Doc. LXXXVII-bis, n. 5-A

RELAZIONE DELLA XIV COMMISSIONE PERMANENTE

(POLITICHE DELL'UNIONE EUROPEA)

(Relatrice: BERLINGHIERI)

sulla

RELAZIONE PROGRAMMATICA SULLA PARTECIPAZIONE DELL'ITALIA ALL'UNIONE EUROPEA RIFERITA ALL'ANNO 2017
(Doc. LXXXVII-BIS, N. 5)

e sul
Programma di lavoro della Commissione per il 2017 – Realizzare un'Europa che protegge, dà forza e difende (COM(2016)710 final)

Approvata dalla Commissione il 17 maggio 2017

Presentata alla Presidenza il 17 maggio 2017

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RELAZIONE DELLA COMMISSIONE

  La XIV Commissione Politiche dell'Unione europea ha svolto l'esame congiunto del Programma di lavoro della Commissione per il 2017 «Realizzare un'Europa che protegge, dà forza e difende» (COM(2016)710 final) e della Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2017 (Doc. LXXXVII-bis, n. 5).
  L'audizione del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega agli affari europei, Sandro Gozi, e il documento elaborato dalla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome hanno consentito di acquisire utili elementi di valutazione.
  Tutte le Commissioni permanenti, nonché il Comitato per la legislazione, per i profili ricadenti nell'ambito delle rispettive competenze, hanno espresso i pareri dei quali si dà conto in questa relazione.

  Il Programma di lavoro della Commissione, il terzo del suo mandato, presentato il 25 ottobre 2016, si pone in una linea di continuità rispetto ai Programmi degli anni precedenti, ribadendo l'impegno a favore delle dieci priorità indicate negli orientamenti politici presentati dal presidente Juncker all'inizio del suo mandato nel luglio 2014.
  Unitamente al discorso sullo stato dell'Unione, il Programma della Commissione riporta lo stato dell'arte delle principali misure messe in atto finora dalla Commissione e prospetta le prossime azioni che si intendono intraprendere.
  In tale quadro la Commissione europea – a partire dal titolo del Programma di lavoro, Realizzare un'Europa che protegge, dà forza e difende – sottolinea l'esigenza di dare risposte prioritarie ai cittadini europei sui alcuni temi specifici:
   la disoccupazione, con particolare attenzione al lavoro giovanile, nell'ambito di una ripresa economica ancora in fase iniziale;
   la gestione dei flussi migratori, che hanno messo a dura prova le frontiere esterne dell'Unione;
   la difesa dalla minaccia terroristica, anche affrontando la situazione di instabilità nel vicinato orientale e meridionale;
   l'avvio e la conduzione dei negoziati per la Brexit.
  Pur rivendicando alcuni importanti risultati ottenuti nel corso del 2016 – dall'attivazione del Fondo europeo per gli investimenti strategici alla rapida attivazione della Guardia di frontiera e costiera europea – la Commissione è consapevole di dover produrre un impegno ulteriore e significativo, per «realizzare un'agenda positiva e mirata che porti risultati concreti al fine di proteggere, difendere i cittadini e dare loro forza».Pag. 4
  Con la pubblicazione del Libro bianco sul futuro dell'Europa, inoltre, la Commissione ha inteso contribuire al processo di rinnovamento in vista del 60o anniversario della firma dei Trattati di Roma. Come ricordato anche dal Governo nella Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, il rilancio del processo di integrazione politica rappresenta una priorità indifferibile, tanto più nel quadro di incertezza apertosi dopo la Brexit.
  Il Programma di lavoro si suddivide in 10 capitoli, corrispondenti ad altrettante priorità politiche, e reca cinque Allegati; in particolare, nel corso dell'esame in XIV Commissione, ci si è soffermati sul primo, che raccoglie le 21 nuove iniziative legislative che saranno proposte dalla Commissione europea nell'arco del 2017.

  La Relazione programmatica del Governo per l'anno 2017 è invece strutturata in cinque parti, nelle quali i capitoli seguono, in generale, il Programma di lavoro della Commissione europea:
   l'azione che il Governo intende assumere per un rilancio dell'integrazione politica europea e un rilancio dei rapporti con le istituzioni dell'Unione europea;
   le priorità da adottare nel quadro delle politiche orizzontali, quali le politiche per il mercato unico dell'Unione, e settoriali, quali le strategie in materia di migrazione e le politiche per l'impresa o quelle rivolte al rafforzamento di uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia;
   gli orientamenti del Governo in materia di politica estera e di sicurezza comune, politica di allargamento, vicinato e di collaborazione con Paesi terzi;
   le strategie di comunicazione e di formazione in merito all'attività dell'Unione europea e alla partecipazione italiana all'Unione europea con particolare riguardo alle celebrazioni del 60o anniversario dei Trattati di Roma;
   il ruolo di coordinamento delle politiche europee, svolto dal Comitato Interministeriale per gli Affari europei (CIAE) e il tema dell'adeguamento del diritto interno al diritto dell'Unione europea, con la consueta finestra sulle attività di prevenzione e soluzione delle procedure di infrazione.
  Sono infine allegate al testo quattro Appendici con riferimenti ai documenti programmatici delle istituzioni europee e ad un prospetto dedicato alle risorse del bilancio dell'Unione europea per il 2017.
  L'esame congiunto dei richiamati documenti, insieme alle puntuali indicazioni recate nei pareri espressi dalle Commissioni permanenti nei rispettivi settori di interesse e emerse nel corso dell'attività conoscitiva, consente di individuare, nell'ambito delle condivisibili priorità indicate dalla Commissione europea, alcune iniziative cui attribuire particolare rilevanza.

  Nell'ambito della priorità 1. Un nuovo impulso all'occupazione, alla crescita e agli investimenti – Un'Europa che preserva il nostro Pag. 5modo di vivere e dà forza ai nostri giovani, la Commissione ha annunciato la nuova iniziativa per i giovani, finalizzata ad offrire ad ogni giovane prospettive reali di istruzione, formazione e impiego. L'iniziativa si articola in un gran numero di proposte riguardanti, tra l'altro, l'istituzione del corpo europeo di solidarietà, volto a coinvolgere i giovani in progetti di solidarietà con l'obiettivo di costruire una società più inclusiva, l'introduzione di formule di mobilità per gli apprendisti e la modernizzazione dell'istruzione scolastica e superiore. Con riferimento all'attuazione nel nostro Paese dell'iniziativa Garanzia giovani e anche alla luce degli esiti del monitoraggio effettuato sul piano nazionale, si auspica che il Governo adotti opportune iniziative al fine di rafforzarne l'efficacia in termini di supporto alla creazione di nuovi posti di lavoro di qualità, verificando, in particolare, l'idoneità dei tirocini formativi offerti ad incidere positivamente sulla futura occupabilità dei giovani interessati, come sottolineato nel parere espresso dalla XI Commissione Lavoro.
  Merita apprezzamento la volontà espressa dalla Commissione europea, nel quadro della riprogrammazione finanziaria per il periodo 2017-2020, di incrementare la dotazione finanziaria per l'Italia del Fondo sociale europeo e del Fondo europeo di sviluppo regionale, che concorrono alla realizzazione degli obiettivi nelle aree prioritarie delle migrazioni, della crescita e dell'occupazione giovanile, nonché di integrare la dotazione iniziale dell'Iniziativa Occupazione Giovani (IOG) di un miliardo di euro, cui corrisponderà l'erogazione di un miliardo di euro da parte del Fondo sociale europeo.
  Sul piano degli investimenti, la Commissione punta alla creazione di partnership pubblico-private per rimuovere gli ostacoli e sostenere investimenti nell'economia reale e si impegna a raddoppiare la capacità finanziaria del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS 2.0) nell'ambito del c.d. Piano Juncker, e a presentare un Piano per l'Africa e i paesi del vicinato, allo scopo di promuovere una crescita sostenibile e possibilità di occupazione anche in questi paesi ed affrontare al contempo una delle cause profonde della migrazione.
  Rientrano infine nel settore relativo a questa stessa priorità anche le iniziative volte all'attuazione del Piano d'azione per l'economia circolare, considerato strategico al fine di coniugare l'obiettivo di una maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale con quello della crescita economica. Il piano offre infatti un grande potenziale di innovazione e occupazione all'interno dell'Unione, con misure per migliorare la gestione dei rifiuti e l'utilizzo dell'acqua potabile, dando seguito alla campagna dei cittadini europei «Right2Water». Nell'ambito del piano d'azione si segnala anche la strategia per il riutilizzo e il riciclaggio delle materie plastiche, prevista per il quarto trimestre del 2017.

  Per quanto concerne la priorità 2. Un mercato unico digitale connessoUn'Europa che dà forza ai suoi cittadini e alle sue imprese, in cima all'agenda della Commissione europea per il 2017 vi è il completamento dell'attuazione della Strategia per il mercato unico digitale, presentata nel maggio 2015 con l'obiettivo di sviluppare un'economia digitale in grado di espandere i mercati e creare nuova Pag. 6occupazione attraverso il superamento della frammentazione esistente.
  Come preannunciato nel Programma di lavoro, la Commissione europea ha presentato tre nuove proposte: un pacchetto Refit sull'IVA, che comprende diverse proposte in materia di modernizzazione dell'IVA nel commercio elettronico transfrontaliero e nel settore delle pubblicazioni online; un pacchetto sulla protezione dei dati, anche con riferimento alle comunicazioni elettroniche; alcune iniziative in materia di economia dei dati, volte a sfruttare appieno il potenziale Ue in termini di dati, con specifico riferimento all'accesso e trasferimento dei dati, alla responsabilità per i prodotti e i servizi basati sui dati e alla portabilità dei dati.
  Per quanto attiene ai profili di competenza relativi al pacchetto normativo sul mercato unico digitale, la IX Commissione Trasporti ha sottolineato l'esigenza di una regolamentazione del mercato digitale non pregiudizievole della libertà contrattuale del diritto d'autore sia con riferimento alla disciplina della portabilità dei contenuti audiovisivi, sia con riguardo alla definizione di profili di responsabilità del prestatore del servizio di hosting che svolga un ruolo attivo nella gestione e nella distribuzione dei contenuti.
  Anche la X Commissione Attività produttive, in sede di esame parlamentare, ha definito prioritarie le strategie che intendono collocare l'Europa alla frontiera tecnologica e che mirano a costruire una leadership europea a livello globale, quali, ad esempio, la Strategia spaziale europea, fondamentale per le prospettive di crescita dell'industria manifatturiera ad alta tecnologia e ad alto valore aggiunto, e la Strategia per il mercato unico digitale la quale, attraverso il potenziamento delle regole e delle infrastrutture digitali, l'iniziativa per il cloud computing e la digitalizzazione delle attività manifatturiere, è in grado di consentire il pieno dispiegamento di tutte le potenzialità offerte dall'informatizzazione.
  Nella Relazione programmatica il Governo ha confermato l'impegno di portare avanti le azioni per l'attuazione della Strategia per il mercato unico digitale e i negoziati già in corso sulle misure adottate nei diversi settori di interesse: portabilità transfrontaliera dei servizi di contenuti on-line, copyright, geoblocking, servizi di consegna transfrontaliera dei pacchi, nuovo codice delle comunicazioni elettroniche e modernizzazione del quadro dell'audiovisivo.

  Con riferimento alla priorità 3. Un'Unione dell'energia resiliente con politiche lungimiranti in materia di cambiamenti climatici – Un'Europa che si assume la responsabilità di mantenere le promesse fatte, la Commissione colloca al primo posto l'attuazione della «Strategia dell'Unione dell'energia», dell'Accordo di Parigi sul clima e dell'Accordo internazionale sulle emissioni degli aeromobili.
  A completamento delle iniziative legislative previste nell'ambito della Strategia dell'Unione dell'energia, il 30 novembre scorso la Commissione ha presentato il pacchetto legislativo «Energia pulita per tutti gli europei», che si compone di una Comunicazione e di otto proposte legislative in materia di mercato dell'energia elettrica, di energie rinnovabili di efficienza energetica e di governance. Le Pag. 7proposte del pacchetto sono attualmente all'esame della X Commissione e, quella relativa alle fonti rinnovabili, anche dell'VIII Commissione Ambiente.
  Come evidenziato dalla X Commissione, uno dei pilastri dell'Unione dell'energia è costituito dalla sicurezza energetica. La Commissione ritiene che occorra realizzare un complesso di misure coerenti, volte a consentire a tutti gli Stati membri di migliorare la propria resilienza energetica, mediante strategie che non possono essere affidate soltanto agli sforzi e all'impegno dei singoli paesi, ma che richiedono un sistema condiviso per un più efficace raggiungimento degli obiettivi di miglioramento dell'efficienza energetica, sviluppo e integrazione delle reti e potenziamento dell'utilizzo delle fonti rinnovabili, così da ridurre anche la dipendenza dai fornitori esterni.
  Altre iniziative annunciate in sede europea riguardano l'attuazione della Strategia europea per una mobilità a basse emissioni presentata nel luglio 2016, che si prefigge di aumentare l'efficienza dei trasporti per rispondere alle esigenze di mobilità delle persone e delle merci e di promuovere la riduzione delle emissioni, con un graduale passaggio a veicoli a emissioni zero, aumentando così anche la competitività del settore.
  L'VIII Commissione ha richiamato l'attenzione sull'opportunità di concludere in tempi rapidi il processo di riforma del sistema di scambio delle quote di emissione dei gas ad effetto serra (sistema ETS) e di considerare anche l'utilizzo di strumenti fiscali volti a disincentivare le emissioni maggiormente inquinanti. Con riguardo ai settori non coperti dal sistema di scambio di quote di emissione ETS, sarebbe necessario, secondo la Commissione, definire il raggiungimento di un più equo ed equilibrato sistema di ripartizione degli sforzi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra tra gli Stati membri, anche attraverso la determinazione di appropriate flessibilità, valorizzando gli sforzi dei Paesi che, come l'Italia, hanno già ridotto in anticipo le proprie emissioni.

  Nell'ambito della priorità 4. Un mercato interno più profondo e più equo con una base industriale più solidaUn'Europa che dà un forte contributo all'occupazione e alla crescita e si batte per la propria industria, il rafforzamento del mercato unico rimane, anche per il 2017, un obiettivo centrale nell'agenda della Commissione. Seguendo la tabella di marcia stabilita nella Strategia per il mercato unico, presentata nell'ottobre 2015, la Commissione ha già presentato un pacchetto di misure per affrontare gli ostacoli sul mercato dei servizi. Le iniziative concrete, adottate il 10 gennaio 2017, prevedono specificamente: una nuova e-card europea dei servizi, la valutazione della proporzionalità delle norme nazionali sui servizi professionali, gli orientamenti per le riforme nazionali in materia di regolamentazione delle professioni e una migliore notifica dei progetti di norme nazionali sui servizi.
  Per quanto riguarda l'attuazione della strategia per il mercato unico dei beni e servizi sul piano nazionale, il Governo intende, in particolare: migliorare e implementare la direttiva servizi 2006/123/UE, specialmente con riferimento alla Carta europea dei servizi; Pag. 8introdurre uno strumento di informazione del mercato unico e uno Sportello digitale unico; dare piena attuazione all'Accordo su un tribunale unificato dei brevetti, fatto a Bruxelles il 19 febbraio 2013, in materia di proprietà industriale; migliorare gli strumenti recentemente introdotti per favorire la mobilità dei professionisti, quali la tessera professionale europea e il meccanismo di allerta; rafforzare la rete europea SOLVIT, che si è rivelata un valido strumento per la risoluzione di problematiche di cittadini ed imprese causate dalla non corretta applicazione delle norme dell'UE da parte delle pubbliche amministrazioni; favorire il processo di modernizzazione degli aiuti di Stato anche sulla base del documento Common Understanding on strengthening the institutional setup for State aid control in Italy che l'Italia e la Commissione europea hanno sottoscritto il 3 giugno 2016.

