Doc. LVII, n. 3-A

DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA 2020

(Articoli 7, comma 2, lettera a), e 10 della legge 31 dicembre 2009, n. 196)

Presentato dal Presidente del Consiglio dei ministri
(CONTE)

Trasmesso alla Presidenza il 24 aprile 2020

(Relatrice: MADIA)

NOTA: Il presente stampato contiene i pareri espressi dalle Commissioni permanenti I (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni), II (Giustizia), III (Affari esteri e comunitari), IV (Difesa), VI (Finanze), VII (Cultura, scienza e istruzione), VIII (Ambiente, territorio e lavori pubblici), IX (Trasporti, poste e telecomunicazioni), X (Attività produttive, commercio e turismo), XI (Lavoro pubblico e privato), XII (Affari sociali), XIII (Agricoltura) e XIV (Politiche dell'Unione europea) e dalla Commissione parlamentare per le questioni regionali.
La V Commissione permanente (Bilancio, tesoro e programmazione), il 29 aprile 2020, ha deliberato di riferire favorevolmente sul Documento di economia e finanza 2020. In pari data, la Commissione ha chiesto di essere autorizzata a riferire oralmente.
Per il testo del Documento di economia e finanza 2020 si rinvia allo stampato Doc. LVII, n. 3.

Pag. 3

I N D I C E

PARERI AI SENSI DELL'ARTICOLO 118-BIS DEL REGOLAMENTO   Pag. 5
I COMMISSIONE
(Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni)
   » 7
II COMMISSIONE
(Giustizia)
   » 10
III COMMISSIONE
(Affari esteri e comunitari)
   » 12
IV COMMISSIONE
(Difesa)
   » 14
VI COMMISSIONE
(Finanze)
   » 15
VII COMMISSIONE
(Cultura, scienza e istruzione)
   » 18
VIII COMMISSIONE
(Ambiente, territorio e lavori pubblici)
   » 20
IX COMMISSIONE
(Trasporti, poste e telecomunicazioni)
   » 22
X COMMISSIONE
(Attività produttive, commercio e turismo)
   » 24
XI COMMISSIONE
(Lavoro pubblico e privato)
   » 26
XII COMMISSIONE
(Affari sociali)
   » 28
XIII COMMISSIONE
(Agricoltura)
   » 31
XIV COMMISSIONE
(Politiche dell'Unione europea)
   » 38
COMMISSIONE PARLAMENTARE PER LE QUESTIONI REGIONALI    » 42
Pag. 4Pag. 5

PARERI AI SENSI DELL'ARTICOLO 118-BIS DEL REGOLAMENTO

Pag. 6Pag. 7

I COMMISSIONE PERMANENTE
(Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni)

(Relatore: CECCANTI)

parere sul

Documento di economia e finanza 2020 (Doc. LVII, n. 3)

  La I Commissione,
   esaminato, per i profili di competenza, il Documento di economia e finanza 2020 (Doc. LVII, n. 3 e Annesso);
   sottolineata l'assoluta eccezionalità della situazione determinatasi a livello mondiale a seguito dell'insorgere dell'emergenza epidemiologica da Covid-19;
   evidenziato come la gravità e la vastità del fenomeno richieda una risposta adeguata e pronta da parte di tutti, a partire dalle istituzioni, sia a livello nazionale, sia a livello di Unione europea, sia a livello internazionale;
   richiamato l'obiettivo imprescindibile di corrispondere alle pressanti, ineludibili esigenze dei cittadini, garantendo il loro diritto alla salute, in un quadro di tutela dei diritti riconosciuti dalla Costituzione, e fornendo al tempo stesso un adeguato ed efficace sostegno al tessuto economico e sociale, messo a durissima prova da tale emergenza;
   sottolineata in tale contesto l'esigenza di assicurare al Parlamento, in quanto prima istituzione rappresentativa nell'ordinamento democratico disegnato dalla Costituzione, piena centralità nei processi legislativi e decisionali legati alle molteplici misure necessarie per far fronte all'attuale situazione;
   rilevata nella medesima prospettiva la necessità di garantire il corretto svolgimento dell'interlocuzione tra Parlamento e Governo, nel quadro del circuito fiduciario su cui si innestano anche le funzioni di controllo e indirizzo svolte dalle Camere; Pag. 8
   rilevato, più in particolare, come il Documento enumeri, tra le misure urgenti di rilancio del Paese, per quanto riguarda gli ambiti di competenza della I Commissione:
    maggiori risorse per le Forze di polizia;
    misure per l'accelerazione dei tempi di pagamento della pubblica amministrazione;
    interventi di sostegno alle politiche di inclusione e agli investimenti degli enti territoriali;
   sottolineato come, nell'ambito del quadro complessivo e nella politica di bilancio, assumano rilievo prioritario la digitalizzazione, la semplificazione, l'innovazione tecnologica nella pubblica amministrazione e nel Paese;
   rilevato in particolare come l'emergenza Covid-19 imponga di accelerare il processo di digitalizzazione e, in alcuni casi, di adottare misure di deroga, eccezionali o comunque temporanee, nel rispetto dei principi generali, al fine di introdurre semplificazioni di tipo permanente e non più solo eccezionale;
   segnalato come, nell'ambito di tali misure, si richiamino la massima semplificazione e velocizzazione delle misure a sostegno dei cittadini e delle imprese, la piena attuazione del principio secondo cui la pubblica amministrazione può richiedere a cittadini e imprese i medesimi documenti e certificazioni una sola volta, nonché misure volte all'introduzione di strumenti atti a favorire la diffusione del digitale, l'accelerazione del processo di innovazione tecnologica e la digitalizzazione, la semplificazione degli strumenti di accesso ai servizi on line della pubblica amministrazione;
   evidenziato come tali misure si pongano in piena coerenza con le raccomandazioni 3 e 4 del Consiglio Europeo del luglio 2019, che ha posto come priorità degli investimenti anche l'aumento delle risorse per l'innovazione, e la digitalizzazione;
   rilevato come, anche dal punto di vista dell'ordinamento interno, siano pienamente rispettati gli articoli 81 e 97 della Costituzione, la cui formulazione ben consente una politica di espansione fiscale senza precedenti in una fase di inedita necessità di intervento pubblico, fermo restando l'impegno delle istituzioni competenti – non appena le evoluzioni della pandemia lo permetteranno e le previsioni sul futuro saranno più solide – di rielaborare un preciso ed impegnativo piano di rientro sostenibile, che abbia respiro almeno decennale, in modo da creare le condizioni affinché la costruzione della capacità fiscale dell'area Euro, che ha fatto passi da gigante nella crisi, ma che non è ancora affatto giunta all'esito desiderato – ovvero il Bilancio dell'Eurozona, possa effettivamente completarsi;
   rilevato inoltre come attualmente gravino sull'attività amministrativa il peso di vincoli e iter burocratici che, se da una parte sono e devono essere garanzia di sicurezza e trasparenza, dall'altra, non possono divenire un rallentamento dei processi decisionali e, in definitiva, un pesante onere in termini di costi;
   segnalato al riguardo come gli strumenti normativi vigenti, dalla riforma Bassanini alla riforma Madia, rappresentino il riferimento fondamentale per la semplificazione, ma come occorra in questo campo un lavoro condiviso per un intervento straordinario, rapido, profondo, con il carattere di una eccezionalità almeno pari a quella in corso;
   rilevato come il DEF 2020, preveda, nell'ottica del rafforzamento dei servizi della pubblica amministrazione, risorse, tra le altre, volte al potenziamento delle attività delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco impiegati nelle azioni di contrasto della diffusione del Covid-19;Pag. 9
   segnalato inoltre come, nell'ambito delle risorse stanziate per il settore del pubblico impiego, si prevedano risorse aggiuntive per i rinnovi contrattuali del triennio 2019-2021 del personale dipendente delle amministrazioni statali pari a 3,37 miliardi di euro, sia per il personale contrattualizzato Aran, sia per quello in regime di diritto pubblico (personale delle Forze armate, dei Corpi di Polizia, dei Vigili del Fuoco, personale prefettizio e diplomatico),
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente osservazione:
   si sottolinea l'esigenza cruciale, dopo aver posto sotto controllo l'emergenza sanitaria, di predisporre tutti gli strumenti necessari per consentire al sistema produttivo del Paese di innescare, in questa fase, una ripartenza capace di superare i rischi di crisi e di recessione, realizzando a tal fine un intervento drastico di riduzione della ipertrofia burocratica e normativa, che pesa sulla vita delle persone e ostacola l'attività delle imprese, garantendo la rapidità e la speditezza dei processi, sia decisionali sia operativi, nella fase post emergenziale.

