ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00124

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 15
Seduta di annuncio: 129 del 19/03/2007
Abbinamenti
Atto 1/00112 abbinato in data 19/03/2007
Atto 1/00117 abbinato in data 19/03/2007
Atto 1/00118 abbinato in data 19/03/2007
Atto 1/00121 abbinato in data 19/03/2007
Atto 1/00122 abbinato in data 19/03/2007
Firmatari
Primo firmatario:
Gruppo: LA ROSA NEL PUGNO
Data firma: 19/03/2007
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LA ROSA NEL PUGNO 19/03/2007


Stato iter:
23/04/2007
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 19/03/2007
Resoconto LA ROSA NEL PUGNO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 19/03/2007
Resoconto UDC (UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO)
Resoconto FORZA ITALIA
Resoconto L' ULIVO
Resoconto ITALIA DEI VALORI
Resoconto LEGA NORD PADANIA
Resoconto L' ULIVO
Resoconto ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto FORZA ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 19/03/2007

DISCUSSIONE IL 19/03/2007

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 19/03/2007

RITIRATO IL 23/04/2007

CONCLUSO IL 23/04/2007


Atto Camera

Mozione 1-00124
presentata da
MARCO BELTRANDI
lunedì 19 marzo 2007 nella seduta n.129

La Camera,

premesso che:

dalla «Relazione sullo stato della sicurezza stradale», presentata al Parlamento il 22 luglio 2005, si evince che in Italia, tra il 1973 e il 2002, gli incidenti stradali hanno causato circa 230.000 morti e 7,3 milioni di feriti;

in venti anni gli autoveicoli circolanti al mondo sono quasi raddoppiati dai 450 milioni del 1983 agli 861 milioni nel 2004, il 73 per cento dei quali concentrati negli Stati Uniti, in Europa e in Giappone. L'Italia si colloca al primo posto, a livello mondiale, per il più ampio utilizzo di autovetture, raggiungendo nel 2004 oltre 581 automobili per mille abitanti, e al terzo posto, dopo Stati Uniti e Australia, per gli autoveicoli complessivamente circolanti, pari a 654 autoveicoli per mille abitanti;

in Italia si registra un notevole e progressivo uso dei motoveicoli e dei ciclomotori, che, in particolare nelle aree urbane, determinano ulteriori elementi di pericolosità, soprattutto tra i giovani che possono guidare tali mezzi, pur essendo in possesso del solo foglio rosa;

benché 1'Istat abbia rilevato che a partire dal 2003 si è registrata un'inversione di tendenza, poi confermata nel 2004, con la diminuzione del numero degli incidenti stradali, dei morti e dei feriti, si registra un costante aumento del numero dei deceduti a seguito di sinistri relativi ai veicoli a due ruote e la situazione resta di gravità inaccettabile;

infatti, in Italia nel 2004 si sono verificati 224.533 incidenti, che hanno coinvolto quasi 428.000 automobili e causato 322.225 vittime, di cui 5.625 sono decedute (3.739 conducenti, 1.164 passeggeri e 710 pedoni). I decessi di giovani tra i 18 e 24 anni sono stati più di mille;

alcuni provvedimenti normativi introdotti nel corso degli anni hanno sicuramente contribuito a ridurre i fenomeni incidentali (l'obbligo del casco e delle cinture di sicurezza, il conseguimento dell'attestato dì idoneità per la guida di ciclomotori, le regole per l'uso dei telefoni cellulari, l'introduzione della «patente a punti» e l'introduzione delle sanzioni comminate a carico di conducenti che guidano in stato di ebbrezza o che incorrono in gravi infrazioni del codice della strada), ma siamo ancora lontani dall'obiettivo di dimezzare gli incidenti entro il 2010, come stabilito dal «Programma di azione europeo del 2000», tanto che la IX Commissione della Camera dei deputati ha deliberato di svolgere un'indagine conoscitiva sulla sicurezza nella circolazione stradale, che dovrebbe concludere i lavori entro il 30 giugno 2007;

una percentuale elevata degli incidenti stradali sono attribuibili al consumo di alcol e di altre sostanze psicotrope, in grado di alterare le capacità dei guidatori;

secondo un rapporto della Commissione europea, dal 5 al 20 per cento dei conducenti guida dopo aver bevuto alcolici e dall'1 al 4 per cento dopo aver assunto una quantità di alcol superiore ai limiti stabiliti dalle diverse normative nazionali;

nel periodo 2002-2004 solo il 3 per cento dei patentati italiani è stato controllato con 1'etilometro, rispetto al 16 per cento della media europea e al 38 per cento dei Paesi pii severi. In Francia si effettuano 7-8 milioni di controlli all'anno, in Spagna 3-4 milioni, in Italia 200.000;

cause di incidenti stradali sono sovente riferibili anche alle condizioni delle strade, alla qualità non drenante degli asfalti e ad una segnaletica stradale frutto di interventi succedutisi e stratificatisi nel tempo, a volte persino in contraddizione gli uni agli altri, senza una revisione complessiva che la adegui agli altri Paesi dell'Unione europea;

in Italia, a differenza di altri Paesi europei, per conseguire la patente di guida non è obbligatoria la frequenza ai corsi di autoscuole e si può ottenere il «foglio rosa», anche senza aver superato le prove teoriche e di conoscenza delle regole di guida e della segnaletica della strada;

è indispensabile attuare tutte le iniziative possibili per combattere l'incidentalità stradale e le conseguenti vittime, feriti e danni economico-sociali;
impegna il Governo:

a dare seguito agli indirizzi già approvati dal Consiglio dei ministri per il raggiungimento dell'obiettivo di dimezzare entro il 2010 il numero delle vittime, come stabilito dal «Programma di azione europeo del 2000», evitando al contempo misure sanzionatorie che incidano sulla proprietà e usabilità dei veicoli i cui conducenti siano responsabili di gravi infrazioni;

a definire le azioni strutturali che possono incidere sulla sicurezza stradale, a partire dagli interventi sulle strade a maggior rischio, e a definire un programma che affidi ad apposita struttura il coordinamento della revisione complessiva della segnaletica stradale con tempi certi, nel rispetto delle competenze previste dalla Costituzione;

a promuovere una serie di azioni ad efficacia rapida, la più importante ed urgente delle quali è l'incremento dei controlli sulle strade, in aggiunta all'avvio dell'educazione stradale nelle scuole, alla revisione di alcune norme del codice della strada, al miglioramento della formazione dei guidatori e degli stessi formatori delle autoscuole;

a rafforzare le azioni di contrasto dei comportamenti di guida ad alto rischio;

ad assumere iniziative o provvedimenti normativi volti a dettare ulteriori e specifiche disposizioni mirate alla messa in sicurezza della mobilità sulle due ruote;

a promuovere, anche attraverso il coinvolgimento degli amministratori locali e delle associazioni dei gestori degli esercizi di ritrovo e di intrattenimento, azioni di sensibilizzazione a favore dei giovani sui temi della prevenzione e della sicurezza della circolazione stradale.

(1-00124) «Beltrandi, Villetti».
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
CIRCOLAZIONE STRADALE, DISPOSITIVI DI SICUREZZA, EDUCAZIONE STRADALE, GIOVANI, INCIDENTI STRADALI, PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI E INFORTUNISTICA, PROGRAMMI E PIANI