XVI LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 674 di martedì 31 luglio 2012

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PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

La seduta comincia alle 16.

GIUSEPPE FALLICA, Segretario, legge il processo verbale della seduta del 18 luglio 2012.
(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Albonetti, Alessandri, Bongiorno, Brugger, Buonfiglio, Caparini, Cicchitto, Cirielli, Colucci, Commercio, Gianfranco Conte, D'Alema, Dal Lago, Della Vedova, Donadi, Dozzo, Fava, Gregorio Fontana, Franceschini, Giancarlo Giorgetti, Guzzanti, Iannaccone, Jannone, Angelo Salvatore Lombardo, Lucà, Lupi, Lusetti, Mazzocchi, Melchiorre, Migliavacca, Migliori, Milanato, Misiti, Moffa, Mura, Nucara, Palumbo, Pecorella, Pescante, Pisacane, Pisicchio, Paolo Russo, Stefani, Stucchi e Valducci sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
Pertanto i deputati in missione sono complessivamente quarantanove, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

In morte dell'onorevole Giovanni Battista Columbu.

PRESIDENTE. Comunico che è deceduto l'onorevole Giovanni Battista Columbu, già membro della Camera dei deputati dalla IX alla X legislatura.
La Presidenza della Camera ha già fatto pervenire ai familiari le espressioni della più sentita partecipazione al loro dolore, che desidera ora rinnovare anche a nome dell'Assemblea.

Su un lutto del deputato Michele Ventura.

PRESIDENTE. Comunico che il collega Michele Ventura è stato colpito da un grave lutto: la perdita della madre.
La Presidenza della Camera ha fatto pervenire al collega le espressioni della più sentita partecipazione al suo dolore, che desidero ora rinnovare anche a nome dell'intera Assemblea.

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 16,08).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Annunzio di petizioni.

PRESIDENTE. Invito l'onorevole segretario a dare lettura delle petizioni pervenute alla Presidenza, che saranno trasmesse alle sottoindicate Commissioni.

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GIUSEPPE FALLICA, Segretario, legge:
ANTONIO PERRELLI, da Roma, e numerosissimi altri cittadini chiedono modifiche alla legge elettorale al fine di restituire la sovranità ai cittadini (1581) - alla I Commissione (Affari costituzionali);
CARMELA GRILLO, da Salerno, chiede:
misure per favorire la piena occupazione e l'introduzione di una retribuzione per le madri casalinghe (1582) - alla XI Commissione (Lavoro);
l'istituzione di un'assicurazione sanitaria per i cittadini di Paesi extracomunitari residenti in Italia (1583) - alla XII Commissione (Affari sociali);
ANDREA PASTORE, da Chieti, e numerosi altri cittadini chiedono che la Repubblica italiana abbia una moneta sovrana emessa e gestita dallo Stato senza intermediazione di banche private e di istituzioni internazionali (1584) - alla V Commissione (Bilancio);
ROBERTO RUGGERI, da Roma, e altri cittadini chiedono:
nuove norme per la regolamentazione dell'esercizio della prostituzione (1585) - alla II Commissione (Giustizia);
provvedimenti legislativi per il riconoscimento delle unioni di fatto (1586) - alla II Commissione (Giustizia);
nuove norme penali contro il falso in bilancio e misure per contrastare l'evasione e l'elusione fiscale (1587) - alle Commissioni riunite II (Giustizia) e VI (Finanze);
MARIO DI CORI, da Roma, e altri cittadini chiedono nuove norme in materia di mutui bancari per l'acquisto della prima casa e altre misure per favorire l'accesso dei meno abbienti alla proprietà dell'abitazione (1588) - alle Commissioni VI (Finanze) e VIII (Ambiente);
RANDA ROMERO, da Orvieto, e altri cittadini chiedono la tempestiva approvazione della proposta di legge Atto Senato n. 3084, in materia di divieto di sperimentazione sugli animali, e la proibizione di ogni forma di vivisezione (1589) - alla XII Commissione (Affari sociali);
ELIO MELE, da Roma, e altri cittadini esprimono la propria contrarietà alla ratifica della decisione del Consiglio europeo che istituisce il Meccanismo europeo di stabilità (1590) - alla III Commissione (Affari esteri);
SVEVA BELVISO, da Roma, e numerosissimi altri cittadini chiedono la sospensione delle procedure per la realizzazione della tratta dell'autostrada A12 Roma Civitavecchia - Roma Pontina (Tor de Cenci), al fine di ricercare alternative al tracciato considerato (1591) - alla VIII Commissione (Ambiente);
GUALTIERO ALUNNI, da Palestrina (Roma), e numerosissimi altri cittadini chiedono la rinuncia alla realizzazione del cosiddetto «Corridoio intermodale Roma-Latina» e interventi per la tutela ambientale dell'agro romano e pontino e il miglioramento della sicurezza e dell'efficienza delle relative infrastrutture di trasporto (1592) - alla VIII Commissione (Ambiente);
MARCELLO PALMILI, da Roma, ed altri cittadini chiedono modifiche allo schema di decreto legislativo di riorganizzazione della Croce rossa, anche al fine di assicurare il mantenimento della natura giuridica pubblica della Croce rossa stessa e del suo Corpo militare (1593) - alla XII Commissione (Affari sociali);
FABIO DONATO, da Castrovillari (Cosenza), chiede che non sia soppresso il tribunale di Castrovillari, anche in considerazione delle spese recentemente sostenute per la costruzione della sua nuova sede (1594) - alla II Commissione (Giustizia);
MARINO SAVINA, da Roma, chiede la riduzione delle retribuzioni del personale in servizio presso gli organi costituzionali e del trattamento economico di missione del personale delle sedi diplomatiche Pag. 3all'estero (1595) - alle Commissioni riunite I (Affari costituzionali) e XI (Lavoro);
FRANCESCA NOVELLO, da Roma, e altri cittadini chiedono l'introduzione del divieto di ricoprire cariche parlamentari o di Governo in caso di condanna penale (1596) - alla I Commissione (Affari costituzionali);
MARIA COMPAGNONE, da Roma, chiede l'approvazione della proposta di legge di iniziativa popolare, A.C. 5105, recante adeguamento alla media europea degli stipendi, emolumenti, indennità degli eletti negli organi di rappresentanza nazionale e locale (1597) - alla I Commissione (Affari costituzionali);
FRANCESCO ROSSI, da Monterotondo (Roma), chiede l'istituzione di un'unica tipologia di contratto di lavoro per tutti i dipendenti pubblici e privati (1598) - alla XI Commissione (Lavoro);
SABRINA PISCITELLI, da Masserano (Biella), chiede provvedimenti in favore delle madri separate o che hanno subito violenze o maltrattamenti (1599) - alla XII Commissione (Affari sociali);
MARCELLA ROSSI, da Firenze, chiede interventi in materia pensionistica in favore dei cosiddetti esodati e il rafforzamento delle politiche attive per il reimpiego e la riqualificazione dei lavoratori disoccupati (1600) - alla XI Commissione (Lavoro);
MARIO PACE, da Paola (Cosenza), e altri cittadini chiedono che non siano soppressi i tribunali di Lamezia, Paola, Rossano e Castrovillari, come previsto dallo schema di decreto legislativo recante nuova organizzazione dei tribunali (1601) - alla II Commissione (Giustizia).

PRESIDENTE. Sospendo pertanto la seduta, che riprenderà alle ore 16,30.

La seduta, sospesa alle 16,10, è ripresa alle 16,35.

Trasferimento a Commissione in sede legislativa delle proposte di legge nn. 1373, 1656, 2110, 2777 e 4085.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'assegnazione di proposte di legge a Commissione in sede legislativa.
Propongo alla Camera l'assegnazione in sede legislativa delle seguenti proposte di legge, delle quali la VII Commissione permanente (Cultura) ha chiesto il trasferimento in sede legislativa, ai sensi dell'articolo 92, comma 6, del Regolamento:

alla VII Commissione (Cultura):
MOTTA ed altri: «Disposizioni per la celebrazione del secondo centenario della nascita di Giuseppe Verdi, per lo sviluppo del Festival Verdi di Parma e Busseto e per la valorizzazione dell'opera verdiana» (1373);
RAINIERI ed altri: «Disposizioni per la celebrazione del secondo centenario della nascita di Giuseppe Verdi» (1656);
TOMMASO FOTI: «Disposizioni per la celebrazione del secondo centenario della nascita di Giuseppe Verdi» (2110);
BARBIERI e TOMMASO FOTI: «Dichiarazione dell'interesse nazionale della Villa Verdi in Sant'Agata di Villanova sull'Arda» (2777);
POLLEDRI ed altri: «Disposizioni per la celebrazione del secondo centenario della nascita di Giuseppe Verdi» (4085).

