ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00024

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 15
Seduta di annuncio: 40 del 22/09/2006
Abbinamenti
Atto 1/00164 abbinato in data 29/05/2007
Atto 1/00165 abbinato in data 29/05/2007
Atto 1/00166 abbinato in data 29/05/2007
Atto 1/00167 abbinato in data 29/05/2007
Atto 1/00168 abbinato in data 29/05/2007
Atto 1/00169 abbinato in data 04/07/2007
Atto 1/00175 abbinato in data 04/07/2007
Atto 1/00197 abbinato in data 04/07/2007
Firmatari
Primo firmatario:
Gruppo: LEGA NORD PADANIA
Data firma: 22/09/2006
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LEGA NORD PADANIA 22/09/2006
LEGA NORD PADANIA 22/09/2006


Stato iter:
04/07/2007
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 29/05/2007
Resoconto LEGA NORD PADANIA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 29/05/2007
Resoconto SINISTRA DEMOCRATICA. PER IL SOCIALISMO EUROPEO
Resoconto ALLEANZA NAZIONALE
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 29/05/2007
Resoconto SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (PUBBLICA ISTRUZIONE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 04/07/2007
Resoconto ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto LA ROSA NEL PUGNO
Resoconto UDC (UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO)
Resoconto COMUNISTI ITALIANI
Resoconto POPOLARI-UDEUR
Resoconto LEGA NORD PADANIA
Resoconto RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA
Resoconto SINISTRA DEMOCRATICA. PER IL SOCIALISMO EUROPEO
Resoconto FORZA ITALIA
Resoconto L' ULIVO
Resoconto ITALIA DEI VALORI
Resoconto VERDI
Resoconto LEGA NORD PADANIA
 
PARERE GOVERNO 04/07/2007
Resoconto SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (PUBBLICA ISTRUZIONE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 29/05/2007

DISCUSSIONE IL 29/05/2007

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 29/05/2007

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 04/07/2007

NON ACCOLTO IL 04/07/2007

PARERE GOVERNO IL 04/07/2007

DISCUSSIONE IL 04/07/2007

RESPINTO IL 04/07/2007

CONCLUSO IL 04/07/2007


Atto Camera

Mozione 1-00024
presentata da
ANDREA GIBELLI
venerdì 22 settembre 2006 nella seduta n.040


La Camera,

premesso che:

il crescente fenomeno dell'immigrazione ha modificato sensibilmente il modello organizzativo del sistema scolastico italiano;

l'elevata presenza di alunni stranieri nelle singole classi scolastiche della scuola dell'obbligo determina difficoltà oggettive d'insegnamento per i docenti e di apprendimento per gli studenti;

il diverso grado di alfabetizzazione linguistica si rivela quindi un ostacolo per gli studenti stranieri che devono affrontare lo studio e gli insegnamenti previsti nei programmi scolastici, e per gli alunni italiani che assistono a una «penalizzante riduzione dell'offerta didattica», a causa dei rallentamenti degli insegnamenti, dovuti alle specifiche esigenze di apprendimento degli studenti stranieri;

tale situazione è ancora più evidente nelle classi che vedono la presenza di studenti provenienti da diversi Paesi, le cui specifiche esigenze personali sono anche caratterizzate dalle diversità culturali del Paese di origine, tanto da indurre gli insegnanti ad essere più tolleranti e meno rigorosi in merito alle valutazioni volte a stabilire i livelli di competenza acquisiti dagli alunni stranieri e italiani sulle singole discipline;

considerato che:

dalle anticipazioni dei dati forniti dal Ministero dell'istruzione, la crescita di alunni stranieri registrata nell'anno scolastico 2005-2006 è pari a circa 500.000 unità, con un incidenza del 5 per cento rispetto alla popolazione scolastica complessiva;

l'aumento nel triennio 2003-2005 è stato mediamente di 60-70 mila unità all'anno; si è quindi passati dalle 50.000 unità di alunni stranieri dell'anno 1995-1996 ai 430.000 del 2005-2006;