  Nell'ambito delle misure dedicate alla priorità 5. Un'Unione economica e monetaria più profonda e più equaUn'Europa che protegge le nostre economie e garantisce parità di trattamento ai lavoratori e alle imprese, si segnala che sono già stati attuati alcuni obiettivi previsti nella relazione dei 5 Presidenti sul completamento dell'UEM, tra cui l'istituzione del Comitato europeo per le finanze pubbliche, incaricato di valutare la conformità dei bilanci nazionali con le raccomandazioni approvate a livello UE. Il Governo auspica che questo nuovo Comitato europeo adotti, nelle proprie attività di analisi, un punto di vista pan-europeo e formuli raccomandazioni sulle politiche fiscali per l'area dell'euro nel suo insieme, allo scopo di sviluppare una politica di bilancio aggregata e una strategia di crescita a livello europeo che vada oltre la semplice somma dei risultati nazionali. Per quanto riguarda i Comitati nazionali per la competitività, incaricati di valutare i progressi conseguiti da ciascuno Stato membro con le riforme strutturali e che dovrebbero essere introdotti entro il 30 giugno 2017, il Governo ritiene importante che essi contribuiscano all'analisi delle possibili opzioni di policy e non si limitino a un ruolo di mera diagnosi, proponendo iniziative strutturali capaci di stimolare la produttività.
  In sede di esame parlamentare è stata sottolineata, da parte della VI Commissione, l'esigenza di realizzare il disegno dell'Unione bancaria europea, completando la definizione di un Sistema europeo di garanzia dei depositi (EDIS), che dovrà costituire il terzo pilastro dell'Unione bancaria, adottando in tempi rapidi la proposta di regolamento sul sistema comune di garanzia dei depositi bancari, senza subordinarlo all'introduzione di ulteriori e più restrittive misure di riduzione dei rischi. È stata inoltre evidenziata l'esigenza di portare finalmente a compimento la riforma dell'IVA avviata nel 2010 con il «Libro Verde sul futuro dell'IVA», al fine di rendere il meccanismo impositivo più semplice, solido ed efficiente, perseguendo in particolare gli obiettivi di adattare il sistema dell'IVA agli sviluppi indotti dall'economia digitale e alle esigenze delle PMI, di rivedere le aliquote dell'imposta e di contrastare in modo più efficace i gravi fenomeni di evasione che si registrano in tale settore, anche attraverso una migliore cooperazione tra le amministrazioni fiscali e con le dogane Pag. 9e una maggiore collaborazione tra contribuenti e amministrazioni finanziarie.
  In esito alla consultazione pubblica, che si è chiusa il 31 dicembre 2016, per l'istituzione di un Pilastro europeo dei diritti sociali, lo scorso 26 aprile la Commissione ha presentato una proposta definitiva in cui sono stabiliti 20 principi e diritti fondamentali per sostenere il buon funzionamento e l'equità dei mercati del lavoro e dei sistemi di protezione sociale. Nelle intenzioni della Commissione, infatti, il pilastro sociale è destinato a servire da bussola per un nuovo processo di convergenza verso migliori condizioni di vita e di lavoro in Europa. Al pilastro sono associate una serie di ulteriori iniziative legislative e non legislative concernenti, tra l'altro, l'equilibrio tra attività professionale e vita privata di genitori e prestatori di assistenza, l'informazione dei lavoratori, l'accesso alla protezione sociale e l'orario di lavoro.
  In relazione alla proposta definitiva che istituisce il Pilastro sociale, la XI Commissione ha posto in evidenza l'esigenza di garantire la massima effettività ai principi affermati, anche attraverso l'integrazione di obiettivi sociali nella procedura del Semestre europeo, con valore vincolante analogo a quello degli obiettivi di finanza pubblica. La Commissione ritiene inoltre che il Governo debba sostenere lo stanziamento di adeguate risorse nell'ambito del bilancio dell'Unione europea e promuovere una discussione volta a sollecitare un particolare trattamento, in sede di applicazione dei parametri del patto di stabilità e crescita e di valutazione dei disavanzi pubblici, agli investimenti di carattere sociale, tenendo conto anche degli effetti positivi che essi possono produrre sulla crescita economica.

  Per quanto concerne la priorità 6. Commercio: un accordo di libero scambio con gli Stati Uniti realistico e equilibratoUn'Europa aperta agli scambi con i nostri partner, che rafforza nel contempo gli strumenti di difesa, la Commissione europea ribadisce l'impegno dell'UE a favore di un sistema commerciale aperto e regolamentato, essenziale per la crescita, l'occupazione e la competitività. A tal fine ritiene necessario proseguire i negoziati commerciali in corso con gli Stati Uniti, il Giappone, il Mercosur, il Messico, la Tunisia e i paesi dell'ASEAN (Associazione delle nazioni del Sud est asiatico) e definire nuovi mandati per avviare negoziati commerciali con la Turchia, l'Australia, la Nuova Zelanda e il Cile. Nel contempo, auspica la rapida ratifica dell'accordo economico e commerciale globale (CETA) con il Canada e l'aggiornamento e la modernizzazione degli strumenti europei di difesa commerciale.
  Concordando con le priorità evidenziate nel Programma della Commissione, il Governo sottolinea, tra l'altro, l'importanza di rilanciare il partenariato strategico tra l'UE e la Russia, che resta fortemente condizionato dalla crisi ucraina; di consolidare il partenariato con la Cina, sostenendo l'impegno negoziale della Commissione europea per una positiva e rapida conclusione dell'Accordo sugli investimenti UE-Cina; di riprendere i negoziati per la conclusione dell'accordo di libero scambio UE-India e di proseguire il dialogo politico e la cooperazione con i Paesi africani.

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  In relazione alla priorità 7. Uno spazio di giustizia e di diritti fondamentali basato sulla fiducia reciprocaUn'Europa che difende e preserva i nostri valori della libertà, della democrazia e dello Stato di diritto, il 21 dicembre 2016 la Commissione europea ha presentato, nell'ambito delle misure volte all'attuazione dell'Unione della sicurezza, un pacchetto di proposte finalizzate al contrasto del finanziamento al terrorismo. Si tratta, nello specifico, di una proposta di direttiva che mira a perseguire penalmente il riciclaggio dei proventi di reati, di una proposta di regolamento relativo ai controlli sul denaro contante e di una proposta di regolamento sul riconoscimento reciproco degli ordini di congelamento e confisca dei proventi di reato.
  Nella Relazione programmatica sono previsti una serie di impegni ulteriori rispetto alle priorità indicate dalla Commissione nel settore giustizia e affari interni, che riguardano il contrasto al terrorismo, alla criminalità organizzata e al cybercrime.
  In particolare, il Governo intende concentrarsi sull'attuazione di misure di rafforzamento delle agenzie di law enforcement per la cooperazione e per la formazione (Europol e Cepol), e per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne (Frontex).
  Nel parere formulato dalla I Commissione si attribuisce un rilievo particolare al rafforzamento delle misure a livello europeo in materia di cybersecurity e più in generale di utilizzo della rete per fini illegali, considerato l'altissimo potenziale di tale infrastruttura per la propaganda e il reclutamento da parte delle organizzazioni terroristiche. La Commissione ritiene inoltre obiettivi prioritari il potenziamento degli strumenti a livello europeo diretti alla prevenzione e al contrasto dei processi di radicalizzazione e il rafforzamento dello scambio di intelligence e di informazioni tra autorità di contrasto, anche tramite la rapida attuazione della recente riforma di Europol.

  Ampio spazio è dedicato alla priorità 8. Verso una nuova politica della migrazioneUn'Europa che protegge le nostre frontiere e attua una politica migratoria responsabile.
  Preannunciando la presentazione di un esame intermedio relativo all'attuazione dell'Agenda europea sulla migrazione, l'intento della Commissione per il 2017 è volto in primo luogo ad assicurare un sostegno diretto ai rifugiati e a favorirne l'integrazione nelle comunità di accoglienza in Europa e nei paesi terzi.
  Il Governo italiano, da parte sua, insiste nel mantenere al centro dell'Agenda europea la necessità di una maggiore condivisione degli oneri nella gestione del fenomeno migratorio, sia per quanto riguarda i profili interni (gestione delle frontiere, riforma del sistema europeo di asilo, ricollocazione e reinsediamento) che per quelli esterni (partenariati con i paesi terzi).
  In tale contesto, particolare importanza riveste la riforma del Sistema europeo comune di asilo, che comprende la proposta di regolamento che istituisce l’«Eurodac» per il confronto delle impronte digitali e per l'identificazione di cittadini di Paesi terzi o apolidi il cui soggiorno è irregolare e altre proposte in materia di qualifica di beneficiario di protezione internazionale e di procedure comuni di protezione internazionale nell'Unione.Pag. 11
  A tale proposito, in sede di esame parlamentare da parte della I Commissione Affari costituzionali, è stata sottolineata la necessità di inserire tra le priorità della Commissione europea l'accelerazione dell'esecuzione delle decisioni adottate dal Consiglio nel 2015 in materia di ricollocazione, anche mediante il ricorso a misure sanzionatorie nei confronti degli Stati membri più refrattari al rispetto dei propri obblighi. Secondo la stessa Commissione, inoltre, andrebbero riviste alcune disposizioni della proposta di riforma del regolamento Dublino che, come indicato dallo stesso Governo nella Relazione, sebbene contempli un articolato meccanismo di assegnazione dei richiedenti protezione per gestire situazioni di eccessiva pressione sui sistemi nazionali di asilo, mantiene sostanzialmente intatto il principio in forza del quale la gestione dei richiedenti asilo è in carico al Paese di primo ingresso.

  La priorità 9. Un ruolo più incisivo a livello mondialeUn'Europa che protegge difende anche i nostri interessi oltre i confini è incentrata sulla nuova Strategia globale in materia di sicurezza e difesa – presentata dall'Alta Rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza nel giugno 2016 – e sulla politica europea di vicinato, con lo scopo di sostenere i paesi partner lungo il percorso della stabilizzazione politica ed economica, delle riforme e dello sviluppo della resilienza, anche attraverso la politica di allargamento.
  Con riguardo specifico al settore della difesa, il Piano d'azione per la difesa europea presentato dalla Commissione europea il 30 novembre 2016 e attualmente in corso di esame parlamentare, si articola su tre assi principali: la creazione di un Fondo europeo per la difesa; la promozione di investimenti nelle catene di approvvigionamento della difesa; il rafforzamento del mercato unico della difesa. Il Fondo europeo di difesa, in particolare, è stato proposto dalla Commissione europea per promuovere la ricerca e l'innovazione e contribuire al rafforzamento della base industriale e tecnologica di difesa europea, nonché per stimolare ulteriormente lo sviluppo di capacità di difesa essenziali. Condividendo tale iniziativa, anche la IV Commissione ritiene che, per una razionalizzazione della spesa per la difesa, occorra un coordinamento più stretto tra sistema industriale e mondo della ricerca, sia civile, sia militare, come già evidenziato dal Libro bianco per la sicurezza internazionale e la difesa, presentato dal Ministro della difesa nel 2015.
  L'Unione europea, si dichiara inoltre nel Programma di lavoro, continuerà ad adoperarsi per risolvere i conflitti e le crisi in atto nel suo vicinato e oltre, e per contribuire alle iniziative in tal senso intraprese dalle Nazioni Unite e da altri attori internazionali. Il 3 aprile scorso, il Consiglio europeo ha formalmente approvato, su proposta dell'Alta Rappresentante, la Strategia dell'UE per una Siria unita, democratica e pluralista.
  Anche il Governo italiano condivide l'opportunità di rafforzare l'approccio integrato alla gestione delle crisi internazionali e di sviluppare la capacità dei Paesi vicini di gestire in proprio i fenomeni che impattano sulla sicurezza dell'Europa. In quest'ottica saranno quindi sostenute le iniziative volte al rafforzamento della difesa europea, in complementarità con la NATO, con prioritaria attenzione Pag. 12al conflitto siriano, come anche al ristabilimento dell'unità e integrità territoriale in Iraq e al consolidamento delle istituzioni libiche.

  La priorità 10. Un'Unione di cambiamento democraticoUn'Europa che si assume la responsabilità, ascolta e produce risultati concreti, definita dalla stessa Commissione «la più globale delle 10 priorità», è incentrata sui principi di una migliore regolamentazione e di una maggiore responsabilità e trasparenza delle Istituzioni europee.
  La Commissione opererà in stretta collaborazione con il Parlamento europeo e il Consiglio ai fini di una piena attuazione e applicazione dell'accordo interistituzionale «Legiferare meglio», in vigore dall'aprile 2016, che prevede una cooperazione più stretta tra le Istituzioni nell'ambito della programmazione legislativa, il rafforzamento delle valutazioni d'impatto nelle nuove iniziative e una maggiore trasparenza e consultazione pubblica nell’iter legislativo. Nell'ambito del rafforzamento del processo decisionale interno all'Unione, la Commissione ha recentemente presentato una proposta di accordo interistituzionale per l'obbligatorietà di un registro per la trasparenza, che dovrà essere rispettato da tutti i portatori di interessi, in modo da garantire che tutte le istituzioni europee indichino chiaramente chi influenza il processo decisionale europeo.

  Meritano infine un breve richiamo alcuni argomenti che hanno ricevuto particolare attenzione nella Relazione programmatica del Governo e nel corso dell'esame parlamentare, ma che non sono trattati nel Programma di lavoro della Commissione.
  Deve essere richiamato in particolare il tema della salute, sul quale il Governo si impegna a facilitare il processo di internazionalizzazione del Servizio sanitario nazionale promuovendo una partecipazione più competitiva ai programmi di finanziamento europeo per la ricerca. Specifico riferimento viene fatto al PRO.M.I.S. (Programma Mattone Internazionale Salute), coordinato dal Governo assieme alle regioni Veneto e Toscana.
  Sono poi previsti, per il 2017, una serie di interventi in materia di sicurezza alimentare e di cultura e turismo.
  Di particolare interesse per la Commissione Politiche dell'Unione europea sono le sezioni della Relazione programmatica dedicate alle strategie di comunicazione e formazione e al coordinamento nazionale delle politiche europee.
  Le priorità di comunicazione e di formazione in merito all'attività dell'Unione europea e alla partecipazione italiana all'UE si concentreranno innanzitutto sulla ricorrenza dei 60 anni dei Trattati di Roma, non solo nella data dell'anniversario (25 marzo 2017), ormai trascorsa, ma per tutta la durata dell'anno.
  Per riaffermare la scelta europea dell'Italia e rilanciare il processo di integrazione a sessant'anni dalla firma dei Trattati, la strategia di comunicazione – rivolta alla cittadinanza e in particolare alle nuove generazioni – sarà mirata a sostenere e diffondere la consapevolezza e il valore aggiunto che implica l'appartenenza europea e sarà dedicata alla prosecuzione e al rilancio di azioni di sensibilizzazione e informazione che collegano il tema della cittadinanza con il rispetto Pag. 13di determinati diritti particolarmente incisivi per la cultura, l'integrità sociale, la qualità della vita e la dignità della persona, l'applicazione concreta delle norme europee e le principali opportunità offerte dal mercato unico.
  Nel 2017, inoltre, in occasione delle celebrazioni per i trenta anni del Programma «Erasmus» verrà realizzato uno specifico piano di comunicazione, promozione e valorizzazione del Programma stesso per dare visibilità e valorizzare l'intero quadro della cooperazione comunitaria nel settore dell'istruzione.
  Quanto al coordinamento nazionale delle politiche europee, il Governo intende innanzitutto proseguire l'azione di coordinamento tesa ad assicurare l'efficace partecipazione dell'Italia ai processi decisionali dell'Unione Europea attraverso il rafforzamento della governance nazionale, con particolare riferimento all'attività del Comitato Interministeriale per gli Affari Europei (CIAE) e alla rete dei Nuclei di valutazione degli atti dell'Unione europea.
  La riduzione delle procedure d'infrazione resta un obiettivo prioritario dell'azione del Governo da attuarsi, da un lato, con il rafforzamento delle attività di prevenzione delle infrazioni e, dall'altro, con l'individuazione di specifiche iniziative capaci di chiudere, nel migliore dei modi, i casi pendenti. Il Governo intende utilizzare il disegno di Legge europea anche in chiave preventiva con riguardo ai c.d. casi EU Pilot, al fine di risolvere i problemi di non conformità col diritto UE, contestati dalla Commissione europea, prima che questi diano origine all'apertura formale di procedure d'infrazione a carico dell'Italia.
  Per quanto riguarda invece le procedure d'infrazione per mancato recepimento di direttive europee, oltre alla Legge di delegazione europea, che il Governo prevede di presentare a cadenza semestrale, l'intento è quello di proseguire nel rafforzamento dell'attività di controllo centralizzato del rispetto da parte delle singole Amministrazioni del termine di recepimento delle direttive da attuare in via amministrativa.

