzio;

sino al 2002, dalla magistratura furono contestate ai dirigenti del petrolchimico ben undici violazioni delle norme vigenti riguardanti il trattamento delle acque, la sicurezza dei serbatoi installati ed il monitoraggio degli inquinanti;

nel 2002 il precedente governo, secondo gli interpellanti, per aggirare i sigilli posti dalla magistratura al Petrolchimico per violazione delle norme ambientali, ossia per emissione di sostanze nocive, aveva approvato un decreto che derubricava il pet-coke, la sostanza incriminata, tra i combustibili e la eliminava, di conseguenza, dalla lista dei prodotti di scarto della lavorazione del petrolio;

tale soluzione, tesa a superare le gravi ripercussioni sociali a seguito del blocco dell'impianto, nei fatti ha consentito la riapertura del Petrolchimico ma ha messo ulteriormente a repentaglio la salute e l'ambiente nell'intero territorio di Gela;

i dati scientifici raccolti dai magistrati della Procura della Repubblica di Gela sulle prevalenze delle neoplasie e delle malformazioni congenite, pone in maniera irrimandabile la questione della riconversione e della bonifica dell'intero territorio di Gela affinché si fuoriesca finalmente da una monocultura industriale;

il 26 settembre 2006 dalle ore 8 del mattino fino alla sera, dal Petrolchimico di Gela, è avvenuta un'ulteriore emissione di fumi neri e maleodoranti che ha portato all'evacuazione dello stabilimento;

tale emissione, che faceva seguito ad altri due eventi simili accaduti nei mesi di luglio e agosto, ha messo in grave allarme l'intera città ed è stata talmente vasta da interessare anche la città di Vittoria;

i vertici del Petrolchimico continuano a trovare giustificazioni tecniche ai vari episodi, che, al contrario, sembrano legati alla mancanza di manutenzione e d'ammodernamento dell'impianto;

appare evidente che, alla luce dei dati sopra esposti, è necessario potenziare le strutture sanitarie esistenti sul territorio di Gela;

il Piano sanitario regionale siciliano (PRS) 2001-2002 prevedeva, secondo quanto indicato nelle linee guida del Ministero della sanità su proposta della Commissione Oncologica Nazionale, la seguente articolazione:

a) dipartimento oncologico di terzo livello;

b) dipartimento oncologico di secondo livello;

il primo, per l'alta specialità e la complessità delle Unità Operative della diagnostica e della terapia da fornire, andava allocato nelle aziende di riferimento nazionale e di alta specializzazione, i policlinici universitari e le altre aziende ospedaliere individuate nello stesso PRS, tra queste veniva individuata l'Azienda Ospedaliera S. Elia di Caltanissetta;

il secondo doveva essere provvisto delle seguenti Unità Operative (U.O.):

a) oncologia medica;

b) anatomia e istologia patologica;

c) radioterapia (attivabile con bacino di utenza interprovinciale);

d) unità di cura palliative;


questo dipartimento funzionale doveva, secondo il PRS, insistere nei capoluoghi di provincia o nelle «aree esposte all'insorgenza di neoplasie collegate a particolari rischi ambientali»;

sembra evidente che in una provincia come quella di Caltanissetta, oltre alla presenza di un dipartimento di 3o livello da attivare nel capoluogo, è necessario rendere operativo a Gela, un dipartimento ad articolazione più semplice, di 2o livello, stante la situazione ad alto rischio ambientale;

nell'azienda ospedaliera di Gela sono attualmente presenti la chirurgia generale con U.O. semplice di senologia, semplice di oncologia medica, nonché l'U.O. di anatomia patologica e l'UFA;

per attivare il dipartimento oncologico di 2o livello al fine di garantire standards assistenziali qualitativamente elevati e fornire prestazioni di elevato contenuto specialistico occorre potenziare l'esistente e creare l'U.O, di radioterapia e l'Hospice per le cure palliative ai malati terminali;

tali servizi potrebbero avere un bacino interprovinciale per la loro assenza nei comuni limitrofi (Licata, Vittoria ecc.) di altre province;

allo stesso modo appare necessario attivare, in questo contesto, il servizio di biologia molecolare, previsto nei dipartimenti di 3o livello, poiché da diversi anni le conoscenze sui tumori, la loro diagnosi precoce, la prognosi, la tipizzazione, l'individuazione precoce delle mocrometastasi e delle recidive, il profilo di rischio individuale, la valutazione sul successo della terapia farmacologia e la ricerca di nuovi farmaci antineoplastici si coniugano sempre più al miglioramento delle tecniche di biologia molecolare -:


se non si ritenga indispensabile ed urgente convocare una conferenza di lavoro tra i ministeri competenti, gli enti locali e la Regione Sicilia affinché si cominci ad esaminare un piano di riconversione produttiva, questa si che sarebbe una «grande opera» utile per la Sicilia, dell'area di Gela che consenta di salvaguardare sia il lavoro che la salute e l'ambiente e che preveda la bonifica ed il recupero di tutti i siti inquinati;

se si intenda, nel frattempo, prevedere insieme ai vertici dell'ENI, gli Enti locali e la Regione Sicilia misure certe, cominciando con il potenziamento delle centraline per il rilevamento dell'inquinamento, a tutela della salute dei lavoratori e dei cittadini di Gela e delle aree limitrofe;

se si è a conoscenza dei dati sulle emissioni inquinanti, con particolare riferimento agli incidenti sopra ricordati, prodotte dal Petrolchimico e se non si ritenga di rendere pubblici tali dati affinché anche tutta la popolazione sia a conoscenza dei rischi che sta correndo;

se non si ritenga necessario fornire ai cittadini di Gela e delle aree circostanti, che hanno dovuto subire gravi danni alla salute per cause non dipendenti dalla loro volontà e stante anche i finanziamenti previsti in questo campo dalla finanziaria attualmente all'esame delle Camere, attraverso un accordo con gli enti locali e la Regione Sicilia, una struttura sanitaria efficiente che possa contare su:

a) l'attivazione di un dipartimento oncologico di terzo livello a Caltanissetta, fornito del servizio di biologia molecolare;

b) l'attivazione di un dipartimento oncologico di secondo livello a Gela;

c) sempre a Gela, un'unità di igiene ambientale che accorpi il monitoraggio, l'interpretazione dei dati, l'indagine epidemiologica e l'indicazione degli interventi nel territorio, nonché un Registro Tumori per la raccolta, l'interpretazione dei dati di prevalenza e di incidenza, le diverse tipologie di patologie neoplastiche e la proposizione dei servizi più rispondenti al trend e, infine, un servizio di medicina e di igiene del lavoro.

(2-00233)
«Dioguardi, Forgione, Caruso, Smeriglio, Perugia, Duranti, Daniele Farina, Mantovani, Frias, Deiana, Iacomino, Ferrara, De Simone, Acerbo, Mungo, Olivieri, Mario Ricci, Andrea Ricci, Provera, Sperandio, Siniscalchi, Franco Russo, Rocchi, Cannavò, Cacciari, Burgio, Folena, Mascia, Khalil, Pegolo».

Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
CONTRIBUTI PUBBLICI, INDUSTRIA CHIMICA, ISTITUZIONE DI ENTI, MALFORMAZIONI CONGENITE, OSPEDALI, TUMORI
GEO-POLITICO:

GELA, CALTANISSETTA - Prov, SICILIA