Atto Camera
Mozione 1-00167
presentata da
LAURA FRONER
martedì 29 maggio 2007 nella seduta n.160
La Camera,
premesso che:
la presenza di alunni stranieri, pur in percentuale inferiore a quella di altri Paesi, è un dato strutturale del nostro sistema scolastico ed in progressivo aumento: si calcola che nel corrente anno scolastico il numero di allievi non italiani si avvicini a 500.000, con una incidenza di circa il 5 per cento della popolazione scolastica complessiva;
la situazione italiana presenta due principali caratteristiche. La prima è che la presenza di alunni stranieri è molto disomogenea e differenziata sul territorio nazionale. Si va dalla percentuale massima della regione Emilia Romagna, che si avvicina al 10 per cento, all'8 per cento della Lombardia, Veneto e Marche, fino alla percentuale minima della regione Campania, che si avvicina all'1 per cento. L'area geografica del Paese con l'incidenza maggiore è il Nord-Est, con l'8,4 per cento. La provenienza degli alunni stranieri comprende una grande molteplicità di cittadinanze, con un aumento significativo dell'incidenza di cittadinanze dei Paesi dell'Est europeo. Un'altra caratteristica è la rapidità del cambiamento e mobilità delle varie cittadinanze sul territorio, che portano anche a situazioni di concentrazione di alunni stranieri in singole scuole o territori, fenomeno di fronte al quale si pone il problema di un'equilibrata distribuzione delle presenze, attraverso un'intesa fra scuole e reti di scuole in collaborazione con gli enti locali. La costruzione di reti e coordinamenti è anche utile per la costruzione di una offerta formativa che riduca le disuguaglianze e i rischi di esclusione;
l'Italia ha scelto la piena integrazione di tutti nella scuola, «ivi compresi i minori stranieri presenti nel territorio dello Stato», attraverso lo strumento dell'educazione interculturale, per la cui realizzazione sono necessari specifici interventi: per l'apprendimento della lingua, per l'adeguamento dei programmi, per la formulazione di contenuti e stili educativi interculturali, per il ricorso ai mediatori linguistici culturali in caso di necessità nell'ambito di un'adeguata programmazione;
non v'è dubbio che il problema dell'inserimento linguistico rappresenti il nodo primario, seppure non l'unico, dinanzi al crescere delle classi multietniche. Le risorse alle quali i singoli istituti scolastici possono ricorrere per i servizi di mediazione linguistico-culturale sono regionali e vengono trasferite ai comuni su richiesta e consultandosi con i dirigenti scolastici sul territorio;
l'educazione interculturale, con particolare riguardo alla didattica dell'italiano come seconda lingua, richiede una continua crescita professionale di tutto il personale della scuola;
la sistematizzazione degli interventi per una coerente opera di inserimento nel sistema scolastico di alunni di provenienza straniera è offerto dalle linee guida per l'accoglienza e l'integrazione degli alunni stranieri del 1o marzo 2006;
impegna il Governo:
a investire su risorse dedicate di personale docente, utilizzando gli insegnanti già formati per l'insegnamento di italiano come seconda lingua, distaccandoli in parte o totalmente dall'orario di insegnamento sulla propria classe e trasformandoli in insegnanti facilitatori linguistici e di integrazione nel proprio istituto o su coordinamenti di scuole, utilizzando e stimolando la formazione di reti o coordinamenti di più istituzioni scolastiche presenti su un territorio;
a prevedere, nel disegno di legge finanziaria per il 2008, stanziamenti aggiuntivi per la formazione diffusa di dirigenti scolastici e di insegnanti finalizzati a promuovere ulteriormente l'educazione interculturale e, in particolare, la possibilità di disporre di risorse di personale dedicato per la facilitazione linguistica e l'integrazione, soprattutto nei contesti a forte concentrazione di alunni stranieri.
(1-00167)
«Froner, Rusconi, Ghizzoni, Benzoni, Chiaromonte, Colasio, De Biasi, Giachetti, Giulietti, Latteri, Tessitore, Tocci, Villari, Volpini».