ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00153

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 15
Seduta di annuncio: 150 del 02/05/2007
Abbinamenti
Atto 1/00146 abbinato in data 02/05/2007
Atto 1/00154 abbinato in data 02/05/2007
Firmatari
Primo firmatario:
Gruppo: L' ULIVO
Data firma: 27/04/2007
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VERDI 27/04/2007
L' ULIVO 27/04/2007
COMUNISTI ITALIANI 27/04/2007
ITALIA DEI VALORI 27/04/2007
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 27/04/2007
VERDI 27/04/2007
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 27/04/2007
L' ULIVO 27/04/2007
L' ULIVO 27/04/2007
L' ULIVO 27/04/2007
L' ULIVO 27/04/2007
L' ULIVO 27/04/2007
L' ULIVO 27/04/2007
L' ULIVO 27/04/2007
L' ULIVO 27/04/2007
L' ULIVO 27/04/2007
L' ULIVO 27/04/2007
L' ULIVO 27/04/2007
L' ULIVO 27/04/2007
L' ULIVO 27/04/2007
POPOLARI-UDEUR 30/04/2007
VERDI 02/05/2007


Stato iter:
02/05/2007
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 02/05/2007
Resoconto L' ULIVO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 02/05/2007
Resoconto LEGA NORD PADANIA
Resoconto RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA
Resoconto ITALIA DEI VALORI
Resoconto ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto VERDI
 
INTERVENTO GOVERNO 02/05/2007
Resoconto SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 02/05/2007

DISCUSSIONE IL 02/05/2007

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 02/05/2007

RITIRATO IL 02/05/2007

CONCLUSO IL 02/05/2007


Atto Camera

Mozione 1-00153
presentata da
CLAUDIO FRANCI
mercoledì 2 maggio 2007 nella seduta n.150

La Camera,

premesso che:

il settore della pesca è investito, ormai da anni, da un forte processo di ristrutturazione e riorganizzazione, che ne ha ridimensionato la consistenza numerica delle imprese e degli occupati;

tale processo è dovuto essenzialmente all'impatto di alcuni fattori che condizionano le prospettive del settore; si tratta, in particolare, dell'ammodernamento del patrimonio peschereccio e della riduzione dello sforzo di pesca, degli indirizzi delle politiche comunitarie, che in questi anni hanno sollecitato misure di riorganizzazione e di maggior attenzione ai problemi dello sfruttamento delle risorse dei mari e del ripopolamento ittico, anche attraverso la messa al bando di alcuni strumenti di pesca, come le reti derivanti, che avevano per anni caratterizzato l'attività di intere marinerie del Mezzogiorno d'Italia, degli effetti negativi prodotti, in termini di aumento dei costi, dal vertiginoso incremento del prezzo del gasolio che incide per circa il 40 per cento sui costi della produzione e da ulteriori costi dovuti agli oneri di manutenzione e funzionamento dei sistemi di localizzazione satellitare (blue-box);

contestualmente all'impatto dei fattori sopra richiamati, in questi anni si è, altresì, registrato un processo di diversificazione produttiva, che ha attenuato la crisi del settore attraverso lo sviluppo dell'attività di acquacoltura e di marinicoltura, l'avvio di esperienze significative nell'ambito del turismo ittico e della pesca, incentivate dal decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 226 («Orientamento e modernizzazione del settore della pesca e dell'acquacoltura») e l'intensificazione delle attività finalizzate all'ammodernamento della filiera e allo sviluppo della qualità e delle iniziative volte a stabilire legami sempre più saldi tra il settore e l'identità agroalimentare del Paese;

una rilevante incidenza positiva, in particolare per quanto concerne l'abbattimento degli oneri previdenziali a carico delle imprese, è derivata dalla proroga delle agevolazioni tributarie e contributive previste dal decreto-legge 30 dicembre 1997, n. 457, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 1998, n. 30;