(La Commissione ha elaborato un testo unificato).

ANTONIO BORGHESI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANTONIO BORGHESI. Signor Presidente, noi pensiamo che questo modo di procedere attraverso l'esame in sede legislativa non sia appropriato, perché ci sono tante altre manifestazioni che possono avere gli stessi diritti e la stessa dignità...

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PRESIDENTE. Onorevole Borghesi, le chiedo scusa. Immagino che lei abbia chiesto di intervenire per parlare contro l'assegnazione a Commissione in sede legislativa.

ANTONIO BORGHESI. È esattamente così, signor Presidente.
Questo modo di procedere, con uno stillicidio, per cui mano a mano a qualcuno si dà e a qualcun altro no e lo si fa in una sede, come quella legislativa in Commissione, in modo che se ne parli poco, ci sembra un modo di procedere non trasparente.
Noi preferiremmo che la discussione su quali iniziative rivolgere legittimamente i contributi si svolgesse in Aula. Capisco Verdi, ma vi sono - ripeto - tante altre situazioni che avrebbero gli stessi diritti di Giuseppe Verdi di essere ricordate anche con manifestazioni.
Pertanto noi preferiremmo che fosse l'Aula a deliberare, anche per valutare appunto altre proposte alternative che potrebbero esserci.

EMERENZIO BARBIERI. Chiedo di parlare a favore.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

EMERENZIO BARBIERI. Signor Presidente, trovo francamente sorprendente questo atteggiamento degli amici di Italia dei Valori. Noi variamo una legge per il secondo centenario della nascita di Verdi. È una legge che è già stata approvata nei principali Paesi europei. In Italia, che è il Paese che ha dato i natali a Verdi, vi sono delle difficoltà.
Io capisco tutto e capisco che Italia dei Valori faccia l'opposizione a questo Governo. Premesso, signor Presidente, che la proposta è di iniziativa parlamentare, non riesco a comprendere cosa c'entri il Governo. Il Governo si è limitato, dopo un lungo lavoro di mediazione e di confronto, a dare un parere favorevole. È veramente stupefacente. Lo dico anche per quegli amici di Italia dei Valori che siedono nei consigli comunali e provinciali di Milano, di Reggio e di Parma: è inspiegabile un atteggiamento di questo genere.
Mi auguro, quindi, che la Camera respinga questo tipo di impostazione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Pongo in votazione, con il procedimento elettronico, senza registrazione di nomi, la proposta di trasferimento a Commissione in sede legislativa all'ordine del giorno.
(È approvata).
La Camera approva per 369 voti di differenza.

Seguito della discussione del disegno di legge: S. 3365 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 20 giugno 2012, n. 79, recante misure urgenti per garantire la sicurezza dei cittadini, per assicurare la funzionalità del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e di altre strutture dell'Amministrazione dell'interno, nonché in materia di Fondo nazionale per il Servizio civile. Differimento di termine per l'esercizio di delega legislativa (Approvato dal Senato) (A.C. 5369) (ore 16,40).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 20 giugno 2012, n. 79, recante misure urgenti per garantire la sicurezza dei cittadini, per assicurare la funzionalità del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e di altre strutture dell'Amministrazione dell'interno, nonché in materia di Fondo nazionale per il Servizio civile. Differimento di termine per l'esercizio di delega legislativa.
Ricordo che nella seduta del 26 luglio 2012 si è conclusa la discussione sulle linee generali e il relatore e il rappresentante del Governo hanno rinunciato ad intervenire in sede di replica.
Avverto che, prima dell'inizio della seduta, sono state ritirate le proposte emendative: Mantovano 5.6 Pag. 5e 5.30, Barani 4-ter.030, Miserotti 4-ter.31 e 4-ter.039, nonché tutti le proposte emendative a firma dei deputati del gruppo del Partito Democratico, ad eccezione degli emendamenti Zamparutti 6-ter.30 e Maurizio Turco Dis. 1.2.
Avverto, inoltre, che la Presidenza non ritiene ammissibili, ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 7, del Regolamento, le seguenti proposte emendative, già dichiarate inammissibili in sede referente: Fallica 3-bis.04, che reca disposizioni concernenti il procedimento negoziale relativo ai profili professionali amministrativo - contabile e tecnico - informatico del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, oltre a prevedere una delega legislativa per il riordino del medesimi profili; Barani 4-ter.035 e 4-ter.036, che in questo momento sono state ritirate dal presentatore, nonché Favia 4-ter.020.
Avverto infine che la Presidenza non ritiene ammissibili, ai sensi degli articoli 86, comma 1 e 96-bis, comma 7, del Regolamento, le seguenti proposte emendative, non previamente presentate in sede di Commissione, in quanto estranee rispetto al contenuto del provvedimento in esame: Barani 4-ter.037 e Barani 4-ter.038, esse stesse ritirate dal presentatore.

(Esame dell'articolo unico - A.C. 5369)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo unico del disegno di legge di conversione (Vedi l'allegato A - A.C. 5369), nel testo recante le modificazioni apportate dal Senato (Vedi l'allegato A - A.C. 5369). Avverto che le proposte emendative presentate sono riferite agli articoli del decreto-legge, nel testo recante le modificazioni apportate dal Senato (Vedi l'allegato A - A.C. 5369).
Ricordo che sono stati presentati emendamenti riferiti all'articolo unico del disegno di legge di conversione (Vedi l'allegato A - A.C. 5369).
Avverto che la V Commissione (Bilancio) ha espresso il prescritto parere, che è distribuito in fotocopia (Vedi l'allegato A - A.C. 5369).

DAVID FAVIA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DAVID FAVIA. Signor Presidente, vorrei comunicare che il gruppo di Italia dei Valori ritira le proprie emendative, ad eccezione delle seguenti: 5.3, 5.4, 4-ter.09 e 4-ter.031.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sul complesso degli emendamenti l'onorevole Rosato. Ne ha facoltà.