  L'esame dei documenti programmatici della Commissione europea e del Governo offre una preziosa occasione per approfondire le principali questioni che devono essere affrontate dagli Stati membri e dalle Istituzioni europee, nonché per esprimere una valutazione complessiva sugli obiettivi prioritari individuati e sulle strategie messe in campo a livello nazionale e di Unione europea.
  Non si può negare che le priorità indicate dalla Commissione per il 2017 si inscrivano in un contesto particolarmente difficile per il futuro dell'Unione europea, che oggi – oltre alla perdurante stagnazione economica, finanziaria ed occupazionale – si trova ad affrontare sfide transnazionali (migrazioni, terrorismo, cambiamenti climatici) e interne (squilibri socio-economici e, in particolare, la Brexit) di particolare gravità. Come si è detto più volte, le sfide e i problemi di dimensione globale non possono essere affrontati dai singoli Stati membri, ma richiedono necessariamente una risposta comune. Per affrontare tali sfide occorre un'Europa più unita e nuove e più forti politiche europee ispirate sempre al rispetto dello Stato di diritto e Pag. 14dei diritti fondamentali che rappresentano il nucleo della comune identità europea.
  Per poter garantire pace, sicurezza e benessere ai suoi cittadini, l'Unione europea deve rafforzare il suo ruolo a livello internazionale e, sul fronte interno, recuperare fiducia da parte dei suoi cittadini e una piena legittimazione delle sue istituzioni.
  Il Programma di lavoro della Commissione europea per il 2017 è un programma molto più condiviso tra le Istituzioni europee, il primo adottato in attuazione dell'accordo istituzionale «Legiferare meglio» che, benché sia entrato in vigore nell'aprile 2016, è frutto di una iniziativa maturata nell'ambito del semestre di Presidenza italiana.
  I documenti programmatici delle Istituzioni europee e anche la stessa Dichiarazione di Roma adottata in occasione del sessantesimo anniversario dei Trattati pongono come obiettivo politico primario l'Europa sociale.
  Si avverte infatti, sempre più, l'esigenza di riavviare il processo di integrazione europea muovendo da una nuova e più efficace politica di coesione economico-sociale tra gli Stati membri, in luogo delle attuali situazioni di conflittualità e competizione. La realizzazione di tale politica potrebbe rappresentare un punto di svolta fondamentale per rilanciare la costruzione di una nuova Unione, fondata su diversi assetti istituzionali in grado di assicurare a tutti i cittadini europei un più equo modello di convivenza e una più efficace tutela dei diritti sociali.

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PARERI DELLE COMMISSIONI PERMANENTI

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PARERE DEL COMITATO PER LA LEGISLAZIONE

  Il Comitato per la legislazione,
   esaminati i documenti programmatici in titolo, con riguardo ai profili di competenza;
   preso atto con favore che essi dedicano attenzione ai temi della buona legislazione, della semplificazione, della riduzione degli oneri gravanti su cittadini e imprese e della trasparenza;
   riconosciuto, in particolare, l'impegno della Commissione a continuare ad applicare i principi di una migliore regolamentazione in tutte le proprie attività, operando «in stretta collaborazione con il Parlamento europeo e il Consiglio per far sì che l'Accordo interistituzionale “Legiferare Meglio” sia pienamente attuato e applicato»;
   rammentato che tale accordo, entrato in vigore nell'aprile 2016, contiene disposizioni riguardanti: la condivisione di impegni e obiettivi comuni da parte del Parlamento, del Consiglio e della Commissione, la programmazione, gli strumenti per legiferare meglio (valutazione d'impatto, consultazione delle parti interessate e valutazione ex post), gli strumenti legislativi, gli atti delegati e gli atti di esecuzione, la trasparenza, l'attuazione e la semplificazione;
   rilevato che, nel delineare il Programma, incentrato su dieci priorità, la Commissione ha evidenziato che il proprio impegno sarà concentrato principalmente sulla fase attuativa, «perché anche la migliore normativa è inutile se non produce risultati concreti»;
   preso atto con favore che, nel contesto della governance nazionale nelle politiche dell'Unione europea, il Governo, al fine di dare piena attuazione all'articolo 28 della legge n. 234 del 2012, si impegna a mettere a punto nel 2017 un sistema informativo che consenta il più ampio coinvolgimento delle parti sociali e delle categorie produttive nella fase di formazione della posizione italiana su iniziative dell'Unione europea, e che, circa l'attività di coordinamento e monitoraggio, il Governo assicura che garantirà una puntuale informazione al Parlamento durante la fase di formazione degli atti dell'Unione europea;
   rilevati, specificamente, i seguenti elementi:

  relativamente alla Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea:
   nella Relazione (parte prima, capitolo 1, paragrafo 1.2), il Governo richiama l'attuazione del citato Accordo interistituzionale sul tema «Legiferare Meglio», rispetto al quale si dichiara pronto a contribuire costruttivamente anche per l'anno 2017; considera altresì «necessario rafforzare la cooperazione con le istituzioni dell'Unione e con gli altri Stati membri per dare impulso all'attuazione della better Pag. 17regulation assicurando la coerenza con i «valori profondi» dell'assetto democratico e, primariamente, con le prerogative delle istituzioni rappresentative parlamentari» (parte seconda, capitolo 6, paragrafo 6.3). In particolare, il Governo intende:
    a) «contribuire all'introduzione, da parte della Commissione europea, di obiettivi di riduzione degli oneri in specifiche aree di regolazione, al fine di promuovere il principio di proporzionalità degli adempimenti per le imprese in relazione alla dimensione e alle esigenze di tutela degli interessi pubblici»;
    b) adoperarsi «perché i lavori della piattaforma REFIT, che ha la funzione di valutare suggerimenti, di qualsiasi provenienza, in materia di riduzione degli oneri regolatori e amministrativi, siano basati su processi di consultazione inclusivi, in cui trovino rappresentazione un'ampia varietà di interessi e territori, nella prospettiva, tra l'altro, di concorrere al necessario recupero di consenso e legittimazione dell'Unione europea presso i cittadini»;
   la Relazione richiama in alcuni altri punti la qualità della legislazione. In particolare, relativamente alle attività nei campi della semplificazione e della riduzione degli oneri:
    a) nella parte seconda, capitolo 1, paragrafo 1.1, laddove il Governo assicura che contribuirà alla semplificazione della normativa nell'ambito della realizzazione dell'iniziativa legislativa riguardante la Carta europea dei servizi «finalizzata a migliorare l'applicazione della Direttiva Servizi, a favore della semplificazione amministrativa e cercando di risolvere le questioni che riguardano anche le barriere e gli ostacoli di natura regolamentare»;
    b) nella parte seconda, capitolo 3, paragrafo 3.2, laddove il Governo manifesta il proprio impegno a contribuire, nell'ambito del dibattito e delle conseguenti iniziative legislative sulla riforma dell'IVA, a rendere il sistema dell'imposta più semplice;
    c) nella parte seconda, capitolo 10, paragrafo 10.1, ove, in relazione alle proposte di modifica del quadro giuridico relativo ai regolamenti della PAC, il Governo preannuncia che insisterà sulla necessità di ridurre gli oneri burocratici a carico degli agricoltori e delle amministrazioni, oltre a semplificare la normativa europea sui pagamenti diretti e sullo sviluppo rurale.
   La Relazione (parte quinta, capitolo 2) affronta anche le problematiche concernenti la prevenzione e la soluzione delle infrazioni al diritto UE, segnalando che, al 20 novembre 2016, le procedure d'infrazione pendenti erano 71, di cui 57 per violazione del diritto dell'Unione e 14 per mancato recepimento di direttive (al 10 dicembre 2015 erano 89, di cui 69 per violazione del diritto dell'Unione e 20 per mancato recepimento di direttive). Al riguardo, il Governo:
    a) annuncia che intende continuare ad attivare gli strumenti normativi previsti dalla legge n. 234/2012, primi fra tutti il Disegno di legge di Delegazione europea e il Disegno di Legge europea, che verranno presentati a cadenza semestrale;Pag. 18
    b) conferma l'intenzione (già posta in essere nelle precedenti leggi europee) di utilizzare il Disegno di Legge europea anche in chiave preventiva con riguardo ai c.d. casi EU Pilot, al fine di risolvere i problemi di non conformità col diritto UE, contestati dalla Commissione europea, prima che questi diano origine all'apertura formale di procedure d'infrazione a carico dell'Italia;
    c) per quanto riguarda le procedure d'infrazione per mancato recepimento di direttive europee, segnala che «Nel corso dell'anno 2017, l'Italia è chiamata a trasporre complessivamente n. 44 direttive. La delega per l'attuazione di n. 21 di esse è contenuta nella legge 9 luglio 2015, n. 114 – legge di delegazione europea 2014 (8 direttive); nella legge 12 agosto 2016, n. 170 – legge di delegazione europea 2015 (11 direttive) e nel disegno di legge di delegazione europea 2016, attualmente in corso di predisposizione (2 direttive). Le restanti 23 direttive dovranno essere attuate in via amministrativa»;
    d) afferma che «con la rigorosa applicazione della legge n. 234/2012, e in particolare di quanto disposto dall'articolo 15, si proseguirà nell'informativa al Parlamento sull'avvio delle procedure d'infrazione, ex articolo 258 e 260 TFUE, nonché nella contestuale responsabilizzazione dei Ministri con competenza prevalente per la gestione dei casi di precontenzioso aperti dalla Commissione».
   relativamente al Programma di lavoro della Commissione:

  oltre ad evidenziare la valenza strategica di una piena attuazione ed applicazione del citato accordo interistituzionale «Legiferare Meglio», la Commissione rilancia il programma di controllo dell'adeguatezza e dell'efficacia della regolamentazione (REFIT), impegnandosi per il futuro a conseguire gli obiettivi REFIT ogni qualvolta sarà riesaminata una normativa vigente; la Commissione evidenzia altresì che molte delle iniziative principali illustrate nel Programma di lavoro (allegato I) e le ulteriori iniziative di revisione delle normative attuali (allegato II) comprendono proposte, facenti seguito a riesame REFIT, che consentiranno di aggiornare e migliorare la normativa esistente perché continui a conseguire gli obiettivi prefissati in modo efficace e senza comportare oneri superflui;
   il Programma, sulla base delle priorità di intervento della Commissione, individua anche 35 proposte, attualmente in sospeso, che meritano di essere adottate in tempi brevi dai colegislatori (allegato III) e 19 proposte, ritenute tecnicamente superate o non più adeguate al loro scopo e perciò da ritirare entro aprile 2017 o già ritirate, che figuravano nel programma di lavoro della Commissione per il 2016 e che sono riportate nell'elenco per motivi di trasparenza (allegato IV);
   il Programma annuncia infine l'abrogazione di 16 atti legislativi ritenuti ormai obsoleti e da abrogare (allegato V), alcuni dei quali peraltro di recente adozione;Pag. 19
   per quanto concerne la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2017:
    sotto il profilo della programmazione legislativa:
   prende atto con favore che nella Relazione programmatica la riduzione delle procedure d'infrazione viene qualificata come obiettivo prioritario dell'azione governativa ed auspica la prosecuzione ed attuazione delle iniziative di carattere normativo ed amministrativo annunciate dal Governo al fine di pervenire, in stretta collaborazione con il Parlamento, ad una ulteriore riduzione del contenzioso comunitario;
   per quanto concerne il Programma di lavoro della Commissione europea per il 2017:
    sotto il profilo della programmazione legislativa:
   prende atto con favore dell'importanza attribuita alle iniziative per legiferare meglio e auspica la prosecuzione e l'attuazione del Programma REFIT, il quale potrebbe utilmente essere trasposto, con gli opportuni adattamenti, sul piano della legislazione nazionale».