rispetto alle nazionalità di provenienza di questi studenti, si confermano ai primi posti i gruppi provenienti dai Paesi dell'Est europeo, per esempio la Romania che, nell'arco di due anni, passa dal 9,7 per cento al 12,4 per cento (52.821 alunni), ma anche l'Ucraina e la Moldavia; l'Albania e il Marocco, pur avendo avuto una leggera flessione, continuano ad attestarsi ai primi posti nella classifica delle cittadinanze, rispettivamente con 69.374 e 59.489 presenze;

la disomogenea distribuzione territoriale di alunni con cittadinanza non italiana, molto concentrata al centro-nord e scarsa al sud e nelle isole, interessa circa 37.000 punti di erogazione del servizio scolastico, rispetto ai 57.000 presenti in ambito nazionale. È evidente il divario esistente tra i primi e i secondi, determinato dalla necessità per i primi di adeguare gli aspetti organizzativi e didattici all'attività di integrazione degli alunni stranieri;

la più elevata consistenza di alunni stranieri si trova nella scuola primaria e secondaria di I grado. Gli istituti di istruzione secondaria di II grado, pur non raggiungendo complessivamente i valori delle presenze registrate nella scuola primaria e secondaria di I grado, raccolgono in valore percentuale oltre il 38 per cento (23 mila studenti in più rispetto agli anni precedenti);

l'area del Paese con l'incidenza più elevata di presenze si conferma il nord-est che, rispetto all'anno scolastico 2004-2005 è in crescita, raggiungendo l'8,4 per cento, il nord-ovest è al 7,8 per cento, il centro al 6,4 per cento, il sud all'1,2 per cento e le isole all'1,0 per cento; la maggiore concentrazione a livello regionale si registra in Emilia Romagna con una percentuale del 9,5 per cento; a livello provinciale si attesta al primo posto Mantova con l'11,9 per cento; seguita da Piacenza (11,8 per cento) e da Reggio Emilia (11,5 per cento); relativamente ai comuni capoluogo, la percentuale più alta è quella di Milano (12,7). Se poi si prendono in considerazione i dati di piccole città, emerge che nelle scuole di Cuneo e di Treviso, di Macerata e di Siena c'è una percentuale più alta di alunni stranieri che non nelle scuole delle province di Venezia, di Bari, di Napoli e di Palermo, in cui ci si aspetterebbero percentuali superiori;

relativamente al rapporto tra la frequenza delle scuole statali e non statali e le loro suddivisione tra i diversi gradi della scuola, si registra la presenza del 90,3 per cento di alunni stranieri in scuole statali, mentre il restante 9,7 per cento risulta iscritto in istituzioni scolastiche non statali;

i Paesi di provenienza degli alunni stranieri, sui 194 censiti dall'istituto nazionale di statistica, sono ben 191. Nelle scuole della provincia di Bergamo, ad esempio, i dati del 2005 registrano la rappresentanza di 118 cittadinanze, a Perugia 109, a Pesaro 90, a Siena 80, a Latina 78;

nell'analoga indagine avviata dal Ministro Moratti per l'anno scolastico 2003-2004, è significativo il capitolo dedicato a «Esiti in relazione alla complessità della presenza straniera nelle scuole». L'osservazione sull'esito scolastico degli alunni italiani a confronto con quello degli alunni stranieri rivela che nelle scuole dove sono presenti alunni con cittadinanza non italiana si riscontra una maggiore selezione nei loro riguardi che finisce per incidere sui livelli generali di promozione: il divario dei tassi di promozione degli allievi stranieri e di quelli italiani è -3,36 della scuola primaria, -7,06 della secondaria di I grado, -12,56 della secondaria di II grado, in cui più di un alunno straniero su quattro non consegue la promozione. Le regioni con esiti migliori da parte degli allievi stranieri sono quelle del centro-nord;

visto che:

l'indagine del Ministro Moratti ha cercato di chiarire in che modo la dimensione della scuola, la quantità di stranieri rispetto alla popolazione scolastica e la quantità di cittadinanze concorrano al successo o all'insuccesso scolastico;

