Legislatura: 15Seduta di annuncio: 92 del 16/01/2007
Primo firmatario:
Gruppo: UDC (UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO)
Data firma: 16/01/2007
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma UDC (UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO) 16/01/2007 UDC (UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO) 16/01/2007 UDC (UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO) 16/01/2007 UDC (UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO) 25/01/2007
Ministero destinatario:
- PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
- PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - RAPPORTI CON IL PARLAMENTO E LE RIFORME ISTITUZIONALI
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 16/01/2007
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 25/01/2007 Resoconto UDC (UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO) RISPOSTA GOVERNO 25/01/2007 Resoconto SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (RAPPORTI PARLAMENTO E RIFORME ISTITUZIONALI) REPLICA 25/01/2007 Resoconto UDC (UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO)
APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 25/01/2007
DISCUSSIONE IL 25/01/2007
SVOLTO IL 25/01/2007
CONCLUSO IL 25/01/2007
Atto Camera
Interpellanza urgente 2-00309
presentata da
LUCA VOLONTE'
martedì 16 gennaio 2007 nella seduta n.092
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, per sapere - premesso che:
il reato di bigamia è sanzionato dall'articolo 556 del codice penale che vieta di contrarre due volte il matrimonio di fronte ad una autorità civile in assenza di una sentenza di divorzio;
in Italia sta emergendo sempre più diffusamente il fenomeno della poligamia tra gli immigrati di fede islamica, tuttavia poiché il nostro ordinamento non riconosce legalmente il matrimonio islamico, le unioni poligamiche non sono di fatto perseguibili;
una sentenza del Tribunale di Bologna del 13 marzo 2003 ha infatti sancito che «Il reato di bigamia può essere commesso solo dal cittadino italiano sul territorio nazionale, essendo irrilevante il comportamento tenuto all'estero dallo straniero la cui legge nazionale riconosce la possibilità di contrarre più matrimoni;
tale possibilità ha già creato situazioni paradossali ed imbarazzanti come quella verificatasi a Catania dove il giudice decise che due vedove si sarebbero divise la pensione del marito defunto e che la casa sarebbe spettata ad entrambe -:
se corrispondano al vero le notizie secondo le quali il Governo si appresterebbe ad adottare iniziative normative volte a legalizzare il matrimonio islamico così come avviene per quello cattolico, fermo restando che quest'ultimo è stato codificato con il Vaticano, mentre quello islamico risponde a tradizioni giuridiche diverse e spesso incompatibili con le nostre e quali iniziative intenda adottare per contrastare tale fenomeno.
(2-00309)
«Volontè, Giovanardi, D'Alia, Ronconi, Capitanio Santolini».
CONCETTUALE:ISLAMISMO, MATRIMONIO