ETTORE ROSATO. Signor Presidente, intervengo sul complesso degli emendamenti in maniera anomala naturalmente, perché le proposte emendative del Partito Democratico sono state tutti ritirate, come lei testé ha ricordato. Sono state ritirate unicamente per senso di responsabilità, non certo perché non siamo convinti delle motivazioni che ci hanno spinto a formularle. Del resto lo stesso atteggiamento è stato utilizzato da tutti gli altri gruppi, comprese le dichiarazioni che ha appena fatto il collega del gruppo Italia dei Valori, che ha ritirato quasi tutte le proposte emendative presentate. Naturalmente noi avremmo voluto mettere mano a questo provvedimento che risolve alcuni problemi.
Bisogna dare atto al Governo di aver approvato un decreto che affrontava alcuni problemi rilevanti per la funzionalità del Corpo ma ne ha aperti altrettanti, perché se finalmente si è riusciti a mettere mano a questioni anche di notevole rilevanza per la funzionalità - come i concorsi per i capisquadra, le proroghe delle graduatorie, sia quella del concorso per 814 posti, sia quella del concorso cosiddetto della stabilizzazione - è anche vero che molte altre questioni sono state aperte innescando dei problemi che cercherò brevemente di illustrare, chiedendo al Governo un impegno sincero a volervi mettere mano per affrontarli, comprendendo la loro rilevanza.
Intanto voglio dire che questo provvedimento si lega in maniera naturale e logica con quanto ha appena votato il Pag. 6Senato sulla spending review, che pure ha messo mano alle forze di polizia, al comparto della sicurezza e del soccorso pubblico; si lega perché, nonostante gli emendamenti del PD anche soppressivi del blocco del turnover sulle forze di polizia e sul comparto del soccorso pubblico, il blocco è rimasto.
Un blocco che noi - lo dico con grande chiarezza - ci impegniamo a risolvere e a limitare nel prosieguo nei prossimi mesi, perché riteniamo che lì non sia stata fatta una operazione virtuosa di spending review, ma il blocco del turnover è, per sua definizione, un taglio lineare, un taglio lineare che in questo caso riguarda le future assunzioni. Invece noi su questo comparto ci attendiamo - e riguarda, signor sottosegretario, anche i vigili del fuoco - che ci sia una capillare identificazione dei costi inutili, delle ridondanze tra le forze di polizia.
Il nostro Paese si può permettere un numero di forze di polizia che nessun altro Paese si può permettere ed è necessario intervenire nelle sovrapposizioni. Ne cito una che riguarda questo decreto. Signor sottosegretario - ho avuto modo di dirlo anche in ambito di discussione sulle linee generali - la formula che è stata trovata di soluzione rispetto al problema degli incendi boschivi è assolutamente insoddisfacente, ma è insoddisfacente per tutte le parti in causa: per chi riteneva che dovesse restare sotto la Protezione civile; per chi riteneva, come la forestale (dal suo punto di vista legittimamente), di avere l'assegnazione di tale competenza per la sua professionalità; per chi riteneva - come noi avevamo proposto - che venisse assegnata nel suo complesso ai vigili del fuoco.
È una soluzione, quella che è stata trovata, che duplica i costi, in un'epoca in cui i costi vanno limitati e le sovrapposizioni vanno contenute; ritengo che il duplicare i costi, perché le pubbliche amministrazione non riescono a definire delle priorità di intervento e delle semplificazioni delle loro procedure, sia inaccettabile. Questo era un nostro emendamento che andava a risolvere una sovrapposizione che è stata creata con questo decreto. Quindi affido a lei questo. È necessario che il Governo riprenda in mano questa situazione e che limiti queste sovrapposizioni, e, pensando agli interessi generali del sistema Paese, eviti che le contrapposizioni tra le diverse amministrazioni generino diseconomie, e non solo diseconomie ma anche disfunzioni, quelle che naturalmente noi vedremo nei prossimi anni.
Anche perché - va detto, lo diciamo in premessa e lo diciamo oggi - le risorse che sono state destinate per gli incendi boschivi già da quest'anno e soprattutto nei prossimi anni sono penalizzanti per un'attività svolta seriamente volta alla repressione di questo terribile fenomeno che colpisce il nostro Paese. Per quanto riguarda le altre due questioni introdotte all'interno del decreto, signor sottosegretario, il Governo con un atteggiamento pilatesco (come l'ho già definito) al Senato si è rimesso all'Aula in merito alla proroga sine die (una proroga che non ha uguali) dei commissari su alcune opere strategiche tra cui anche l'A4. Primo, io rilevo che una proroga sine die di una opera che vale alcuni miliardi di euro, e che comprende appalti per alcuni miliardi di euro, sia un gravissimo errore. Secondo, rilevo che non è stata fatta nessuna indagine sull'efficacia, l'efficienza e l'economicità di questo commissario.
Allora sia chiaro: noi riteniamo che quelle siano opere strategiche per il Paese, che vanno realizzate, che vanno realizzate presto e bene, ma riteniamo anche che la funzione di commissario vada utilizzata quando serve, non per ottenere risultati di opacità nella pubblica amministrazione. Allora - e lo poniamo come suggerimento al Governo - state attenti, perché con questo vostro atteggiamento avete avallato un'operazione che darà esiti nefasti, darà esiti nefasti per l'opera e darà esiti nefasti per la trasparenza di quell'opera. Noi riteniamo che questo sia stato un errore. Il Governo ci ha messo la faccia sulla riconferma del commissario, sulla proroga sine die, sconfessando quello che aveva chiesto a questo Parlamento solo qualche Pag. 7settimana fa? Bene, ve ne assumete la responsabilità: noi questa responsabilità con voi però non ce la vogliamo assumere. Quindi riteniamo che su questa materia - e impegniamo il Governo in questo - ci sia bisogno di un'operazione di trasparenza. Mi auguro che ciò venga fatto.
Così come io rappresento grandi dubbi per la norma che è stata inserita sulla somministrazione, ritornando indietro per tanti anni. Così come la Commissione ambiente aveva dato un parere contrario alla proroga dei commissari all'interno di questo decreto, la Commissione industria ha dato un parere all'unanimità contrario all'inserimento dell'articolo 2, che riguarda l'inserimento della comunicazione al questore di coloro che somministrano alcolici. È una norma che non dovrebbe più riguardare i questori: in una logica di federalismo, di decentramento, di funzioni comuni, le funzioni vanno esercitate dagli enti locali, non dai questori. Non può esserci un problema di polizia in ogni somministrazione di alcolici, è sbagliato. Riteniamo che questa norma sia stata inserita in questo decreto al Senato commettendo un eccesso di zelo e questo eccesso di zelo andava risolto qui: l'ha chiesto la Commissione. C'è un emendamento, a prima firma del collega Lulli, che abbiamo ritirato, ma riteniamo il problema comunque da risolvere.
Concludo con un appello a dire: votiamo a favore di questo decreto, perché risolve alcune questioni. L'ho detto in premessa e riconosco al sottosegretario, al Governo l'impegno ad aver fatto alcuni atti che sono utili, ma riteniamo che, in particolare per quanto attiene ai vigili del fuoco, non ci si può abbandonare e accontentare dei richiami, dei ringraziamenti, degli auspici che arrivano sempre quando ci sono delle emergenze. Durante il periodo più difficile e complicato del terremoto in Emilia sono arrivati ringraziamenti trasversali da tutti. Dopodiché, quando si è trattato di mettere mano ai provvedimenti, ce ne si è dimenticati. Allora io segnalo solo una cosa, signor sottosegretario: il Corpo nazionale dei vigili del fuoco è sotto organico, non sotto organico solo per quanto attiene alla pianta organica, ma per quanto attiene alle necessità del sistema Paese. Allora, in un sistema di riorganizzazione e in un sistema che tenga conto della necessità di ridurre gli sprechi, bisogna trovare le sinergie col sistema di protezione civile locale. Bisogna ridurre quei tipi di disfunzioni e di costi nella duplicazione delle sale operative, nella duplicazione dei punti di controllo, nella duplicazione dell'acquisto di mezzi spesso inutili che vengono effettuati, per concentrarsi dove servono.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI (ore 16,53)

ETTORE ROSATO. Allora in questo, signor sottosegretario, noi richiamiamo all'impegno che questo Governo ha già preso con numerosi ordini del giorno, che fondamentalmente diventano quasi inutili, a rivedere le dotazioni organiche e a dare anche respiro a tutte quelle migliaia di giovani che sono in due graduatorie che con questo provvedimento abbiamo rinnovato: quella del concorso pubblico a 814 posti e quella del concorso pubblico definito «stabilizzazione» e riservato per chi faceva il discontinuo. Che quei due concorsi pubblici possano trovare respiro nelle prossime assunzioni, volte a dare più solidità a quello che è il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, per tradurre quegli impegni e quelle parole di elogio che sempre arrivano in fatti concreti, che possano dare più sicurezza al nostro Paese quando ce n'è bisogno (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Strizzolo. Ne ha facoltà.

