ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00250

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 15
Seduta di annuncio: 240 del 12/11/2007
Abbinamenti
Atto 1/00227 abbinato in data 12/11/2007
Atto 1/00233 abbinato in data 12/11/2007
Atto 1/00249 abbinato in data 12/11/2007
Atto 1/00251 abbinato in data 14/11/2007
Firmatari
Primo firmatario:
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 12/11/2007
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ITALIA DEI VALORI 12/11/2007


Stato iter:
14/11/2007
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 12/11/2007
Resoconto ITALIA DEI VALORI
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 12/11/2007
Resoconto RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA
Resoconto PARTITO DEMOCRATICO-L'ULIVO
 
INTERVENTO GOVERNO 12/11/2007
Resoconto SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
PARERE GOVERNO 14/11/2007
Resoconto SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
DICHIARAZIONE VOTO 14/11/2007
Resoconto ITALIA DEI VALORI
Resoconto LA ROSA NEL PUGNO
Resoconto UDC (UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO)
Resoconto POPOLARI-UDEUR
Resoconto COMUNISTI ITALIANI
Resoconto ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto LEGA NORD PADANIA
Resoconto RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA
Resoconto FORZA ITALIA
Resoconto ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto FORZA ITALIA
Resoconto PARTITO DEMOCRATICO-L'ULIVO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 12/11/2007

DISCUSSIONE IL 12/11/2007

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 12/11/2007

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 14/11/2007

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 14/11/2007

ACCOLTO IL 14/11/2007

PARERE GOVERNO IL 14/11/2007

DISCUSSIONE IL 14/11/2007

APPROVATO IL 14/11/2007

CONCLUSO IL 14/11/2007


Atto Camera

Mozione 1-00250
presentata da
MASSIMO DONADI
lunedì 12 novembre 2007 nella seduta n.240

La Camera,

premesso che:

in Italia le cooperative attive nel 2007, secondo i dati Unioncamere, sono 70.306 e sono aumentate del 5,8 per cento rispetto al 2006, e prendendo a riferimento l'intero universo delle imprese italiane, pur rappresentando l'1,2 per cento dell'imprenditoria nazionale, hanno contribuito per il 6,2 per cento al tasso di crescita complessivo, con un indice di occupazione prodotta che raggiunge livelli di eccellenza compresi tra il 4 e il 9 per cento in alcune realtà regionali ed una forte presenza soprattutto nel Mezzogiorno e nelle isole;

l'Istat nell'ultimo rapporto sulle cooperative sociali in Italia ha rilevato la presenza in Italia al 2005 di 7.363 cooperative sociali attive che impiegano 244.000 lavoratori, il 70 per cento dei quali è costituito da donne, con oltre 260.000 soci, un valore della produzione complessivo pari a 6.381 milioni di euro e che prestano assistenza ad una vasta gamma di utenti, quantificabili in oltre 3,3 milioni di persone, oltre a realizzare l'inserimento lavorativo di più di 30.000 soggetti svantaggiati;

le cooperative aderenti alle associazioni nazionali di rappresentanza, assistenza e tutela del movimento cooperativo giuridicamente riconosciute sono oltre 40.000, con più di dodici milioni di soci e un fatturato di oltre 120.000 milioni di euro, mentre la cooperazione, associata e non, pesa complessivamente nell'apporto al prodotto interno lordo del Paese con una percentuale dell'8 per cento;

di recente il Cnel ha analizzato, nell'ambito del rapporto sul mercato del lavoro 2004 il contributo delle cooperative all'occupazione, facendo emergere il rafforzamento della cooperazione nell'arco del quadriennio 2000-2004 e, soprattutto, come le cooperative rappresentino uno «strumento di espansione occupazionale per le fasce meno forti del lavoro», capaci quindi di riservare attenzione al bisogno di impiego dei lavoratori «deboli»;

il Censis, nel 39o rapporto annuale sulla situazione sociale del Paese, ha riconosciuto come le cooperative, pur nell'ambito del sistema economico italiano in affanno, abbiano saputo rafforzarsi nel tempo sotto il profilo della numerosità, della diffusione territoriale, della rilevanza strategica e, malgrado la crisi economica, crescono più rapidamente della media delle altre aziende, in termini di unità, fatturato e addetti;