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II COMMISSIONE PERMANENTE
(Giustizia)

(Relatrice: SARTI)

parere sul

Documento di economia e finanza 2020 (Doc. LVII, n. 3)

  La II Commissione,
   esaminato, per le parti di competenza, il Documento di Economia e Finanza 2020 e Annesso (Doc. LVII, n. 3, e Annesso);
   condivisa l'impostazione del Governo che, in relazione all'emergenza sanitaria in atto e alla conseguente difficoltà di elaborare scenari previsivi su un orizzonte temporale più ampio di un biennio, ha ritenuto di limitare i quadri macroeconomici e di finanza pubblica al periodo 2020-2021 e di presentare il Programma Nazionale di Riforma (PNR) e gli allegati al DEF non appena sarà completata la definizione delle misure di sostegno all'economia e alle famiglie colpite dall'emergenza e non appena sarà perfezionata la strategia di riapertura delle attività produttive e di ritorno alla normalità;
   compresa pertanto la motivazione dell'assenza di parti di specifica competenza della Commissione Giustizia, che sono previste dal PNR;
   condivisi il quadro complessivo e le azioni intraprese per affrontare l'epidemia causata dal nuovo Coronavirus (COVID-19), con particolare riguardo alle misure volte a limitare le conseguenze economiche e sociali della chiusura delle attività produttive e del crollo della domanda interna e mondiale;
   apprezzato il fatto che gli interventi fin qui assunti – che hanno rappresentato una prima, seppure importante, risposta – non esauriscono la strategia di contrasto alla diffusione dell'epidemia e di sostegno e rilancio dell'economia e che il Governo sta preparando due nuovi provvedimenti, uno recante ulteriori misure di sostegno a lavoratori e imprese per aumentarne la resilienza e preparare Pag. 11al meglio la fase di ripresa, l'altro finalizzato alla drastica semplificazione delle procedure amministrative in alcuni settori cruciali per il rilancio degli investimenti pubblici e privati;
   considerato che in materia di giustizia i provvedimenti futuri prevederanno l'efficiente ripresa dell'attività giudiziaria e l'impulso all'innovazione tecnologica del sistema,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

Pag. 12

III COMMISSIONE PERMANENTE
(Affari esteri e comunitari)

(Relatore: CARELLI)

parere sul

Documento di economia e finanza 2020 (Doc. LVII, n. 3)

  La III Commissione,
   esaminato, per le parti di competenza, il Documento di economia e finanza 2020 (Doc. LVII n. 3 e Annesso);
   preso atto del fatto che, a causa della rapida evoluzione del quadro economico europeo in relazione al diffondersi dell'epidemia da Covid-19, secondo quanto previsto dalle Linee-guida aggiornate della Commissione europea per i Programmi di stabilità nazionali del 2020 del 6 aprile 2020 e in linea con gli altri Stati membri dell'UE, gli scenari di previsione della finanza pubblica sono limitati al periodo 2020-2021 essendo la presentazione del Programma nazionale di riforma (PNR) rinviata a un momento successivo;
   per quanto attiene allo scenario economico internazionale, il DEF evidenzia che le prospettive degli scambi internazionali sono state profondamente modificate dal diffondersi della pandemia all'inizio del 2020 e che i relativi effetti sulle politiche dei diversi Paesi appaiono ancora incerti;
   la complessità del contesto globale si riflette anche nelle recenti previsioni dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC), secondo cui il perdurare della pandemia potrebbe infatti determinare una forte contrazione del commercio di beni e dell'economia mondiale nel 2020, cui seguirebbe una ripresa nel 2021;
   nei due scenari proposti, quello più ottimistico prevede una ripresa degli scambi nella seconda metà del 2020, mentre quello più pessimistico ne prefigura una forte riduzione, seguita da una lenta ripresa. L'OMC stima, in particolare, una contrazione del commercio mondiale tra il Pag. 1313 e il 32 per cento nel 2020, con effetti maggiori per il Nord America e per l'Asia; il PIL mondiale potrebbe diminuire tra il 2 e il 9 per cento nel 2020;
   quanto all'Unione europea, il Documento ricorda che essa ha saputo dare una risposta comune e rilevante all'emergenza in corso, approvando una serie di misure, tra le quali, l'istituendo Fondo per finanziare gli ammortizzatori sociali, denominato SURE, con una dotazione fino a 100 miliardi; l'ampliamento delle risorse della Banca europea per gli investimenti (BEI) che ha messo a disposizione fino a 200 miliardi di nuovi prestiti a livello UE; la nuova linea di credito (Pandemic Crisis Support) che potrà arrivare fino al 2 per cento del PIL dei Paesi che vorranno farne richiesta; ed infine, il costituendo Fondo per la ripresa, che nelle intenzioni del Governo italiano dovrà essere lo strumento più importante e decisivo per il rilancio dell'economia ed il futuro sviluppo dell'Unione negli anni post-crisi;
   atteso che nel 2019 l'avanzo commerciale del nostro Paese è stato pari a 52,9 miliardi, in forte aumento dai 39 miliardi registrati nel 2018, rimanendo tra i più alti in Europa in rapporto al PIL dopo Germania, Paesi Bassi e Irlanda;
   l'andamento del commercio estero italiano è rimasto favorevole nei primi due mesi dell'anno in corso. Tuttavia, l'emergere della pandemia su scala globale avrà ripercussioni sugli scambi commerciali, come già evidenzia l'indice PMI degli ordini dall'estero per la manifattura che, scendendo in marzo a quota 36 da 48,5 punti, ha registrato la flessione più ampia dal marzo del 2009;
   sul piano previsionale interno, gli scenari previsionali contenuti nel DEF scontano una caduta del PIL di oltre il 15 per cento nel primo semestre ed un successivo rimbalzo nella seconda metà dell'anno, mentre il recupero del PIL previsto per il 2021 è del 4,7 per cento;
   il quadro di bilancio del DEF prevede che il debito pubblico raggiungerà il 155,7 per cento del PIL; nel 2021 il deficit scenderà al 5,7 per cento del PIL e il rapporto debito/PIL diminuirà al 152,7 per cento;
   valutato positivamente il complesso delle misure varate dal Governo per limitare le conseguenze economiche e sociali della chiusura delle attività produttive e del crollo della domanda interna e mondiale;
   richiamato il parere favorevole già espresso sulle norme di competenza contenute nel decreto-legge n. 18 del 2020 «Cura Italia», concernenti un'ampia gamma di interventi strategici finalizzati al sostegno della internazionalizzazione del Sistema-Paese, nell'interesse del rilancio dell'economia italiana, gravemente minacciata dall'impatto della pandemia da Covid-19 e le disposizioni per il potenziamento dell'assistenza ai connazionali all'estero in situazione di difficoltà, che vede impegnata tutta la rete diplomatico-consolare, il cui ruolo è cruciale in questa fase specifica anche rispetto alla strategia di sostegno alle imprese italiane operanti sui mercati esteri e per il rilancio del comparto turistico;
   condivisa l'esigenza, esplicitata nel Documento, di ritenere prioritaria l'incentivazione degli investimenti volti a promuovere forme di economia circolare e a favorire la transizione ecologica, aumentando la competitività e la resilienza dei sistemi produttivi a shock ambientali e di salute e perseguendo con fermezza politiche di contrasto ai cambiamenti climatici, finalizzate a conseguire una maggiore sostenibilità ambientale e sociale;
   condiviso parimenti l'indirizzo a dare piena attuazione al Green and Innovation Deal che la legge di bilancio ha finanziato per il triennio 2020-2022, accelerando la realizzazione delle opere pubbliche già in fase avanzata di progettazione e la manutenzione di quelle esistenti,
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PARERE FAVOREVOLE

Pag. 14

IV COMMISSIONE PERMANENTE
(Difesa)

(Relatore: Enrico BORGHI)

parere sul

Documento di economia e finanza 2020 (Doc. LVII, n. 3)

  La IV Commissione,
   esaminato, per i profili di competenza, il Documento di economia e finanza 2020 (Doc. LVII, n. 3, e annesso) nelle sedute del 28 e 29 aprile 2020;
   rilevato che:
    il documento in esame si presenta quest'anno con contenuto più essenziale e limitato in ragione della crisi da Covid-19 e mancante del Programma nazionale di riforme;
    si considerano con favore le misure contenute nei provvedimenti d'urgenza emanati sin qui, relative al coinvolgimento delle Forze armate nel fronteggiare la pandemia;
    preso atto dei vari aspetti inerenti al comparto della difesa riepilogati nel Programma di stabilità;
    esaminato altresì l'annesso con la relazione del Governo al Parlamento sullo scostamento dai livelli d'indebitamento precedentemente previsti, ai sensi dell'articolo 81, secondo comma, della Costituzione,

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PARERE FAVOREVOLE

Pag. 15

VI COMMISSIONE PERMANENTE
(Finanze)

(Relatore: UNGARO)

parere sul

Documento di economia e finanza 2020 (Doc. LVII, n. 3)