IVANO STRIZZOLO. Signor Presidente, intervengo anch'io sul complesso degli emendamenti perché anche se, come è già stato annunciato, il percorso politico ed istituzionale che stiamo vivendo in questa fase è caratterizzato da un rapporto abbastanza stretto e, allo stesso tempo complicato, tra il Governo e il Parlamento, questo non ci impedisce di svolgere alcune Pag. 8riflessioni che riguardano proprio alcuni punti del provvedimento al nostro esame.
Come in parte ha già ricordato, un attimo fa, il collega Rosato, c'è la necessità - al di là del passaggio che l'Aula sta sviluppando in questo momento, in queste ore, con la possibile approvazione definitiva del provvedimento in esame tra stasera e domani - che da parte del Governo sia ribadito un «impegno a verificare», al di là di ciò che è accaduto in Senato, con l'introduzione di un emendamento, con cui si è introdotto l'articolo 6-ter, là dove si prevede la possibilità, cioè il riconoscimento della proroga di due commissari straordinari relativamente a due opere infrastrutturali.
Vale la pena ribadire, anche per evitare di proseguire con strumentalizzazioni e polemiche che, per quanto ci riguarda, quelle che sono richiamate da questi due commissariamenti sono opere d'interesse e di valenza strategica non solo regionale - del nordest -, ma anche nazionale ed internazionale: il Partito Democratico, a tutti i livelli, esprime la condivisione per la realizzazione di tali opere.
Questo è un punto che va ribadito e confermato, ma è una cosa distinta e diversa rispetto al giudizio e alla valutazione su come, in particolare per quanto riguarda uno dei due commissariamenti interessati dall'articolo 6-ter, sono stati utilizzati o, meglio, non sono stati probabilmente utilizzati nella dovuta maniera, i poteri straordinari assegnati. Ciò, tra l'altro, con un'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri - la n. 3702 del 2008 - che, al proprio interno, presenta anche dati di contraddittorietà, perché pone in capo al commissario straordinario poteri, appunto, straordinari, ma per quanto concerne il reperimento delle risorse necessarie per far fronte agli interventi a cui è preposto il commissario, per questo impegno fa riferimento ad altro soggetto.
Quindi, per quanto riguarda il commissario straordinario, la struttura commissariale per la realizzazione della terza corsia della A4, si registra un intreccio, un coacervo e un sovrapporsi di responsabilità e di competenze tra la struttura commissariale, Autovie venete - che è la società strumentale che ha come socio di riferimento la regione Friuli Venezia Giulia, attraverso Friulia holding Spa -, l'ANAS e anche altre strutture che sono legate all'attività della regione, in particolare, l'assessorato alle infrastrutture e ai trasporti.
Tutto ciò, in una situazione che sta determinando, a nostro giudizio, un allungamento dei tempi, che è esattamente il contrario della motivazione per cui è previsto il commissario straordinario. Probabilmente, sempre a nostro giudizio, per certi aspetti, vi è una duplicazione dei costi di gestione e, soprattutto, un poco chiaro e poco trasparente rapporto tra costi, benefici e impostazione complessiva della struttura commissariale, che si articola in soggetti attuatori, comitato tecnico-scientifico e rapporti, appunto, in particolare, con la società Autovie venete.
Al riguardo, sono stati presentati più atti di sindacato ispettivo per chiedere al Governo che venga fornito qualche dato e qualche informazione, che sarebbero oltremodo utili per quelle valutazioni che lo stesso Governo si era impegnato a svolgere da qui alla fine dell'anno, termine entro il quale scadevano tutti i commissari.
Alla luce dell'introduzione di questa proposta emendativa al Senato, e probabilmente anche alla luce di interventi svolti recentemente dalla Corte costituzionale e i richiami del Capo dello Stato in merito all'inserimento di norme riguardanti materie abbastanza in contrasto e, comunque, non omogenee con il contenuto del provvedimento in esame, probabilmente quell'emendamento non andava dichiarato ammissibile. Però, ripeto ancora una volta, vi è la disponibilità, per agevolare il cammino dell'attività di Governo e per evitare che vi siano strumentalizzazioni anche da parte di altre componenti, a ritirare, tra le altre proposte emendative, anche l'emendamento soppressivo dell'articolo 6-ter che avevamo presentato. Però, siccome il mondo e la storia non finiscono oggi, invitiamo nuovamente il Governo, al di là di quello che è il contenuto - Pag. 9secondo noi, per alcuni aspetti contraddittorio e per altri forse inapplicabile - dell'articolo 6-ter introdotto nel provvedimento che stiamo esaminando, a impegnarsi e, comunque, a svolgere quegli approfondimenti che si era impegnato a svolgere nell'accogliere un ordine del giorno presentato da altri colleghi, proprio per verificare, alla data del 31 dicembre, quali commissari straordinari erano meritevoli di prosieguo oltre la scadenza e quali invece non lo erano.
Per cui, credo che da qui alla fine dell'anno, salvo crisi di Governo, salvo elezioni anticipate e quant'altro, forse vi sarà l'occasione per correggere e rimettere nella giusta carreggiata questa norma che, a nostro modo di vedere, ripeto, è contraddittoria in alcuni aspetti e inapplicabile in altri.
Concludo, signor Presidente, richiamando anche un altro aspetto. Il Governo precedente si era impegnato in merito. Infatti, vi è qualcuno che dice che gli ordini del giorno valgono quel valgono, ma se gli ordini del giorno per alcuni valgono, devono valere anche per altri, e proprio un ordine del giorno era stato accolto dal Governo - se non ricordo male nel mese di settembre o ottobre dell'anno scorso - con il quale esso, proprio perché riconosceva la valenza e l'importanza strategica della realizzazione della terza corsia dell'autostrada A4, si impegnava ad intervenire in due modi: attraverso l'impegno a prorogare la durata della concessione, che scade il 31 marzo 2017; oppure a compartecipare agli oneri finanziari per la realizzazione della terza corsia, che è un problema molto complesso, che sta impegnando, in questi giorni e in queste settimane, diversi livelli istituzionali, a cominciare dall'amministrazione regionale del Friuli Venezia Giulia, il Ministero delle infrastrutture, il Ministero dell'economia e delle finanze e la Cassa depositi e prestiti, cioè una serie di soggetti che sono chiamati a dare una risposta ad una problematica che riguarda - lo ripeto ancora una volta - un'infrastruttura che ha rilevanza strategica. Infatti, attraverso l'intervento sulla terza corsia si dovrebbe migliorare il traffico da e per l'Italia verso i Paesi del centro-est Europa, nonché quelli dell'area balcanica. Credo che se vogliamo promuovere, o comunque contribuire a realizzare condizioni per la ripresa economica, anche questo sia un segnale importante. Ci rendiamo conto che oggi le risorse pubbliche sono risicatissime, tant'è che ci stiamo dibattendo con un provvedimento che segue, nel giro di poco tempo, ad altro provvedimento, per ridurre l'intervento della spesa pubblica. Però credo che la capacità di un Governo si misuri anche attraverso l'essere in grado di selezionare gli interventi.
Infatti, vi sono settori in cui è giusto, doveroso, necessario tagliare e ridurre gli stanziamenti, ma vi sono settori, opere o interventi che invece meritano e richiedono un incremento degli investimenti. È per questo che forse varrebbe la pena che il Governo si attivasse, oltre che fare le più attente verifiche e valutazioni. Tra l'altro, mi risulta si sia da pochi giorni completata un'ispezione da parte di un funzionario del Ministero dell'economia e delle finanze proprio sulla gestione commissariale, appunto per vedere se tutti i criteri sono stati seguiti. Ma al di là di questo - lo ribadisco ancora una volta - c'è la necessità che da parte del Governo ci sia un'iniziativa per corrispondere all'impegno assunto o di prorogare la durata della concessione fino all'ammortamento conclusivo dell'intervento di finanziamento che sta per essere messo in cantiere o, in alternativa, attraverso una rilevante e significativa compartecipazione all'onere derivante dalla realizzazione di questo intervento che - come ho richiamato, ma come è noto a tutti - ormai ha una rilevanza e un'importanza che va ben oltre i confini della regione Friuli Venezia Giulia o della stessa regione Veneto, che condivide in parte questo tracciato autostradale.
Per cui, signor Presidente, egregi colleghi, e mi riferisco in particolare al rappresentante del Governo qui presente in questo momento in Aula, mi auguro che ci sia l'impegno a portare a compimento una seria e rigorosa verifica su quello che era stato già un impegno del Governo nel Pag. 10momento in cui aveva detto di «no» in quest'Aula alla proroga dei commissari straordinari, cosa che invece non ha fatto nell'Aula del Senato, proprio perché si proceda in maniera tale che l'efficienza sia coniugata con rigore e trasparenza e, alla fine, con l'interesse generale per il Paese e per le nostre comunità locali (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico e di deputati del gruppo Italia dei Valori).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Tassone. Ne ha facoltà.