PARERE DELLA I COMMISSIONE PERMANENTE
(Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni)

  La I Commissione,
   esaminati, per gli aspetti di propria competenza, il Programma di lavoro della commissione europea per il 2017 (COM (2016)710) e la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'UE per il 2017 (Doc. LXXXVII-bis, n. 5);
   considerato che:
    l'esame congiunto dei documenti della Commissione europea e del Governo offre una preziosa occasione per approfondire organicamente le principali questioni che devono essere affrontate dagli Stati membri e dalle Istituzioni europee, nonché per esprimere una valutazione complessiva sugli obiettivi prioritari individuati e sulle strategie messe in campo a livello nazionale e di Unione europea;
    tale approccio merita particolare apprezzamento anche in considerazione del fatto che negli ultimi anni sulle politiche ed iniziative europee in materia di Spazio di libertà, sicurezza e giustizia si è registrata un'intensificazione dell'attività e sono stati compiuti significativi progressi attraverso l'adozione di programmi complessivi ed organici volti ad affrontare temi di grande attualità e di primario interesse per i cittadini, come nel caso delle Agende europee sulla sicurezza e sulla migrazione che hanno definito le più recenti linee guida nelle rispettive materie;Pag. 20
    tale metodo consente un'analisi consapevole delle priorità e delle strategie dell'UE ed una valutazione appropriata delle eventuali criticità, inducendo gli Stati membri a fare uno sforzo al fine di ricondurre a coerenza le proprie politiche e di evitare la frammentazione degli interventi e il rischio di iniziative contradditorie;
    le priorità indicate dalla Commissione europea appaiono in larga parte condivisibili. Ciò vale anzitutto per i progressi che si intendono compiere per quanto riguarda la realizzazione dell'Unione della sicurezza, con particolare riferimento alle iniziative in materia di contrasto al terrorismo, sia sotto il profilo del blocco dei suoi finanziamenti, sia sotto il profilo della prevenzione e repressione del fenomeno dei combattenti stranieri, terreno sul quale si misurerà la capacità dell'Europa di rispondere efficacemente ad un fenomeno che ha recentemente assunto dimensioni tragiche;
    appare altresì assai condivisibile il tentativo di realizzare concretamente sul piano delle politiche europee in materia di migrazione e asilo i principi di solidarietà e corresponsabilizzazione degli Stati membri stabiliti nei Trattati, atteso che le attuali regole si sono rivelate negli anni della crisi dei migranti del tutto inadeguate alla gestione dei flussi crescenti, che gravano in massima parte sugli Stati membri posti sulla linea del confine esterno dell'UE;
    è infine apprezzabile lo sforzo della Commissione europea volto a rafforzare il controllo delle frontiere esterne attraverso una pluralità di iniziative che hanno, tra l'altro, l'obiettivo di contrastare efficacemente i fenomeni del traffico dei migranti e della tratta degli esseri umani, assicurando nel contempo la salvaguardia della dignità umana e dei diritti fondamentali delle persone coinvolte,
   esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   a) gli obiettivi e gli indirizzi strategici indicati dalla Commissione europea debbono trovare concreta, puntuale e tempestiva attuazione in termini efficaci, in modo da potenziare le capacità di prevenzione e di contrasto delle autorità competenti in materia di terrorismo e criminalità organizzata transfrontaliera;
   b) in questo quadro merita un rilievo a parte il potenziamento delle misure a livello europeo in materia di cybersecurity e più in generale di utilizzo della rete per fini illegali, considerato l'altissimo potenziale di tale infrastruttura per la propaganda e il reclutamento da parte delle organizzazioni terroristiche;
   c) in tale ambito, dovrebbe considerarsi ugualmente prioritario il potenziamento degli strumenti a livello europeo diretti alla prevenzione e al contrasto dei processi di radicalizzazione;Pag. 21
   d) dovrebbe altresì includersi tra le priorità fondamentali dell'UE il rafforzamento dello scambio di intelligence e di informazioni tra autorità di contrasto, anche tramite la rapida attuazione della recente riforma di Europol volta a potenziarne le funzioni;
   e) ai fini del miglioramento del quadro giuridico europeo è assolutamente prioritaria la rapida approvazione delle proposte in materia di razionalizzazione della gestione delle frontiere (la realizzazione del Sistema EES – Entry-Exit System e del Sistema europeo di informazioni e autorizzazione di viaggio – ETIAS), nonché l'attuazione della revisione della disciplina europea per quanto riguarda il reato di terrorismo e la detenzione di armi; è altresì opportuno che si proceda il più rapidamente possibile anche per quanto riguarda l’iter legislativo europeo del pacchetto normativo in materia di finanziamento del terrorismo presentato nel dicembre 2016;
   f) è necessario imprimere un nuovo slancio all’iter legislativo concernente l'istituzione della Procura europea mantenendo il livello di ambizione che presentava la proposta originaria della Commissione europea, senza svilire le funzioni e i poteri di tale nuovo organismo;
   g) occorre inserire tra le priorità della Commissione europea l'accelerazione dell'esecuzione delle decisioni adottate dal Consiglio nel 2015 in materia di ricollocazione, considerato che a quasi due anni di distanza dall'avvio del meccanismo gli Stati membri hanno accolto da Italia e Grecia soltanto poco più di un decimo del numero di richiedenti asilo per i quali avevano assunto impegni formali, anche mediante il ricorso a misure sanzionatorie nei confronti degli Stati membri più refrattari al rispetto dei propri obblighi;
   h) è necessario rivedere alcune delle disposizioni proposte dalla Commissione europea in materia di riforma del Sistema comune europeo di asilo, con particolare riguardo alla revisione del regolamento Dublino, che, come indicato dallo stesso Governo nella Relazione, sebbene contempli un articolato meccanismo di assegnazione dei richiedenti protezione per gestire situazioni di eccessiva pressione sui sistemi nazionali di asilo, mantiene sostanzialmente intatto il principio in forza del quale la gestione dei richiedenti asilo è in carico al Paese di primo ingresso;
   i) è infine essenziale dar seguito alle iniziative adottate a livello europeo, ivi compresa la risoluzione del Parlamento europeo dell'ottobre 2016 in materia di democrazia, Stato di diritto e diritti fondamentali, al fine di potenziare gli strumenti di monitoraggio e controllo del rispetto dei diritti fondamentali da parte degli Stati membri.

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PARERE DELLA II COMMISSIONE PERMANENTE
(Giustizia)

  La II Commissione,
   esaminati, per le parti di competenza, il Programma di lavoro della Commissione per il 2017 – Realizzare un'Europa che protegge, dà forza e difende (COM(2016)710 final) e la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2017 (Doc. LXXXVII-bis, n. 5),
   esprime

PARERE FAVOREVOLE.

PARERE DELLA III COMMISSIONE PERMANENTE
(Affari esteri e comunitari)

  La III Commissione,
   esaminata per le parti di propria competenza la Comunicazione della Commissione europea recante il Programma di lavoro della stessa Commissione per il 2017 «Realizzare un'Europa che protegge dà forza e difende»;
   richiamando che tale documento, articolato in dieci priorità, esordisce rivendicando gli sforzi compiuti dall'Unione europea nella gestione dell'emergenza rifugiati, ricordando il milione di siriani che hanno trovato asilo in Europa e l'impegno nella ricollocazione, in cui si registra la media di 1.000 persone al mese, e che la Commissione europea evidenzia come si stia riducendo il divario tra la ricollocazione dalla Grecia e come si riprometta di intensificare gli sforzi nei prossimi mesi per incrementare le ricollocazioni dall'Italia;
   considerato che, al fine di raggiungere un ruolo più incisivo a livello mondiale, la Commissione europea nel 2017 concentrerà i propri sforzi sul rilancio della difesa europea, attraverso un istituendo piano d'azione europeo ed un nuovo Fondo europeo di difesa per promuovere ricerca e innovazione, mentre sul piano della politica estera sarà adottata una Strategia per la Siria e l'Africa permarrà un partner strategico, anche grazie al Fondo fiduciario di emergenza dell'UE per l'Africa e al nuovo Piano di Investimenti esterni (PEI);
   quanto alla Priorità n. 7 in tema di sviluppo di ulteriori strumenti di lotta contro il terrorismo, apprezzata la prospettiva di un sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi (ETIA) per il controllo automatico dei cittadini dei Paesi terzi esenti dall'obbligo di visto e di un Piano d'azione dell'UE per la lotta al finanziamento del terrorismo e al rafforzamento di EUROPOL;
   con riferimento alla Priorità n. 8 in tema di nuova politica della migrazione, richiamato il dato secondo cui più di 15 miliardi di euro Pag. 23del bilancio dell'UE sono stati dedicati alla risposta alla crisi migratoria e che il bilancio dell'accordo UE-Turchia è considerato positivo a fronte della necessità, secondo la Commissione, di riformare l'impianto delle regole di Dublino e di trasformare l'Ufficio europeo di sostegno all'asilo in una vera a propria «agenzia per l'asilo»;
   osservato che il Programma concentra l'attenzione sulla modernizzazione degli strumenti europei di difesa commerciale, segnalando che il commercio è essenziale alla crescita se è vero che ogni miliardo di euro di esportazioni produce 14.000 nuovi posti di lavori, per cui è essenziale il mantenimento di un sistema commerciale aperto e regolamentato;
   esaminata, congiuntamente alla Comunicazione in titolo, anche la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l'anno 2017 (Doc. LXXXVII-bis, n. 5);
   alla luce della specifica delicatezza, nella fase in corso, della riflessione sul futuro del progetto europeo e sull'Unione europea, sul suo assetto istituzionale e sulla necessità di una sua centralità rispetto al quadro regionale ed internazionale, segnato da crisi e instabilità;
   nella consapevolezza che l'Unione europea rappresenta un soggetto regionale e globale assai temuto sul terreno economico e, in quanto colosso politico-economico fondato su una solida base valoriale fatta di diritti e libertà fondamentali, costituisce anche il «tallone di Achille» di quelle realtà – politiche, economiche, istituzionali, culturali, – che fondano invece la propria forza sulla conculcazione di quei diritti e di quelle libertà;
   richiamato il vulnus rappresentato da Brexit, strettamente collegato all'impatto sull'opinione pubblica della carente risposta istituzionale da parte europea all'emergenza migratoria connessa ai grandi conflitti mediorientali, nonché ai nodi di carattere economico-finanziario, per promuovere crescita e occupazione;
   apprezzato che sul recesso britannico il nostro Paese terrà la posizione per cui non si procederà all'avvio del negoziato senza l'attivazione da parte di Londra dell'articolo 50 del TUE, ribadendo il principio dell'indivisibilità delle libertà e avendo specifica cura e vigilanza sui diritti acquisiti dei nostri connazionali che risiedono, lavorando o studiando, nel Regno Unito;
   apprezzato, in generale, l'impegno del Governo a rafforzare il rilancio del processo di integrazione europea sulla base di una riflessione ponderata e costruttiva sulle origini e la portata di Brexit, affrontando le ragioni profonde del fenomeno populista e antieuropeo e in modo da contribuire al Vertice a 27 che si terrà sotto la presidenza maltese a Roma;
   sottolineata l'esigenza che in tale prospettiva sul tema dell'immigrazione muovano anche le istituzioni europee e gli Stati membri dell'UE per il 2017, in un esercizio di responsabilità e di solidarietà, operando davvero per una riforma del Regolamento di Dublino III, elaborando un pacchetto sulla migrazione legale, un piano di investimenti Pag. 24rivolti ai Paesi di origine e transito e dando corretta attuazione alle decisioni già assunte in passato in tema di riallocazione dei migranti e dei profughi, secondo quote proporzionate alla popolazione dei singoli Stati membri;
   richiamata, altresì, la proposta del Governo italiano per un «patto per la migrazione» con i Paesi terzi di origine e transito dei flussi migratori, in cui è insito il messaggio per cui l'Africa deve rappresentare la priorità per i prossimi anni;
   quanto alle questioni economiche e finanziarie internazionali, espresso apprezzamento per la volontà del Governo di rafforzare la posizione comune dell'area dell'euro nelle sedi del G8, del G20 e del FMI, nonché un coordinamento delle politiche economiche e delle iniziative europee di promozione degli investimenti, partecipando al processo di revisione normativa in materia bancaria;
   valutato positivamente l'impegno del Governo nell'attuazione della Strategia globale dell'UE per la politica estera e di sicurezza, che ha come obiettivi principali lo sviluppo della difesa europea, in modo integrato alle missioni civili della PSDC, e il sostegno alla politica di allargamento dell'UE con riferimento in primis ai Balcani occidentali, in connessione all'esercizio italiano della presidenza del Processo di Berlino, che avrà per priorità la normalizzazione delle relazioni bilaterali tra Belgrado e Pristina, sostenendo l'attuazione dell'ASA UE-Kosovo;
   apprezzata la volontà del Governo di contribuire al dialogo con la Turchia per ragioni strategiche in ragione dell'impegno di Ankara a favore dei rifugiati siriani, ma avendo specifica attenzione allo Stato di diritto e ai diritti fondamentali;
   apprezzato, inoltre, l'impegno del Governo a ricercare ogni soluzione possibile per favorire un avanzamento del processo di adesione dell'UE alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo (CEDU) nel rispetto dei Trattati e della giurisprudenza della Corte;
   richiamata, altresì, la centralità per il 2017 del tema del commercio internazionale e dei rapporti tra UE e i Paesi terzi, considerato il congelamento dell'accordo di libero scambio con gli Stati Uniti e il prosieguo del negoziato per l'accordo di libero scambio con il Canada;
   richiamato, infine, il Programma delle presidenze olandese, slovacca e maltese, concernente il periodo gennaio 2016 – giugno 2017, da cui emerge, quanto all'attuale presidenza maltese e anche alla luce dell'audizione informale dell'Ambasciatore di Malta in Italia, svolta il 1o febbraio 2017 presso il Comitato permanente per le relazioni esterne dell'UE sulle priorità della presidenza di turno di Malta, una speciale attenzione, in continuità con la presidenza di turno dell'UE dell'Italia del 2014, ai temi dell'immigrazione nel confronto con il Programma di lavoro della Commissione, con un forte Pag. 25accento sull'attuazione dell'agenda europea sulla migrazione e del pacchetto di decisioni assunte nel 2015,
   esprime

PARERE FAVOREVOLE.

PARERE DELLA IV COMMISSIONE PERMANENTE
(Difesa)

  La IV Commissione,
   esaminati, per le parti di competenza, la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2017 e il Programma di lavoro della Commissione europea per l'anno 2017 e relativi allegati;
   premesso che:
    nell'ultimo anno si è costantemente intensificato a livello europeo il dibattito politico sulla cooperazione nel settore della difesa: ciò anche a seguito dell'esplosione di conflitti in prossimità dei confini dell'Unione, con conseguenti minacce immediate per la stessa; dell'uscita del Regno unito dall'Unione, che ha comportato il venire meno di uno dei Paesi contrari alla difesa comune europea; dell'elezione del nuovo presidente USA, le cui prime dichiarazioni fanno temere la progressiva riduzione della protezione americana sull'Europa; del generale cambiamento degli equilibri geopolitici mondiali;
    alcuni Governi europei, tra cui quello italiano, hanno contribuito al dibattito, sottolineando come in materia di difesa siano possibili sinergie, a trattati vigenti, e come i trattati offrano l'opportunità di portare avanti l'integrazione europea anche con geometrie variabili, e hanno fatto circolare documenti contenenti proposte per rilanciare la discussione sul tema e per promuovere il rafforzamento dell'autonomia strategica dell'Unione nel settore della difesa, sia quanto alle strutture decisionali e operative, sia quanto all'industria;
    in vista del Consiglio europeo del 15 dicembre 2016, il Governo italiano aveva presentato proposte poi confluite in un'iniziativa congiunta con i Governi di Francia, Germania e Spagna volta a promuovere riunioni ordinarie a livello UE sul tema sicurezza e difesa; a rafforzare la capacità dell'UE di pianificare e condurre missioni PSDC e a prevedere un meccanismo adeguato per il loro finanziamento; a rafforzare gli strumenti già esistenti per la cooperazione tra Stati membri nello sviluppo delle capacità e prevedere incentivi finanziari per ulteriormente promuovere l'innovazione e la ricerca nel settore della difesa; a promuovere una più profonda integrazione tra i processi di sviluppo delle capacità tra UE e la NATO; a rafforzare la base industriale e tecnologica della difesa europea;Pag. 26
    la nuova Strategia globale in materia di sicurezza e difesa – presentata dall'Alta Rappresentante nel giugno 2016, tradottasi nel piano di attuazione per la sicurezza e difesa presentato al Consiglio Affari esteri del 14 novembre 2016 – prevede che l'Unione europea si doti di capacità e autonomia strategica attraverso la cooperazione rafforzata prevista dal Trattato di Lisbona e auspica la convergenza degli Stati membri in materia di sviluppo e mantenimento della capacità di difesa, all'insegna della massima interoperabilità delle capacità stesse, nonché il rafforzamento della capacità di risposta rapida in ambito PSDC;
   rilevato che:
    con riguardo al settore della difesa, il Programma di lavoro della Commissione europea per l'anno 2017 prevede la presentazione del Piano d'azione europeo in materia di difesa, di cui alla comunicazione COM(2016)950 – anch'essa all'esame di questa Commissione parlamentare – con l'obiettivo di individuare politiche e strumenti comuni atti a garantire che le industrie e le competenze dell'Europa realizzino le capacità di difesa individuate in relazione alle sfide attuali e future in materia di sicurezza; in tale quadro, la Commissione intende proporre la creazione di un Fondo europeo di difesa per promuovere la ricerca e l'innovazione e contribuire al rafforzamento della base industriale e tecnologica di difesa europea, stimolando ulteriormente lo sviluppo di capacità di difesa essenziale, nonché proporre altre misure nel settore degli appalti pubblici per la difesa;
    il Piano d'azione per la difesa europea presentato dalla Commissione europea il 30 novembre 2016 si inquadra in un contesto più ampio di iniziative dell'Unione per promuovere l'integrazione degli Stati membri nel settore della difesa, tra cui la nuova Strategia globale in materia di sicurezza e difesa e l'attuazione della dichiarazione congiunta UE-NATO sul rafforzamento della cooperazione in materia di sicurezza e difesa, adottata a margine del Vertice NATO che si è svolto l'8 e 9 luglio 2016 in Polonia;
    il Piano d'azione della Commissione europea si articola su tre assi principali: l'istituzione di un fondo europeo per la difesa; la promozione di investimenti nelle catene di approvvigionamento della difesa; il rafforzamento del mercato unico della difesa;
    il Piano d'azione evidenzia come la spesa dei Paesi europei in campo militare sia complessivamente alta (la seconda nel mondo dopo gli Stati uniti d'America) ma non efficiente, e questo a causa della frammentazione, della mancanza di interoperabilità e dei divari tecnologici, e sottolinea che senza investimenti duraturi l'industria europea del settore rischia di perdere le capacità tecnologiche per costruire la prossima generazione di capacità critiche di difesa;
   rilevato che:
    per quanto attiene alla politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC), nella Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2017 il Governo si Pag. 27impegna a intensificare l'azione per lo sviluppo di una difesa europea più strutturata, efficace e visibile; a incrementare gli sforzi per aumentare l'efficacia, la flessibilità e la rapidità d'impiego delle missioni civili, mantenendo il tradizionale approccio "concentrico" che attribuisce priorità alle crisi nei Paesi del primo vicinato; a prestare, nel quadro dell'attuazione della Strategia globale dell'Unione europea, particolare attenzione all'opportunità di rafforzare l'approccio integrato alla gestione delle crisi internazionali, per elaborare e attuare più efficaci politiche migratorie, nonché per sviluppare la capacità dei Paesi vicini di gestire in proprio i fenomeni che impattano sulla sicurezza dell'Europa;
    parimenti, il Governo intende proseguire ad adoperarsi affinché l'Unione europea svolga un ruolo centrale nell'indispensabile azione di assistenza dispiegata dalla comunità internazionale per il consolidamento delle istituzioni libiche ed il riavvio dell'economia nazionale;
    il Governo sottolinea altresì come il rilancio del processo di integrazione politica rappresenti una priorità indifferibile, tanto più nel quadro di incertezza apertosi dopo la Brexit;
    per la razionalizzazione della spesa, occorre un coordinamento più stretto tra sistema industriale e mondo della ricerca, sia civile, sia militare, come evidenziato anche dal Libro bianco per la sicurezza internazionale e la difesa, presentato dal Ministro della difesa nel 2015,
    esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente osservazione:
   appare opportuno che il Governo continui ad adoperarsi nelle sedi europee per assicurare la partecipazione attiva e propulsiva dell'Italia al processo di integrazione in materia di difesa.

