ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00025

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 15
Seduta di annuncio: 40 del 22/09/2006
Abbinamenti
Atto 1/00093 abbinato in data 12/02/2007
Atto 1/00095 abbinato in data 12/02/2007
Atto 1/00096 abbinato in data 12/02/2007
Atto 1/00097 abbinato in data 12/02/2007
Atto 1/00098 abbinato in data 12/02/2007
Atto 1/00102 abbinato in data 20/02/2007
Atto 1/00103 abbinato in data 20/02/2007
Atto 1/00104 abbinato in data 20/02/2007
Firmatari
Primo firmatario:
Gruppo: LEGA NORD PADANIA
Data firma: 22/09/2006
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LEGA NORD PADANIA 22/09/2006
LEGA NORD PADANIA 22/09/2006


Stato iter:
20/02/2007
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 12/02/2007
Resoconto LEGA NORD PADANIA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 12/02/2007
Resoconto LA ROSA NEL PUGNO
Resoconto POPOLARI-UDEUR
Resoconto RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA
 
INTERVENTO GOVERNO 12/02/2007
Resoconto SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIRITTI E PARI OPPORTUNITA')
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 12/02/2007

DISCUSSIONE IL 12/02/2007

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 12/02/2007

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 20/02/2007

RITIRATO IL 20/02/2007

CONCLUSO IL 20/02/2007


Atto Camera

Mozione 1-00025
presentata da
CAROLINA LUSSANA
venerdì 22 settembre 2006 nella seduta n.040


La Camera,

premesso che:

i recenti fatti di sangue che hanno visto tre donne straniere residenti in Italia vittime di una violenza armata dalla sottomissione irragionevole a dettami fanatico religiosi, meritano giustizia e attenzione;

i noti fatti di cronaca nera di: Hina, uccisa selvaggiamente dalla sua famiglia perché colpevole di essersi troppo «occidentalizzata», Maha, tunisina, picchiata a sangue perché osava uscire senza il consenso della famiglia e Khaur costretta al
suicidio come unica via di fuga da un matrimonio combinato impostole dalla sua famiglia; sono soltanto gli ultimi tristi episodi di una diffusa e allarmante ferocia nei confronti di donne che osano ribellarsi al teodispotismo coranico;

è umanamente inspiegabile dover constatare come molte donne, ad esempio nel caso specifico la madre di Hina, siano a tal punto schiave dei loro preconcetti dogmatici e integralisti fino a giustificare il barbaro omicidio della propria figlia come una punizione proporzionata al suo non essere una buona musulmana;

è assordante e colpevole il silenzio delle comunità musulmane presenti in Italia dinnanzi a tanto orrore;

a giudizio dei sottoscrittori del presente atto, è inaccettabile che la Consulta per l'islam italiano, istituita con decreto del Ministro dell'interno, che tanta influenza dovrebbe avere sulle comunità musulmane presenti nel nostro Paese nella ricerca della mediazione e del dialogo, non abbia ancora stigmatizzato l'accaduto e preso ufficialmente una posizione netta di condanna nei confronti di episodi di tale gravità;

la violenza sulle donne è purtroppo ad oggi ancora una delle forme di violazione dei diritti umani più diffusa ed occulta nel mondo;

siamo chiamati a rispondere a tutto ciò con la forza generata dalla nostra identità e dai valori di eguaglianza che nascono da tutta la nostra tradizione storica, con la consapevolezza che dignità e diritti sono elementi su cui non è possibile scendere a patti;

i diritti delle donne costituiscono parte integrante ed inalienabile di quel patrimonio di diritti universali in cui si riconoscono le moderne società democratiche;

la Convenzione sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti delle donne adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1979, ratificata dall'Italia nel 1985, rappresenta uno degli strumenti di diritto internazionale più importanti in materia di tutela dei diritti umani delle donne. La Convenzione impegna gli Stati che l'hanno sottoscritta ad eliminare tutte le forme di discriminazione contro le donne, nell'esercizio dei diritti civili, politici, economici, sociali e culturali, indicando una serie di misure cui gli Stati devono attenersi per il raggiungimento di una piena e sostanziale uguaglianza fra donne e uomini,
impegna il Governo:
ad inserire nel prossimo Ordine del Giorno dedicato agli incontri con la Consulta Islamica, la discussione di questa importante problematica e di conseguenza a sollecitare la redazione di un documento ufficiale che condanni in modo inequivocabile tutte le violazioni della libertà individuale della donna in nome di precetti dogmatici religiosi;

a promuovere un programma di educazione e formazione ai diritti umani per tutti gli ordini di scuole;

a lanciare iniziative pubbliche di sensibilizzazione e ad istituire una rete di centri d'ascolto per le donne che vivono tali realtà di sopraffazione e violenza.

(1-00025)«Lussana, Gibelli, Maroni».
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
DONNE, IMMIGRAZIONE, ISLAMISMO, LESIONI PERSONALI, OMICIDIO
SIGLA O DENOMINAZIONE:

CONSULTA ISLAMICA