Legislatura: 15Seduta di annuncio: 25 del 13/07/2006
Primo firmatario:
Gruppo: FORZA ITALIA
Data firma: 13/07/2006
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma ALLEANZA NAZIONALE 13/07/2006 UDC (UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO) 13/07/2006 LEGA NORD PADANIA 13/07/2006 DEMOCRAZIA CRISTIANA-PARTITO SOCIALISTA 13/07/2006 MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 13/07/2006 FORZA ITALIA 13/07/2006 FORZA ITALIA 13/07/2006 FORZA ITALIA 13/07/2006
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 17/07/2006 Resoconto FORZA ITALIA INTERVENTO PARLAMENTARE 17/07/2006 Resoconto UDC (UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO) Resoconto ITALIA DEI VALORI Resoconto LEGA NORD PADANIA Resoconto POPOLARI-UDEUR Resoconto L' ULIVO Resoconto FORZA ITALIA Resoconto L' ULIVO Resoconto LA ROSA NEL PUGNO Resoconto RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA Resoconto VERDI Resoconto DEMOCRAZIA CRISTIANA-PARTITO SOCIALISTA DICHIARAZIONE VOTO 19/07/2006 Resoconto MISTO Resoconto COMUNISTI ITALIANI Resoconto VERDI Resoconto LA ROSA NEL PUGNO Resoconto DEMOCRAZIA CRISTIANA-PARTITO SOCIALISTA Resoconto POPOLARI-UDEUR Resoconto ITALIA DEI VALORI Resoconto LEGA NORD PADANIA Resoconto LA ROSA NEL PUGNO Resoconto UDC (UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO) Resoconto RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA Resoconto ALLEANZA NAZIONALE Resoconto FORZA ITALIA Resoconto L' ULIVO Resoconto RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA Resoconto RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA Resoconto L' ULIVO Resoconto RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA PARERE GOVERNO 19/07/2006 Resoconto VICE MINISTRO - (AFFARI ESTERI)
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 17/07/2006
DISCUSSIONE IL 17/07/2006
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 17/07/2006
NON ACCOLTO IL 19/07/2006
PARERE GOVERNO IL 19/07/2006
DISCUSSIONE IL 19/07/2006
RESPINTO IL 19/07/2006
CONCLUSO IL 19/07/2006
Atto Camera
Mozione 1-00013
presentata da
ELIO VITO
giovedì 13 luglio 2006 nella seduta n.025
La Camera,
premesso che:
con gli attentati dell'11 settembre 2001 si è aperto un conflitto completamente nuovo rispetto a quelli che hanno insanguinato l'umanità nei secoli passati;
non è un conflitto tra Stati, perché il nuovo nemico della libertà si serve degli Stati, così come un virus si serve di un corpo per diffondersi;
non è uno «scontro di civiltà», in quanto non si tratta di un attacco dell'Islam all'Occidente: l'Islam, specialmente quello moderato e alleato delle democrazie occidentali, era ed è anch'esso nel mirino dei terroristi;
l'attacco viene da parte dell'islamismo radicale ed è rivolto contro l'avanzare della democrazia nel mondo, ovvero contro la stessa diffusione dello Stato di diritto e della cultura costituzionale in ambito islamico;
la minaccia del terrorismo fondamentalista ripropone in maniera drammatica e su scala globale l'antica questione delle tre libertà fondamentali: la libertà dal bisogno, la libertà dalla paura, la libertà dall'oppressione;
il Governo Berlusconi s'è impegnato con coerenza su questi tre fronti: ha inserito nell'agenda del G8 di Genova la cooperazione tra il nord e il sud del mondo, in modo da consentire a tutti la partecipazione ai benefici della globalizzazione e così determinare l'isolamento dell'islamismo radicale; ha partecipato all'impegno della comunità internazionale nella lotta contro il terrorismo, promuovendo, sul piano interno e su quello internazionale, l'adozione delle misure necessarie per sconfiggere non soltanto i terroristi, ma anche quanti li sostengono e li giustificato con l'incitamento all'odio e all'intolleranza; ha contribuito alla liberazione delle popolazioni afgana e irachena da regimi sanguinari, cooperando attivamente alla transizione di questi paesi verso la democrazia;
l'interesse e il prestigio dell'Italia e il consolidamento della pace e della democrazia del mondo debbono essere da tutti considerati valori di riferimento irrinunciabili, posti al di sopra di tattiche politiche e di interessi di parte;
in questo spirito, il governo Berlusconi decise di inviare un contingente militare in Afghanistan, nel quadro di un mandato delle Nazioni Unite e, successivamente, di partecipare alle attività di sostegno dell'Iraq nella transizione verso la democrazia;
i nostri militari e civili, tanto in Afghanistan quanto in Iraq, si sono guadagnati, ed hanno guadagnato all'Italia, la stima e l'ammirazione della comunità internazionale, oltre alla gratitudine dei popoli e dei governi afgano e iracheno;
la stabilità geopolitica, la diffusione della democrazia, la lotta al terrorismo e il superamento dei gravi squilibri economico-sociali del pianeta sono obiettivi strettamente collegati tra loro e richiedono, da parte delle grandi democrazie occidentali, un impegno costante e coerente;
non possiamo permettere che i nostri militari e civili impegnati in Afghanistan e in Iraq vengano abbandonati a se stessi,
impegna il Governo:
a) alla continuità della presenza italiana in Afghanistan, in Iraq e nei Balcani, attraverso il rifinanziamento delle relative missioni;
b) ad attuare il disimpegno delle nostre forze dall'Iraq, in modo ordinato e dignitoso e soprattutto concordandone le modalità e i tempi con i nostri alleati e con il legittimo governo democratico dell'Iraq, ed a proseguire nell'impegno di assumere un P.R.T. a prevalente caratterizzazione civile, con cornice di sicurezza, per la ricostruzione delle infrastrutture civili e dell'economia di quello sfortunato paese;
c) a mantenere ferma la nostra partecipazione alla missione in Afghanistan accettando di onorare pienamente gli impegni connessi al nostro status di Paese membro della Nato e dell'ONU, in quanto quello afgano costituisce un teatro fondamentale di lotta al terrorismo islamico, tutto questo al fine di sostenere il legittimo governo dell'Afghanistan nel ripristino di condizioni di sicurezza indispensabili per la ripresa della vita civile ed economica di quel travagliato paese;
d) a garantire la prosecuzione di tutte le missioni militari e di sostegno civile nei Balcani al fine di garantire una stabile pacificazione in quei territori;
e) a rafforzare il ruolo del nostro Paese nella diffusione della democrazia e nella lotta contro chi minaccia le tre libertà fondamentali, nel quadro di un impegno volto alla costruzione di un ordinamento internazionale che «assicuri la pace e la giustizia tra le nazioni», secondo lo spirito e la lettera dell'articolo 11 della Costituzione italiana.
(1-00013)
«Elio Vito, La Russa, Volontè, Maroni, Catone, La Malfa, Martino, Boniver, Cicu».
CONCETTUALE:DEMOCRAZIA, MISSIONI INTERNAZIONALI DI PACE, REATI DI TERRORISMO E DI EVERSIONE, RELAZIONI INTERNAZIONALI, RIFINANZIAMENTO, STATI ESTERISIGLA O DENOMINAZIONE:AFGHANISTAN, IRAQ, PENISOLA BALCANICA