ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00027

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 15
Seduta di annuncio: 40 del 22/09/2006
Abbinamenti
Atto 1/00026 abbinato in data 27/11/2006
Atto 1/00033 abbinato in data 27/11/2006
Atto 1/00052 abbinato in data 27/11/2006
Atto 1/00053 abbinato in data 27/11/2006
Atto 1/00057 abbinato in data 27/11/2006
Atto 1/00059 abbinato in data 27/11/2006
Atto 1/00063 abbinato in data 12/12/2006
Atto 6/00009 abbinato in data 12/12/2006
Firmatari
Primo firmatario:
Gruppo: ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 22/09/2006
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ALLEANZA NAZIONALE 22/09/2006
ALLEANZA NAZIONALE 22/09/2006
ALLEANZA NAZIONALE 22/09/2006
ALLEANZA NAZIONALE 22/09/2006
ALLEANZA NAZIONALE 22/09/2006
ALLEANZA NAZIONALE 22/09/2006
ALLEANZA NAZIONALE 22/09/2006
ALLEANZA NAZIONALE 22/09/2006
ALLEANZA NAZIONALE 22/09/2006
ALLEANZA NAZIONALE 22/09/2006
ALLEANZA NAZIONALE 22/09/2006
UDC (UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO) 22/09/2006
ALLEANZA NAZIONALE 22/09/2006
ALLEANZA NAZIONALE 22/09/2006


Stato iter:
12/12/2006
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 27/11/2006
Resoconto ALLEANZA NAZIONALE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 27/11/2006
Resoconto POPOLARI-UDEUR
Resoconto FORZA ITALIA
Resoconto ITALIA DEI VALORI
Resoconto FORZA ITALIA
Resoconto L' ULIVO
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 27/11/2006
Resoconto SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
 
PARERE GOVERNO 12/12/2006
Resoconto VICE MINISTRO - (AFFARI ESTERI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 12/12/2006
Resoconto UDC (UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO)
Resoconto LA ROSA NEL PUGNO
Resoconto ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto POPOLARI-UDEUR
Resoconto ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto COMUNISTI ITALIANI
Resoconto RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA
Resoconto VERDI
Resoconto LEGA NORD PADANIA
Resoconto ITALIA DEI VALORI
Resoconto DEMOCRAZIA CRISTIANA-PARTITO SOCIALISTA
Resoconto FORZA ITALIA
Resoconto L' ULIVO
Resoconto LA ROSA NEL PUGNO
Resoconto UDC (UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO)
Resoconto ALLEANZA NAZIONALE
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 27/11/2006

DISCUSSIONE IL 27/11/2006

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 27/11/2006

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 12/12/2006

NON ACCOLTO IL 12/12/2006

PARERE GOVERNO IL 12/12/2006

DISCUSSIONE IL 12/12/2006

RESPINTO IL 12/12/2006

CONCLUSO IL 12/12/2006


Atto Camera

Mozione 1-00027

presentata da
RICCARDO PEDRIZZI
venerdì 22 settembre 2006 nella seduta n.040

La Camera,

premesso che:

dal Rapporto 2006 sulla libertà religiosa nel mondo, curato dall'organizzazione «Aiuto alla chiesa che soffre» (ACS) e presentato il 27 giugno 2006 emerge che L'Asia è il continente in cui la libertà di religione sembra più soggetta a limitazioni e provvedimenti repressivi; soprattutto nella Repubblica Popolare Cinese, arresti, torture e la pena di morte vengono inflitti a cristiani, cattolici e protestanti, che non si iscrivono alle associazioni governative;

in un suo recente intervento incentrato sulla Cina, Bernardo Cervellera, direttore di AsiaNews ha spiegato che «la libertà religiosa è la cartina al tornasole dello sviluppo di un Paese». «In Cina sta avvenendo una grande trasformazione di tipo non solo sociale ma anche religioso - ha continuato - chi pensa di salvare i rapporti economici con la Cina, mettendo tra parentesi la necessità del rispetto della libertà religiosa andrà incontro ad un grande disastro». «Ritenuta una minaccia per la stabilità del Paese - ha sottolineato Cervellera - il rispetto della libertà di religione, invece, è condizione necessaria a garantire un reale sviluppo della democrazia e dell'economia in Cina, dove il disprezzo della vita umana genera pericolose tensioni sociali, destinate ad esplodere»;