PARERE DELLA V COMMISSIONE PERMANENTE
(Bilancio, tesoro e programmazione)

  La V Commissione,
   esaminati il Programma di lavoro della Commissione per il 2017 – Realizzare un'Europa che protegge, dà forza e difende (COM(2016)710 final) e la Relazione programmatica sulla partecipazione Pag. 28dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2017 (Doc. LXXXVII-bis, n. 5),
   delibera di esprimere

PARERE FAVOREVOLE.

PARERE DELLA VI COMMISSIONE PERMANENTE
(Finanze)

  La VI Commissione,
   esaminati congiuntamente la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2017 (Doc. LXXXVII-bis, n. 5) e il Programma di lavoro della Commissione europea per il 2017 – Realizzare un'Europa che protegge, dà forza e difende (COM(2016)710 final);
   rilevato positivamente come la tempestiva trasmissione, da parte del Governo, della Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea consenta di assicurare l'efficacia dell'esame del documento da parte delle Camere, rafforzando la capacità del Parlamento di fornire indicazioni al Governo stesso in merito alla sua azione nelle competenti sedi dell'Unione europea;
   rilevato innanzitutto come il principale elemento di criticità dell'Unione europea sia costituito, prima ancora che dalla debolezza della ripresa economica, dalle difficoltà indotte dai flussi migratori, dalla minaccia terroristica e dall'instabilità politica delle aree di confine orientali e meridionali, soprattutto dall'assenza di una visione strategica comune circa le priorità politiche di lungo periodo dell'Unione, che sappia corrispondere ai bisogni reali dei cittadini e fugare i timori che allignano nelle opinioni pubbliche degli Stati membri, respingendo le risposte populistiche e i rigurgiti nazionalistici che rischiano di inquinare ulteriormente il dibattito europeo;
   sottolineato, in tale prospettiva, come la programmazione delle scelte strategiche dell'Unione europea non possa prescindere da un'analisi lucida delle conseguenze che saranno indotte sui rapporti di forza a livello internazionale, sugli equilibri interni e sull'azione dell'Unione stessa, da due fenomeni distinti ma in qualche modo paralleli, quali la decisione della Gran Bretagna di uscire dall'Unione europea e il mutamento intervenuto nella guida politica dell'Amministrazione degli Stati Uniti d'America;
   rilevato come il necessario completamento dell'Unione economica e fiscale debba orientarsi sempre più verso l'obiettivo della crescita duratura e equilibrata, nella prospettiva di realizzare un'Unione Pag. 29europea il più possibile coesa e omogenea, sia sotto il profilo economico sia sotto il profilo sociale e non solo dal punto di vista della disciplina di bilancio;
   evidenziata l'importanza strategica di adottare rapidamente, nell'ambito del completamento dell'Unione bancaria europea, la proposta normativa relativa all'istituzione del Sistema europeo di assicurazione dei depositi e segnalato al riguardo il particolare interesse dell'Italia a giungere alla definizione di tale sistema di assicurazione, che consentirebbe di realizzare una più completa mutualizzazione del rischio bancario nell'area dell'Euro e che contribuirebbe ad allentare il legame fra le banche e gli Stati sovrani, garantendo a tutti i depositanti lo stesso livello e la stessa garanzia di protezione, connettendosi virtuosamente con il processo di rafforzamento in corso del sistema bancario nazionale;
   rilevata l'esigenza di compiere concreti passi avanti nell'attuazione del Piano d'azione per l'Unione dei mercati di capitali, in particolare al fine di agevolare gli investimenti, espandere e diversificare le fonti di finanziamento per le imprese dell'Unione europea e di rafforzare la stabilità finanziaria;
   condiviso l'obiettivo di rimuovere gli ostacoli fiscali alla realizzazione del Mercato interno, derivanti soprattutto dall'esistenza di eccessive differenziazioni tra i sistemi fiscali degli Stati membri, dalla concorrenza fiscale sleale tra gli Stati membri, nonché dalla pratica di forme di pianificazione fiscale che spesso si traducono in fenomeni di vera e propria evasione o elusione fiscale;
   segnalati i positivi risultati ottenuti, in particolare nel corso della presente Legislatura, sul piano del recepimento del diritto dell'Unione europea nell'ordinamento nazionale, che hanno consentito di ridurre notevolmente il numero delle infrazioni pendenti nei confronti dell'Italia, prevenendo le infrazioni, adottando tutte le misure utili a favorire la migliore soluzione dei casi pendenti, nonché rafforzando il dialogo e il confronto con la Commissione europea;
   sottolineata, al contempo, l'esigenza di migliorare ulteriormente il grado di partecipazione del Paese alla cosiddetta «fase ascendente» degli atti legislativi dell'Unione, sia rappresentando più adeguatamente e puntualmente le esperienze e le posizioni italiane nelle competenti sedi, sia aumentando il coinvolgimento del Parlamento nella definizione della normativa europea, al fine di migliorare in tal modo il tasso di partecipazione democratica alle decisioni dell'Unione europea e di contrastare la percezione, da parte delle opinioni pubbliche degli Stati membri, di un'eccessiva distanza rispetto alla vita dell'Unione stessa,
    esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   a) si sottolinea innanzitutto la necessità che il Governo italiano, nella partecipazione all'attività degli organismi dell'Unione europea, si Pag. 30adoperi in tutte le sedi per rappresentare in modo efficace e coordinato non solo gli specifici interessi del Paese, ma anche le ragioni storiche e le prospettive dell'intera costruzione europea, adoperandosi, sia sul piano unionale, sia nei rapporti bilaterali con gli altri Stati membri, per sostenere l'esigenza di una visione comune, di una leale collaborazione e di una reale solidarietà europea rispetto agli obiettivi da perseguire;
   b) in questa prospettiva si evidenzia la necessità di tener conto con adeguato anticipo della progressiva riduzione dei programmi di quantitative easing da parte della Banca centrale europea, la quale avrà effetti significativi sugli equilibri di politica monetaria globali, e, per questa via, sulle prospettive di politica economica e di bilancio del Paese;
   c) in tale contesto si sottolinea l'esigenza di orientare sempre più la politica economica dell'Unione verso progetti concreti di rilancio e modernizzazione del tessuto economico europeo, al fine di migliorarne la competitività e di contrastare i fenomeni della disoccupazione, della sottooccupazione e della delocalizzazione, consentendo agli Stati membri di utilizzare maggiormente a tal fine le leve della politica fiscale e di potenziare gli strumenti finanziari a disposizione per il finanziamento delle attività produttive, soprattutto le PMI, nonché per sostenere progetti di infrastrutturazione di rilievo nazionale ed europeo;
   d) si sottolinea in tale contesto l'esigenza di realizzare il disegno dell'Unione bancaria europea, completando la definizione di un Sistema europeo di garanzia dei depositi (EDIS), che dovrà costituire il terzo pilastro dell'Unione bancaria, adottando in tempi rapidi, in questa prospettiva, la proposta di regolamento che modifica il regolamento (UE) n. 806/2014 al fine di istituire un sistema europeo di assicurazione dei depositi (COM(2015)586 final), senza subordinarlo all'introduzione di ulteriori e più restrittive misure di riduzione dei rischi;
   e) sempre con riferimento all'Unione bancaria, si sottolinea l'esigenza che il meccanismo di vigilanza unico sia implementato perseguendo la massima trasparenza ed uniformità nella concreta applicazione di tale meccanismo nei confronti di tutti gli intermediari vigilati;
   f) si evidenzia la necessità di sostenere la proposta di direttiva sul Country by Country reporting, nonché la nuova proposta di direttiva per una base imponibile comune consolidata per l'imposta sulla società (Common Consolidated Corporate Tax Base), al fine di aumentare la trasparenza fiscale dei gruppi multinazionali che operano nell'Unione europea e di contrastare l'elusione fiscale e la pianificazione fiscale aggressiva da parte delle stesse imprese multinazionali, onde evitare che una globalizzazione disordinata determini una disequilibrata e inaccettabile ripartizione del carico tributario tra i diversi operatori del mercato e tra i fattori della produzione, traducendosi in una perdita di gettito in danno degli Stati membri e, Pag. 31soprattutto, in una disequità dei sistemi tributari che danneggia le prospettive di benessere e di sviluppo, nonché la stessa coesione delle società europee;
   g) si rileva con forza l'esigenza di portare finalmente a compimento la riforma dell'IVA avviata nel 2010 con il «Libro Verde sul futuro dell'IVA», al fine di rendere il meccanismo impositivo più semplice, solido ed efficiente, perseguendo in particolare gli obiettivi di adattare il sistema dell'IVA alle evoluzioni indotte dall'economia digitale e alle esigenze delle PMI, di rivedere le aliquote dell'imposta e di contrastare in modo più efficace i gravi fenomeni di evasione che si registrano in tale settore, anche attraverso una migliore cooperazione tra le amministrazioni fiscali e con le dogane, una maggiore collaborazione tra contribuenti e amministrazioni finanziarie, il miglioramento delle modalità di riscossione e prevedendo la tassazione piena dell'operazione imponibile nello Stato di destinazione del servizio o della cessione;
   h) si rileva l'importanza di procedere con determinazione nei lavori, in cooperazione rafforzata, per giungere quanto prima all'introduzione di un'imposta armonizzata sulle transazioni finanziarie (FTT – Financial Transaction Tax), la quale può costituire un elemento importante al fine di completare l'unificazione dei mercati dei capitali e di eliminare distorsioni nella disciplina tributaria in materia;
   i) con riferimento al settore doganale, si rileva l'importanza di migliorare la cooperazione tra le amministrazioni competenti, al fine di assicurare la massima omogeneità nell'applicazione delle regole e delle procedure in materia, nonché per contrastare la tendenza, emersa in taluni Stati membri, a perseguire l'obiettivo di attrarre maggiori flussi di merci a scapito del rigore nei controlli doganali.

PARERE DELLA VII COMMISSIONE PERMANENTE
(Cultura, scienza e istruzione)

  La VII Commissione,
   esaminata la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2017 (Doc. LXXXVII-bis, n. 5);
   visto il Programma di lavoro della Commissione per il 2017 «Realizzare un'Europa che protegge, dà forza e difende» (COM(2016)710 final); Pag. 32
   udita la relazione svolta in data 8 febbraio 2017 della deputata Santerini, cui si rinvia, e il dibattito svoltosi nella seduta del 9 febbraio
   esprime

PARERE FAVOREVOLE.