  La VI Commissione,
   esaminato, per le parti di competenza, il Documento di economia e finanza 2020 (Doc. LVII, n. 3 e Annesso);
   evidenziato preliminarmente come l'epidemia causata dal nuovo Coronavirus (COVID-19) abbia determinato, a partire dal mese di marzo 2020, un vero e proprio crollo delle attività economiche italiane, cui si accompagna, anche a causa della perdurante necessità del distanziamento sociale, una ritardata ripresa delle attività produttive;
   rilevato come il Documento rechi, conseguentemente, una marcata revisione dello scenario macroeconomico in confronto a quello pubblicato in settembre nella NADEF, anche in considerazione del fatto che le misure precauzionali adottate per l'emergenza epidemiologica dovranno restare in vigore per un congruo periodo di tempo e la pandemia abbia nel frattempo investito i principali Paesi partner commerciali dell'Italia;
   preso atto infatti che, a seguito del deteriorarsi delle prospettive economiche a causa dell'emergenza, nel 2020 il PIL reale nello scenario tendenziale si contrarrebbe di 8,1 punti percentuali in base ai dati di contabilità trimestrale, sia a causa del marcato calo del commercio internazionale di beni e servizi, sia a causa delle modifiche nei comportamenti dei consumatori a livello nazionale; la crescita del PIL tornerebbe tuttavia positiva nel 2021, con un incremento del 4,7 per cento;
   preso atto dei contenuti dell'Annesso, il quale reca la Relazione – ai sensi dell'articolo 6, comma 5, della legge 24 dicembre 2012, n. 243 – sull'aggiornamento del piano di rientro verso l'Obiettivo Pag. 16di Medio Periodo (OMT), tenuto conto delle misure per il contrasto agli effetti dell'epidemia da Covid-19 che il Governo ha adottato e di quelle che si appresta ad approvare, incrementando la deviazione temporanea di bilancio a ulteriori 55 miliardi in termini di indebitamento netto (pari a circa 3,3 punti percentuali di PIL) per il 2020 e 24,85 miliardi a valere sul 2021 (1,4 per cento del PIL);
   evidenziato come il DEF prospetti inoltre nuove misure di rilancio economico, volte ad aumentare ulteriormente le risorse per il sistema sanitario, la protezione civile e la sicurezza pubblica, nonché a rifinanziare ed estendere il sostegno ai redditi dei lavoratori e degli imprenditori più colpiti dalla crisi, all'occupazione, alla liquidità delle imprese e all'erogazione di credito all'economia, anche attraverso il rinvio di alcuni adempimenti fiscali; in tale quadro si prevede la soppressione degli aumenti dell'IVA e delle accise previsti dalle clausole di salvaguardia per il 2021 e gli anni seguenti, con una diminuzione della pressione fiscale dal 41,9 per cento del 2019 al 41,8 per cento nel 2020 e al 41,4 per cento nel 2021;
   rilevato che il DEF preannuncia inoltre una drastica semplificazione delle procedure amministrative in alcuni settori cruciali per il rilancio degli investimenti pubblici e privati (soprattutto in materia di appalti, edilizia, green economy, fisco, procedure complesse per l'avvio delle attività di impresa e per le opere pubbliche, banda ultra larga);
   tenuto conto che a seguito dell'impatto finanziario delle misure illustrate l'indebitamento netto è stimato al 10,4 per cento nel 2020 e al 5,7 per cento nel 2021, con uno stock del debito pubblico previsto pari al 155,7 per cento nel 2020 e al 152,7 per cento a fine 2021;
   ricordato, quanto alla strategia di rientro del debito, che il DEF prefigura interventi di contrasto all'evasione fiscale e di potenziamento delle imposte ambientali, unitamente ad una riforma della tassazione che ne migliori l'equità e ad una revisione organica della spesa pubblica; in particolare, il Documento pone l'accento, ai fini di un efficace contrasto all'evasione, sul miglioramento della tax compliance, quali split payment e reverse charge, che trasferiscono l'onere del versamento dell'imposta dal venditore all'acquirente, sull'estensione dell'obbligo della fatturazione elettronica e sull'obbligo di memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi;
   ricordato inoltre che il percorso di risanamento e la riduzione del debito pubblico permetterà il riequilibrio delle risorse tra il settore pubblico e quello privato, una condizione fondamentale per mettere il Paese in condizione di rispondere alle crisi future e di ristabilire la giustizia tra generazioni;
   rinnovato l'invito al Governo ad attuare una riforma fiscale organica non più rinviabile per riportare il paese sulla via di uno sviluppo equo e sostenibile, a partire dall'imposta sui redditi delle persone fisiche, dove una serie di interventi non coordinati hanno reso l'imposta iniqua e inefficiente, spesso generando aliquote marginali elevate che disincentivano il lavoro e la produzione;
   osservato che occorre inoltre promuovere nuove fonti di capitale per il sistema produttivo, specie per le PMI, alternative al sistema bancario e sostenere anche con incentivi fiscali la patrimonializzazione delle aziende;
   preso atto che la Commissione europea, nella Relazione per paese relativa all'Italia 2020 del 26 febbraio scorso, sottolinea come l'Italia abbia compiuto progressi significativi per quanto riguarda il contrasto all'evasione fiscale, anche grazie al potenziamento dei pagamenti elettronici obbligatori, e alcuni progressi per quanto riguarda la promozione della ristrutturazione dei bilanci delle banche e il potenziamento dell'accesso al credito non bancario per le imprese più piccole e innovative; sarebbero invece limitati i progressi Pag. 17per quanto riguarda lo spostamento della pressione fiscale dal lavoro, accompagnato dalla riduzione delle agevolazioni fiscali e dalla riforma del sistema catastale;
   rilevato infine che, oltre alla lotta all'evasione fiscale, è fondamentale contrastare l'erosione delle basi imponibili rilanciando le iniziative nel settore della politica fiscale a livello europeo, sanzionando i paesi membri che praticano politiche fiscali scorrette, determinando una base imponibile comune a livello comunitario e identificando nuove fonti di risorse proprie per il finanziamento del Quadro Finanziario Pluriennale dell'Unione europea,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

Pag. 18

VII COMMISSIONE PERMANENTE
(Cultura, scienza e istruzione)

(Relatrice: DI GIORGI)

parere sul

Documento di economia e finanza 2020 (Doc. LVII, n. 3)

  La VII Commissione,
   esaminati, per le parti di propria competenza, il Documento di economia e finanza 2020 (Doc. LVII, n. 3) e l'annessa Relazione al Parlamento ai sensi dell'articolo 6, comma 5, della legge 24 dicembre 2012, n. 243;
   considerato che il DEF costituisce il principale documento di programmazione della politica economica e di bilancio;
   tenuto conto che la predisposizione di previsioni economiche e finanziarie è particolarmente ardua in una fase caratterizzata da così elevata incertezza,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   a) nei provvedimenti di prossima emanazione, sia posta particolare attenzione ai temi della cultura, per quanto riguarda sia il patrimonio dei beni culturali che il mondo dello spettacolo, del cinema e dell'audiovisivo, prevedendo misure di supporto e ristoro per tutti i lavoratori di questo comparto, inclusi i settori della lirica, della prosa, delle orchestre, della danza, dei circhi e spettacoli viaggianti, dei festival, della formazione artistica, del terzo settore che opera in ambito culturale e delle imprese culturali e creative, anche in considerazione del ritardo, derivante dalle misure di distanziamento imposte dal COVID-19, con cui si prevede la riapertura delle manifestazioni rispetto agli altri ambiti produttivi;
   b) si predispongano misure per sostenere il sistema dell'istruzione, di ogni ordine e grado, con particolare riferimento Pag. 19alle modalità di ripresa delle attività didattiche in presenza, alla probabile necessità di riduzione del numero di alunni per classe, nonché alla formazione degli insegnanti: 1) nell'ottica di una innovazione scolastica che preveda l'utilizzo delle nuove tecnologie e di strumenti avanzati di didattica; e 2) per favorire tra gli studenti – nell'ambito dell'insegnamento dell'educazione civica – lo sviluppo del multiculturalismo e di una coscienza civica capace di contrastare il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo nella scuola, nella società e nel web;
   c) si attivino modalità di supporto per la didattica a distanza, per garantire fin d'ora il recupero di tutti gli studenti che, in assenza di infrastrutture tecnologiche o semplici dotazioni informatiche, hanno subìto l'interruzione del percorso educativo e formativo;
   d) si prevedano forme di sostegno delle scuole paritarie, con particolare attenzione alla fascia 0-6 anni, considerato il ruolo significativo che esse rivestono a livello territoriale;
   e) si programmino strumenti di sostegno indirizzati alle famiglie con bambini in particolari situazioni di disagio socio-economico ovvero con bambini disabili, per i quali le misure di contenimento dell'epidemia da COVID-19 hanno comportato un aggravamento delle difficoltà di apprendimento;
   f) si attuino misure straordinarie a sostegno delle università, degli enti di ricerca e delle istituzioni dell'alta formazione artistica e musicale, affinché il settore non sia penalizzato nel conseguimento degli standard riconosciuti a livello internazionale;
   g) si introducano misure volte a garantire il diritto allo studio in tutto il sistema dell'alta formazione, predisponendo un numero adeguato di borse di studio per i meritevoli meno abbienti provenienti da famiglie particolarmente colpite dalla carenza di lavoro e dalle difficoltà sociali derivanti dal COVID-19 e ampliando la no-tax area;
   h) vengano potenziate le misure volte ad assicurare la tenuta occupazionale e finanziaria del settore editoriale nelle sue varie articolazioni, non trascurando le attività editoriali di cooperative di giornalisti e poligrafici, anche attraverso il credito d'imposta per l'acquisto della carta;
   i) si attuino iniziative a supporto delle società sportive in condizioni di difficoltà a causa del COVID-19, indipendentemente dalla loro natura giuridica, anche favorendone l'accesso alle risorse finanziarie dell'Istituto per il Credito sportivo.

Pag. 20

VIII COMMISSIONE PERMANENTE
(Ambiente, territorio e lavori pubblici)

(Relatore: VARRICA)

parere sul

Documento di economia e finanza 2020 (Doc. LVII, n. 3)

  La VIII Commissione,
   esaminato, per le parti di competenza, il Documento di economia e finanza 2020 (Doc. LVII, n. 3 e Annesso);
   preso atto che, in ragione dell'eccezionalità del momento storico che il Paese sta attraversando a causa della crisi pandemica da Covid-19 in corso, il DEF 2020 si concentra comprensibilmente sugli scenari macroeconomici e di finanza pubblica per il 2020-2021 e non è accompagnato dal PNR e da documenti, di diretto interesse per la VIII Commissione ambiente, quali la relazione sullo stato di attuazione degli impegni per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra (c.d. allegato Kyoto) e del cosiddetto «allegato infrastrutture», che il Governo si impegna a presentare successivamente;
   ritenuto che l'emergenza epidemiologica che ha investito il Paese possa rappresentare nel medio e lungo termine, pur nella drammaticità delle sue conseguenze sul tessuto economico-sociale, una occasione per una riconversione dell'assetto produttivo nel segno della sostenibilità ambientale, della resilienza agli shock sistemici, della difesa e valorizzazione del territorio e dell'innalzamento della qualità delle infrastrutture e delle reti infrastrutturali;
   condiviso l'obiettivo del Governo di favorire il graduale riassorbimento degli effetti della crisi pandemica e la graduale ripresa dell'economia attraverso una serie di misure legislative ed azioni politiche volte a favorire il miglioramento della qualità delle infrastrutture, a promuovere una drastica semplificazione delle procedure amministrative in alcuni settori cruciali per il rilancio degli investimenti pubblici e privati, quali soprattutto i settori Pag. 21degli appalti pubblici e dell'edilizia, e ad impostare una complessiva strategia di rilancio economico fondata sulla promozione dell'economia circolare e sulla transizione ecologica nel quadro del Green New Deal europeo;
   preso atto dei contenuti dell'Annesso,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

Pag. 22

IX COMMISSIONE PERMANENTE
(Trasporti, poste e telecomunicazioni)

(Relatore: DE LORENZIS)

parere sul

Documento di economia e finanza 2020 (Doc. LVII, n. 3)