tra gli strumenti per esercitare pressione sui governi, affinché si muovano verso un'effettiva libertà religiosa Cervellera, in sintonia con Magdi Allam, indica i mezzi di comunicazione di massa. A loro i due giornalisti lanciano un appello: «Dire la verità, denunciare con coraggio e onestà gli episodi di persecuzione e violenza», mantenendo alta l'attenzione sulla problematica, senza nascondersi dietro il politically correct;

l'Asia appare il continente nel quale non solo la stragrande maggioranza degli Stati applica leggi che limitano in vario modo la libertà di religione, ma anche quello ove maggiore è il numero di persone che vedono violato tale loro diritto. La Cina dà un pesante contributo a questo doloroso record, grazie alle leggi che obbligano i fedeli ad iscriversi in apposite associazioni controllate dal governo e consentono ogni genere di abuso verso chi non ne fa parte: arresti, torture, a volte fino alla morte, distruzione e vendite di edifici sacri;

un esempio di tale situazione è quello delle notizie circolate sul vescovo cinese di Zhengding, mons. Giulio Jia Zhiguo. Alcuni organi di informazione lo avevano dichiarato libero dalla prigionia. In realtà il presule, molto malato, è stato solamente accompagnato dalla pubblica sicurezza in un ospedale, dove viene piantonato notte e giorno da 6 poliziotti;

le ordinazioni di due nuovi vescovi Giuseppe Ma Yinglin e Giuseppe Liu Xinhong, rispettivamente il 30 aprile 2006, a Kunming (provincia dello Yunnan) e mercoledì, 3 maggio 2006, a Wuhu, avvenute per decisione dell'Associazione della Chiesa patriottica su pressione del governo di Pechino rappresentano una grave violazione della libertà religiosa. I due prelati sono stati sottoposti - da parte di organismi esterni alla Chiesa - a forti pressioni e a minacce, affinché prendessero parte a ordinazioni episcopali che, essendo prive del mandato pontificio, sono illegittime. Vari Presuli hanno opposto un rifiuto a simili pressioni, mentre alcuni non hanno potuto fare altro che subirle con grande sofferenza interiore. Episodi di questo genere producono lacerazioni non soltanto nella comunità cattolica ma in tutti coloro che ne vengono a conoscenza;

a partire dal 29 luglio 2006 i cattolici cinesi hanno iniziato uno sciopero della fame per protestare contro l'arresto di migliaia di altri fedeli avvenuto ad Hangzhou, nella provincia di Zhejian, la cui colpa era quella di essersi opposti alla demolizione di una chiesa;

dal rapporto 2006 di Amnesty International viene riferito che la libertà religiosa è fortemente limitata. A marzo, le autorità cinesi hanno promulgato un nuovo regolamento sulle pratiche religiose, al fine di incrementare i controlli ufficiali su tutte le attività religiose. Gruppi di cattolici e protestanti collegati a chiese non ufficiali sono stati oggetto di vessazioni, arresti arbitrari e sono stati incarcerati;

come si apprende ulteriormente da Amnesty International, nel novembre 2005, il noto avvocato di Pechino Gao Zhisheng, cristiano ed attivista per i diritti umani, divenuto famoso in tutta la Cina per le sue critiche al Partito Comunista, è stato obbligato a chiudere il suo studio legale per essersi rifiutato di ritirare una lettera aperta indirizzata al presidente Hu Jintao ed al premier Wen Jiabao, con la quale richiedeva alle autorità di rispettare la libertà di religione. L'ingiunzione è arrivata dopo che egli aveva presentato un ricorso per conto del Pastore protestante Cai Zhuohua, che professava il suo credo di nascosto, e che era stato condannato a tre anni di carcere per avere stampato illegalmente delle Bibbie;

l'11 settembre 2006 si è purtroppo verificata l'ultima di questa interminabile serie di persecuzione nei confronti dei cattolici cinesi con l'arresto del vescovo di Zhouzhi, mons. Martino Wu Qinjing, nella provincia settentrionale dello Shaanxi, per aver celebrato una messa solenne;

