DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 17/09/2007
NON ACCOLTO IL 17/09/2007
PARERE GOVERNO IL 17/09/2007
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 17/09/2007
DISCUSSIONE IL 18/09/2007
RESPINTO IL 18/09/2007
CONCLUSO IL 18/09/2007
Atto Camera
Risoluzione in Assemblea 6-00024
presentata da
LUCA VOLONTE'
lunedì 17 settembre 2007 nella seduta n.205
La Camera,
premesso che:
il pianeta, nel corso della sua storia, è andato incontro a modificazioni cicliche del clima che l'hanno portato ad attraversare diverse ere glaciali alternate ad epoche più calde;
nell'attuale fase di riscaldamento del pianeta si sta assistendo ad una variazione significativa di uno dei fattori che potrebbero contribuire al riscaldamento globale, ossia la concentrazione in atmosfera di anidride carbonica ed emissione di gas ad effetto serra;
in alcuni Paesi, in primo luogo quelli dell'Unione europea, le istituzioni e le società si stanno attrezzando per affrontare tale sfida, mettendo in campo politiche di riduzione delle emissioni di gas che surriscaldano la Terra e avviando l'adeguamento delle strutture e degli stili di vita ai cambiamenti dell'ambiente e del territorio;
il Consiglio europeo nella riunione dell'8-9 marzo 2007 ha sottolineato l'importanza di raggiungere un obiettivo strategico di limitare l'incremento della temperatura media della superficie della terra al di sotto dei 2 gradi rispetto ai livelli pre-industriali, proponendo un approccio integrato per la definizione delle politiche energetiche e ambientali basato su tre obiettivi principali: aumentare la sicurezza dell'approvvigionamento energetico, assicurare la competitività delle economie europee con la disponibilità di fonti energetiche, promuovere lo sviluppo sostenibile e combattere il cambiamento climatico;
il Consiglio ha confermato l'impegno di riduzione delle emissioni di gas serra con obiettivi di riduzione dell'ordine del 30 per cento al 2020 rispetto ai livelli del 1990, come contributo ad un accordo negoziale internazionale di riduzione per il periodo post Kyoto, ed ha deciso per l'Unione europea un impegno di riduzione, unilaterale, del 20 per cento al 2020 comparato ai livelli del 1990, ricorrendo al sistema dell'Unione europea di scambio delle quote di emissione, ad altre politiche in materia di cambiamenti climatici, nonché a interventi nel contesto della politica energetica;
l'Italia è ancora lontana dagli obiettivi di Kyoto ed è in una situazione ancora più difficile rispetto ad eventuali altri impegni di riduzione legati al processo post Kyoto;
il ministero dell'ambiente, della tutela del territorio e del mare ha indetto la Conferenza nazionale sui cambiamenti climatici, svoltasi a Roma il 12 e il 13 settembre 2007 presso la FAO, per far nascere e sostenere una politica efficace sui cambiamenti climatici nel nostro Paese;
impegna il Governo:
a rispettare il protocollo di Kyoto e mantenere livelli di anidride carbonica previsti dall'Unione europea, tenendo anche conto dello sviluppo economico del Paese;
a esaminare la possibilità di istituire un sistema d'imposizione volto a promuovere un'economia a basse emissioni di carbonio, incentivando al riguardo le tecnologie e i processi produttivi migliori a disposizione e favorendo modelli di consumo più sostenibili;
a prevedere il miglioramento dell'efficienza dei combustibili fossili e la realizzazione di impianti di nuova generazione e l'ulteriore sviluppo di un metodo efficiente ed economico per la cattura del carbonio e il suo stoccaggio in relazione a carbone, gas e petrolio, in accordo con le decisioni assunte dalla piattaforma tecnologica europea per centrali elettriche a combustibili fossili a emissioni zero (Zep, Zero emission fossil fuel power plant);
a riprendere la scelta del nucleare, che resta tra le tecnologie più efficienti in termini energetici, prive o a bassa emissione di carbonio e che potrebbe avere un grande potenziale nel quadro delle riduzioni delle emissioni, oltre a garantire una maggiore indipendenza dalla attuali fonti di approvvigionamento energetico;
ad invitare, inoltre, i Paesi industrializzati che non abbiano ratificato il protocollo di Kyoto a riconsiderare la propria posizione, a prendere misure interne energetiche e a svolgere un ruolo attivo nei futuri negoziati internazionali, in modo da partecipare al futuro regime sui cambiamenti climatici.
(6-00024) «Volontè, Adolfo, Mereu».