ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00103

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 15
Seduta di annuncio: 110 del 15/02/2007
Abbinamenti
Atto 1/00025 abbinato in data 20/02/2007
Atto 1/00093 abbinato in data 20/02/2007
Atto 1/00095 abbinato in data 20/02/2007
Atto 1/00096 abbinato in data 20/02/2007
Atto 1/00097 abbinato in data 20/02/2007
Atto 1/00098 abbinato in data 20/02/2007
Atto 1/00102 abbinato in data 20/02/2007
Atto 1/00104 abbinato in data 20/02/2007
Firmatari
Primo firmatario:
Gruppo: RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA
Data firma: 15/02/2007
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 15/02/2007
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 15/02/2007
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 15/02/2007
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 15/02/2007
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 15/02/2007
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 15/02/2007
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 15/02/2007
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 15/02/2007
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 15/02/2007
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 15/02/2007
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 15/02/2007
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 15/02/2007
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 15/02/2007
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 15/02/2007
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 15/02/2007
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 15/02/2007
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 15/02/2007
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 15/02/2007
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 15/02/2007
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 15/02/2007
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 15/02/2007
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 15/02/2007
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 15/02/2007
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 15/02/2007
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 15/02/2007
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 15/02/2007
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 15/02/2007
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 15/02/2007
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 15/02/2007
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 15/02/2007
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 15/02/2007
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 15/02/2007
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 15/02/2007
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 15/02/2007
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 15/02/2007
RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA 15/02/2007
COMUNISTI ITALIANI 20/02/2007
COMUNISTI ITALIANI 20/02/2007
COMUNISTI ITALIANI 20/02/2007
COMUNISTI ITALIANI 20/02/2007
VERDI 20/02/2007


Stato iter:
21/02/2007
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 20/02/2007
Resoconto SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIRITTI E PARI OPPORTUNITA')
 
DICHIARAZIONE VOTO 21/02/2007
Resoconto FORZA ITALIA
Resoconto LA ROSA NEL PUGNO
Resoconto COMUNISTI ITALIANI
Resoconto ITALIA DEI VALORI
Resoconto DEMOCRAZIA CRISTIANA-PARTITO SOCIALISTA
Resoconto LEGA NORD PADANIA
Resoconto UDC (UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO)
Resoconto VERDI
Resoconto ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto POPOLARI-UDEUR
Resoconto VERDI
Resoconto UDC (UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO)
Resoconto L' ULIVO
Resoconto ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA
Resoconto ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto FORZA ITALIA
Resoconto L' ULIVO
Resoconto LA ROSA NEL PUGNO
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 20/02/2007

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 20/02/2007

ACCOLTO IL 20/02/2007

PARERE GOVERNO IL 20/02/2007

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 20/02/2007

DISCUSSIONE IL 21/02/2007

APPROVATO IL 21/02/2007

CONCLUSO IL 21/02/2007


Atto Camera

Mozione 1-00103
presentata da
MERCEDES LOURDES FRIAS
giovedì 15 febbraio 2007 nella seduta n.110