  La IX Commissione,
   esaminati, per i profili di competenza, il Documento di economia e finanza 2020 (Doc. LVII, n. 3) e il relativo Annesso,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   a) sia garantito il rispetto della cosiddetta clausola del 34 per cento per l'assegnazione delle risorse in conto capitale alle Regioni del Mezzogiorno;
   b) sia mantenuto il criterio di riparto del Fondo per lo sviluppo e la coesione che prevede l'assegnazione dell'80 per cento delle risorse alle aree del Mezzogiorno e del 20 per cento alle aree del Centro-Nord;
   c) si valuti l'opportunità di dare impulso alla semplificazione burocratica in modo tale da consentire lo sblocco dei cantieri;
   d) sia assicurato il coinvolgimento della Commissione nell'adozione delle misure nel settore dei trasporti e della logistica volte a garantire la tutela dei lavoratori e dei cittadini;
   e) si valuti l'opportunità di chiarire i modelli a cui devono adeguarsi le autoscuole nell'espletamento dei servizi;
   f) si valuti l'opportunità di sospendere i contributi per il finanziamento dell'Autorità di regolazione dei trasporti, prevedendo il finanziamento della medesima con meccanismi differenti da quello Pag. 23attuale, anche valutando l'utilizzo di risorse statali;
   g) si valuti l'opportunità di introdurre misure di sostegno agli operatori di telecomunicazione al fine di garantire il potenziamento del servizio di banda ultralarga;
   h) si valuti l'opportunità di rendere strutturali le risorse destinate alla mobilità sostenibile;
   i) sia assicurato un adeguato sostegno economico al trasporto pubblico locale e il ripristino in sicurezza di quello ferroviario.

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X COMMISSIONE PERMANENTE
(Attività produttive, commercio e turismo)

(Relatore: MOR)

parere sul

Documento di economia e finanza 2020 (Doc. LVII, n. 3)

  La X Commissione,
   esaminato, per le parti di competenza, il Documento di economia e finanza 2020 (Doc. LVII, n. 3 e Annesso),
   preso atto, in generale, che il Documento di economia e finanza, in considerazione della caduta della produzione e dei consumi determinata dall'emergenza coronavirus e delle difficili prospettive di breve termine, fornisce una previsione ufficiale tendenziale del PIL per il 2020 al –8 per cento, frutto di una caduta di oltre il 15 per cento nel primo semestre ed un successivo rimbalzo nella seconda metà dell'anno;
   considerato che questa previsione negativa deriva dal brusco arresto delle attività produttive di molti settori, dal lato dell'offerta, solo parzialmente mitigato dal ricorso al lavoro agile da parte delle imprese la cui attività rendesse tale alternativa percorribile, e da un'inevitabile contrazione di alcune categorie di consumo, in seguito alle misure di distanziamento sociale, dal lato della domanda;
   preso altresì atto che, quanto al quadro macroeconomico tendenziale il DEF evidenzia che, se non si fosse verificato il cosiddetto «cigno nero» della crisi epidemica, l'economia italiana nel 2020 avrebbe potuto registrare un ritmo di crescita in graduale miglioramento nell'anno in corso, rendendo raggiungibile la previsione di crescita annua dello 0,6 per cento formulata nella NADEF di settembre;
   evidenziato che, secondo il Documento in esame, le misure contenute nel decreto-legge n. 18 del 2020 hanno avuto un impatto positivo nella misura di circa 0,5 punti percentuali di PIL al fine di ridurre lo shock provocato dalla crisi pandemica, intaccando Pag. 25il meno possibile il potenziale di crescita di medio-lungo periodo del Paese;
   ricordato che il decreto-legge n. 23 del 2020, cosiddetto decreto liquidità, rafforza le misure per il sostegno della liquidità di famiglie e imprese, al fine di garantire un'erogazione di credito all'economia per 400 miliardi, che si sommano ai 350 miliardi soggetti a moratoria o garantiti dal cosiddetto decreto-legge cura Italia;
   evidenziato altresì come l'intervento del 2020 sia equivalente al 3,3 per cento del PIL, che sommato gli effetti del citato decreto-legge n. 18 del 2020 (pari a 20 miliardi di euro, l'1,2 per cento del PIL) porta al 4,5 per cento del PIL il pacchetto complessivo di sostegno all'economia, a cui si aggiungono garanzie per circa il 40 per cento del PIL;
   sottolineato che il documento preannuncia ulteriori misure urgenti di rilancio economico che, per quanto di specifico interesse della X Commissione, riguardano il credito, la liquidità e la capitalizzazione delle imprese, il rinvio di alcuni adempimenti fiscali e sostegno alle imprese e ai lavoratori autonomi; il supporto a imprese e lavoratori dei settori sottoposti a chiusure e in cui le misure di distanziamento sociale potrebbero essere confermate nei prossimi mesi; iniziative per lavoratori, operatori e imprese del settore del turismo e per il sostegno della domanda e il rilancio dei settori, nonché disposizioni in materia di innovazione tecnologica,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

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XI COMMISSIONE PERMANENTE
(Lavoro pubblico e privato)

(Relatore: D'ALESSANDRO)

parere sul

Documento di economia e finanza 2020 (Doc. LVII, n. 3)

  La XI Commissione,
   esaminato, per quanto di competenza, il Documento di economia e finanza 2020 (DOC. LVII, n. 3) e il relativo Annesso;
   preso atto del significativo deterioramento del contesto economico congiunturale rispetto a quello rappresentato dalla Nota di aggiornamento al DEF 2019, ascrivibile al diffondersi della pandemia di COVID-19 e al conseguente blocco delle attività produttive;
   tenuto conto che, a causa dell'eccezionalità del momento, il Documento di economia e finanza è scarno e più essenziale del consueto, recando previsioni limitate al 2021 e non essendo corredato del Programma Nazionale di Riforma e dei principali allegati, che il Governo si è impegnato a presentare in un momento successivo;
   rilevato che, grazie agli effetti dei provvedimenti adottati per contenere gli effetti della pandemia e del blocco delle attività produttive, la contrazione dell'occupazione, espressa in termini di forza lavoro (FL), è stimata pari al 2 per cento circa, grazie all'ingente ricorso agli ammortizzatori della Cassa Integrazione Straordinaria e soprattutto di quella in deroga, per risalire di circa l'1 per cento nel 2021;
   considerato che nel 2021 si prevede il graduale miglioramento del mercato del lavoro in linea con la ripresa dell'attività economica e che il tasso di disoccupazione è stimato peggiorare nel 2020 all'11,6 per cento e recuperare parzialmente all'11,0 per cento nel 2021, mentre la produttività Pag. 27subirà una flessione piuttosto ampia nell'anno in corso (-1,7 per cento), seguita da un rimbalzo nel 2021;
   osservato che i redditi da lavoro dipendente sono stimati raggiungere il 10,6 per cento e il 10,3 per cento del PIL, rispettivamente, nel 2020 e nel 2021, essendo pari, in termini assoluti, a 175,571 miliardi di euro nel 2020 e a 180,869 miliardi di euro nel 2021, con una crescita pari all'1,3 per cento nel 2020 e al 3 per cento nel 2021;
   preso atto che la spesa per prestazioni sociali in denaro è prevista pari a 386,120 miliardi di euro nel 2020 (23,2 per cento del PIL) e a 387,210 miliardi di euro nel 2021 (22,0 per cento del PIL) e che, nell'ambito di tale macro area, la spesa per pensioni è stimata pari a 282,550 miliardi di euro nel 2020 (17,0 per cento del PIL) e a 288,930 miliardi di euro nel 2021 (16,4 per cento del PIL);
   considerato che la spesa per altre prestazioni sociali in denaro non pensionistiche è stimata pari a 103,570 miliardi di euro nel 2020 ( 20,2 per cento rispetto al 2019) e a 98,280 miliardi di euro nel 2021 (-5,1 per cento rispetto all'anno precedente), pari, rispettivamente, al 6,2 per cento del PIL e al 5,6 per cento del PIL;
   condiviso l'impegno del Governo ad assicurare ai cittadini, alle imprese e ai lavoratori la liquidità, gli strumenti di protezione sociale e il sostegno necessari ad affrontare e superare questo momento di crisi, anche attraverso l'introduzione di misure fiscali agevolative generali ovvero mirate in favore dei settori più colpiti dalla crisi;
   apprezzata l'intenzione dell'Esecutivo di adottare misure volte a tutelare la sicurezza sui luoghi di lavoro, anche attraverso la revisione dei protocolli di organizzazione del lavoro finalizzati all'adeguamento dei luoghi di lavoro, all'interno delle imprese, degli uffici pubblici, delle strutture sanitarie e di degenza, delle università e delle scuole,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

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XII COMMISSIONE PERMANENTE
(Affari sociali)

(Relatrice: D'ARRANDO)

parere sul

Documento di economia e finanza 2020 (Doc. LVII, n. 3)