la Camera dei deputati, rispettivamente nelle sedute del 3 agosto 2006 e 18 novembre 2006, ha accolto gli ordini del giorno n. 9/1475/59, n. 9/1746-BIS/173 e n. 9/1746-BIS/382 in cui viene impegnato il Governo ad adottare le opportune iniziative volte a sostenere il positivo ruolo svolto dalle imprese cooperative, quale esempio virtuoso da valorizzare, e come possibile strumento, pur affiancato ad altri con pari dignità, per l'avvio di soluzioni strutturali; ad intervenire con piani d'azione concreti per consentire all'economia cooperativa di accentuare e proseguire nella propria funzione anticiclica; a prevedere, come priorità nei futuri documenti e provvedimenti, idonee e specifiche misure in favore delle cooperative, il rifinanziamento del Foncooper (Fondo per lo sviluppo dell'impresa cooperativa), per le attività previste dalla legge n. 49 del 1985, nonché l'attribuzione di una maggiore quota di risorse per lo sviluppo di programmi di formazione, di cui alla legge n. 127 del 1971, finalizzata alla formazione di quadri cooperativi destinati alla ricerca, all'innovazione e alla competitività; a contemplare la possibilità di esentare le cooperative sociali, di cui all'articolo 1, comma 1, lettere a) e b), della legge 8 novembre 1991, n. 381, dal pagamento dell'imposta regionale sulle attività produttive nel prossimo documento di programmazione economico-finanziaria, prevedendola inoltre nelle corrispondenti disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato; a valutare l'opportunità di adottare ulteriori iniziative legislative volte ad esonerare dall'obbligo di versamento del contributo al Fondo per l'erogazione del trattamento di fine rapporto (articolo 84, comma 2, atto Camera 1746) le società di volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale di cui all'articolo 10 del decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460, e successive modificazioni, tra le quali rientrano anche le cooperative sociali;

il Vice Presidente del Consiglio dei ministri Massimo D'Alema, in risposta all'interrogazione a risposta immediata in assemblea n. 3-00134, il 19 luglio 2006 nella seduta della Camera dei deputati n. 28 ha precisato come «il Governo intende valorizzare e difendere la funzione economico-sociale del movimento cooperativo rispetto ad ingenerosi attacchi, che di tanto in tanto, si succedono contro questa grande realtà dell'economia e della società italiana»;

la Commissione europea nella comunicazione sulla promozione delle società cooperative in Europa del 23 febbraio 2004 evidenzia come «un trattamento fiscale particolare può essere accettato, ma in tutti gli aspetti della legislazione sulle cooperative andrebbe rispettato il principio secondo il quale le protezioni o i vantaggi concessi ad un tipo particolare di organismo devono essere proporzionati ai vincoli giuridici, al valore aggiunto sociale e alle limitazioni proprie di tale forma e non devono dar luogo ad una concorrenza sleale»;

la dimensione delle cooperative non caratterizza lo sviluppo della funzione mutualistica, bensì esse godono delle agevolazioni fiscali, secondo quanto previsto dalla normativa vigente, se, oltre alla presenza delle clausole indicate dall'articolo 2514 del codice civile, possiedano i requisiti della prevalenza gestionale e, quindi, in ragione dello scambio mutualistico svolgano la loro attività prevalentemente in favore dei soci, consumatori o utenti di beni o servizi ovvero si avvalgano prevalentemente, nello svolgimento della loro attività, delle prestazioni lavorative dei soci ovvero si avvalgano prevalentemente, nello svolgimento della loro attività, degli apporti di beni o servizi da parte dei soci;

i benefici fiscali riconosciuti alle cooperative sono legati indissolubilmente alla funzione mutualistica, svolta da tale tipologia di imprese, e tale funzione non è né prerogativa di settori specifici della cooperazione, né è solo riconducibile a determinati volumi di fatturato o a parametri economici, bensì connaturata alle sue caratteristiche strutturali;

il 23 luglio 2007 il Governo ha sottoscritto con le parti sociali, tra cui le associazioni nazionali di rappresentanza, assistenza e tutela del movimento cooperativo giuridicamente riconosciute, il protocollo su previdenza, lavoro e competitività per l'equità e la crescita sostenibili, nel quale si evidenzia quale priorità per l'Esecutivo, con riguardo alla cooperazione, di intervenire in materia di cooperative spurie e dumping contrattuale, oltre ad assicurare l'applicazione dell'istituto della revisione all'intero universo cooperativo, prevedendo la necessità dell'ispezione revisionale per l'aggiudicazione degli appalti pubblici;

