Atto Camera
Mozione 1-00179
presentata da
UMBERTO RANIERI
lunedì 11 giugno 2007 nella seduta n.167
La Camera,
premesso che:
lo sviluppo del processo di integrazione europea rappresenta per l'Italia l'orizzonte strategico in cui collocare i propri obiettivi di crescita politica, economica e sociale, in quanto corrisponde sia ai valori contenuti nella Carta costituzionale, che alle priorità di politica interna e internazionale;
la dichiarazione solenne adottata a Berlino, in occasione del 50o anniversario della firma dei Trattati di Roma, ha ribadito che l'Europa si fonda sulla pace e la libertà, sulla democrazia e lo stato di diritto, sul rispetto reciproco e sull'assunzione di responsabilità per il benessere, la sicurezza, la tolleranza, la partecipazione, la giustizia e la solidarietà;
l'allargamento a 27 Stati membri e la prospettiva rappresentata dagli ulteriori negoziati di adesione in corso rendono improcrastinabile per l'Unione europea il rinnovamento ed il consolidamento del proprio assetto istituzionale, da conseguire in un contesto di valorizzazione del ruolo del Parlamento europeo e di partecipazione dei Parlamenti nazionali e di trasparenza e di dialogo con i cittadini europei, al fine di accrescerne la legittimità democratica e la capacità operativa;
la ratifica da parte dei due terzi degli Stati membri, in rappresentanza di 275 milioni di cittadini europei, del Trattato costituzionale unanimemente sottoscritto a Roma il 29 ottobre 2004 - insieme all'orientamento favorevole confermato da altri due Stati - mette in luce il giudizio largamente maggioritario sulla validità dell'impianto negoziale originario. Occorre, tuttavia, dare risposta ai problemi ed alle aspettative emerse dalla mancata ratifica del Trattato nei referendum in Francia e in Olanda;
Germania, Portogallo e Slovenia - che si avvicenderanno nella presidenza dell'Unione europea fino al 30 giugno 2008 - si sono impegnate congiuntamente a dare priorità al processo di riforma dell'Unione europea, affinché si concluda in tempo per le prossime elezioni del Parlamento europeo nel 2009;
il Parlamento europeo, nell'invitare il Consiglio europeo a convocare una conferenza intergovernativa per giungere a un accordo entro la fine del 2007, ha richiamato le linee direttrici elaborate insieme ai Parlamenti nazionali nel corso del periodo di riflessione, volte a garantire la capacità decisionale dell'Unione europea, l'efficacia delle sue politiche, la sua piena democraticità, nel pieno rispetto dei principi della partecipazione parlamentare, dell'associazione della società civile e della trasparenza,
impegna il Governo:
a dare il massimo appoggio alla presidenza di turno dell'Unione europea affinché il Consiglio europeo del 21 e 22 giugno 2007 sulla base di un mandato preciso e selettivo, operino per creare le condizioni, prima del rinnovo del Parlamento europeo del 2009, che consentano, con la partecipazione attiva del Parlamento europeo e dei Parlamenti nazionali e con una politica di ascolto e di pronunciamento della società civile, di dotare l'Europa di una Costituzione democratica di alto profilo, capace di preservare gli equilibri istituzionali delineati dal Trattato costituzionale, garantendo valori e diritti, quali quelli della pace come valore per la politica estera e di difesa, quello del lavoro stabile e contrattualizzato come base della coesione sociale, della qualità dell'ambiente, come bene comune che ispiri le politiche per il clima, fondandole sulla cooperazione, dei diritti di cittadinanza anche per i migranti residenti;
a considerare essenziale l'istituzione di una presidenza stabile del Consiglio europeo, l'estensione del voto a maggioranza qualificata, il rafforzamento della politica estera e di sicurezza comune attraverso un Ministro degli esteri, il superamento della struttura su tre pilastri, l'attribuzione della personalità giuridica all'Unione europea, il primato del diritto comunitario, il mantenimento della Carta dei diritti fondamentali, rafforzando i riferimenti ai diritti sociali e al lavoro, e il rafforzamento del ruolo del Parlamento europeo e dei Parlamenti nazionali nel processo legislativo;
a sostenere i processi negoziali di adesione degli Stati candidati, sulla base dell'integrale rispetto dei criteri di Copenhagen e in modo tale da garantire la coesione politica ed istituzionale dell'Unione europea;
a coinvolgere il Parlamento italiano nelle scelte che verranno operate in tutte le fasi del negoziato.
(1-00179) «Ranieri, Bimbi, Bellillo, Cassola, Fumagalli, De Zulueta, Cioffi, Boato, Brugger, D'Elia, Leoluca Orlando, Razzi, Mancini, Mattarella, Frigato, Picano, Del Mese, Giuditta».