PARERE DELLA VIII COMMISSIONE PERMANENTE
(Ambiente, territorio e lavori pubblici)

  La VIII Commissione,
   esaminati congiuntamente, per le parti di competenza, il Programma di lavoro della Commissione europea per il 2017 (COM (2016) 710) e la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'UE per il 2017 (Doc. LXXXVII-bis, n. 5);
   rilevata la delicatezza della fase che l'Unione europea sta attraversando, caratterizzata da una ripresa economica ancora fragile, che non ha dispiegato tutti i suoi benefici per i cittadini, dalla sfida rappresentata dalla costante pressione dei flussi migratori, dalla minaccia del terrorismo e dall'instabilità dei Paesi confinanti con l'UE, nonché dalle incertezze determinate dal risultato del referendum nel Regno Unito;
   apprezzata la determinazione della Commissione europea a concentrare la propria azione su un numero limitato di iniziative prioritarie e strategiche per lo sviluppo politico, sociale ed economico dell'Unione;
   preso atto positivamente dell'intenzione del Governo di favorire a livello europeo l'adozione di rinnovate politiche in grado di recuperare i valori fondanti dell'UE, a partire dalla ripresa economica, da una maggiore equità sociale e dalla sfida rappresentata dai fenomeni migratori, e con particolare riferimento alle politiche e alle risorse stanziate in settori prioritari, quali disoccupazione, investimenti pubblici, mobilità e sicurezza;
   apprezzata l'intenzione di fare della celebrazione del 60o anniversario della firma dei Trattati di Roma, nel marzo 2017, un'occasione di riflessione sul processo di rinnovamento dell'Unione europea e di promozione di una maggiore e più equa integrazione;
   preso atto positivamente del rilievo dato all'attuazione del pacchetto sull'economia circolare, che – oltre a rappresentare una scelta strategica in termini di risparmio delle risorse del pianeta – offre anche un grande potenziale in termini di innovazione, crescita e occupazione;Pag. 33
   ricordato che l'VIII Commissione ha esaminato la comunicazione del 2015 «L'anello mancante – Piano d'azione dell'Unione europea per l'economia circolare», con cui è stata inaugurata l'iniziativa, approvando un documento finale;
   auspicata la conclusione nel corso del 2017 della revisione del «pacchetto rifiuti», che comprende la modifica di sei direttive concernenti la gestione dei rifiuti, delle discariche e di alcune tipologie specifiche di rifiuti, quali gli imballaggi, i veicoli a fine vita, le pile ed i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche;
   ricordato che il summenzionato pacchetto è stato esaminato dalla VIII Commissione, che ha approvato cinque distinti documenti finali;
   valutato molto positivamente, infine, il fatto che fra gli obiettivi strategici e i filoni principali d'intervento della politica europea figurano la prosecuzione dell'impegno a lungo termine per la lotta ai cambiamenti climatici e la progressiva costruzione di un'economia europea a basse emissioni di carbonio,
   esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   a) in tema di lotta al cambiamento climatico, si valuti l'opportunità di intervenire, allo scopo di mantenere fede agli impegni assunti a livello internazionale, dando seguito alle decisioni adottate alla Conferenza di Marrakech (COP22), tenutasi a novembre 2016, per dare piena attuazione all'accordo di Parigi, contribuendo alla definizione di un sistema di monitoraggio efficace e partecipando attivamente alla definizione del processo di revisione quinquennale degli obiettivi collettivi, come definiti dall'articolo 2 dell'Accordo di Parigi;
   b) si valuti l'opportunità di concludere in tempi rapidi il processo di riforma del sistema di scambio delle quote di emissione dei gas ad effetto serra (sistema ETS), assicurandone la piena efficacia, nel senso di: attribuire un prezzo adeguato al carbonio tale da risultare sufficientemente dissuasivo rispetto alle emissioni prodotte e indirizzare gli investimenti delle imprese verso la decarbonizzazione, evitando alle imprese stesse oneri di adeguamento sproporzionati; garantire che la nuova metodologia prevista per l'individuazione dei settori esposti a rischio di rilocalizzazione non comporti una riduzione dei settori inclusi, tale da determinare un pregiudizio per la competitività delle aziende europee più esposte alla concorrenza; valutare l'opportunità di utilizzare strumenti fiscali volti a disincentivare le emissioni maggiormente inquinanti e, al contempo, eliminare facilitazioni e sussidi per le fonti maggiormente inquinanti;
   c) con riguardo ai settori non coperti dal sistema di scambio di quote di emissione ETS, si valuti l'opportunità di definire il raggiungimento di un più equo ed equilibrato sistema di ripartizione degli Pag. 34sforzi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra tra gli Stati membri, anche attraverso la determinazione di appropriate flessibilità, valorizzando gli sforzi dei Paesi che, come l'Italia, hanno già ridotto in anticipo le proprie emissioni;
   d) nel quadro delle iniziative volte a dare attuazione all'Unione dell'energia, si valuti di procedere con l'approvazione del pacchetto «Energia pulita per tutti gli europei», con particolare riguardo all'adozione delle misure volte a conseguire l'obiettivo dell'Unione europea del 27 per cento di energia da fonti rinnovabili entro il 2030, anche attraverso il riorientamento dei finanziamenti verso la produzione di energia pulita e la promozione di investimenti nel campo della ricerca e della innovazione. Si valuti l'opportunità di un intervento stringente per quanto riguarda eventuali sussidi alle fonti fossili ancora presenti negli Stati membri, nonché di un riordino complessivo dei meccanismi di incentivazione alle fonti rinnovabili di energia per favorirne lo sviluppo su scala continentale con un sistema di regole stabile e omogeneo tra i diversi Paesi;
   e) nell'ambito delle iniziative in favore di una mobilità a bassa emissione di carbonio, si valuti di procedere con la revisione dell'attuale direttiva «veicoli puliti», che si prefigge di migliorare il contributo al raggiungimento degli obiettivi dell'UE in materia di lotta al cambiamento climatico e all'inquinamento dell'aria e di stimolare il mercato a produrre veicoli sempre più puliti e ad incrementare la competitività. Nel contempo si assumano tutte le iniziative volte a promuovere la mobilità sostenibile e il trasporto pubblico, l'uso dell'auto ibrida ed elettrica e i sistemi di car-sharing;
   f) relativamente all'economia circolare, si valuti di integrare l'approccio adottato dalla Commissione europea, attraverso l'assunzione esplicita del concetto di prevenzione e di attività propedeutiche alla prevenzione della produzione dei rifiuti quali la riprogettazione dei prodotti e dei cicli produttivi e le attività di disassemblaggio;
   g) sempre in tema di economia circolare e limitazione degli sprechi, si valuti l'opportunità di promuoverne l'attuazione attraverso interventi coordinati in grado di proporre un quadro regolatorio che contemperi la dimensione ambientale con quella economica e sociale, in linea con l'approccio seguito dalla normativa italiana di recente approvazione, che pone al centro della questione, non tanto i rifiuti alimentari, ma piuttosto le eccedenze e il loro recupero ai fini della alimentazione umana per solidarietà sociale. Si tratta di un cambio di prospettiva che consente di vedere i surplus generati all'interno della filiera agroalimentare come risorsa, da gestire in modo efficiente e coordinato, affinché non diventino spreco;
   h) appare prioritario intervenire sul piano delle risorse finanziarie, della formazione del capitale umano e dell'informazione ai cittadini, del rafforzamento del sistema sanzionatorio, nonché della revisione degli incentivi e delle agevolazioni attualmente esistenti, che non risultino coerenti con gli indirizzi generali;Pag. 35
   i) nell'ambito del processo di revisione delle sei direttive in materie di rifiuti, si valuti attentamente la possibilità di: introdurre obiettivi più ambiziosi, puntando al rafforzamento delle politiche di prevenzione e all'incremento del riciclo dei rifiuti rispetto ad altre forme di recupero e smaltimento, privilegiando a tal fine interventi volti a responsabilizzare cittadini e imprese in base al principio del « chi inquina paga»; incentivare attraverso la fiscalità ambientale gli investimenti a favore delle imprese più innovative ed efficienti; promuovere e finanziare prodotti di lunga durata, facilmente riparabili, riusabili e riciclabili; adottare misure di sostegno alla ricerca e alla eco-innovazione. Si valuti la necessità di: chiarire alcuni concetti chiave in tema di rifiuti, considerato che le scelte terminologiche si rivelano determinanti per la corretta applicazione della normativa in materia; introdurre una metodologia unica e armonizzata di calcolo delle quantità di rifiuti riciclate; individuare un modello unico di responsabilità estesa del produttore da poter applicare uniformemente a livello europeo;
   j) in relazione alla strategia sull'uso, riuso e riciclo delle plastiche, si valuti di porre in particolare evidenza le finalità di prevenzione o riduzione della produzione di rifiuti in plastica attraverso misure per l'ecodesign – anche prevedendo forme di penalizzazione degli imballaggi non riciclabili che utilizzano plastiche eterogenee – e per lo sviluppo di tecnologie per il riciclo degli imballaggi non integralmente riciclabili. Andrebbe, inoltre, chiarito, anche attraverso campagne informative rivolte ai cittadini, il diverso fine-vita delle plastiche tradizionali rispetto alle plastiche compostabili, promuovendo maggiori controlli in ordine alla diffusione di imballaggi non conformi alla legge, dannosi per l'ambiente e per la salute dei consumatori;
   k) si valuti di rafforzare l'azione per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile al 2030, fissati a livello internazionale nel quadro delle Nazioni Unite, promuovendo a tal fine il ruolo di guida che l'Unione europea può rappresentare. A tal fine appare indispensabile che a livello europeo ci si doti di un quadro di riferimento chiaro e di un percorso di attuazione interno.

PARERE DELLA IX COMMISSIONE PERMANENTE
(Trasporti, poste e telecomunicazioni)

  La IX Commissione,
   esaminati, per le parti di competenza, il Programma di lavoro della Commissione per il 2017 (COM(2016)710 final), e la Relazione Pag. 36programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2017 (Doc. LXXXVII-bis, n. 5);
   preso atto positivamente degli impegni assunti dalla Commissione europea in attuazione della Strategia per il mercato unico digitale, presentata nel maggio 2015 e richiamate le valutazioni già espresse dalla IX Commissione Trasporti su alcune delle proposte in tale ambito, e segnatamente quelle concernenti i contratti digitali, gli abbonamenti a contenuti audiovisivi online e la portabilità transfrontaliera dei servizi di contenuti online, nonché in tema di geoblocking;
   evidenziato che il Governo italiano, nella relazione programmatica, si dichiara impegnato a portare avanti le suddette azioni per l'attuazione della Strategia continuando a seguire con particolare attenzione i negoziati in materia di fissazione degli standard tecnologici comuni di comunicazione tra dispositivi connessi (telefoni, computer e sensori), affinché le scelte in tale ambito non pregiudichino sviluppatori informatici italiani ed europei;
   rilevata altresì l'attenzione con cui il Governo italiano dichiara di voler seguire l'azione di riforma nel settore delle telecomunicazioni rientrante nel programma 2 – «un mercato digitale connesso» –, finalizzata ad un nuovo codice delle comunicazioni elettroniche, e che tale impegno dell'Esecutivo viene esplicitamente orientato allo scopo di assicurare che la nuova regolazione europea consenta il rispetto delle specificità nazionali e sia improntata a favorire lo sviluppo dei servizi di comunicazione e gli investimenti pubblici e privati sulle infrastrutture digitali in linea con le politiche nazionali già in atto, quali quelle per lo sviluppo della banda ultra-larga;
   ricordato inoltre che la Relazione in esame precisa la posizione del Governo italiano relativa alla revisione della direttiva sui servizi di media audiovisivi, nel senso che il negoziato dovrà essere condotto in funzione della tutela degli interessi nazionali, in linea con la posizione già espressa in risposta alla consultazione pubblica lanciata dalla Commissione europea nel luglio 2015;
   manifestato apprezzamento per il confermato impegno della Commissione europea di dare pronta attuazione all'Accordo internazionale sulle emissioni degli aeromobili ed alla Strategia europea per una mobilità a basse emissioni, presentata nel luglio 2016, finalizzata ad aumentare l'efficienza dei trasporti e a ridurre le emissioni fino a giungere gradualmente ai veicoli a emissioni zero;
   considerato che sulla base del Regolamento UE 1025/2012, articolo 27, gli organismi nazionali di normazione sono solo quelli segnalati dagli Stati membri alla Commissione europea, come risultanti nell'apposito elenco pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea, e che, pertanto, nella relazione programmatica del Governo dovrebbero essere indicati tra gli organismi di standardizzazione nazionale, oltre all'UNI anche il CEI (Comitato elettrotecnico italiano), in luogo di UNINFO, e che tra gli organismi di standardizzazione dovrebbe essere menzionato il CEN (Comitato europeo di normazione), in aggiunta al CENELEC;Pag. 37
   segnalata infine l'esigenza che il Governo presti attenzione continua ai settori della politica dei trasporti che beneficiano di contributi europei, al fine di sostenere la competitività, l'occupazione e la crescita del Paese in piena coerenza con quanto definito su scala comunitaria attraverso il nuovo assetto delle Reti TEN-T e dei Corridoi multimodali,
   esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   a) per i profili di competenza relativi al pacchetto normativo concernente il mercato unico digitale (i cui punti di connessione con quello relativo alla riforma del diritto di autore – entrambi elencati nell'allegato III – sono evidenziati nella stessa relazione programmatica oggetto di esame), la Commissione invita a valutare l'esigenza di una regolamentazione del mercato digitale non pregiudizievole della libertà contrattuale del diritto d'autore sia con riferimento alla disciplina della portabilità dei contenuti audiovisivi, sia con riguardo alla definizione di profili di responsabilità del prestatore del servizio di hosting che svolga un ruolo attivo nella gestione e nella distribuzione dei contenuti;
   b) con specifico riguardo agli organismi di standardizzazione citati al paragrafo 1.1.2.2. sia verificata l'esigenza di menzionare il CEI (Comitato elettrotecnico italiano) tra quelli nazionali, in luogo di UNINFO, e di menzionare il CEN (Comitato europeo di normazione) tra quelli europei.

PARERE DELLA X COMMISSIONE PERMANENTE
(Attività produttive, commercio e turismo)