  La XII Commissione,
   esaminato, per quanto di competenza, il Documento di economia e finanza 2020 (DOC. LVII, n. 3) e il relativo Annesso;
   preso atto del significativo deterioramento del contesto economico congiunturale rispetto a quello rappresentato dalla Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza 2019, ascrivibile al diffondersi della pandemia da Covid-19 e al conseguente blocco delle attività produttive;
   tenuto conto che, a causa dell'eccezionalità del momento, il Documento di economia e finanza (DEF) è scarno e più essenziale del consueto, recando previsioni limitate al 2021 e non essendo corredato del Programma Nazionale di Riforma e dei principali allegati, che il Governo si è impegnato a presentare in un momento successivo;
   evidenziato che il documento ricorda come l'obiettivo prioritario della strategia seguita dall'Italia in relazione all'emergenza sanitaria sia stato quello della minimizzazione delle perdite umane e del numero di ricoveri ospedalieri, in particolare in terapia intensiva, allo stesso tempo incrementando fortemente la capacità del sistema ospedaliero;
   rilevato che la spesa sanitaria prevista per il 2020 è di 119.556 milioni, con un tasso di crescita del 3,6 per cento rispetto all'anno precedente;
   condiviso l'obiettivo di prevedere interventi che consentiranno di aumentare il finanziamento e l'ulteriore potenziamento di strumenti e dotazioni del sistema sanitario;Pag. 29
   apprezzata l'intenzione di adottare misure volte a tutelare la sicurezza sui luoghi di lavoro, anche attraverso la revisione dei protocolli e l'adeguamento delle strutture, in particolare per quanto attiene a quelle sanitarie e di degenza;
   considerato che:
    attualmente la sanità assorbe solo il 6,6 per cento del prodotto interno lordo e l'intera filiera della salute ne produce circa l'11 per cento;
    con le ultime manovre economiche emerge – ed è stata accolta con favore – l'inversione di tendenza che ha previsto risorse aggiuntive, pari a 4,5 miliardi di euro per il Fondo sanitario nazionale per il triennio 2020-2022. Ciononostante, proprio l'emergenza Covid-19 ha mostrato la necessità di intervenire strutturalmente sul sistema sanitario, garantendo una sostenibilità economica effettiva ai livelli essenziali di assistenza attraverso un adeguato e permanente finanziamento del Fondo sanitario nazionale, assicurando altresì la certezza delle risorse ad esso destinate, attraverso iniziative volte a un recupero di risorse economiche adeguate;
    appare altresì auspicabile intervenire sul criterio di riparto delle risorse del Fondo sanitario nazionale, ripensando il meccanismo del fabbisogno regionale standard, attualmente basato sul parametro capitario in rapporto alla popolazione pesata, correlando invece il fabbisogno al reale e diversificato bisogno della comunità e alla domanda di salute sulla base della prevalenza di patologie insistenti su determinati territori, introducendo il parametro basato sul dato epidemiologico di morbilità regionale, e tenendo conto della popolazione affetta da malattie croniche invalidanti, sulla scorta dei dati rilevati dai piani annuali della prevenzione;
    per talune regioni, l'emergenza sanitaria da Covid-19 si è sovrapposta alla straordinarietà della gestione correlata ai disavanzi dei piani sanitari e i vincoli imposti dal piano di rientro si sono rivelati un vero e proprio ostacolo alla realizzazione di rapide misure di contrasto, fondamentali per gestire l'emergenza tra le quali, in via prioritaria, l'urgente reclutamento di personale sanitario, un'efficace attività di prevenzione sul territorio, percorsi di telemedicina attraverso la rete dei medici di medicina generale (MMG) e i pediatri di libera scelta, nonché l'assistenza domiciliare;
    appare dunque necessario ripensare, anche e non solo per il periodo dell'emergenza, l'attuale sistema di gestione dei piani di rientro dal deficit sanitario e del commissariamento delle regioni in deficit, che proprio nell'emergenza in atto ha mostrato tutta la sua debolezza e fallibilità, sia per le regioni in deficit sia per le regioni cosiddette virtuose, che pure si sono trovate in estrema difficoltà nonostante le premialità di cui hanno usufruito, dando seguito a quanto previsto dal recente Patto per la salute sottoscritto lo scorso dicembre,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   valuti il Governo l'opportunità di:
    intervenire, anche attraverso iniziative legislative, per assicurare risorse certe al Servizio sanitario nazionale (SSN), anche in un contesto economico anticiclico ed emergenziale, definendo una soglia minima del rapporto spesa sanitaria/prodotto interno lordo pari a quella che viene indicata come «soglia d'allarme» fissata dall'Oms, ossia pari al 6,5 per cento, al di sotto della quale si riducono le aspettative di vita, e stabilendo, contestualmente, un incremento percentuale annuo minimo, in termini assoluti, del fabbisogno sanitario nazionale, anche in funzione anticiclica, in caso di riduzione del prodotto interno lordo, al fine di garantire le esigenze di pianificazione e organizzazione degli interventi necessari in sanità nel rispetto dei princìpi di equità, solidarietà e universalismo Pag. 30che da 40 anni caratterizzano il SSN;
    intervenire, anche attraverso iniziative legislative, per rivedere il sistema dei piani di rientro dal deficit sanitario e del commissariamento delle regioni in difficoltà, attuando celermente le previsioni del patto per la salute del dicembre 2019;
    al fine di promuovere un nuovo impulso e un investimento prioritario in favore dell'assistenza sanitaria e socio-sanitaria, intraprendere idonee iniziative, anche normative, per assicurare che, nell'ambito del riparto delle risorse del Fondo sanitario nazionale, le regioni destinino, per ciascun anno, una quota adeguata di risorse per l'attuazione delle disposizioni del Piano nazionale della prevenzione (PNP);
   nella definizione del Programma Nazionale di Riforma (PNR), valuti il Governo:
    la necessità di assicurare l'organizzazione di una nuova rete territoriale di assistenza che comporti un ripensamento di tutta l'offerta sanitaria e socio-sanitaria, ponendo il paziente al centro di ogni processo socio-assistenziale, facilitando allo stesso l'accesso ai servizi sanitari territoriali e l’iter assistenziale complessivo, mettendo in relazione professionisti, strutture e servizi che erogano interventi sanitari e socio-sanitari di tipologia e livelli diversi, attraverso modelli organizzativi integrati;
    l'urgenza di intervenire affinché sia emanato il nomenclatore tariffario, che consenta di rendere pienamente fruibili, anche attraverso piattaforme di telemedicina, le prestazioni di specialistica ambulatoriale e di assistenza protesica, al fine di garantire quindi i livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale;
    l'esigenza di superare la carenza di personale nel SSN previo aggiornamento dei parametri di spesa per il personale sanitario, l'assunzione e la stabilizzazione del personale e l'aumento delle borse di studio per la formazione dei medici specialisti e di medicina generale;
    l'esigenza di intervenire per definire i livelli essenziali delle prestazioni di cui all'articolo 13 del decreto legislativo 6 maggio 2011, n. 68, al fine di garantire adeguata assistenza alle fasce più fragili della popolazione e di promuovere un welfare di comunità attraverso interventi e misure di contrasto alla povertà, alle fragilità sociali e al disagio giovanile, di tutela dell'infanzia, di cura e assistenza agli anziani e ai disabili, di inclusione socio-lavorativa e integrazione degli immigrati;
    la necessità di prevedere la predisposizione di un piano pandemico nazionale e dei piani regionali affinché siano preventivamente individuate le azioni chiave per le autorità sanitarie nazionali e regionali e per gli altri attori coinvolti e le misure da adottare per ciascuna fase delle emergenze sanitarie.

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XIII COMMISSIONE PERMANENTE
(Agricoltura)

(Relatrice: GADDA)

parere sul

Documento di economia e finanza 2020 (Doc. LVII, n. 3)

