ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00169

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 15
Seduta di annuncio: 160 del 29/05/2007
Abbinamenti
Atto 1/00024 abbinato in data 04/07/2007
Atto 1/00165 abbinato in data 04/07/2007
Atto 1/00168 abbinato in data 04/07/2007
Atto 1/00175 abbinato in data 04/07/2007
Atto 1/00197 abbinato in data 04/07/2007
Firmatari
Primo firmatario:
Gruppo: ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 29/05/2007
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ALLEANZA NAZIONALE 29/05/2007
ALLEANZA NAZIONALE 29/05/2007
ALLEANZA NAZIONALE 29/05/2007
ALLEANZA NAZIONALE 29/05/2007
ALLEANZA NAZIONALE 29/05/2007
ALLEANZA NAZIONALE 29/05/2007
ALLEANZA NAZIONALE 29/05/2007
ALLEANZA NAZIONALE 29/05/2007
ALLEANZA NAZIONALE 29/05/2007


Stato iter:
04/07/2007
Partecipanti allo svolgimento/discussione
DICHIARAZIONE VOTO 04/07/2007
Resoconto ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto LA ROSA NEL PUGNO
Resoconto UDC (UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO)
Resoconto COMUNISTI ITALIANI
Resoconto POPOLARI-UDEUR
Resoconto LEGA NORD PADANIA
Resoconto RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA
Resoconto SINISTRA DEMOCRATICA. PER IL SOCIALISMO EUROPEO
Resoconto FORZA ITALIA
Resoconto L' ULIVO
Resoconto ITALIA DEI VALORI
Resoconto VERDI
Resoconto LEGA NORD PADANIA
 
PARERE GOVERNO 04/07/2007
Resoconto SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (PUBBLICA ISTRUZIONE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 04/07/2007

DISCUSSIONE IL 04/07/2007

IN PARTE ACCOLTO E IN PARTE NON ACCOLTO IL 04/07/2007

PARERE GOVERNO IL 04/07/2007

VOTATO PER PARTI IL 04/07/2007

IN PARTE APPROVATO E IN PARTE RESPINTO IL 04/07/2007

CONCLUSO IL 04/07/2007


Atto Camera

Mozione 1-00169
presentata da
PAOLA FRASSINETTI
martedì 29 maggio 2007 nella seduta n.160

La Camera,

premesso che:

l'interdipendenza delle economie, la rapidità degli scambi e dell'informazione si accompagna ad un flusso imponente, che aumenterà sempre di più, di migrazioni e di mobilità di persone tra diversi continenti e Paesi;

secondo le stime attuali (Caritas), gli immigrati nel mondo sono oggi oltre 190 milioni, essendo la migrazione uno dei bilanciamenti delle differenze economico-sociali, dal momento che su una popolazione di oltre 6 miliardi e mezzo solo 960 milioni risiedono in Paesi a sviluppo avanzato;

di fronte alle dimensioni di tale fenomeno, tutti i Paesi hanno cercato soluzioni delineando e concretizzando specifiche politiche sociali, con l'obiettivo principale dell'integrazione piena degli immigrati nel Paese di arrivo e cioè la previsione di diritti e doveri tanto per gli immigrati, quanto per la società che li accoglie. In questo contesto, diventa strategico il ruolo della scuola, che nella sua funzione pubblica è soggetto qualificato, proprio in quanto sede di costruzione di valori - tradotti e traducibili in percorsi di crescita umana e culturale - ed istituzione, plurale e coesa, che si commisura con altre culture, pur senza, con questo, rinunciare alle proprie specificità culturali;

la scuola, infatti, è determinante per la costruzione e condivisione di regole comuni e con la sua azione può, nella vita quotidiana, indurre alle regole democratiche di convivenza e formare alla cittadinanza, trasmettendo le conoscenze storiche, sociali, giuridiche ed economiche del Paese;

attraverso, per esempio, uno studio e un approfondimento della nostra Carta costituzionale, le regole e i diritti sono agevolmente assorbiti, con i valori da essa rappresentati anche dagli studenti non di cittadinanza italiana. L'inserimento positivo in percorsi educativi e formativi di bambini e ragazzi di cittadinanza non italiana deve, però, tenere conto di diversi fattori che ne determinano la complessità: il fattore numerico, con profonde disomogeneità di concentrazione territoriale; la frammentazione etnica, che comporta quasi sempre la presenza contemporanea in classe di alunni provenienti da Paesi di lingua e cultura profondamente diverse tra loro; l'ostacolo di un contesto linguistico spesso totalmente sconosciuto;

dalla lettura del rapporto, pubblicato dal ministero della pubblica istruzione nel dicembre 2006, «Alunni con cittadinanza non italiana - scuole statali e non statali», risulta che nell'anno scolastico 2005/2006 gli alunni di cittadinanza non italiana erano 424.683, con un incremento rispetto all'anno precedente pari a 17,5 per cento e che, per l'anno in corso 2006/2007, il numero stimato è di 485.706 (5,5 per cento dell'intera popolazione scolastica), mentre per il 2010/2011 se ne prevedono 747.678 (8,3 per cento dell'intera popolazione scolastica). Le scuole con incidenza più elevata sono quelle primarie (elementari) e l'area del Paese con incidenza più elevata è il Nord-Est; la provincia con incidenza più elevata è quella di Mantova; il comune capoluogo con l'incidenza più elevata è Milano;

il numero di cittadinanze straniere rappresentate è 191 su 194 cittadinanze straniere esistenti;