  La X Commissione,
   esaminati congiuntamente, per le parti di competenza, il Programma di lavoro della Commissione europea per il 2017 (COM (2016)710) e la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'UE per il 2017 (Doc. LXXXVII-bis, n. 5);
    considerato che:
   l'esame congiunto dei documenti in oggetto costituisce una preziosa occasione per affrontare, in una logica coerente e complessiva, diverse questioni all'interno di un quadro organico che consenta di distinguere gli obiettivi prioritari e definisca le opportune strategie;Pag. 38
   tale occasione merita apprezzamento perché consente di evitare il rischio di una dispersione e di una frammentazione delle iniziative politiche e legislative delle istituzioni europee, in coerenza con quanto previsto dalla Strategia di better regulation e implica, per gli Stati membri, un impegno a focalizzare le priorità e a concentrare le azioni negoziali in sede europea sulle questioni di primaria importanza;
   in questo senso, tale metodo è importante anche per il nostro Paese, che è afflitto da un'elevata inflazione normativa e che troppo spesso non si dimostra in grado di delineare con la necessaria consapevolezza e tempestività proprie scelte strategiche e di razionalizzare e concentrare gli interventi da porre in essere utilizzando al meglio le risorse a disposizione su un numero limitato di priorità, anche ai fini dei negoziati da condurre presso le sedi europee;
   le priorità indicate dalla Commissione europea appaiono in larga parte condivisibili. Ciò vale per il completamento della Strategia per il mercato unico digitale, per la prosecuzione della Strategia dell'Unione dell'energia e la lotta ai cambiamenti climatici, per la Strategia spaziale europea e, più in generale, per le iniziative, recentemente adottate, per promuovere una ripresa degli investimenti, con particolare riguardo al potenziamento, da poco disposto, del Piano Juncker;
   tutte queste iniziative, così come Horizon 2020, la Strategia per la rinascita industriale che, allo stato, tuttavia, appare ancora delineata soltanto in termini molto generici e non sufficientemente dettagliati, così come il prossimo aggiornamento della Strategia Europa 2020 che l'Unione europea si è impegnata a realizzare, devono inserirsi in un quadro fortemente concentrato sull'esigenza di un adeguato sostegno alla ripresa dell'economia e delle attività produttive, al recupero della competitività e della produttività in modo da consentire alle economie europee di reggere più efficacemente la concorrenza, molto aggressiva e spesso sleale, di alcune economie emergenti;
   espresso apprezzamento per il fatto che nella Relazione programmatica 2017 il Governo assicura che «adotterà ogni iniziativa utile e opportuna per l'assegnazione al nostro Paese della sede centrale ora prevista a Londra in materia di life science, come da impegni assunti in sede di approvazione alla Camera degli ordini del giorno nn. 9/03867-A/001 e A/003 in data 14 settembre 2016»;
    ricordato che:
   la X Commissione ha approvato il 19 luglio 2016 il documento finale (Doc. XVIII, n. 45), in cui si sottolinea che il comparto siderurgico italiano continua a costituire uno dei pilastri dell'industria europea e si invita l'Unione europea ad assumere un atteggiamento più deciso e incisivo per reagire alla concorrenza sleale e dannosa praticata da alcuni Paesi extra-UE, introducendo misure analoghe a quelle adottate dagli Stati Uniti d'America, realizzando una riforma generale degli strumenti di difesa commerciale e soprassedendo sull'attribuzione dello status di mercato alla Cina finché il Paese non dimostri di rispettare le regole del commercio internazionale;Pag. 39
   analoghe e più incisive osservazioni sono state formulate dalla X Commissione nel documento finale (Doc. XVIII, n. 64) deliberato il 9 febbraio 2017 relativamente alla comunicazione COM(2016)690 che sollecita gli Stati membri ad approvare con urgenza la proposta di regolamento COM(2013)192 volta a modernizzare gli strumenti di difesa commerciale; il medesimo documento finale si riferisce anche alla proposta di regolamento COM(2016)721 in cui si prospetta l'introduzione di un nuovo metodo di calcolo del dumping sulle importazioni da Paesi in cui vi sono distorsioni del mercato o in cui lo Stato ha un'influenza pervasiva sull'economia,
    esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   a) gli obiettivi e gli indirizzi strategici indicati dalla Commissione europea debbono trovare concreta e puntuale attuazione in termini tali da potenziare la capacità delle economie europee di recuperare più elevati tassi di crescita e maggiore competitività, migliorare la produttività, preservare i livelli di occupazione e assicurare nuove opportunità di impiego, soprattutto per le giovani generazioni;
   b) in tal senso, le misure che dovranno essere adottate per tradurre concretamente l'obiettivo, fissato dalla Commissione europea, di riportare l'industria manifatturiera al 20 per cento del PIL assumono un ruolo decisivo. L'industria manifatturiera, deve essere messa in condizione di fronteggiare, attraverso l'avanzamento tecnologico e il miglioramento della produttività, la competizione internazionale. A tal fine, la Strategia per la rinascita industriale deve tradursi in iniziative concrete ed essere accompagnata da un potenziamento degli strumenti di difesa commerciale che contrastino efficacemente la concorrenza sleale e includano il dumping sociale tra i parametri decisivi per la valutazione del riconoscimento dello status di economia di mercato. Ciò vale con particolare riferimento a settori che negli ultimi anni sono stati considerevolmente esposti alla concorrenza sleale di alcune economie emergenti, come il settore siderurgico o quello dell’automotive;
   c) occorre realizzare un complesso di misure coerenti, volte a consentire a tutti gli Stati membri di migliorare la propria resilienza energetica. Ciò deve avvenire attraverso strategie che non possono essere affidate soltanto agli sforzi e all'impegno dei singoli Paesi, ma che richiedono un sistema condiviso per un più efficace raggiungimento degli obiettivi di miglioramento dell'efficienza energetica, sviluppo e integrazione delle reti e potenziamento dell'utilizzo delle fonti rinnovabili, così da ridurre anche la dipendenza dai fornitori esterni. In questo scenario, appare fondamentale il reperimento e lo stanziamento di adeguate risorse, ad esempio utilizzando la Banca europea per gli investimenti (BEI) per lo sviluppo delle reti e la loro integrazione;Pag. 40
   d) nella governance dell'Unione dell'energia uno dei pilastri è costituito dalla sicurezza energetica. Al fine di rafforzare la resilienza complessiva del sistema europeo, con particolare riferimento al GNL, appare di capitale importanza dotare le reti infrastrutturali di una capacità bidirezionale di trasporto su tutti gli interconnettori degli Stati membri, in modo da garantire sul piano tecnico la reciproca fornitura e un'adeguata liquidità a tutti i mercati;
   e) altro pilastro per la costruzione dell'Unione dell'energia è rappresentato dalla materia del riscaldamento e del raffreddamento responsabili di metà del consumo energetico finale all'interno dell'UE; in questo ambito occorre dare seguito all'indirizzo della Commissione europea di favorire la ristrutturazione degli edifici esistenti con priorità per gli interventi che interessino interi edifici (pubblici e privati) piuttosto che le singole abitazioni;
   f) sono inoltre prioritarie le strategie che intendono collocare l'Europa alla frontiera tecnologica e che mirano a costruire una leadership europea a livello globale, quali, ad esempio, la Strategia spaziale europea, fondamentale per le prospettive di crescita dell'industria manifatturiera ad alta tecnologia e ad alto valore aggiunto, e la Strategia per il mercato unico digitale la quale, attraverso il potenziamento delle regole e delle infrastrutture digitali, l'iniziativa per il cloud computing e la digitalizzazione delle attività manifatturiere, può consentire il pieno dispiegamento di tutte le potenzialità offerte dall'informatizzazione; a questo scopo appare indispensabile promuovere investimenti pubblici e privati diretti al potenziamento delle infrastrutture di reti di nuova generazione, anche attraverso incentivi fiscali per assicurare un'adeguata redditività degli interventi realizzati e, sul versante della domanda, per indurre i consumatori a preferire prodotti a più elevato contenuto tecnologico digitale;
   g) con particolare riferimento alla Strategia per il mercato unico digitale, appare prioritario perseguire il modello dell'apertura e dell'interoperabilità delle piattaforme e adottare standard pubblici; appare altresì necessario stabilire regole chiare e stringenti in merito alla portabilità dei profili al fine di tutelare i dati digitali dei cittadini europei; in questo contesto, è altresì necessario che la circolazione dei dati avvenga in un ambiente che ne garantisca la massima sicurezza con particolare riferimento ai cosiddetti big data e alla tutela dei minori, i cui dati non possono essere oggetto di trasferimento o cessione, in coerenza con gli standard della normativa nazionale;
   h) sottolineata infine l'importanza del pacchetto di proposte legislative presentate dalla Commissione europea il 25 maggio 2016 per la promozione del commercio elettronico e per la rimozione delle barriere transfrontaliere online, appare necessario che il Governo chiarisca in modo più dettagliato le posizioni che intende assumere nelle fasi negoziali.

Pag. 41

PARERE DELLA XI COMMISSIONE PERMANENTE
(Lavoro pubblico e privato)

  La XI Commissione,
   esaminati, per quanto di competenza, il Programma di lavoro della Commissione per il 2017 – Realizzare un'Europa che protegge, dà forza e difende (COM(2016)710) e la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2017 (Doc. LXXXVII-bis, n. 5);
   rilevato che, alla luce di quanto disposto dalla legge 24 dicembre 2012, n. 234, l'esame degli strumenti programmatici relativi alla partecipazione del nostro Paese all'Unione europea, unitamente al programma di lavoro della Commissione europea, rappresenta un'importante sede per discutere gli orientamenti delle Istituzioni europee nell'ambito delle politiche del lavoro, nonché per valutare le priorità che il Governo intende perseguire, in linea con le indicazioni contenute nella Relazione programmatica per l'anno in corso;
   osservato, su un piano generale, che nell'anno 2017 l'Unione europea è chiamata ad affrontare importanti sfide, essendo messa in pericolo la sua stessa coesione, specialmente dopo l'esito del referendum svolto nel Regno Unito sull'uscita dall'Unione stessa, a causa della crescente instabilità del contesto internazionale, delle pressioni derivanti dal rafforzamento dei fenomeni migratori e dall'insufficiente crescita dell'economia;
   condivisa l'opportunità che, in questo contesto, siano rilanciate, anche in occasione del sessantesimo anniversario dei Trattati di Roma, iniziative volte al rafforzamento dell'integrazione politica tra gli Stati membri e al completamento del sistema di coordinamento delle politiche economiche, anche al fine di promuovere la creazione di un contesto economico più favorevole alla crescita, agli investimenti e all'occupazione;
   espresso apprezzamento per l'orientamento della Commissione europea, condiviso anche dal Governo italiano, di rafforzare il cammino della ripresa attraverso il consolidamento dei principali indicatori economici, tra i quali, in primo luogo, l'occupazione, tenendo conto del fatto che, specialmente a seguito dell'introduzione delle procedure del Semestre europeo, le politiche nazionali in materia devono sempre più essere valutate nel quadro degli orientamenti dell'Unione europea in materia di politica economica, anche alla luce delle raccomandazioni annualmente formulate a ciascuno Stato membro dalle Istituzioni dell'Unione con riferimento al programma nazionale di riforma e al programma di stabilità;
   tenuto conto, a tale riguardo, della necessità di scongiurare, come messo in luce in più sedi dal Governo italiano, la programmata riduzione delle già esigue risorse destinate al finanziamento delle politiche europee in materia di immigrazione, disoccupazione, soprattutto Pag. 42giovanile, investimenti pubblici, mobilità, sicurezza e formazione dei giovani;
   rilevato che, in materia di occupazione e di mercato del lavoro, le Istituzioni europee e il Governo italiano concordano sulla necessità di procedere con interventi che stimolino la ripresa economica e la domanda di lavoro, soprattutto nei settori a maggiore richiesta di lavoratori altamente qualificati;
   apprezzata la volontà espressa dalla Commissione europea, nel quadro della riprogrammazione finanziaria per il periodo 2017-2020, di incrementare la dotazione finanziaria per l'Italia del Fondo sociale europeo e del Fondo europeo di sviluppo regionale, che concorrono alla realizzazione degli obiettivi nelle aree prioritarie delle migrazioni, della crescita e dell'occupazione giovanile, nonché di integrare la dotazione iniziale dell'Iniziativa Occupazione Giovani (IOG) di un miliardo di euro, cui corrisponderà l'erogazione di un miliardo di euro da parte del Fondo sociale europeo;
   condivisa la scelta della Commissione di indicare, tra le proposte prioritarie, una nuova iniziativa per i giovani, finalizzata a offrire a ogni giovane prospettive reali di istruzione, formazione ed impiego, anche tenendo conto della dichiarazione congiunta sulle priorità legislative dell'Unione europea per il 2017, sottoscritta dai presidenti pro tempore del Parlamento europeo, del Consiglio europeo e della Commissione europea, che auspica l'approvazione di tale nuova iniziativa entro l'anno 2017;
   considerato che tale intendimento, teso a rafforzare le politiche attive, risulta pienamente coerente con uno degli assi portanti della riforma del lavoro realizzata in attuazione della legge n. 183 del 2014, con l'istituzione dell'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (ANPAL), che sarà pienamente operativa nell'anno 2017;
   rilevato che, nel medesimo alveo, si collocano anche le prossime iniziative del Governo, preannunciate dalla Relazione programmatica, consistenti nell'inizio della sperimentazione dell'assegno di ricollocazione, nel rifinanziamento dell'Iniziativa Occupazione Giovani (IOG), sulla base dei risultati ottenuti dalla medesima iniziativa, che ha registrato un numero di partecipanti di gran lunga maggiore alle previsioni e il cui rifinanziamento consentirà ad una ben più ampia platea di beneficiare delle misure offerte dal Programma operativo nazionale;
   condiviso l'impegno del Governo, in sintonia con quello delle Istituzioni europee, in materia di sicurezza sul lavoro, in vista della prossima presentazione da parte della Commissione di una specifica Strategia per il periodo 2016-2020, nonché in materia di prevenzione e contrasto del lavoro sommerso e irregolare, attraverso il supporto alla Piattaforma per la prevenzione e il contrasto al lavoro sommerso;
   apprezzato l'impegno del Governo a seguire il dossier relativo al Pilastro europeo dei diritti sociali, con particolare attenzione alle possibili proposte di direttiva sulla conciliazione dei tempi di vita e Pag. 43lavoro e al consolidamento delle strategie nazionali, nonché alla revisione e all'aggiornamento della normativa europea in materia;
   segnalata l'esigenza che la Commissione europea, nell'ambito delle proprie proposte, che dovrebbero essere formalizzate entro il prossimo mese di marzo, assicuri la vincolatività dei principi affermati nel Pilastro europeo dei diritti sociali, anche attraverso il loro sistematico inserimento nell'ambito della procedura del Semestre europeo;
   ritenuto che, al fine di garantire l'effettività dei principi affermati nel Pilastro europeo dei diritti sociali, il Governo debba sostenere lo stanziamento di adeguate risorse nell'ambito del bilancio dell'Unione europea e promuovere una discussione volta a sollecitare un particolare trattamento, in sede di applicazione dei parametri del patto di stabilità e crescita e di valutazione dei disavanzi pubblici, agli investimenti di carattere sociale, tenendo conto anche dei positivi effetti che essi possono produrre sulla crescita economica;
   considerata favorevolmente l'intenzione dell'Esecutivo, nel quadro della costruzione del Pilastro europeo dei diritti sociali, di sostenere la prosecuzione della riflessione, già avviata, sull'introduzione di un sussidio europeo di disoccupazione, in linea con la proposta avanzata in proposito dal Governo italiano, supportata anche dalla risoluzione della Camera n. 6-00223 del 21 marzo 2016;
   preso atto dell'impegno delle Istituzioni europee e del Governo italiano a mantenere alta l'attenzione sui giovani ad alto rischio di emarginazione, sui giovani non impegnati nello studio, né nel lavoro e né nella formazione, nonché sui giovani immigrati di prima e seconda generazione e rifugiati, favorendo, in particolare, l'integrazione nel mercato del lavoro dei giovani, attraverso, fra l'altro, la presentazione, da parte della Commissione europea, della nuova iniziativa per i giovani, nonché attraverso specifiche iniziative legislative relative a un quadro di qualità per i tirocini e che introdurranno formule di mobilità per gli apprendisti;
   apprezzata la volontà, manifestata dal Governo italiano, di presentare un nuovo rapporto sull'adeguatezza delle pensioni, anche al fine di arricchire i contenuti del dibattito in corso su questi temi nell'Unione europea, prevalentemente incentrato sul tema della sostenibilità dei sistemi pensionistici,
   esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   a) in relazione alla proposta definitiva per l'istituzione di un Pilastro europeo dei diritti sociali, che la Commissione europea formalizzerà nel prossimo mese di marzo, si sostenga l'esigenza di garantire la massima effettività ai principi affermati nell'ambito del medesimo Pilastro, anche attraverso l'integrazione di obiettivi sociali Pag. 44nella procedura del Semestre europeo, con valore vincolante analogo a quello degli obiettivi di finanza pubblica, e l'individuazione di misure di carattere economico e finanziario che consentano di supportare investimenti mirati nel campo delle politiche occupazionali e sociali; in questo ambito, si rappresenti l'esigenza di perseguire il rafforzamento degli strumenti a disposizione dell'Unione europea per promuovere politiche anticicliche e contrastare gli effetti negativi dell'incremento del tasso di disoccupazione in caso di shock asimmetrici, in linea con quanto prospettato dal Governo italiano con la proposta di introdurre un sussidio europeo di disoccupazione, avanzata nel febbraio 2016 con il documento «Una strategia europea condivisa per crescita, lavoro e stabilità»;
   b) in linea con quanto indicato nella Relazione programmatica, provveda il Governo a sostenere l'approvazione, entro l'anno in corso, della nuova iniziativa per i giovani, valorizzando in particolare gli interventi rientranti nella nuova agenda per le competenze per l'Europa, che assumono valore strategico al fine di ridurre gli squilibri esistenti nel mercato del lavoro tra le conoscenze e le capacità richieste dall'evoluzione dei modelli produttivi in relazione al progressivo sviluppo degli strumenti informatici e dell'automazione e le competenze sviluppate dal sistema dell'istruzione e della formazione;
   c) con riferimento all'attuazione nel nostro Paese dell'iniziativa Garanzia giovani, anche alla luce dei contenuti della comunicazione della Commissione europea «La Garanzia giovani e l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile a tre anni di distanza» (COM(2016)646) e degli esiti del monitoraggio relativo agli esiti dell'iniziativa, effettuato sul piano nazionale, provveda il Governo ad adottare opportune iniziative al fine di rafforzarne l'efficacia in termini di supporto alla creazione di nuovi posti di lavoro di qualità, verificando, in particolare, l'idoneità dei tirocini formativi offerti ad incidere positivamente sulla futura occupabilità dei giovani interessati;
   d) per quanto attiene alla proposta di revisione della direttiva sul distacco dei lavoratori (COM(2016)128), indicata dalla Relazione programmatica tra le proposte prioritarie in sospeso, si sostenga nel negoziato l'individuazione di misure che, nel rispetto del principio di sussidiarietà, rafforzino l'affermazione del principio che lo stesso lavoro nello stesso posto deve essere retribuito allo stesso modo, contrastando in questo modo pratiche sleali, nonché si segnali l'esigenza di adottare, in tempi certi e ragionevolmente contenuti, disposizioni specifiche anche per il settore dell'autotrasporto.