  La XIII Commissione,
   esaminato il documento in oggetto;
   premesso che:
    l'epidemia pandemica causata dal nuovo Coronavirus (COVID-19) diffusasi su scala globale, ha interessato in misura sempre più severa il nostro Paese a partire dalla seconda metà di febbraio;
    l'impatto dell'emergenza epidemica, ha determinato un crollo nelle previsioni di crescita a livello globale già indebolite nel corso degli ultimi due anni a causa dell'acuirsi delle tensioni geopolitiche e commerciali. Gli effetti drammatici dell'emergenza sanitaria si innestano pertanto in uno scenario già complesso, e le limitazioni individuali agli spostamenti congiuntamente al crollo senza precedenti delle attività commerciali e produttive, riducono drasticamente le prospettive di crescita con particolare riferimento all'Eurozona;
    l'economia italiana ha subìto una caduta senza precedenti nella storia repubblicana del periodo post-bellico, con gravi ripercussioni sul fronte sociale, occupazionale e nella tenuta del nostro sistema produttivo;
    la straordinarietà della situazione, aggravata dalla persistente incertezza sul percorso della pandemia a livello nazionale e globale, rende pertanto complessa ogni previsione anche a breve termine, e alcuni fattori come la mancanza di miglioramento della fiducia, le modificazioni nel comportamento delle imprese e delle famiglie, e la volatilità nei prezzi delle materie prime, potrebbero ritardare la ripresa economica; Pag. 32
    gli effetti della pandemia sul sistema economico e sociale si protrarranno verosimilmente nel tempo, dovendo le imprese operare in regime di distanziamento sociale, con rigorosi protocolli di sicurezza anche nei prossimi trimestri e con implicazioni relativamente agli scambi commerciali nel mercato interno ed estero;
    ne consegue la necessità, come ben evidenziato dal documento in esame, considerata la straordinarietà degli accadimenti, di riconsiderare lo scenario macroeconomico che era stato delineato dall'ultima Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza, approvata lo scorso anno;
    nello scenario tendenziale, in media d'anno, e secondo quanto evidenziato, il PIL reale si contrarrebbe di 8,1 punti percentuali in base ai dati di contabilità trimestrale e dell'8,0 per cento in termini grezzi;
    tale contrazione del PIL, senza precedenti, sarebbe spiegata per circa un terzo dalla caduta del commercio internazionale di beni e servizi e, per la rimanente parte, dalle politiche di distanziamento sociale e dai cambiamenti nei comportamenti dei consumatori a livello nazionale;
    il prodotto interno lordo potrebbe tornare a crescere nel 2021, con un incremento del 4,7 per cento, nel presupposto che dal primo trimestre del prossimo anno si renda disponibile su larga scala un vaccino contro il COVID-19, che darebbe luogo ad una completa ripresa dell'attività economica e sociale;
   rilevato che:
    in tale complesso quadro, il Governo ha adottato un'articolata strategia di contrasto alla pandemia in corso, finalizzata, da un lato, alla sostenibilità del sistema sanitario e a contenere, quanto più possibile, il numero di perdite umane e di ricoveri ospedalieri nelle terapie intensive, dall'altro, ad attuare misure di politica economica e fiscale volte ad assicurare il necessario supporto economico ai cittadini e alle imprese;
    in particolare, con il decreto-legge n. 18 del 17 marzo 2020 (c.d. Cura Italia), appena convertito in legge, insieme al potenziamento delle risorse del Sistema Sanitario Nazionale, sono state introdotte misure volte a sostenere sia la liquidità delle imprese, messa a serio rischio dal crollo della domanda determinato dal blocco delle attività commerciali e produttive, sia la tutela dei redditi da lavoro, al fine di scongiurare il rischio di aumento delle diseguaglianze sociali e della disoccupazione;
    per quanto concerne specificamente il settore agricolo, della pesca e dell'acquacoltura, è stato istituito un fondo di 100 milioni per la copertura degli interessi sui finanziamenti bancari e sui mutui contratti dalle imprese e per l'arresto temporaneo delle attività di pesca, compresa quella delle acque interne; è stato rafforzato l'accesso al Fondo rotativo per le imprese di Cassa depositi e prestiti per il finanziamento a tasso agevolato degli investimenti realizzati dalle imprese della filiera avicola; è stato esteso il pegno rotativo a tutti i prodotti agroalimentari DOP e IGP; è stata prevista la realizzazione di una campagna straordinaria di comunicazione per promuovere le produzioni nazionali;
    tra le misure introdotte figurano, inoltre, la possibilità, da parte delle regioni, di concedere ai lavoratori agricoli il trattamento di integrazione salariale in deroga per la durata della sospensione del rapporto di lavoro nonché la previsione di una indennità in favore dei lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell'INPS (coltivatori diretti, mezzadri, coloni e imprenditori agricoli professionali) e degli operai agricoli a tempo determinato;
    a tali interventi si aggiungono il finanziamento, per complessivi 50 milioni di euro, del Fondo sociale indigenti, per il ritiro dal mercato di eccedenze agroalimentari al fine di evitare spreco di prodotto Pag. 33e il crollo dei prezzi, e che consentirà sostegno a comparti in crisi e alle persone in condizioni di bisogno, nonché l'aumento, dal 50 al 70 per cento, per il solo 2020 e a determinate condizioni, della percentuale di contributi PAC di cui può essere richiesto l'anticipo da parte delle imprese agricole;
   rilevato altresì che:
    con il successivo decreto-legge n. 23 dell'8 aprile 2020 (cd. decreto Liquidità), in corso d'esame alla Camera, sono state poi ulteriormente rafforzate le misure per il sostegno di famiglie e imprese, venendo assicurata un'immissione di liquidità nel sistema economico per complessivi 400 miliardi, che si sommano ai 350 soggetti a moratoria o garantiti dal decreto «Cura Italia»;
    tale decreto, le cui disposizioni sono applicabili anche alle imprese del settore agricolo, prevede un ulteriore rinvio di adempimenti fiscali da parte di lavoratori e imprese; il potenziamento delle garanzie concesse attraverso la società SACE Simest del gruppo Cassa Depositi e Prestiti sui prestiti delle imprese colpite dall'emergenza, a condizione che i finanziamenti siano destinati alle attività produttive localizzate in Italia; una maggiore celerità dei pagamenti della PA verso i propri fornitori; l'estensione del cosiddetto golden power, ovvero dello strumento che consente allo Stato di autorizzare preventivamente operazioni societarie in imprese operanti in settori strategici per il sistema Paese, al fine di bloccare scalate ostili;
    nello specifico, il provvedimento in questione prevede, fino al 31 dicembre 2020, un potenziamento e un'estensione dell'intervento del Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese, in deroga alla disciplina ordinaria, al fine di rafforzare ulteriormente, anche alla luce della intervenuta nuova disciplina sugli aiuti di Stato della Commissione europea, le misure di sostegno all'accesso al credito necessario per contrastare gli effetti negativi prodotti sull'economia dalla diffusione del COVID-19;
    tali disposizioni transitorie trovano applicazione, in quanto compatibili, anche alle garanzie rilasciate da ISMEA, ai sensi dell'articolo 17, comma 2, del decreto legislativo n. 102 del 2004, in favore delle imprese agricole e della pesca. Per tali finalità sono assegnati a ISMEA 100 milioni di euro per l'anno 2020;
   considerato che:
    l'Esecutivo si appresta ad adottare ulteriori provvedimenti, con i quali verranno rifinanziati e saranno estesi interventi volti ad un complessivo sostegno e rilancio del sistema economico, in particolare attraverso: misure in tema di credito, liquidità e capitalizzazione delle imprese; l'estensione della cassa integrazione in deroga; la previsione di indennità in favore dei lavoratori autonomi nonché di strumenti di sostegno al reddito in favore dei cittadini non coperti da altre forme di assistenza; il sostegno alle politiche di inclusione sociale e agli investimenti degli enti territoriali; il rinvio di alcuni adempimenti fiscali in favore delle imprese e dei lavoratori autonomi; misure di supporto a imprese e lavoratori dei settori sottoposti a chiusure temporanee e in cui ulteriori misure di distanziamento sociale potrebbero essere confermate nei prossimi mesi;
    sarà prevista, inoltre, la soppressione degli aumenti dell'IVA e delle accise previsti dalla legislazione vigente per il 2021 e gli anni seguenti;
    per far fronte alle esigenze finanziarie determinate dall'adozione di tali urgenti misure, è previsto un incremento della stima di indebitamento netto e di saldo netto da finanziare;
    in particolare, la Relazione al Parlamento incrementa la deviazione temporanea di bilancio a ulteriori 55 miliardi in termini di indebitamento netto (pari a circa 3,3 punti percentuali di PIL) per il Pag. 342020 e 24,6 miliardi a valere sul 2021 (1,4 per cento del PIL);
   ritenuto che:
    nel Documento in esame, si sottolinea, inoltre, come il Governo ritenga prioritario incentivare gli investimenti volti a promuovere forme di economia circolare e a favorire la transizione ecologica, aumentando la competitività e la resilienza dei sistemi produttivi a shock ambientali e di salute e perseguendo politiche di contrasto ai cambiamenti climatici, finalizzate a conseguire una maggiore sostenibilità ambientale e sociale;
    queste innovazioni dovranno essere allineate al Green Deal europeo, che resta la strategia chiave dell'Unione Europea per i prossimi decenni. A livello nazionale, si lavorerà sull'attuazione del Green and Innovation Deal che la Legge di Bilancio ha finanziato per il triennio 2020-2022. La prima iniziativa sarà quella di accelerare le nuove opere pubbliche già in fase avanzata di progettazione e la manutenzione di quelle esistenti;
    il Documento evidenzia altresì che tanto maggiore sarà la credibilità delle riforme strutturali messe in atto, tanto minore sarà il livello dei rendimenti sui titoli di Stato, e ciò agevolerà il processo di rientro;
   ritenuto altresì che:
    in questo difficile contesto, la filiera agricola e agroalimentare ha svolto, e continuerà a svolgere, un ruolo di fondamentale importanza nel sistema Paese, dovendo la stessa essere collocata, come sottolineato dalla Ministra Bellanova nel corso dell'informativa urgente del 16 aprile ultimo scorso, al centro dell'agenda politica, non solo italiana, ma, più in generale, europea;
    le politiche nazionali dovranno trovare piena integrazione con le politiche comunitarie, per un programma strategico di rilancio del comparto agricolo ed agroalimentare in grado di coniugare sostenibilità economica, ambientale e sociale delle produzioni, e che possa garantire al contempo alle imprese una adeguata redditività ed un rafforzamento rispetto al posizionamento nei mercati internazionali;
    i blocchi alle frontiere, così come la chiusura di alcuni settori rilevanti come l'Ho.Re.Ca e il turismo, insieme alla contrazione dei mercati esteri, hanno determinato rilevanti perdite economiche per l'intero comparto agricolo e agroalimentare già penalizzato da alcune fragilità strutturali e dagli effetti negativi dei cambiamenti climatici;
    il comparto agricolo, a causa dell'emergenza in corso, sconta, inoltre, gli effetti di una grave carenza di lavoratori stagionali, con conseguente difficoltà di reperimento della manodopera nella stagione di maggiore picco produttivo per molte produzioni;
    occorre delineare un piano straordinario per il lavoro agricolo, attraverso efficaci misure di prevenzione e di contrasto al fenomeno del caporalato e la predisposizione, in tempi rapidi, di forme trasparenti e semplificate negli adempimenti, utili all'incontro tra domanda e offerta regolare di lavoro;
    occorre altresì introdurre misure volte a stanziare risorse straordinarie per i comparti agricoli, della pesca e della acquacoltura più duramente colpiti dalla crisi; la chiusura di determinate attività in particolare legate al turismo, alla catena Horeca, e alla contrazione nelle esportazioni, ha determinato gravi eccedenze di prodotto con particolare riferimento agli alimenti freschi e alle produzioni locali di qualità, insieme a una significativa contrazione degli ordini, con particolare riguardo ad alcuni comparti quali, per esempio, quello zootecnico e delle carni lavorate, quello lattiero caseario, ittico, vitivinicolo e ortofrutticolo, anche in riferimento ai prodotti di quarta gamma, quello della produzione olivicola di qualità nonché i piccoli birrifici. Il perdurare delle misure di distanziamento sociale inizia Pag. 35altresì a determinare effetti negativi in alcuni settori di produzione, come nel caso della quarta gamma;
    il settore florovivaistico, in particolare, è stato costretto a sospendere ogni attività commerciale nel periodo di maggiore picco produttivo, senza poter contare in alcun modo sugli aiuti PAC di cui non è beneficiario. Anche i comparti della silvicoltura e della manutenzione del verde, hanno subito un fermo temporaneo nella prima fase della emergenza degli interventi in ambito pubblico e privato. Sarebbe pertanto utile valutare una proroga ed estensione di misure come il bonus verde, che a causa della epidemia risulteranno probabilmente sottoutilizzate;
    allo stesso modo, risultano colpiti tutti gli ambiti legati alla multifunzionalità agricola, con particolare riferimento alle attività in ambito sociale, quali l'agriturismo, l'ittiturismo, l'ippoturismo e il comparto degli equidi in generale, anche in relazione al fermo delle competizioni e delle gare, tutte attività per le quali è opportuno pianificare una progressiva ripartenza alla luce della loro rilevanza strategica a fini occupazionali, sociali e ricreativi;
    ulteriori interventi sono indispensabili a sostenere il settore ittico, con particolare riferimento alla piccola pesca e alla miticoltura, maggiormente penalizzati dal blocco del circuito Ho.Re.Ca a causa del sostanziale azzeramento della domanda di prodotto fresco;
    insieme alla esigenza di misure volte all'agevolazione nell'accesso al credito e a misure di ristoro dirette, si evidenzia la necessità di interventi di semplificazione amministrativa, rapidità nella erogazione dei fondi ed eventuali ulteriori proroghe termini legate al rinnovo di autorizzazioni, permessi, e verifiche;
    esiste, infine, un problema di autonomia nell'approvvigionamento delle materie prime, acuito da uno scenario internazionale che, insieme alla crisi sanitaria in atto, vede il riacutizzarsi di politiche nazionali isolate che rallentano, se non ostacolano, gli scambi commerciali. Occorrerà pertanto rafforzare alcune produzioni nazionali oggi abbastanza limitate – come ad esempio nel comparto cerealicolo – e rafforzare le politiche di filiera;
   valutato che:
    gli investimenti infrastrutturali, con particolare riferimento alla rete idrica e logistica, la ricerca e l'innovazione tecnologica, nonché la dotazione di reti e servizi di telecomunicazione efficienti (Information and Communication Technology-ICT), accompagnata dall'accesso alla rete internet ad alta velocità (banda larga), sono condizione essenziale di sviluppo socio-economico delle aree rurali, giocando un ruolo determinante per la competitività del settore agricolo, agroalimentare e forestale, della pesca e dell'acquacoltura,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   si valuti l'opportunità di:
    1) adottare con urgenza misure volte a far fronte alla carenza di manodopera nel settore agricolo, che ha assunto oramai le connotazioni di una vera e propria emergenza, predisponendo in tempi rapidi strumenti utili a favorire, in modo trasparente e semplificato negli adempimenti, l'incontro tra domanda e offerta di lavoro;
    2) estendere le misure di indennizzo previste per i lavoratori ai pescatori autonomi e ai soci di cooperativa, che esercitano professionalmente l'attività di pesca in acque marittime, interne e lagunari;
    3) prevedere ulteriori misure di accesso al credito, ristoro e indennizzo proporzionati alla perdita di fatturato, al fine di accompagnare i comparti sopra menzionati e maggiormente colpiti dagli Pag. 36effetti della crisi epidemiologica in atto, nel superamento della forte crisi di liquidità, consentendo agli stessi di far fronte alle spese correnti, al pagamento dei mutui e alle anticipazioni per la nuova annata;
    4) prevedere azioni di promozione del Made in Italy agroalimentare sul mercato interno ed internazionale nonché introdurre strumenti di sostegno ai produttori volti a favorire la diffusione e la vendita in specifici corners dei prodotti agroalimentari tipici regionali, in qualsiasi forma tutelati, presso la grande distribuzione organizzata (GDO) operante nei medesimi territori, secondo modalità che ne preservino l'immagine, la reputazione e il valore;
    5) prevedere eventuali ulteriori semplificazioni negli adempimenti, proroghe di termini legate al rinnovo di autorizzazioni, permessi e verifiche, nonché l'accelerazione delle procedure di liquidazione delle misure di sostegno, con particolare riferimento agli aiuti relativi all'arresto temporaneo di pesca delle annualità pregresse;
    6) attuare disposizioni volte all'intensificazione della vigilanza, del controllo e della prevenzione di comportamenti e pratiche di concorrenza sleale;
    7) favorire ulteriori forme di ritiro dal mercato ed incentivi allo stoccaggio di prodotti da destinare agli aiuti alimentari tramite fondo indigenti;
    8) introdurre forme di incentivazione ai fini della riconversione, anche temporanea, per i servizi a domicilio di generi alimentari e la diffusione di piattaforme per il commercio elettronico, anche su base locale;
    9) sostenere l'imprenditoria femminile e l'attività dei giovani agricoltori, ad esempio prevedendo forme di sgravio contributivo e l'incentivazione dell'imprenditoria;
    10) sostenere lo strumento dei contratti di filiera, con particolare riferimento a comparti strategici come quello cerealicolo; questo per rafforzare il comparto agricolo nazionale, incentivando la produzione con particolare riferimento alle sementi, al mais, alle proteine vegetali e al grano, rispetto ai quali il nostro Paese non è in grado pienamente di garantire l'auto approvvigionamento, che risulta strategico in situazioni emergenziali;
    11) sostenere l'innovazione tecnologica e infrastrutturale, promuovendo la realizzazione di reti infrastrutturali e di servizi di telecomunicazione (ICT) nelle aree rurali, per favorirne lo sviluppo socio-economico;
    12) relativamente al settore vitivinicolo, al fine di consentire lo smaltimento delle scorte accumulatesi, introdurre: a) misure volte a favorire la commercializzazione del prodotto, tramite specifiche mediatiche; b) disposizioni volte a favorire, tenuto conto delle specificità territoriali, la riduzione delle rese per ettaro delle unità vitate iscritte nello schedario viticolo, diverse da quelle utilizzate per produrre vini tutelate, mediante modifica all'articolo 8, comma 10, della legge n. 238 del 2016; c) disposizioni volte a semplificare la vendita diretta on line;
    13) introdurre misure di sostegno specifico per le filiere specializzate nel settore Horeca (Hotellerie-Restaurant-Café), in considerazione dell'azzeramento delle vendite tramite questo canale, in forza del blocco pressoché completo della ristorazione;
    14) in considerazione dell'aggravarsi degli oneri a carico delle imprese, posticipare e sterilizzare la plastic tax mediante modifica al comma 651 dell'articolo 1 della legge n. 160 del 2019 e la sugar tax mediante modifica del comma 675 dell'articolo 1 della legge n. 160 del 2019; Pag. 37
    15) innalzare da 700 mila euro a 1 milione di euro l'ammontare dei crediti d'imposta e dei contributi compensabili ai sensi dell'articolo 34 comma 1 della legge n. 388 del 2000;
    16) introdurre agevolazioni fiscali e contributive per le aziende del settore agroalimentare per i premi corrisposti ai lavoratori dipendenti a fronte dei maggiori carichi di lavoro e i rischi sostenuti nel corso dell'emergenza sanitaria, estendendo il regime fiscale agevolato già previsto per la retribuzione di produttività;
    17) prevedere campagne mediatiche volte a favorire la commercializzazione di prodotti agroalimentari italiani e volte a tutelarne l'immagine, in particolare nel settore zootecnico, oggetto di specifici e ingiustificati attacchi sui mass media, in considerazione dell'elevata sicurezza e igienicità delle filiere agroalimentari nazionali.