MARIO TASSONE. Signor Presidente, noi ci siamo astenuti dal presentare emendamenti, se non qualcuno che poi abbiamo ritirato, perché avevamo contezza della ristrettezza dei tempi. Abbiamo rilevato, proprio in sede di discussione sulle linee generali, che ci troviamo in presenza, con questo disegno di legge di conversione, non di fronte ad un bicameralismo perfetto, ma ad un bicameralismo a due velocità. Forse con questa vicenda, con l'esame di questo provvedimento, abbiamo l'esatta dimensione che ci sono delle differenze tra Senato della Repubblica e Camera dei deputati.
Mi voglio riferire, signor Presidente, al Regolamento con riguardo ad alcune modifiche che sono state accolte dai colleghi del Senato della Repubblica attraverso gli emendamenti. Gli stessi emendamenti alla Camera dei deputati non sarebbero stati ovviamente ammessi all'esame. Allora abbiamo un bicameralismo quasi perfetto, questa è la valutazione che mi permetto di fare. Si è introdotta una serie di materie e di argomenti, a mio avviso, forse fuori tema, ma certamente non armonizzati con il contesto, con il complesso e con la ratio del provvedimento che è al nostro esame.
Detto questo, noi avevamo due strade: agire con gli emendamenti, quindi insistere con i medesimi, o il pericolo che il provvedimento non avesse un percorso certo, anzi, forse, secondo alcuni, un percorso definito in negativo che portasse quindi alla sua decadenza. Abbiamo scelto quindi un atteggiamento molto responsabile e molto prudente perché salviamo certamente tutto quello che c'è di buono, quello che va salvaguardato, che va garantito. Mi riferisco ai vigili del fuoco, ma ad altri tipi di argomenti che sono certamente previsti nel disegno di legge di conversione del decreto-legge. Abbiamo detto anche un'altra cosa.
Sarebbe stato meglio se ci fosse stato un po' di tempo in più e, quindi, avevamo lasciato la perlustrazione sia alla relatrice che al rappresentante del Governo, che ringrazio, per vedere se c'era qualche spiraglio, nell'altro ramo del Parlamento, che ci consentisse di fare una qualche modifica attraverso, certamente, l'iniziativa del relatore o del Governo.
Visto e considerato che non ci sono questi spazi, però debbo dire che esistono dei problemi e dei temi che qualcuno affida agli ordini del giorno con la speranza che possano avere un qualche riscontro. Quello che è importante è la volontà politica da parte del Governo, perché, certamente, chi ha dimestichezza (e siamo in tantissimi) con la vita parlamentare e con i lavori dell'Assemblea, sa che questi ordini del giorno non hanno una buona nomea, perché non hanno mai un riscontro in atti conseguenziali che il Governo dovrebbe tenere in ottemperanza a tali atti di indirizzo parlamentare.
Ecco perché in questo momento mi rivolgo al Governo. Ci sono momenti e momenti, e questo è un momento importante. C'è una parte dell'Aula che ritira i propri emendamenti, ma ci sono temi e argomenti che non possono essere fatti cadere. Mi riferisco soprattutto a quelli riguardanti l'articolo 5, il cui primo presentatore era il collega Mantovano. Mi sembra che qui si preveda, anche con il concorso e la visione del Governo, un ordine del giorno che sottoscriverò - e questo credo che sia un tema e un argomento importante - perché riguarda il Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive e dell'usura.
Quindi poi, ovviamente con il surplus, dovrebbe essere finanziato il Fondo nazionale per il servizio civile. Intanto, non è soltanto un problema di rimettere le Pag. 11cose a posto sul piano dei conti o delle risorse. Credo che bisogna rivedere tutto il meccanismo per quanto riguarda la gestione del Fondo di rotazione per le vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive e dell'usura, in termini complessivi. Infatti, se c'è un problema di surplus rispetto agli esercizi e alle richieste di risarcimento, vuol dire che qualcosa non funziona.
Certamente non sono contrario al servizio civile, ma sicuramente si poteva trovare una collocazione diversa, delle risorse diverse e delle disponibilità diverse. Ma c'è un problema ovviamente del funzionamento del Fondo per quanto riguarda questa solidarietà nei confronti delle vittime di reati mafiosi e quant'altro. Ritengo che questo sia il tema e il messaggio che voglio lanciare in questo particolare momento al Governo.
Non è ovviamente - lo ripeto - un tema di poco conto. Non è un problema di spostare qualche milione di euro da una parte all'altra. Credo che siano il dato e il meccanismo che non funzionino, anche perché noi abbiamo una serie di riscontri e, quindi, di contestazioni delle vittime dei reati di mafia, dell'usura e dell'estorsione, per alcuni ritardi (e per qualcosa che non funziona), che ci sono certamente e che balzano continuamente alla nostra attenzione.
C'è un'altra cosa: stiamo attenti, anche per quanto riguarda la gestione di questi fondi, dovrebbero essere poste delle griglie, fatti dei maggiori accertamenti, perché anche in tutte le famiglie, come si suol dire, ma anche in questo caso, ci sono delle speculazioni di carattere evidente. Ritengo che questo sia un problema molto importante, come il tema importante e fondamentale - lo dicevo poc'anzi, e quindi arrivo alla conclusione - è quello dei Vigili del fuoco. Noi parliamo dei capi squadra e dei capi reparto, ma ci sono una serie di problematiche che avevamo anche evidenziato nel corso della discussione della riforma della legge quadro sulla Protezione civile.
Avevamo parlato del volontariato, ma parliamo anche degli stagionali. Ecco, c'è tutta una problematica concernente la Protezione civile, e certamente il concorso con gli altri corpi di polizia, soprattutto riguardo allo spegnimento degli incendi, e capire, in questo caso, da cosa vengono causati gli incendi. Infatti, molte volte diciamo che sono di origine dolosa, e ritengo che qualche riscontro e qualche individuazione di responsabilità ci dovrebbe essere. La soluzione data, anche per quanto riguarda lo spegnimento degli incendi, ritengo che sia giusta, ma è certamente giusta se viene ad essere raccordata anche con altre forze che agiscono nella stessa direzione.
Detto questo, signor Presidente, non credo di dover aggiungere altro.
Dunque, ci affidiamo non dico al buon cuore del Governo, perché il buon cuore è già ovviamente un dato di fatto e non posso mettere in discussione il buon cuore e la buona disponibilità da parte del Governo. Mi affido al Governo in modo da poter vedere regolata questa materia in termini organici e complessivi e in modo da sfuggire alla suggestione dell'aritmetica o, soprattutto, dei conteggi contabili e di guardare il complessivo spazio certamente sul piano politico e sul piano progettuale.

PRESIDENTE. Avverto che, prima dell'inizio della seduta, sono stati ritirati dai presentatori gli articoli aggiuntivi Iapicca 3-bis.06 e Fallica 4-ter.032.
Nessun altro chiedendo di parlare sul complesso delle proposte emendative, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
Onorevole relatrice, mi permetta di chiederle il parere sugli emendamenti che alla Presidenza non risultano ritirati.
Qual è il parere della Commissione sull'emendamento Scilipoti 2-bis.30?

MARIA ELENA STASI, Relatore. Signor Presidente, la Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sull'emendamento Scilipoti 2-bis.30.
Signor Presidente, le chiedo scusa. Volevo dirle che anche se le considerazioni svolte dai colleghi in sede dibattimentale Pag. 12indubbiamente presentano degli spunti di riflessioni per eventuali, ulteriori provvedimenti legislativi, mirati a migliorare ancor più l'efficienza del corpo nazionale dei Vigili del fuoco e delle altre strutture del Ministero dell'interno, il provvedimento al nostro esame comunque raggiunge gli scopi che si è prefisso.
Quindi, per tutti gli emendamenti che sono ritenuti ammissibili la Commissione esprime il medesimo parere: formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.

PRESIDENTE. Sta bene. Questo mi esime dall'interpellarla su tutti gli emendamenti residui.
Qual è il parere del Governo?

GIOVANNI FERRARA, Sottosegretario di Stato per l'interno. Signor Presidente, innanzitutto intendo ringraziare i signori deputati per la sensibilità dimostrata nel ritirare molti emendamenti e ciò perché questo facilita il cammino di questo provvedimento che per quanto non ottimale è, tuttavia, soddisfacente per diversi punti. Mi rendo conto che potrebbe essere migliorato e, anzi, deve essere migliorato. Pertanto, mi dichiaro disponibile a condividere tutti gli ordini del giorno che mirano in questo senso.
Voglio solo aggiungere, perché ne sento il dovere, che, in relazione agli identici emendamenti Picierno 5.1 e Mantovano 5.6 e all'emendamento Mantovano 5.30, comprendo perfettamente le ragioni sottese alle proposte emendative, ragioni che devono essere rivalutate, a mio avviso, in sede di ordini del giorno che possiamo fare oggi ma che hanno una proiezione importante per il futuro, perché si tratta della destinazione del surplus, ad ogni esercizio finanziario, delle somme del Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, richieste estorsive e dell'usura. Quindi, sono disponibile ad accogliere un ordine del giorno che inviti a rivalutare questa situazione.
Per tutti gli emendamenti che non sono stati ritirati, naturalmente il Governo esprime parere contrario.

PRESIDENTE. Sta bene.
Signor sottosegretario, comunque le ricordo che gli identici emendamenti Picierno 5.1 e Mantovano 5.6 sono stati ritirati.
Passiamo all'emendamento Scilipoti 2-bis.30.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro dell'emendamento Scilipoti 2-bis.30 formulato dal relatore.

DOMENICO SCILIPOTI. Signor Presidente, accolgo il consiglio e la riflessione che hanno fatto sia i colleghi parlamentari sia il rappresentante del Governo. Ritiro il mio emendamento 2-bis.30 e preannunzio la mia intenzione di trasfonderne il contenuto in un ordine del giorno.

PRESIDENTE. Questo vale anche per l'emendamento Scilipoti 2-bis.31?

DOMENICO SCILIPOTI. Sì, signor Presidente.

PRESIDENTE. Sta bene. Passiamo all'emendamento Di Pietro 4.3.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro dell'emendamento Di Pietro 4.3 formulato dal relatore.

DAVID FAVIA. Signor Presidente, con questo emendamento ci prefiggiamo di eliminare un comma che francamente ci lascia molto perplessi, in quanto venne introdotto all'epoca del Governo Berlusconi proprio per escludere legislativamente le vittorie già ottenute in primo grado da molti vigili del fuoco precari, il cui rapporto di lavoro era stato, per l'appunto, ritenuto dall'autorità giudiziaria a tempo indeterminato.
Ora per quanto il legislatore sia sovrano, non ci sembra che sia un buon esercizio di legislazione intervenire apoditticamente in corso di causa con una norma in cui si dice che quel rapporto di lavoro di impiego a tempo indeterminato, così come ritenuto dall'autorità giudiziaria, non è più tale. Per questa ragione ne chiediamo l'abrogazione.