PARERE DELLA XII COMMISSIONE PERMANENTE
(Affari sociali)

  La XII Commissione,
   esaminati, per le parti di competenza, il Programma di lavoro della Commissione per il 2017 – Realizzare un'Europa che protegge, Pag. 45
dà forza e difende (COM(2016)710 final) e la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2017 (Doc. LXXXVII-bis, n. 5);
   espresso apprezzamento per il fatto che, con riferimento al capitolo 13: Tutela della salute, il Governo si impegna a: facilitare il processo di internazionalizzazione del Servizio sanitario nazionale, promuovendo una partecipazione più competitiva ai programmi di finanziamento europeo per la ricerca; agire nell'ambito della prevenzione delle malattie non trasmissibili in linea con la politica sociale e sanitaria « Health 2020»; migliorare la raccolta delle informazioni sanitarie per la valutazione della performance del Servizio sanitario e delle politiche sanitarie e per la sorveglianza dello stato di salute; porre in essere azioni mirate alla sorveglianza, alla prevenzione e al controllo delle malattie infettive di origine umana e animale connesse alle minacce per la salute a carattere transfrontaliero; promuovere le politiche di controllo sugli alimenti in generale e, in particolare, sui prodotti di origine animale; promuovere lo sviluppo della cooperazione tra Stati membri e stakeholders nel campo della valutazione delle tecnologie sanitarie (Health technology assessment);
   segnalato, in particolare, l'impegno dell'Italia, insieme ad altri Paesi membri, a partecipare alla Joint Action per un progetto sulla sorveglianza dei dispositivi medici, soprattutto ai fini dell'implementazione e la gestione della Banca dati europea EUDAMED (European Databank on Medical Devices), contenente informazioni sulla registrazione di fabbricanti e mandatari di dispositivi medici, sui certificati CE, sulla vigilanza degli incidenti, sulle sperimentazioni cliniche;
   evidenziato, per quanto riguarda la sanità digitale, l'azione condotta, sul piano normativo, per la realizzazione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), che ha come scopo principale quello di: agevolare l'assistenza al paziente, facilitare l'integrazione delle diverse competenze professionali, fornire una base informativa consistente, nonché contribuire al miglioramento di tutte le attività assistenziali e di cura;
   preso favorevolmente atto del fatto che, con riferimento alla discriminazione nei confronti delle persone con disabilità, il Governo continuerà a seguire, in sede di Consiglio dell'UE, l'esame della proposta di Direttiva del Consiglio 2008/0140 e la proposta di Direttiva presentata dal Parlamento Europeo e dal Consiglio, Accessibility Act EEA – COM(2015)615;
   evidenziata, altresì, la necessità di assicurare che i servizi sociali e sanitari continuino a promuovere il loro adeguamento ai bisogni specifici, rispettivamente, di donne e uomini, attraverso l'accoglimento di un modello di intervento integrato, che dia importanza alle differenze sessuali e di genere nella politica e nella pratica sanitaria, applicando la prospettiva della medicina di genere, recependo i contenuti proposti dall’International Society for Gender Medicine e promuovendo le attività correlate di formazione dei professionisti Pag. 46della salute, nonché di regolamentazione delle procedure che la nuova prospettiva richiede;
   rilevata, inoltre, l'esigenza di predisporre misure e programmi volti a dare concreta attuazione alla Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul), ratificata dall'Italia nel 2013;
   apprezzato, in merito al Programma di lavoro della Commissione europea per il 2017, che tra gli impegni prioritari della Commissione vi è la promozione della convergenza sociale verso l'alto e il rafforzamento della dimensione sociale dell'integrazione europea. È intenzione della Commissione, infatti, proporre un pilastro europeo dei diritti sociali che definisca i principi di un'Unione basata sull'equità sociale, stabilendo un insieme di principi per la promozione della parità di trattamento in un'economia sociale di mercato europea, per la realizzazione di mercati del lavoro equi e dinamici, per far sì che i sistemi di protezione sociali siano efficienti e sostenibili;
   espresso apprezzamento per l'impegno del Governo a seguire il dossier relativo al Pilastro europeo dei diritti sociali, e ricordato il contenuto del documento approvato dalle Commissioni riunite XI e XII il 21 dicembre 2016, sulla Comunicazione della Commissione europea avente ad oggetto l'avvio di una consultazione su un pilastro europeo dei diritti sociali e il relativo allegato «Prima stesura del pilastro dei diritti sociali COM(2016)127 final e COM(2016)127 final – Annex 1),
   esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   a) in linea con quanto indicato nella Relazione programmatica, provveda il Governo a recepire pienamente il modello integrato di promozione della salute degli uomini e delle donne e della rilevanza del genere nell'ambito delle politiche sanitarie, anche ai fini dell'inclusione sociale e della promozione delle pari opportunità;
   b) nell'ambito del paragrafo 13.2: Prevenzione e programmazione sanitaria, si rappresenta l'opportunità di inserire uno specifico riferimento all'esigenza di recepire il contenuto dell’EU Strategic Engagement for Gender Equality 2016-19, che sottolinea come le diseguaglianze basate sul genere siano presenti nei percorsi di assistenza sanitaria, sia acuta che cronica, e negli esiti di salute, predisponendo quindi una serie di azioni positive volte a rimuovere tali diseguaglianze;
   c) con riferimento all'attuazione, nel nostro Paese, della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul), ratificata dall'Italia nel 2013, recependo anche Pag. 47quanto previsto dalla Roadmap on a possible EU Accession to the Council of Europe Convention on preventing and combating violence against women and domestic violence (Istanbul Convention) (2015), provveda il Governo a predisporre una serie di misure e di programmi volti, in particolare, a realizzare una banca dati a livello nazionale, con le rispettive articolazioni locali, che possa testimoniare le conseguenze effettive delle violenze e tentate violenze di genere, oltre a programmi, soprattutto di prevenzione, specificamente orientati agli uomini violenti.

PARERE DELLA XIII COMMISSIONE PERMANENTE
(Agricoltura)

  La XIII Commissione,
   esaminati congiuntamente per le parti di competenza il Programma di lavoro della Commissione per il 2017 – Realizzare un'Europa che protegge, dà forza e difende (COM(2016)710 final) e la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2017 (Doc. LXXXVII-bis, n. 5);
   considerato favorevolmente che il Programma di lavoro della Commissione, nella parte relativa alle misure volte a favorire la crescita, prevede rilevanti iniziative nell'ambito dell'attuazione del piano d'azione sull'economia circolare, con particolare riferimento ad una strategia per l'utilizzo, il riutilizzo e il riciclaggio delle materie plastiche; un quadro di monitoraggio dell'economia circolare che verifichi tra l'altro i benefici per la crescita e l'ambiente, nonché misure riguardanti l'acqua, tra le quali un regolamento che stabilisca i requisiti qualitativi minimi per le acque riutilizzate per l'irrigazione ed il ravvenamento delle acque sotterranee;
   apprezzato che, in tema di energia, il Programma di lavoro della Commissione europea indichi tra le priorità l'attuazione della «Strategia dell'Unione dell'energia», dell'Accordo di Parigi sul clima e dell'Accordo internazionale sulle emissioni degli aeromobili; apprezzato altresì che sia previsto uno specifico impegno da parte della Commissione europea per l'attuazione della Strategia europea, presentata nel luglio 2016, per una mobilità a basse emissioni che miri ad aumentare l'efficienza dei trasporti e a ridurre le emissioni fino a giungere gradualmente ai veicoli a emissioni zero; preso atto favorevolmente che nell'ambito delle iniziative REFIT, previste nell'Allegato II al Programma di lavoro, la Commissione annunci la revisione delle norme in materia di trasporto combinato di merci, che sarà realizzata nel quarto trimestre 2017 e che la Commissione abbia raccomandato l'esame in via prioritaria da parte del Parlamento Pag. 48europeo e del Consiglio di una serie di proposte pendenti, tra cui quella relativa alle emissioni di gas a effetto serra risultanti dall'uso del suolo e dalla silvicoltura (LUFUF) (COM(2016)479);
   con riferimento alla Relazione programmatica:
    valutati positivamente gli interventi programmati dal Governo tra i quali l'impegno volto a rafforzare, nell'ambito delle politiche in materia di conservazione della biodiversità, l'applicazione della direttiva Habitat e della direttiva Uccelli e a dare attuazione alla Strategia nazionale per la biodiversità secondo le indicazioni programmatiche formulate nell'ambito della revisione intermedia condotta nel maggio 2016; apprezzato altresì che, con specifico riferimento alla revisione della direttiva quadro sulle acque, il Governo auspichi l'inclusione di aspetti quantitativi, oltre che qualitativi, per favorire una migliore efficienza della risorsa idrica ed una sua più razionale allocazione;
    considerati di estrema rilevanza gli impegni assunti dal Governo nei settori dell'agricoltura e della pesca ed, in particolare, l'impegno a seguire i negoziati per la revisione del Quadro finanziario pluriennale 2014-2020 (QFP) con l'obiettivo di tutelare gli interessi nazionali evitando che venga prevista una riduzione delle risorse finanziarie destinate alla Politica agricola comune (PAC); apprezzato che, in tale ambito, con riferimento alle previsioni contenute nella proposta di regolamento «omnibus» COM (2016) 605, recante misure volte a semplificare la PAC, il Governo si impegni a promuovere la riduzione degli oneri burocratici a carico degli agricoltori e delle amministrazioni, oltre alla semplificazione della normativa europea sui pagamenti diretti e sullo sviluppo rurale, in modo da renderla più aderente alle esigenze di una PAC in continua evoluzione;
    giudicato con favore che, sempre in relazione alle proposte di modifica del quadro giuridico relativo ai regolamenti della Politica Agricola Comune (PAC) espresse nella già richiamata proposta di regolamento COM (2016) 605, nell'ambito dello sviluppo rurale, il Governo intenda chiedere all'Unione europea un'ulteriore semplificazione per quanto riguarda le materie delle assicurazioni agevolate, per allargare la potenziale platea dei beneficiari della consulenza aziendale, strategica per la riorganizzazione di un sistema di assistenza tecnica alle imprese agricole, che consenta loro di rispondere velocemente alle sfide del mercato globale sempre più competitivo;
    ritenuto altresì opportuno l'impegno del Governo di riservare particolare attenzione alla proposta della Commissione sul QFP post 2020, prevista per il 2017, con l'obiettivo di promuovere l'utilizzo coerente delle risorse naturali, un modello agricolo in grado di assicurare la sicurezza alimentare, in termini di food safety e food security e un adeguato sostegno al reddito degli agricoltori al fine di consentire il perseguimento dei diversi impegni ambientali connessi alla PAC, migliorando inoltre gli strumenti di gestione del rischio;
    apprezzato inoltre che, con riguardo alla revisione della normativa in materia di restituzioni all'esportazione FEAGA (Fondo Pag. 49europeo agricolo per lo sviluppo rurale), il Governo intenda promuovere tutte le iniziative volte a semplificare le disposizioni normative vigenti per assicurare una più rapida erogazione dei fondi ai soggetti beneficiari;
    preso atto che l'Esecutivo, con riferimento alle indicazioni geografiche (IIGG), intenda proseguire nel contrasto dei fenomeni di contraffazione che stanno producendo un grave danno economico per tutto il comparto e che, a tal fine, ritenga utile agire in occasione della revisione delle direttive in materia di proprietà intellettuale e di vendite a distanza di beni materiali, oltre a proseguire con l'ottenimento della registrazione e della protezione rafforzata nelle diverse sedi multilaterali;
    preso altresì atto che, a livello internazionale, il Governo si impegni a monitorare l'evoluzione dei negoziati commerciali già avviati con alcuni Paesi, tra i quali il Giappone, il Messico, il Cile, e con i Paesi del Mercosur, e dei nuovi negoziati che saranno avviati, in particolare, con l'Australia e la Nuova Zelanda, allo scopo di garantire la tutela dei prodotti agroalimentari italiani con particolare riguardo alla protezione delle indicazioni geografiche;
    apprezzato che, con riguardo alle misure di protezione delle piante contro gli organismi nocivi, a seguito dell'adozione del nuovo regolamento europeo, il Governo intenda avviare i lavori per la predisposizione dei provvedimenti applicativi in ambito nazionale e che, al fine di rispondere alla richiesta della Commissione europea di rafforzare il controllo, intenda altresì potenziare il programma di audit presso i punti di ingresso nazionali all'importazione di vegetali e di prodotti vegetali, anche al fine di armonizzare le procedure dei controlli su tutto il territorio nazionale;
    considerato inoltre che, nei primi mesi del 2017, verranno predisposti i provvedimenti attuativi della normativa in materia di mangimi e di alimenti e della normativa sulla salute e sul benessere degli animali e che nel settore dei fertilizzanti, continueranno i lavori per la revisione della proposta di regolamento relativa alla messa a disposizione sul mercato di prodotti fertilizzanti recanti la marcatura CE e che modifica i regolamenti (CE) n. 1069/2009 e (CE) n. 1107/2009;
    valutate con estremo favore le iniziative per la gestione delle crisi dei mercati agricoli, con particolare riguardo ai settori del latte, delle carni suine e dell'ortofrutta, attraverso la promozione di sistemi che favoriscano maggiormente le assicurazioni, la gestione del rischio e la difesa dei redditi e apprezzato l'impegno del Governo a proseguire la propria azione negoziale di rafforzamento della posizione degli agricoltori nella catena di approvvigionamento alimentare anche attraverso un aumento della trasparenza, una più equilibrata distribuzione degli utili e l'eliminazione delle pratiche commerciali sleali;
    rilevato inoltre che, con specifico riferimento al settore ortofrutticolo, il Governo riservi particolare attenzione all'adozione di una nuova strategia Nazionale per l'ortofrutta, mentre, per quanto Pag. 50concerne il settore vitivinicolo di qualità, il Governo intenda impegnarsi ad evitare modifiche sostanziali alla legislazione attualmente vigente in materia di etichettatura e di prodotti vitivinicoli di qualità;
    apprezzato che, in merito all'agricoltura biologica, nel corso del 2017 il Governo intenda porre ulteriore attenzione al tema della tracciabilità dei prodotti e alla promozione di accordi di reciproca equivalenza tra Unione Europea e Paesi terzi, e valutato con estremo favore l'impegno del Governo ad adottare ogni iniziativa utile a garantire la sicurezza e l'elevata qualità dei prodotti che vengono immessi sul mercato, anche a tutela dei consumatori;
    giudicato, infine, opportuno, in riferimento al comparto della pesca, l'impegno assunto dall'Esecutivo di incidere nell'ambito dei lavori della riforma della Politica comune della pesca (PCP), con particolare riguardo all'implementazione dell'obbligo di dichiarazione e sbarco delle catture, e di seguire nel corso del 2017 l'esame della proposta di regolamento che istituisce un quadro comune dell'Unione per la raccolta, la gestione e l'uso di dati nel settore della pesca e della proposta di regolamento relativa alle misure tecniche della pesca; apprezzato altresì l'impegno, assunto a livello internazionale, di dare seguito all'attività volta al rinnovo di alcuni accordi tra l'Unione Europea e i Paesi terzi che interessano anche la flotta italiana;
   esprime

PARERE FAVOREVOLE.