alcuni fenomeni di degenerazione cooperativa (cooperative spurie) circoscritti e localizzati vanno assolutamente combattuti con l'attività di vigilanza di cui al decreto legislativo n. 220 del 2002 e con l'adozione dei relativi provvedimenti sanzionatori previsti dalla normativa vigente, nonché prevenuti con specifiche azioni di formazione cooperativa, peculiari del movimento cooperativo;

il decreto legislativo n. 220 del 2002, che ha portato una significativa riforma in materia di vigilanza delle società cooperative, stabilisce, all'articolo 1, comma 1, che la vigilanza su tutte le forme di società cooperative e loro consorzi è attribuita al ministero dello sviluppo economico (già ministero delle attività produttive) e che lo stesso dicastero può avvalersi dei revisori delle associazioni riconosciute sulla base di apposite convenzioni per la realizzazione della vigilanza sulle cooperative non aderenti,
impegna il Governo:
a dare attuazione attraverso atti concreti a tutti gli ordini del giorno indicati in premessa;

ad assicurare lo svolgimento dell'attività di vigilanza su tutti gli enti cooperativi prevista dal decreto legislativo n. 220 del 2002, avvalendosi, oltre che dei revisori incaricati dal ministero dello sviluppo economico, in via prioritaria di revisori delle associazioni nazionali di rappresentanza, assistenza e tutela giuridicamente riconosciute, sulla base di apposite convenzioni stipulate con le associazioni medesime, ai sensi dell'articolo 7 del decreto legislativo sopra indicato;

a realizzare la concreta attuazione dell'articolo 83 del decreto legislativo. n. 276 del 2003, che stabilisce la certificazione del regolamento interno delle cooperative riguardante la tipologia dei rapporti di lavoro attuati o che si intendono attuare, in forma alternativa, con i soci lavoratori, prevedendo, in caso di mancata realizzazione, idonee iniziative legislative volte a introdurre una normativa secondo cui, qualora le province non abbiano costituito le commissioni di certificazione, le stesse possano essere istituite presso le direzioni provinciali del lavoro e siano presiedute da un presidente indicato dalla direzione provinciale del lavoro medesima, confermandone, tuttavia, la composizione già prevista dalla normativa vigente, il tutto per assicurare quella funzione di controllo sulle forme contrattuali applicate ai soci lavoratori coimprenditori;

a dare ulteriore attuazione al contenuto dell'articolo 45 della Costituzione, secondo cui la Repubblica non è tenuta solo a riconoscere la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata, non operando alcuna distinzione tra cooperative per via delle dimensioni, del fatturato, del numero dei soci o del settore di riferimento, ma impegna il legislatore a promuovere e favorire l'incremento della stessa con i mezzi più idonei e assicurandone, nel contempo, con opportuni controlli, il rispetto del carattere e delle finalità, anche attraverso la proposizione di un testo unico sulle società cooperative;

a garantire lo sviluppo della cooperazione e la lotta alla cooperazione «spuria» per il mezzo di idonee iniziative di formazione dirette alla diffusione dei principi cooperativi attraverso corsi per cooperatori, nonché un'idonea qualificazione professionale dei dirigenti di cooperative attraverso l'attribuzione di una maggiore quota di risorse per lo sviluppo dei suddetti programmi di formazione di cui alla legge n. 127 del 1971;

a disporre ispezioni straordinarie ai sensi dell'articolo 8 del decreto legislativo n. 220 del 2002 e ad adottare i conseguenti provvedimenti sanzionatori, quali la gestione commissariale ai sensi dell'articolo 2545-sexiesdecies del codice civile, lo scioglimento d'ufficio ai sensi dell'articolo 2545-septiesdecies del codice civile, la liquidazione coatta amministrativa ai sensi dell'articolo 2545-terdecies del codice civile e la cancellazione dal registro delle imprese ai sensi del secondo comma dell'articolo 2545-octiesdecies del codice civile, laddove si verifichino fenomeni di degenerazione cooperativa indicati in premessa.

(1-00250) «Donadi, D'Ulizia».
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
CONTRATTI DI LAVORO, COOPERATIVE, ISPEZIONI, REVISORI DEI CONTI, VIGILANZA
SIGLA O DENOMINAZIONE:

DL 2002 0220, DL 2003 0276, L 1971 0127