Pag. 13

ETTORE ROSATO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ETTORE ROSATO. Signor Presidente, vorrei appellarmi al collega Favia perché noi abbiamo presentato questo emendamento con riferimento a più provvedimenti - pregherei il collega Favia di ascoltare - e mi rivolgo al Governo: le ragioni esposte dal collega Favia sono tutte corrette, c'è stato uno sbaglio dell'amministrazione e del Governo precedente nel proporre questo testo, ma oggi siamo nelle condizioni, che mi sembra siano note a tutti, di non modificarlo.
Quindi, chiederei al Governo un impegno formale ad accettare un ordine del giorno che tenga conto della modifica proposta dal collega Favia, che riprende anche un emendamento che abbiamo presentato - signor sottosegretario, stiamo parlando dell'emendamento Di Pietro 4.3 - e quindi di accettare un ordine del giorno che impegna il Governo a prendere atto del fatto che si tratta di una modifica condivisa dal Parlamento e ad inserirla nel prossimo provvedimento utile; chiedo altresì al collega Favia di ritirare l'emendamento se l'impegno del Governo arriva in questo senso.

PRESIDENTE. Signor sottosegretario, ritiene di intervenire?

GIOVANNI FERRARA, Sottosegretario di Stato per l'interno. Signor Presidente, se si tratta di esprimere il parere sull'ordine del giorno n. 3, esprimo parere favorevole.

PRESIDENTE. No, sottosegretario. L'onorevole Rosato ha chiesto al Governo se assume l'impegno di accettare un successivo ordine del giorno che richiama il contenuto dell'emendamento degli onorevoli Favia e Rosato. Intende intervenire a tal proposito?

GIOVANNI FERRARA, Sottosegretario di Stato per l'interno. Signor Presidente, per la verità, dovrei leggerne il testo.

DAVID FAVIA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DAVID FAVIA. Signor Presidente, pregherei il sottosegretario, al limite, di prendersi qualche minuto per leggere l'emendamento in oggetto. Io accetterei volentieri l'invito del collega Rosato, ma se non abbiamo garanzie da parte del Governo della successiva accettazione di un ordine del giorno di questo tenore, è difficile ritirarlo.

PRESIDENTE. Onorevole Favia, mi sembra che sia una proposta più che ragionevole. Quindi accantoniamo l'emendamento Di Pietro 4.3.
Passiamo all'articolo aggiuntivo Di Pietro 4-ter.031.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro dell'articolo aggiuntivo Di Pietro 4-ter. 031 formulato dal relatore.

DAVID FAVIA. Signor Presidente, con questa disposizione ci proponiamo di assicurare la funzionalità e l'efficacia del soccorso tecnico urgente su tutto il territorio nazionale per far fronte alla carenza di organico nella qualifica di vigili del fuoco, sia attraverso i bandi in essere, sia attraverso la stabilizzazione dei volontari, che sono due problematiche estremamente importanti. Quindi, attraverso questo emendamento, ci proponiamo di risolvere questa duplice problematica.

PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori dell'articolo aggiuntivo Di Pietro 4-ter.031 non accedono all'invito al ritiro formulato dal relatore.
Avverto che è stata chiesta la votazione nominale mediante procedimento elettronico.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Di Pietro 4-ter.031, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Pag. 14

Onorevoli Cicchitto, Franceschini, Pizzetti...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 497
Votanti 308
Astenuti 189
Maggioranza 155
Hanno votato
69
Hanno votato
no 239).

Prendo atto che la deputata Capitanio Santolini ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario.
Passiamo all'articolo articolo aggiuntivo Favia 4-ter.09. Prendo atto che i presentatori non accedono all'invito al ritiro formulato dal relatore.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Favia 4-ter.09, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Cicchitto...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 497
Votanti 315
Astenuti 182
Maggioranza 158
Hanno votato
67
Hanno votato
no 248).

Prendo atto che il deputato Delfino ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario.
Passiamo all'emendamento Favia 5.3. Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.

DAVID FAVIA. No, signor Presidente, insisto per la votazione e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DAVID FAVIA. Signor Presidente, se mi consente, per brevità intervengo anche sull'emendamento Di Pietro 5.4, la cui natura è analoga.

PRESIDENTE. Sta bene.

DAVID FAVIA. L'emendamento sopprime il comma dell'articolo 5 che destina le risorse attualmente non utilizzate dal Fondo vittime usura ad un altro fondo, affinché siano utilizzate molto genericamente per le esigenze dei Ministeri, non è chiaro quali siano né con quali criteri. L'emendamento poi sostituisce il comma successivo reperendo da altri capitoli di spesa, segnatamente il Fondo per interventi strutturali di politica economica, il Fondo nazionale per il servizio civile e gli sportelli unici per l'immigrazione, ovviamente sono finalità queste sulle quali noi concordiamo.
L'emendamento Di Pietro 5.4 invece tende a specificare queste eventuali economie, su quali Ministeri vengono investite e li indichiamo in quelli della giustizia e dell'interno in quanto crediamo che fondi sensibili come questi debbano avere delle finalizzazioni analoghe e molto chiare.

PRESIDENTE. Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Favia 5.3, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 490
Votanti 436
Astenuti 54
Maggioranza 219
Hanno votato
18
Hanno votato
no 418).

Pag. 15

Prendo atto che il deputato Rota ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Di Pietro 5.4, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Giammanco, Servodio...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 500
Votanti 496
Astenuti 4
Maggioranza 249
Hanno votato
68
Hanno votato
no 428).

Passiamo all'emendamento Zamparutti 6-ter.30.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.

ELISABETTA ZAMPARUTTI. No, signor Presidente, insisto per la votazione e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ELISABETTA ZAMPARUTTI. Signor Presidente, questo mio emendamento incide sull'articolo introdotto al Senato per quanto riguarda la proroga dei commissari rispetto ad una serie di opere viarie, articolo che è stato introdotto in totale difformità rispetto a quanto discusso e deciso dalla Camera dei deputati in occasione della conversione del decreto-legge sulla Protezione civile. Intendo chiedere il voto su questo emendamento, che attiene ad un aspetto che anche il collega Rosato ha evidenziato nel suo intervento, quando ha sottolineato come la proroga sine die degli appalti, senza alcuna indagine sull'efficienza e sull'efficacia dei commissari, contribuisca sostanzialmente ad un sistema totalmente opaco dell'operato di questi commissari in settori così rilevanti, anche da un punto di vista economico e finanziario.
Con questo emendamento chiedo una totale trasparenza sull'operato dei commissari, con la possibilità per i cittadini di accedere agli atti stipulati dal commissario e anche con la possibilità che questi vengano direttamente messi a disposizione delle persone interessate sul sito delle amministrazioni coinvolte nell'opera. Ho fatto personalmente l'accesso agli atti per conoscere i contenuti della convenzione tra commissario e concessionario, ad esempio della pedemontana e della relativa programmazione economica e finanziaria, e non è stato possibile acquisire questa documentazione, così rilevante. Questo accade ad un parlamentare, ma ritengo che sia ancora più grave che i cittadini veneti non possano conoscere i contenuti di convenzioni così importanti e che anche gli amministratori locali non possano ufficialmente conoscere aspetti fondamentali di carattere economico e tecnico rispetto ad opere così rilevanti. Quindi, il Senato ha deciso la proroga dei commissari, ma chiediamo che almeno ci sia trasparenza rispetto al loro operato.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zamparutti 6-ter.30, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 493
Votanti 276
Astenuti 217
Maggioranza 139
Hanno votato
30
Hanno votato
no 246).

Prendo atto che il deputato Pionati ha segnalato che non è riuscito ad esprimere Pag. 16il voto, che il deputato Favia ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole e che il deputato Borghesi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario.
Passiamo all'emendamento Maurizio Turco Dis.1.2.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.