nonostante l'impegno assunto nel Summit Cina-UE del 2005 di proteggere e promuovere i diritti umani, le autorità cinesi continuano ad applicare politiche di persecuzione religiosa che sono causa di gravi violazioni dei diritti umani. È quanto denunciato da Amnesty International alla vigilia del summit tra Unione europea (Ue) e Cina, svoltosi ad Helsinki sabato 9 settembre 2006. «L'Ue deve far capire alla Cina che la sua credibilità a livello globale è messa in gioco quando alle promesse non fa seguire le azioni. L'indifferenza di Pechino nei confronti dei propri impegni è una sorta di sfida nei confronti dell'opinione pubblica internazionale, che l'Ue non può ignorare» - ha dichiarato Dick Oosting, direttore dell'ufficio di Amnesty International presso l'Ue;

il 13 settembre 2006 con 351 voti favorevoli, 48 contrari e 160 astensioni, il Parlamento europeo ha adottato la relazione dell'eurodeputato Bastian Belder sulle relazioni dell'Ue con la Cina nella quale viene deplorata la contraddizione tra la libertà di fede, sancita dalla Costituzione, e «le costanti ingerenze dello Stato» nella vita interna delle comunità religiose, «specialmente per quanto riguarda formazione, selezione, nomina e indottrinamento politico dei ministri del culto». Più in particolare, nella relazione viene deplorato che lo Stato riconosca a solo cinque religioni il diritto a un'esistenza legale, per giunta sottoponendole al controllo delle rispettive associazioni religiose «patriottiche» cinesi.

peraltro, nella relazione Belder, si osserva come attualmente, in Cina, i cristiani che praticano la propria fede in luoghi di culto «illegali» (all'interno di case-chiesa protestanti o presso gruppi cattolici «clandestini» fedeli al Vaticano) «sono più numerosi di quelli che frequentano i luoghi di culto "patriottici"». D'altra parte, entrambi i gruppi di credenti, «composti da cittadini rispettosi della legge», «non rappresentano alcuna minaccia per la sicurezza pubblica». Pertanto, si invita il governo cinese «a porre fine alle persecuzioni e alla detenzione di tali gruppi di cristiani» e si afferma il diritto per i cristiani che non si riconoscono nelle «Chiese patriottiche» di praticare liberamente la propria fede,
impegna il Governo:
a riferire su quanto avvenuto nel viaggio in Cina dal 12 al 18 settembre 2006 in modo da assicurare che il Presidente del Consiglio Romano Prodi si sia adoperato per far presente alle autorità della Repubblica Popolare Cinese tutto quanto precede, condizionandovi lo sviluppo dei rapporti economici fra i due Paesi;

a fornire chiarimenti in merito a quanto esposto per intervenire a difesa dei diritti umani, tra cui quello fondamentale della libertà di religione, violati e calpestati dal governo comunista cinese;

ad assumere concrete ed urgenti iniziative, sia nei rapporti bilaterali che nell'ambito dell'Unione europea, per promuovere ed ottenere il rispetto dei diritti umani e di religione in Cina;

a sostenere, in sede internazionale, la ferma condanna dei duri trattamenti e delle persecuzioni perpetrate dalle autorità cinesi sia nei confronti dei cristiani che nei confronti dei singoli cittadini, ponendo termine ad un silenzio dovuto solo al timore di ledere gli interessi economici del nostro paese;

ad adottare ogni mezzo politico, diplomatico e commerciale volto ad ottenere la scarcerazione di tutti i detenuti per motivi politici e religiosi, se del caso rivolgendosi ai competenti organismi e tribunali internazionali.

(1-00027)
«Pedrizzi, La Russa, Gasparri, Moffa, Mazzocchi, Briguglio, Migliori, Salerno, Menia, Rositani, Zacchera, Airaghi, Volontè, Ulivi, Benedetti Valentini».

Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
DETENUTI, DIRITTI DELL'UOMO, LIBERTA' RELIGIOSA, RELAZIONI INTERNAZIONALI, STATI ESTERI
SIGLA O DENOMINAZIONE:

CINA POPOLARE, CRISTIANESIMO