dai dati ministeriali si rileva che per i diversi ordini di scuola gli alunni stranieri sembrano ottenere maggiori risultati quando sono ridotti di numero;

la densità della presenza di alunni con cittadinanza non italiana in piccole scuole sembra non favorire livelli elevati di esiti positivi. Tale fattore si determina maggiormente nelle scuole secondarie di secondo grado dove il decremento degli esiti in rapporto alla maggiore consistenza di alunni stranieri è ancora più accentuato: negli istituti di piccole dimensioni con gruppi minimi di studenti non italiani, il tasso di promozione degli alunni stranieri scende dal 93,29 per cento (da 1 a 5) fino al 78,64 per cento (da 11 a 30), se vi sono consistenti gruppi di alunni stranieri. Negli istituti di medie dimensioni (da 101 a 300 alunni complessivi) si passa dal 91,79 per cento al 78,46 per cento; negli istituti maggiormente dimensionati si passa dal 89,87 per cento al 80,26 per cento; ciò vuol dire che il tasso di promozione di alunni stranieri nelle scuole primarie e secondarie di I grado è inversamente proporzionale alla dimensione della loro presenza nella scuola;

l'elemento della presenza di molte diverse cittadinanze nelle scuole, pur non coincidendo necessariamente con esiti negativi finali degli alunni stranieri, rappresenta un fattore condizionante del complesso sistema educativo e formativo che influenza l'intera classe;

le sopraccitate analisi sugli esiti scolastici sono importanti poiché consentono di comprendere determinate categorie di alunni per i quali l'obiettivo, oltre a quello degli apprendimenti, è anche quello dell'integrazione del sistema scolastico e del sistema sociale;

questa tipologia di alunni con cittadinanza non italiana consegue determinati esiti scolastici, in rapporto al livello di conoscenza della lingua italiana, alla dimensione temporale di scolarizzazione nel nostro Paese, alle misure di accompagnamento per la loro integrazione all'interno e all'esterno dell'ambito scolastico;

tali misure risultano infatti determinate sia dal numero degli studenti stranieri, sia dalle diverse nazionalità presenti nella stessa classe o scuola e dalle conseguenti differenti situazioni culturali e sociali che generano molteplici esigenze cui dare risposta;

le normative sull'immigrazione del 1998 e del 2002 (testo unico di cui al decreto legislativo n. 286 del 1998 e legge n. 189 del 2002) contengono indicazioni utili sulla funzione e sull'uso dei cosiddetti «spazi dotati di strumenti appositamente dedicati», demandando alle scuole e agli enti locali l'iniziativa e la gestione di tali spazi e strumenti mirati all'istituzione di percorsi specifici di alfabetizzazione linguistica, di durata variabile,
impegna il Governo:
a rivedere il sistema di accesso degli studenti stranieri alla scuola dell'obbligo, autorizzando il loro ingresso previo superamento di test e specifiche prove di valutazione, disciplinate dalle singole regioni interessate, così come previsto dal terzo comma dell'articolo 117 della Costituzione;

a istituire classi di inserimento temporaneo, che consentano agli studenti stranieri che non superano le prove e i test sopra menzionati di frequentare corsi di apprendimento della lingua italiana, nonché gli insegnamenti di base previsti dai vigenti programmi scolastici, preparatori e propedeutici all'ingresso nelle classi permanenti;

a prevedere l'eventuale maggiore fabbisogno di personale docente da assegnare a tali classi, inserendolo nel prossimo programma triennale delle assunzioni di personale docente disciplinato dal decreto-legge n. 97 del 2004, convertito con modificazioni, dalla legge n. 143 del 2004, alla cui copertura finanziaria si provvede mediante finanziamenti da iscrivere annualmente nella legge finanziaria.

(1-00024)«Gibelli, Lussana, Maroni».
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
CLASSI SCOLASTICHE, IMMIGRAZIONE, INSEGNANTI, LINGUA ITALIANA, SCUOLA, SCUOLA DELL' OBBLIGO
SIGLA O DENOMINAZIONE:

DECRETO LEGGE 2004 0097, DL 1998 0286, L 2002 0189, L 2004 0143