MAURIZIO TURCO. No, signor Presidente, insisto per la votazione e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MAURIZIO TURCO. Signor Presidente, noi chiediamo di cancellare quello che è stato introdotto al Senato al comma 2, cioè la proroga di una delega scaduta, volta al cosiddetto riordino della Croce rossa. Mi permetta una leggera valutazione politica, davvero leggera: mettere le mani sul patrimonio immobiliare della Croce rossa italiana e contemporaneamente licenziare migliaia di operatori non è esattamente un'operazione di privatizzazione, ma è un furto. Detto questo, con questo emendamento abbiamo corrisposto al parere del Comitato per la legislazione di questa Camera.
Il 24 luglio il Comitato per la legislazione, con tassatività, ha chiesto che si sopprima la disposizione introdotta al Senato nell'articolo 1, comma 2, del disegno di legge di conversione, in quanto, tenuto anche conto della sentenza della Corte costituzionale n. 22 del 2012, non appare corrispondente ad un corretto utilizzo dello specifico strumento normativo rappresentato dal disegno di legge di conversione.
Signor Presidente, ricorderà - io di sicuro lo ricordo - l'enfasi e la solennità con la quale lei ci ha letto in quest'Aula la lettera del Presidente della Repubblica del 23 febbraio 2012. Scriveva il Presidente della Repubblica: «...a tutela dello speciale procedimento di conversione in legge previsto dall'articolo 77 della Costituzione: un procedimento» - sottolinea il Presidente - « - rileva la Corte - che ha un oggetto ben definito, appunto la conversione di un provvedimento di urgenza, e per ciò stesso è soggetto ad una particolare disciplina regolamentare che prevede tempi circoscritti e predeterminati e, conseguentemente, richiede una rigorosa delimitazione degli eventuali emendamenti secondo un criterio di stretta attinenza alle finalità e al contenuto originari del decreto-legge. Già con la lettera da me inviata» - scrive il Presidente Napolitano - «il 22 febbraio 2011 ai Presidenti di Senato e Camera e al Presidente del Consiglio dei ministri, richiamata dalla stessa sentenza, sottolineavo la necessità di limitare gli emendamenti ammissibili, in sede di conversione dei decreti-legge, a quelli sostanzialmente omogenei rispetto al testo originario del decreto, in considerazione della particolare disciplina costituzionale e regolamentare del procedimento di conversione, nonché a garanzia del vaglio preventivo spettante al Presidente della Repubblica in sede di emanazione del decreto-legge e di quello successivo sulla legge di conversione, anche per la difficoltà di esercitare la facoltà di rinvio prevista dall'articolo 74 della Costituzione in prossimità della scadenza del termine tassativo di 60 giorni fissato per la conversione in legge».
Siamo riusciti, dunque, signor Presidente della Camera, a mettere il Presidente della Repubblica nelle condizioni di non poter rinviare alla Camera un provvedimento che è sanzionabile di incostituzionalità. È chiarissimo che vi saranno ricorsi - le preannunzio, centinaia di ricorsi - fondati esattamente sulla sentenza della Corte costituzionale n. 22 del 2012 e sulla lettera, sul richiamo solenne del Presidente della Repubblica alle Camere parlamentari.
È incredibile che il Senato della Repubblica abbia accettato un emendamento di quel tipo ed è incredibile che il Governo, di cui non porta alcuna responsabilità, non abbia avuto la bontà, in Commissione e in Aula, di stigmatizzare quanto accaduto. Per questo, noi chiediamo di votare l'emendamento soppressivo, in quanto stiamo proponendo un Pag. 17problema di legalità e di costituzionalità (Applausi di deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Maurizio Turco Dis.1.2, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 492
Votanti 472
Astenuti 20
Maggioranza 237
Hanno votato
79
Hanno votato
no 393).

Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro dell'emendamento Palumbo Dis.1.3 formulato dal relatore.

GIUSEPPE PALUMBO. Signor Presidente, ritiro l'emendamento, però vorrei motivare il perché del ritiro.
L'emendamento si riferisce sempre alla proroga del decreto sulla modifica della Croce rossa. Oggi il Ministro Balduzzi, nell'aula della XII Commissione, si è impegnato personalmente ad aspettare, nonostante la proroga al 30 settembre, con tempi evidentemente abbastanza ristretti, che le Commissioni competenti - di Camera, per quanto mi riguarda, ma il Ministro ha detto anche del Senato - diano il loro parere e la loro motivazione su questo riordino della Croce rossa.
Dato l'impegno del Ministro, a questo punto, non vi è più motivo e ritiro l'emendamento.

PRESIDENTE. Dobbiamo tornare all'emendamento Di Pietro 4.3, che è stato accantonato per consentire al Governo...

ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Signor Presidente, poiché penso stiano ancora valutando il testo, anche il Comitato dei nove, con il Governo, dell'ordine del giorno a fronte di una disponibilità a ritirare l'emendamento da parte dei proponenti, chiedevo se non convenga sospendere per dieci minuti o un quarto d'ora i lavori dell'Aula in modo tale che, quando riprendiamo, sappiamo esattamente cosa votiamo.
Questa è la proposta: una sospensione breve dei lavori dell'Aula.

PRESIDENTE. Dobbiamo votare solo l'emendamento Di Pietro 4.3, poi dobbiamo passare all'esame degli ordini del giorno.
Se il Governo, dottor Ferrara, è in grado di dare all'onorevole Favia una risposta circa il quesito che lo stesso onorevole Favia aveva posto e che, le ricordo, è relativo agli impegni che il Governo può o meno assumere in ordine al merito dell'emendamento Di Pietro 4.3...

ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Signor Presidente, vorrei che fosse evidente che, se viene respinto l'emendamento, l'ordine del giorno non si può più presentare. Quindi, siccome occorre prima assumere, da parte dei proponenti, la disponibilità e poi il ritiro, certo la sospensione consentirebbe sia ai proponenti, sia al Governo di fare in modo che le questioni non vengano compromesse da una affrettata lettura e decisione...

PRESIDENTE. Onorevole Quartiani, mi permetta di osservare che comunque è tutto chiaro, al di là del fatto che venga approvato o respinto, e lo sarà ancora di più dopo che il Governo si sarà pronunciato.
Prego, sottosegretario Ferrara.

Pag. 18

GIOVANNI FERRARA, Sottosegretario di Stato per l'interno. Signor Presidente, credo che, nei termini in cui è stato proposto, si possa dare parere favorevole.

PRESIDENTE. Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro dell'emendamento Di Pietro 4.3 formulato dal relatore.

DAVID FAVIA. Signor Presidente, come avevo preannunciato, lo ritiriamo.

PRESIDENTE. Avverto che, consistendo il disegno di legge in un solo articolo, non si procederà alla votazione dell'articolo unico, ma, dopo l'esame degli ordini del giorno, si procederà direttamente alla votazione finale a norma dell'articolo 87, comma 5, del Regolamento.

(Esame degli ordini del giorno - A.C. 5369)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A - A.C. 5369)
Invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sugli ordini del giorno presentati. Dottor Ferrara, mi dica se il Governo necessita di ulteriore tempo.

GIANPAOLO DOZZO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIANPAOLO DOZZO. Signor Presidente, mi scusi, non capisco tutta questa agitazione.
Noi attendiamo un attimo, certamente il sottosegretario vorrà dare i pareri subito sugli ordini del giorno e andiamo avanti tranquillamente con i nostri lavori, senza agitazione da parte dei colleghi della maggioranza. Sembrerebbe, quasi quasi, che vi sia un auto-ostruzionismo su questo provvedimento.

PRESIDENTE. Non è in discussione. Se il Governo ritiene di potere dare subito i pareri ha perfettamente ragione lei: proseguiremo.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Signor Presidente, non c'è alcuna agitazione, però ho verificato io stesso che, per potere votare gli ordini del giorni, siccome alcuni sono arrivati all'ultimo momento e alcune riformulazioni sono state fatte ora, sarebbe opportuno dare il tempo necessario anche ai colleghi per poterli leggere, non solo di votarli (Commenti). Io voglio votare il contenuto degli ordini del giorno!

PRESIDENTE. Onorevole Quartiani, lei sa che non sarebbe la prima volta.

ANTONIO BORGHESI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANTONIO BORGHESI. Signor Presidente, non è stato fatto un rinvio quando il numero degli ordini del giorno era fortemente elevato. Siamo con poco più di una ventina di ordini del giorno. Non pare proprio il caso di sospendere la seduta.

PRESIDENTE. Il Governo ritiene di poter esprimere il parere previsto?

GIOVANNI FERRARA, Sottosegretario di Stato per l'interno. Sì, signor Presidente.

PRESIDENTE. Qual è, dunque, il parere del Governo sugli ordini del giorno presentati?

GIOVANNI FERRARA, Sottosegretario di Stato per l'interno. Il Governo accetta l'ordine del giorno Garagnani n. 9/5369/1.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Catanoso n. 9/5369/2. Pag. 19
Il Governo accetta l'ordine del giorno Burtone n. 9/5369/3.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Farina Coscioni n. 9/5369/4.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno Maurizio Turco n. 9/5369/5, debbo rilevare che ve ne sono altri che trattano la stessa materia e che sono più accettabili. Questo ordine del giorno praticamente è un provvedimento. Il Governo, allora, esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Maurizio Turco n. 9/5369/5, ma a condizione che quantomeno si aggiunga, dopo le parole «impegna il Governo», la frase di rito «a valutare l'opportunità di».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Fallica n. 9/5369/6.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno Bellotti n. 9/5369/7, il Governo anche in questo caso (Commenti)...

PRESIDENTE. Che succede?

