ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00234

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 15
Seduta di annuncio: 226 del 18/10/2007
Firmatari
Primo firmatario:
Gruppo: LEGA NORD PADANIA
Data firma: 18/10/2007
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LEGA NORD PADANIA 18/10/2007
LEGA NORD PADANIA 18/10/2007
LEGA NORD PADANIA 18/10/2007
LEGA NORD PADANIA 18/10/2007
LEGA NORD PADANIA 18/10/2007
LEGA NORD PADANIA 18/10/2007
LEGA NORD PADANIA 18/10/2007
LEGA NORD PADANIA 18/10/2007
LEGA NORD PADANIA 18/10/2007
LEGA NORD PADANIA 18/10/2007
LEGA NORD PADANIA 18/10/2007
LEGA NORD PADANIA 18/10/2007
LEGA NORD PADANIA 18/10/2007
LEGA NORD PADANIA 18/10/2007
LEGA NORD PADANIA 18/10/2007
LEGA NORD PADANIA 18/10/2007
LEGA NORD PADANIA 18/10/2007
LEGA NORD PADANIA 18/10/2007
LEGA NORD PADANIA 18/10/2007
LEGA NORD PADANIA 18/10/2007


Stato iter:
IN CORSO

Atto Camera

Mozione 1-00234
presentata da
ROBERTO MARONI
giovedì 18 ottobre 2007 nella seduta n.226

La Camera,

premesso che:

nella Repubblica popolare cinese ha avuto luogo un complesso processo di riforma economica e di integrazione nei mercati mondiali, al quale non è corrisposto alcun significativo passo avanti sul piano dei diritti umani. Ad oggi, per Amnesty International, «la situazione dei diritti umani in Cina non è migliore che nel 1989». Secondo i dati diffusi dall'organizzazione, nel territorio cinese vengono eseguite 10 mila condanne a morte ogni anno, una pratica «endemica» della tortura, una durissima repressione dei dissidenti politici e delle minoranze religiose; la pena di morte è prevista per almeno 68 reati, molti dei quali ideologici. Spesso gli accusati non possono avere adeguata difesa, i processi avvengono a porte chiuse, molte condanne sono basate su «confessioni» estorte con la tortura;

sul piano industriale e commerciale è ormai dimostrato come la concorrenza sleale da parte della Cina, data da un insieme di pratiche di dumping sociale, di aiuti di Stato, di contraffazione, di metodi produttivi che non tengono conto di fondamentali regole igieniche e di sicurezza, costituisca uno dei fattori maggiormente penalizzanti per l'industria e l'economia dell'Italia e dell'Europa;

il prodotto contraffatto rappresenta un danno per l'economia e per il sistema statale. Copiare significa eludere la normativa sul diritto d'autore e le regole fiscali ad essa connesse, ma anche prendersi beffe di chi investe in ricerca e sviluppo, di chi ha idee per migliorare il prodotto e il benessere del consumatore;

le produzioni contraffatte inoltre, in patria come all'estero, impiegano canali clandestini di produzione e di circolazione, impiegando lavoratori irregolari, clandestini, minori, con danno sociale ad essi e ai lavoratori regolari che perdono il posto per la crisi di aziende oneste non competitive;

dall'invasione del 1950, la Cina ha governato il Tibet con la forza e la repressione, mettendo in atto un genocidio. Il Governo cinese, oltre a reprimere con la forza ogni richiesta di autonomia, cerca di favorire l'immigrazione di cinesi di etnia Han nella Regione Autonoma del Tibet, ad esempio con la Ferrovia del Qingzang che collegherà Lhasa a Pechino e al resto della Cina. Si stima che questa porterà in Tibet 40 milioni di non tibetani (contro circa 6,5 milioni di tibetani). Migliaia di tibetani sono in carcere spesso torturati barbaramente per reati di opinione; la lingua, la religione, la storia e la cultura tibetane sono vietate nella diffusione e assurdamente falsate nei contenuti; le donne tibetane subiscono un accentuato controllo delle nascite, con sterilizzazioni forzate e aborti anche in fasi avanzate di gravidanza;

scegliendo Pechino per i XXIX Giochi Olimpici, il Comitato olimpico internazionale (Cio) ha dichiarato che questo avrebbe lasciato «un'eredità unica per la Cina e per lo sport». A meno di un anno dall'evento, quando la macchina organizzativa cinese ha chiaramente lasciato intendere che questo sarà un evento che porterà introiti commerciali e turistici, ma non migliorerà o forse peggiorerà le condizioni della popolazione e dell'ambiente, lo stesso Comitato non ha preso alcuna netta posizione sul rispetto dei diritti umani nel paese;

Human Rights Watch denuncia come addirittura l'imminenza delle olimpiadi abbia peggiorato la situazione, provocando una censura più stretta sui media e su internet, l'arresto immediato di attivisti prima che le telecamere possano riprenderli, repressione delle minoranze tibetana e uighuri, sacerdoti in carcere, abusi continui su lavoratori e migranti, la polizia che disperde con la forza pacifiche proteste. All'inizio di agosto a Pechino sono stati arrestati per ore gli attivisti di Reporters Sans Frontiéres che hanno protestato, durante una conferenza stampa sui Giochi, contro la mancata libertà di stampa, l'accresciuta censura sui media, le difficoltà di circolazione per i giornalisti stranieri;

gli attivisti sono stati privati dei documenti e trattenuti per ore dalla polizia in un parcheggio, poi rilasciati senza spiegazioni. Brad Adams, direttore per l'Asia di Hrw, dice che «il tentativo del governo cinese di intimidire e imprigionare i giornalisti esteri che fanno il loro lavoro, mostra il disprezzo degli ideali olimpici»;

Asianews scrive che per realizzare gli avveniristici impianti sportivi e rifare interni quartieri, a Pechino e in altre città sono state espropriate e cacciate con la forza decine di migliaia di persone, spesso senza adeguato indennizzo o una nuova abitazione. Interi quartieri sono stati sventrati. Per abbellire la città sono state chiuse decine di scuole non autorizzate per figli di operai migranti, che spesso non hanno altre possibilità di istruzione. Migliaia di migranti lavorano anche di notte per le nuove opere, per paghe minime senza giorni di riposo né assicurazione sul lavoro;

Amnesty International sostiene in un rapporto che «la polizia usa il pretesto dei Giochi per effettuare maggiori detenzioni senza processo»;
impegna il Governo:

a svolgere una azione diplomatica al fine di ottenere, entro il maggio 2008, dal governo cinese comprovate garanzie di maggiore tutela dei diritti umani e di controllo sugli illeciti industriali e commerciali posti in atto da cittadini ed industrie cinesi;

a considerare, in mancanza di tali garanzie, un'azione di boicottaggio delle olimpiadi di Pechino, attivandosi perché sia ritirata la rappresentanza italiana dalla manifestazione.

(1-00234)
«Maroni, Pini, Alessandri, Allasia, Bodega, Bricolo, Brigandì, Caparini, Cota, Dozzo, Dussin, Filippi, Fugatti, Garavaglia, Gibelli, Giancarlo Giorgetti, Goisis, Grimoldi, Lussana, Montani, Stucchi».
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
DEMOCRAZIA, DIRITTI DELL'UOMO, RELAZIONI INTERNAZIONALI, STATI ESTERI
SIGLA O DENOMINAZIONE:

CINA POPOLARE, OLIMPIADI, PECHINO