La Camera,
premesso che:
la violenza di genere è un problema planetario e che, come ha affermato l'ex Segretario Generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, «essa non conosce confini, né geografia, né cultura o ricchezza; rappresenta la violazione dei diritti umani più vergognosa e fintanto che continuerà non potremo pretendere di aver compiuto dei reali progressi verso l'uguaglianza, lo sviluppo e la pace»;
persiste nel dibattito politico una visione culturale che tende a nascondere il carattere trasversale della violenza di genere, attribuendo a specifiche identità religiose o culturali la responsabilità medesima;
l'Unione europea ha riconosciuto recentemente la necessità di un cambio di rotta urgente in tema di violenza contro le donne, modificando la precedente impostazione, ancora presente nella Raccomandazione del Comitato dei Ministri del 2002 sulla protezione delle donne contro la violenza, che tendeva a connettere in primo luogo le forme di violenza con determinate dinamiche antropologiche, religiose e sociali di arretratezza, e quindi a legarle più frequentemente con la presenza «culturalmente diversa» della popolazione immigrata. Lo studio «Combattere la violenza contro le donne», pubblicato nel 2006 a cura del Consiglio d'Europa, ha infatti mostrato un panorama ben diverso: in Europa la violenza subìta rappresenta la prima causa di morte delle donne tra i 16 ed i 50 anni e il 45 per cento delle donne europee è o è stata vittima di violenza fisica e/a psicologica, e gli autori per la maggior parte sono uomini legati alla sfera familiare della vittima. Secondo il rapporto dell'EU.R.E.S del 2004, in Italia il movente passionale si conferma come movente principale degli omicidi in famiglia (con 55 vittime pari al 27,4 per cento); seguono il raptus (35, pari al 17,4 per cento del totale), le liti (28, pari al 13,9 per cento) e i disturbi psichici dell'autore (23 pari all'11,4 per cento);
i numerosi fatti di cronaca che rivelano la «normalità» quotidiana della violenza contro le mogli, le fidanzate, le amiche, le vicine di casa, così come i recenti casi di abusi compiuti da ragazzi minorenni che stuprano coetanee o bambine (filmando l'episodio e diffondendolo via internet), ci impongono con urgenza una riflessione sul tema della crescente disposizione alla violenza presente nelle giovani generazioni e sulla diffusa permanenza di nuove forme patriarcali dentro la crisi di identità e di certezze dei maschi adulti, ed impongono un salto di qualità per la maturazione di una nuova e più ampia consapevolezza della dimensione non soltanto politica, ma anche e soprattutto culturale e sociale del problema;
l'Italia ha aderito alla Convenzione per l'eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (meglio conosciuta come CEDAW), approvata dall'Assemblea Generale dell'ONU il 18 novembre 1979, ratificata dall'Italia il 18 luglio 1980 e si è quindi impegnata a modificare gli schemi di comportamento ed i modelli culturali in materia di differenza tra i sessi, a diffondere principi di uguaglianza e non discriminazione nella vita sia pubblica che privata;
i meccanismi di limitazione della libertà e dei diritti individuali delle donne, colpiscono le stesse nelle diverse sfere: scarso spazio nelle istanze decisionali, difficoltà di accedere nei vertici aziendali ed istituzionali, eccetera;
il riconoscimento delle donne immigrate, in particolare quelle di religione e cultura diversa, esclusivamente in quanto vittime, da una parte impedisce l'emergere della realtà che riguarda milioni di donne, e dall'altra sorvola l'elemento di vera subalternità, che è la condizione di migrante, immigrata, dunque della situazione di precarietà e vulnerabilità strutturale data dalle attuali normative e dalle condizioni lavorative che implicano una quasi totale deprivazione in tutti i campi,
impegna il Governo:
ad aderire con convinzione, con strumenti ed interventi concreti, alla Campagna europea contro la violenza sulle donne del 2007 o a realizzare compiutamente quanto previsto dalla Raccomandazione europea del 2002;
a sviluppare e pubblicare un «Piano Nazionale d'Intervento» di lungo periodo che sia strutturato secondo un «approccio olistico», coinvolgendo le realtà o le strutture che da anni si occupano di queste tematiche e ad istituite un organo che ne coordini l'esecuzione;
a realizzare una campagna capillare di informazione sulle tematiche di genere, riconoscendo la violenza contro le donne come violenza di genere e promuovendo nelle scuole una campagna tesa e valorizzare le differenze e promuovere la parità di trattamento;
a favorire la costituzione di un Codice di Condotta e Regolamentazione dei media in materia di violenza, sessismo o razzismo;
a rendere accessibili i dati europei sulla violenza contro le donne, nonché tradotte e rendere disponibili i principali atti europei in materia, le risoluzioni, le raccomandazioni agli Stati;
a creare le condizioni necessarie affinché possano essere eliminate le carenze ed inadempienze evidenziate dal Comitato CEDAW in questi anni;
a porre in essere le necessarie misure atte ad eliminare la discriminazione nei confronti delle donne migranti.
(1-00103) «Frias, Migliore, Mascia, Falomi, Acerbo, Burgio, Cacciari, Cannavò, Cardano, Caruso, Cogodi, De Cristofaro, Deiana, De Simone, Dioguardi, Duranti, Daniele Farina, Ferrara, Folena, Forgione, Giordano, Guadagno detto Vladimir Luxuria, Iacomino, Khalil, Locatelli, Lombardi, Mantovani, Mungo, Olivieri, Pegolo, Perugia, Provera, Andrea Ricci, Mario Ricci, Rocchi, Franco Russo, Siniscalchi, Smeriglio, Sperandio, Zipponi, Cesini, Sgobio, Bellillo, Vacca, Francescato».
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
DIRITTI DELL'UOMO, DONNE, IMMIGRAZIONE, INFORMAZIONE, LESIONI PERSONALI, PARITA' TRA SESSI, PROGRAMMI E PIANI, RATIFICA DEI TRATTATI, UNIONE EUROPEA