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XIV COMMISSIONE PERMANENTE
(Politiche dell'Unione europea)

(Relatrice: GALIZIA)

parere sul

Documento di economia e finanza 2020 (Doc. LVII, n. 3)

  La XIV Commissione,
   esaminato il «Documento di economia e finanza 2020» (Doc. LVII n. 3 e annesso);
   rilevato che rispetto ai precedenti Documenti di economia e finanza, il DEF 2020 presenta un contenuto più essenziale e limitato, in coerenza con quanto previsto dalle Linee guida aggiornate della Commissione europea per i Programmi di stabilità nazionali del 2020 del 6 aprile scorso, in base alle quali in ragione della pandemia da Covid-19 gli scenari di previsione della finanza pubblica vengono limitati al solo periodo 2020-2021 (anziché sino al 2023) e al solo quadro tendenziale, mentre il quadro programmatico e la presentazione del Programma Nazionale di Riforma (PNR) possono essere rinviati a un momento successivo, in cui saranno più chiari sia gli effetti della recessione in corso, sia gli orizzonti previsivi della ripresa delle attività economiche;
   preso atto che su proposta della Commissione europea è stata attivata, per la prima volta dalla sua istituzione nel 2011, la clausola generale di salvaguardia (general escape clause) presente nel Patto di Stabilità e Crescita, che consente agli Stati membri di adottare tutte le misure di bilancio necessarie ad affrontare adeguatamente la grave recessione economica che si sta registrando in Europa in conseguenza dell'emergenza epidemiologica, secondo quanto previsto, nell'ambito delle procedure preventive, dagli articoli 5 e 9 del Regolamento CE n. 1466/97 – ai sensi dei quali «nei periodi di grave recessione economica della zona euro o dell'intera Unione, gli Stati membri possono essere autorizzati a deviare dal percorso di aggiustamento Pag. 39verso l'obiettivo di bilancio di medio termine, a condizione che la sostenibilità di bilancio a medio termine non sia compromessa» – e, per il braccio correttivo del Patto, dagli articoli 3 e 5 del Regolamento CE n. 1467/97, i quali stabiliscono che, in caso di grave recessione economica della zona euro o dell'intera Unione, il Consiglio possa anche decidere, su raccomandazione della Commissione, di rivedere la traiettoria di bilancio;
   considerato che le spese sostenute in conseguenza dei provvedimenti di urgenza già adottati e di quelli in via di adozione destinati a fronteggiare gli effetti della pandemia saranno soggette a flessibilità e che non si ravvisano pertanto criticità dal punto di vista del rispetto delle regole fiscali europee, considerato anche che il superamento della soglia del 3 per cento del disavanzo interesserà diversi paesi europei;
   rilevato, in particolare, che a fronte dei margini di flessibilità determinati dai recenti eventi e della correzione ciclica stimata, sia per quanto riguarda il percorso di aggiustamento del saldo strutturale verso l'Obiettivo di Medio Termine, sia per quanto concerne la regola della spesa, il quadro di finanza pubblica a legislazione vigente risulta compatibile con le regole europee per il biennio 2020-2021;
   condivisa la posizione sostenuta dal Governo italiano in ambito europeo in ordine alla necessità di affrontare uno shock di portata inusitata e di natura simmetrica quale l'attuale pandemia attraverso il massimo grado di coordinamento e solidarietà, anche per quanto riguarda il finanziamento dei costi relativi alle misure di sostegno all'economia adottate dagli Stati membri, al fine di ottimizzare gli effetti delle politiche adottate ed evitare che la pandemia favorisca e aggravi la divergenza all'interno dell'Eurozona;
   ricordato che la risposta alla pandemia dell'Unione europea, oltre al nuovo programma di acquisti di titoli della Banca Centrale Europea, alla rivisitazione delle regole sugli aiuti di Stato e alla sospensione delle regole del Patto di Stabilità e Crescita, si è arricchita di nuovi strumenti per fronteggiare la crisi e assicurare un miglioramento delle prospettive di crescita e della sostenibilità delle finanze pubbliche dei paesi membri, tra i quali l'istituendo Fondo per la Ripresa dovrà essere quello più importante e decisivo per il rilancio dell'economia e il futuro sviluppo dell'Unione nei prossimi anni;
   preso atto dei risultati virtuosi in termini di consolidamento dei conti pubblici conseguiti nel 2019, testimoniati in particolare dal valore dell'indebitamento netto, che si è attestato all'1,6 per cento del PIL, registrando un risultato in netto miglioramento sia rispetto all'anno precedente, sia alla previsione indicata dal Governo nella Nota di aggiornamento del DEF 2019;
   valutato positivamente l'impegno qualificante del Governo a disattivare completamente l'entrata in vigore delle clausole di salvaguardia in materia di Iva e accise poste a garanzia dei saldi di finanza pubblica a decorrere dal 2021, rendendo in tal modo il bilancio pubblico più trasparente e flessibile;
   evidenziate le previsioni tendenziali, connesse alla pandemia, di contrazione del Pil nell'anno in corso, pari all'8 per cento, che giustificano l'adozione di interventi fortemente espansivi, quali quelli indicati nel Documento, volti a far ripartire le prospettive di crescita economica e a salvaguardare i livelli occupazionali e la coesione sociale, fermo restando l'ulteriore potenziamento di strumenti e dotazioni del sistema sanitario, delle forze dell'ordine, del sistema di protezione civile e delle altre amministrazioni pubbliche che sono chiamate a dare risposta alla situazione emergenziale;
   auspicato un rafforzamento dell'azione governativa con misure che assicurino una effettiva e incisiva semplificazione delle procedure amministrative, anche Pag. 40attraverso il ricorso alla digitalizzazione, in particolare nei settori cruciali per il rilancio degli investimenti pubblici e privati, adottando ovunque possibile regimi amministrativi e normativi ampiamente semplificati secondo i livelli minimi richiesti dalla normativa europea, in coerenza con gli obiettivi stabiliti dall'Unione europea per la riduzione degli oneri amministrativi e regolatori e degli adempimenti gravanti su imprese e cittadini;