a partire dall'anno in corso è divenuta operativa la nuova programmazione europea del fondo europeo per la pesca 2007-2013, che assegna all'Italia, come finanziamento comunitario complessivo, 376,5 milioni di euro (prezzi 2004), destinati per 282,5 alle regioni dell'obiettivo convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) e per 94 milioni alle restanti regioni; a tali risorse bisogna aggiungere il cofinanziamento degli interventi da parte dell'Italia, in modo che l'impegno finanziario complessivo per il settore nei prossimi sette anni ammonti a circa 700 milioni di euro;

a livello comunitario è in via di definizione la fase attuativa della nuova disciplina relativa ai sistemi di pesca nel Mediterraneo; al riguardo, occorre anche tener conto che il 2010 rappresenta il termine a partire dal quale è prevista la creazione di un'area di libero scambio tra i Paesi del Mediterraneo;

a livello nazionale dovrà essere approvato il prossimo piano triennale della pesca e dell'acquacoltura, con la legge finanziaria per il 2007, analogamente a quanto è stato disposto per l'agricoltura, sono state prorogate le agevolazioni fiscali a sostegno del settore della pesca;

più in generale, in un contesto tanto complesso, occorre dare atto al Governo dell'impegno profuso in questi mesi a sostegno della pesca italiana nell'ambito dei negoziati a livello comunitario e internazionale, alle posizioni assunte in favore della tutela e dell'uso sostenibile delle risorse ittiche a rischio sparizione, della capacità di ristabilire un confronto costruttivo con le regioni, mentre in passato si erano registrate forti tensioni che hanno nociuto al settore, del proficuo rapporto che è stato in grado di sviluppare con il sistema associativo e cooperativo, in assenza del quale non è possibile realizzare alcun rafforzamento della qualità e della competitività del sistema italiano delle imprese operanti nel settore della pesca;

anche rispetto all'emergenza determinata in questi giorni dalla precoce presenza delle mucillagini nel Mare Adriatico, la tempestiva decisione di costituire un'unità di emergenza per la gestione della crisi permette di rendere operativo uno strumento utile a definire le misure d'intervento necessarie;
impegna il Governo:
ad orientare la politica della pesca ad un'azione di forte rilancio del settore che si fondi sulle grandi linee di indirizzo di seguito indicate:

a) sottolineare il rilievo dell'attività della pesca e di chi concretamente la esercita nell'identità culturale ed economica dell'Italia e valorizzare i prodotti della pesca come parte integrante del patrimonio agroalimentare e delle tradizioni enogastronomiche del Paese, anche nella prospettiva di promuoverne la presenza nei mercati esteri;

b) individuare nella creazione di un'area di libero scambio nel Mediterraneo una fondamentale opportunità sia di sostegno all'interscambio culturale e alle prospettive di pace, sia di sviluppo e crescita per i Paesi che su questo mare si affacciano, grazie alla quale sarà possibile costruire regole ed azioni condivise, idonee a superare le differenze oggi presenti, che, in particolare nella pesca, determinano forti tensioni tra le marinerie dei diversi Paesi;

c) evidenziare e sostenere il ruolo della pesca e dei pescatori nelle politiche di salvaguardia e valorizzazione delle risorse dei mari, non solo con riferimento alle specie ittiche, ma anche in relazione alle ricchezze ambientali, alla tutela del patrimonio culturale di importanti aree del Paese, allo sviluppo della ricerca;

d) a favorire la riorganizzazione e la competitività del settore attraverso lo sviluppo dell'associazionismo e della cooperazione;

per quanto concerne le misure di carattere economico e finanziario, ad assumere iniziative e ad adottare interventi volti, in particolare:

a) a rendere operativa per il 2007 l'estensione del regime speciale IVA al settore della pesca, così come previsto dall'articolo 5, comma 1-septies, del decreto-legge 10 gennaio 2006, n. 2, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 marzo 2006, n. 81;

b) a fare in modo che al settore possa applicarsi il credito d'imposta per l'acquisizione di nuovi beni strumentali, di cui ai commi da 271 a 278 della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria per il 2007);