il Paese di provenienza più rappresentato, rispetto alla percentuale degli stranieri, è l'Albania, mentre il Paese di provenienza con la maggiore crescita di alunni rispetto all'anno precedente è la Romania: più 50,9 per cento nell'anno scolastico 2004/2005, più 26,7 per cento nell'anno scolastico 2005/2006;

la percentuale di scuole con presenza di alunni con cittadinanza non italiana è pari al 64,5 per cento del totale, ma con una assoluta disomogeneità territoriale, dal momento che Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte assorbono da sole ben oltre la metà di tali studenti;

i dati ci segnalano, quindi, una concentrazione di alunni stranieri in singoli territori e, nell'ambito di questi, in singole scuole;

la presenza di alunni di cittadinanza non italiana è, inoltre, destinata ad aumentare sempre più, in considerazione, tra l'altro, che le donne straniere, come risulta dal recentissimo rapporto Istat - maggio 2007, hanno una propensione ad avere figli doppia di quelle italiane. I bambini di origine non italiana che nascono in Italia, infatti, rappresentano ormai quasi il 10 per cento del totale delle nascite;

oltre alle considerazioni sulla presenza numerica degli alunni di cittadinanza non italiana che frequentano la scuola, va considerato, poi, come ulteriore dato di complessità, il ritardo scolastico, inteso come la frequenza di una o più classi inferiori a quella prevista dall'età anagrafica posseduta. Infatti, gli alunni in ritardo sono complessivamente: nella scuola primaria il 22,5 per cento, nella secondaria di I grado il 54,4 per cento e nella secondaria di II grado il 72,6 per cento (fonte ministero della pubblica istruzione, già citata);

tali dati dimostrano ancora di più quanto sia critico e delicato per l'intera classe, e quindi anche per gli studenti italiani, il momento dell'ingresso dell'alunno straniero a scuola, soprattutto se è un adolescente e arriva ad anno scolastico già iniziato. La presenza di alunni stranieri è un dato strutturale, per cui, al di là delle buone pratiche e delle singole iniziative di integrazione da parte delle scuole, sempre più sole ad affrontare questa emergenza, occorre un impegno organico e un'azione strutturale capace di sostenere l'intero sistema formativo nazionale. L'autonomia non è solitudine e, soprattutto, da sola non basta, in quanto l'accoglienza deve essere un sistema dotato di strumenti e risorse idonee messi a disposizione delle scuole dai diversi soggetti istituzionali, per evitare che un inserimento tout court affievolisca il diritto formativo dell'intera classe;

la consapevolezza del patrimonio di civiltà europea, il dialogo con altre culture e modelli di vita, la garanzia per tutti i cittadini, italiani e non, di acquisire nelle nostre scuole una reale esperienza di apprendimento e di inclusione sociale, sono obiettivi a cui le istituzioni scolastiche devono mirare con il concorso e la collaborazione dei soggetti educativi presenti sul territorio: famiglia, enti locali, università, associazioni e istituzioni a vario titolo interessate;

occorre, dunque, una più concreta e fattiva interazione tra i soggetti istituzionali coinvolti, mirata alla predisposizione di misure di accompagnamento dedicate, finalizzate a dare indirizzo alle scuole e concreto appoggio con risorse umane aggiuntive, figure professionali specifiche (mediatori linguistici e culturali), assegnazione equilibrata di risorse a seconda delle specificità territoriali;
impegna il Governo:


ad attivare una maggiore formazione, iniziale e in servizio, all'educazione interculturale, che è una dimensione trasversale che accomuna tutti gli insegnanti e gli operatori scolastici, tenendo presente che la complessità del nostro tempo richiede una continua crescita professionale di tutto il personale della scuola;

a sostenere e implementare la collaborazione dei centri territoriali permanenti con gli organismi di istruzione e formazione professionale, con particolare riferimento alla lunga e positiva esperienza salesiana, e gli enti locali, per promuovere l'acquisizione dell'italiano scritto e parlato, uno dei fattori principali di successo scolastico e di inclusione sociale, con corsi destinati anche ai genitori degli alunni stranieri;

a prevedere risorse integrate per la realizzazione di un sistema organizzato di corsi di italiano come seconda lingua, propedeutici alla frequenza scolastica, da realizzarsi per la fascia d'età compresa nell'obbligo, all'interno delle istituzioni scolastiche, anche organizzate in rete;

a prevedere, una volta frequentati i predetti corsi, per particolari esigenze didattiche, la formazione temporanea di gruppi omogenei all'interno dell'istituzione scolastica o reti di scuole per la frequenza di laboratori linguistici, finalizzati all'acquisizione di linguaggi specifici, propri delle diverse discipline;

a prevedere per i ragazzi più grandi di oltre 16 anni la frequenza dei corsi presso i centri territoriali permanenti, destinatari di organico dedicato e riorganizzati, così come previsto dall'articolo 1, comma 632, della legge finanziaria per il 2007, su base provinciale e articolati in reti territoriali. Con la frequenza presso i centri territoriali permanenti tali studenti potrebbero, inoltre, assolvere l'obbligo scolastico, o se già assolto, ottenere una qualifica professionale, con la possibilità, qualora lo vogliano, di un rientro nel circuito scolastico;

a promuovere successivamente un'attenta analisi per valutare la ricaduta dell'alfabetizzazione linguistica sui risultati scolastici.

(1-00169)
«Frassinetti, Briguglio, Lo Presti, Castellani, Raisi, Filipponio Tatarella, Armani, Benedetti Valentini, Porcu, Meloni».
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
CONTRIBUTI PUBBLICI, IMMIGRAZIONE, ISTRUZIONE, MINORI, SCAMBI CULTURALI, STRANIERI