   auspicato altresì un impegno del Governo ad adottare ogni iniziativa utile per l'accelerazione dell'utilizzo dei fondi strutturali per il contrasto del Coronavirus e il rilancio economico, in coerenza con quanto previsto in sede europea in tema di flessibilità eccezionale nell'uso dei fondi strutturali e di investimento europei;

   valutata con favore l'esigenza, indicata nel Documento, di incentivare gli investimenti volti a promuovere forme di economia circolare e a favorire la transizione ecologica aumentando la competitività e la resilienza dei sistemi produttivi a shock sia ambientali che di salute, perseguendo al contempo con fermezza politiche di contrasto ai cambiamenti climatici finalizzate a conseguire una maggiore sostenibilità ambientale e sociale, in coerenza con quanto previsto nel quadro del Green Deal europeo;

   sottolineata l'esigenza di continuare, nel solco di quanto raccomandato dall'Unione europea, il rafforzamento delle attività di contrasto all'evasione fiscale, anche mediante la predisposizione di una riforma del sistema fiscale improntata alla semplificazione e all'equità;

   sollecitato il Governo ad approntare, ad esito di questa fase emergenziale più acuta, un nuovo Programma Nazionale di Riforma (PNR), che tenga conto anche dell'esigenza di conseguire senza ritardi gli obiettivi di sviluppo sostenibile delineati nell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite;
   richiamata da ultimo la «Relazione per paese relativa all'Italia 2020» del 26 febbraio 2020 (COM (2020)105 final), in cui la Commissione europea – preso atto dei profili macroeconomici e strutturali del nostro Paese – evidenzia le principali sfide politiche alle quali l'Italia deve far fronte e che risultano permanere anche in esito alla pandemia, a partire dall'esigenza di rafforzare il sistema dell'istruzione e contrastare l'abbandono scolastico,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   a) con riferimento alla riduzione degli oneri amministrativi, si valuti l'esigenza di rafforzare ulteriormente l'azione di governo volta ad una effettiva e più incisiva semplificazione delle procedure amministrative, in linea con la strategia adottata dall'Unione europea per ridurre al minimo gli oneri normativi e amministrativi che gravano su imprese, in particolar modo sulle PMI, e sui cittadini;
   b) in considerazione delle iniziative che si stanno definendo in ambito europeo circa l'utilizzo dei fondi strutturali e di investimento europei per il contrasto del Coronavirus e il rilancio economico, si valuti l'esigenza di adottare ogni iniziativa utile per l'accelerazione dell'uso dei suddetti fondi come una delle fonti finanziarie da attivare nell'immediato, in funzione anticrisi, per il rilancio degli investimenti pubblici e privati in settori cruciali, come quelli orientati verso l'innovazione e una maggiore sostenibilità ambientale e sociale, in coerenza con quanto previsto in sede europea in tema di eccezionale flessibilità garantita nell'utilizzo dei predetti fondi e in linea con la strategia chiave dell'Unione del Green Deal europeo;
   c) in linea con le raccomandazioni della Commissione europea contenute Pag. 41nella «Relazione per paese relativa all'Italia 2020» del 26 febbraio 2020 (COM(2020)105 final), si valuti altresì l'esigenza di favorire una ripresa degli interventi e degli investimenti pubblici, anche attraverso il ricorso ai Fondi di Coesione Europea del prossimo quadro finanziario pluriennale 2021-2027, volti a rafforzare il sistema dell'istruzione e a contrastare l'abbandono scolastico, che rappresentano sfide cruciali soprattutto nel Sud dell'Italia.

Pag. 42

COMMISSIONE PARLAMENTARE PER LE QUESTIONI REGIONALI

(Relatore: FEDERICO)

parere sul

Documento di economia e finanza 2020 (Doc. LVII, n. 3)

  La Commissione parlamentare per le questioni regionali,
   esaminato, per le parti di competenza, il Documento di economia e finanza 2020 (Doc. LVII – n. 3 e Annesso);
   premesso che:
    il documento prevede, a seguito della pandemia in corso, un calo del PIL italiano nel 2020 dell'8 per cento, cui dovrebbe far seguito, per un effetto di rimbalzo, un aumento del 4,7 per cento nel 2021;
    in questo quadro, il documento prevede, per il 2020, un rapporto deficit/PIL tendenziale del 7,1 per cento che diviene, a seguito delle misure espansive poste in essere dal Governo, del 10,1 per cento; nel 2021, il rapporto deficit/PIL tendenziale è del 4,2 per cento, mentre quello programmatico è del 5,7 per cento; nel 2020 il rapporto debito/PIL tendenziale è stimato al 151,8 per cento e quello programmatico al 155,7 per cento; per il 2021 i due valori sono rispettivamente del 147,5 per cento e del 152,7 per cento;
    il Governo programma infatti, nel documento, una significativa – ed indispensabile – politica espansiva per fronteggiare la crisi; oltre alle misure già adottate, in particolare con i decreti-legge n. 18 (cd. «cura Italia») e n. 23 (cd. «liquidità imprese») del 2020, il documento annuncia un nuovo provvedimento d'urgenza; tale provvedimento dovrebbe avere una dimensione di 55 miliardi e contenere interventi di ulteriore rafforzamento del sistema sanitario e misure di sostegno al lavoro, all'inclusione e al reddito; sono previsti anche nuovi interventi per la liquidità e la capitalizzazione delle imprese; il decreto-legge conterrà inoltre l'abrogazione delle clausole di salvaguardia sull'IVA e sulle accise; tra le altre cose, Pag. 43per effetto degli interventi previsti dal decreto-legge annunciato, oltre che per i già realizzati interventi sul cuneo fiscale, la pressione fiscale scenderà dal 41,9 per cento del 2019 al 41,8 per cento nel 2020 e al 41,4 per cento nel 2021;
    il documento annuncia anche un ulteriore decreto-legge per una drastica semplificazione delle procedure amministrative in alcuni settori essenziali per il rilancio degli investimenti pubblici e privati (appalti, edilizia, commercio, controlli);
    con riferimento specifico all'ambito di competenza della Commissione, il documento indica tra le priorità l'utilizzo dei fondi strutturali europei in funzione anticrisi; a tal fine si ricorda nel documento che è attualmente in corso un'opportuna azione coordinata tra Governo, regioni e province autonome per una riprogrammazione degli interventi in corso;
    risultano meritevoli di attenzione le esigenze manifestate dal sistema delle autonomie territoriali, in particolare con riferimento alla necessità di istituire, per fronteggiare le minori entrate derivanti dalla pandemia, un fondo per la salvaguardia degli equilibri di bilancio degli enti territoriali e di prevedere ulteriori risorse per il fondo sanitario nazionale, per il fondo nazionale di protezione civile e per il fondo nazionale per il trasporto pubblico locale,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente condizione:
   provvedano le Commissioni di merito, nel riferire sul documento alle Assemblee di Camera e Senato, a tenere in adeguato conto le esigenze manifestate dal sistema delle autonomie territoriali, con particolare riferimento alla necessità di istituire, per fronteggiare le minori entrate derivanti dalla pandemia, un fondo per la salvaguardia degli equilibri di bilancio degli enti territoriali e di prevedere ulteriori risorse per il fondo sanitario nazionale, per il fondo nazionale di protezione civile e per il fondo nazionale per il trasporto pubblico locale.