c) a verificare la possibilità di superare gli studi di settore attualmente vigenti, orientandoli verso nuovi strumenti fiscali come la tonnage tax, già applicata in altri Paesi europei e maggiormente rispondente alle necessità del comparto;

d) a verificare la possibilità, nell'ambito dell'istruttoria relativa al riordino del sistema pensionistico, di inserire l'attività di pescatore tra i lavori particolarmente usuranti;

a sostenere tutte le attività volte a sviluppare la multifunzionalità del settore, attraverso una progressiva uniformazione, anche sotto questo profilo, della disciplina della pesca a quella relativa al settore agricolo, come indicato dalla legge 5 marzo 2001, n. 57 (la cosiddetta «legge di orientamento») e dai decreti legislativi adottati in attuazione di tale legge;

a favorire la modernizzazione del settore e a promuovere la qualità, in particolare attraverso interventi volti ad agevolare e sostenere la tracciabilità della filiera ittica;

a promuovere una riforma volta a semplificare e ridurre gli oneri burocratici ed amministrativi ai quali il settore è soggetto;

a favorire il rafforzamento dei rapporti fra sistema della ricerca e il settore ittico, coinvolgendo il sistema associativo e cooperativo, che rappresenta gran parte del settore, e l'associazionismo;

ad approvare e rendere esecutivo in tempi brevi il piano triennale per il settore, come strumento fondamentale di orientamento e programmazione, che permetta di superare le incertezze e la provvisorietà che hanno caratterizzato gli interventi degli ultimi anni;

nell'ambito della più generale politica nazionale della pesca, a sviluppare politiche strutturali per una più competitiva gestione della flotta, al fine di aiutare il settore della pesca e dell'acquacoltura ad adeguare le infrastrutture e le loro organizzazioni di produttori ai vincoli imposti dalla scarsità delle risorse e dal mercato;

per quanto concerne le attività di mercato, al fine di elevare la competitività della pesca nazionale rispetto a quella estera, nonché per adeguare l'offerta alla domanda a vantaggio sia dei produttori e sia dei consumatori, a sviluppare misure volte a favorire operazioni collettive di promozione e di ricerca di nuovi sbocchi per i prodotti della nostra pesca e della nostra acquacoltura, in particolare in favore della certificazione della qualità, dell'etichettatura, delle attività di promozione, degli studi di mercato, della partecipazione ad eventi, a fiere ed esposizioni, della consulenza e assistenza in materia di vendita e di soddisfacimento dei bisogni presenti o emergenti dei consumatori;

ad incoraggiare la costituzione di più efficienti organizzazioni di produttori e di forme più competitive di cooperative e di associazioni di pescatori, soprattutto sostenendo le loro azioni dirette alla gestione dello sforzo di pesca, all'uso di attrezzi o metodi selettivi, all'accesso alla formazione, al miglioramento delle condizioni igieniche e sociali, alla creazione di nuovi contatti commerciali e, infine, sostenendo con migliore efficacia i periodi di fermo pesca, necessari per consentire il ripopolamento degli stock;

ad incentivare l'acquacoltura biologica e, per quanto riguarda la pesca in mare, a sviluppare processi di filiera certificati da appositi marchi di qualità ecologica per i prodotti della pesca nazionale, seppure a partecipazione volontaria, che rispettino criteri chiari e oggettivi in materia di pratiche della pesca, insieme alla qualità del pesce e che siano credibili soprattutto per evitare di confondere i consumatori.

(1-00153)
«Franci, Lion, Zucchi, Cesini, D'Ulizia, Lombardi, Fundarò, Sperandio, Baratella, Bellanova, Brandolini, Vincenzo De Luca, Fiorio, Fogliardi, Maderloni, Oliverio, Pertoldi, Rotondo, Sereni, Servodio, Soro, Satta, Francescato».
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
ACQUACOLTURA, AGEVOLAZIONI FISCALI, ASSISTENZA E INCENTIVAZIONE ECONOMICA, IVA, PESCA E PESCICOLTURA
SIGLA O DENOMINAZIONE:

DECRETO LEGGE 2006 0002, L 2001 0057, L 2006 0081, L 2006 0296