GIOVANNI FERRARA, Sottosegretario di Stato per l'interno.. .. il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Bellotti n. 9/5369/7, ma a condizione che dopo le parole «impegna il Governo» si aggiunga la frase «a valutare l'opportunità di». La riformulazione è in questi termini.
Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Rosato n. 9/5369/8, ma a condizione che sia accolta una piccola riformulazione: laddove nel dispositivo si dice «con immediatezza» sostituire con «impegna il Governo a valutare i tempi e i modi di questa azione» ed eliminare le parole «con immediatezza».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Margiotta n. 9/5369/9.
Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Scilipoti n. 9/5369/10, ma a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: «impegna il Governo a prevedere la possibilità di chiarire la materia in oggetto, attraverso eventuali circolari esplicative». Si sostituisce dunque la parole «norme» con «circolari», espungendo tutto il resto.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Boccuzzi n. 9/5369/11.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Miotto n. 9/5369/12.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Rigoni n. 9/5369/13.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Mantovano n. 9/5369/14.
Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Miserotti n. 9/5369/15, ma a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: sostituire le parole «a sanare» con «a considerare positivamente».
Il Governo accetta l'ordine del giorno D'Amico n. 9/5369/16.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Di Biagio n. 9/5369/17.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Giorgio Conte n. 9/5369/18, che sarebbe peraltro assorbito dall'ordine del giorno Miserotti n. 9/5369/15.
Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Granata n. 9/5369/19, ma a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: «impegna il Governo a valutare l'opportunità di una procedura di stabilizzazione...», sostituendo il primo rigo del dispositivo in questo modo.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Bianconi n. 9/5369/20.
Il Governo accetta gli ordini del giorno Laffranco n. 9/5369/21, Frassinetti n. 9/5369/22, Garavini n. 9/5369/23, Cimadoro n. 9/5369/24 e, l'ho già detto prima, Di Pietro n. 9/5369/25.
In merito all'ordine del giorno Di Stanislao n. 9/5369/26, Presidente, ricordo che il primo articolo di questo decreto-legge è stato soppresso al Senato e trattava di armi. Qui si tratta della stessa questione. La questione delle armi è stata poi trattata ed anche definita nel decreto-legge sulla spending review, quindi non fa parte più di questo provvedimento. Il Governo esprime pertanto parere contrario.
Il Governo accetta infine l'ordine del giorno Zamparutti n. 9/5369/27.

PRESIDENTE. Onorevole Garagnani, insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/5369/1?

FABIO GARAGNANI. Presidente, non ho capito il parere del Governo.

PRESIDENTE. È stato favorevole.

Pag. 20

FABIO GARAGNANI. Non insisto.

PRESIDENTE. Sta bene. L'onorevole Catanoso non c'è, si intende dunque che non insista per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/5369/2.
Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Burtone n. 9/5369/3. Prendo altresì atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Farina Coscioni n. 9/5369/4.
Onorevole Maurizio Turco, accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 9/5369/5?

MAURIZIO TURCO. No, Signor Presidente.

PRESIDENTE. Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Maurizio Turco n. 9/5369/5, non accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 488
Votanti 435
Astenuti 53
Maggioranza 218
Hanno votato
24
Hanno votato
no 411).

Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Fallica n. 9/5369/6.
Onorevole Bellotti, accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 9/5369/7?

LUCA BELLOTTI. Sì, Signor Presidente.

PRESIDENTE. Sta bene. Onorevole Rosato, accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 9/5369/8?

ETTORE ROSATO. Sì, Signor Presidente.

PRESIDENTE. Bene. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Margiotta n. 9/5369/9. Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Scilipoti n. 9/5369/10. Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Boccuzzi n. 9/5369/11. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordine del giorno Miotto n. 9/5369/12 e Rigoni n. 9/5369/13. Onorevole Mantovano, insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. n. 9/5369/14?

ALFREDO MANTOVANO. Signor Presidente, chiedo che questo ordine del giorno sia messo ai voti, perché anche se il Governo lo ha accettato, esso è frutto di un approfondimento che c'è stato innanzitutto in sede di Commissione. L'ordine del giorno, come lei avrà visto, Presidente, è sottoscritto anche dall'onorevole Picierno, dall'onorevole Tassone e da altri e cerca di avere chiarezza su un punto, quello della destinazione dei fondi alle vittime della mafia e alle vittime di racket e usura, che non possono essere intaccati per altre destinazioni. Per le ragioni che poi sono illustrate nel dettaglio dello stesso ordine del giorno, l'obiettivo è quello di non privare chi è stato così duramente provato.

PINA PICIERNO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PINA PICIERNO. Signor Presidente, intervengo per ringraziare il Governo. Anch'io ho sottoscritto questo ordine del giorno, avendo presentato la stessa proposta emendativa che aveva presentato anche l'onorevole Mantovano. Intervengo Pag. 21per ringraziare il Governo dell'impegno che si assume oggi in quest'Aula a modificare il dispositivo presente nell'articolo 5, un dispositivo che noi, signor Presidente, abbiamo ritenuto profondamente sbagliato e grave.
Quando si parla di Fondo di solidarietà per le vittime di mafia, di usura e di racket bisogna sapere di cosa si parla. Dietro quella dicitura ci sono le storie di tante persone perbene, di persone che hanno conosciuto la violenza criminale, di persone che attraverso la proprie azioni - che vorrei dire in questa Aula essere eroiche - hanno consentito di combattere e di contrastare la criminalità organizzata. Vorrei fare un esempio su tutti, ricordare in quest'Aula la storia di un imprenditore coraggioso, Bottino di Torre del Greco, un imprenditore che possiede un cantiere navale, che si è rifiutato di pagare il pizzo, ha denunciato; attraverso la sua denuncia sono state arrestate otto persone, compreso il boss di Torre del Greco e dopo pochissimo tempo la sua attività commerciale è stata - colleghi - carbonizzata, totalmente carbonizzata perché era diventato quello un simbolo fastidioso, un simbolo appunto della possibilità di denunciare e di continuare a portare avanti tranquillamente la propria attività commerciale.
Per questo quel simbolo di legalità, di pulizia, doveva essere incenerito. Ma è grazie proprio al Fondo di sostegno e di solidarietà per le vittime di racket e di mafia che quella attività è stata ricostruita ed è stata resa addirittura più bella di prima. Quel Fondo ha permesso un'azione di rinascita di quell'attività commerciale che è diventata per questo il simbolo dello Stato che non arretra, il simbolo dello Stato che reagisce. Potrei citare qui molti altri esempi, ma mi preme soltanto sottolineare quanto è importante che questa possibilità resti, che questa possibilità rimanga, e che questi imprenditori coraggiosi, che questi eroi civili continuino a non sentirsi soli e continuino a sentire le istituzioni e lo Stato al loro fianco (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Galletti. Ne ha facoltà.

GIAN LUCA GALLETTI. Signor Presidente, più che Fondo di solidarietà lo dovremmo chiamare Fondo di riconoscenza, riconoscenza che noi dobbiamo a queste persone che con la loro testimonianza ogni giorno combattono la mafia. Per questo chiedo di aggiungere la mia firma a nome di tutto il gruppo dell'UdC all'ordine del giorno in esame.

PRESIDENTE. Onorevole Galletti, è già firmato anche dall'onorevole Tassone; la firma comunque la può aggiungere solo lei, non tutto il gruppo ovviamente.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Mantovano n. 9/5369/14, accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 496
Votanti 495
Astenuti 1
Maggioranza 248
Hanno votato
493
Hanno votato
no 2).

Prendo atto che il deputato Lolli ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole, che il deputato Pionati ha segnalato che non è riuscito a votare e che il deputato Della Vedova ha segnalato di aver espresso voto contrario mentre avrebbe voluto esprimerne uno favorevole.
Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Miserotti n. 9/5369/15. Prendo che i presentatori non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno D'Amico n. 9/5369/16, Di Biagio n. 9/5369/17 e Giorgio Conte n. 9/5369/18. Prendo atto che il presentatore Pag. 22accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Granata n. 9/5369/19. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Bianconi n. 9/5369/20, Laffranco n. 9/5369/21, Frassinetti n. 9/5369/22, Garavini n. 9/5369/23, Cimadoro n. 9/5369/24, e Di Pietro n. 9/5369/25. Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Di Stanislao n. 9/5369/26.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Di Stanislao n. 9/5369/26, non accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Casini? Onorevole Napoli?
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 498
Votanti 486
Astenuti 12
Maggioranza 244
Hanno votato
25
Hanno votato
no 461).

Prendo atto che il deputato Pionati ha segnalato che non è riuscito a votare.
Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Zamparutti n. 9/5369/27, accettato dal Governo, purché riformulato.
È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 5369)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
Constato l'assenza dell'onorevole Mosella, che aveva chiesto di parlare per dichiarazione di voto: s'intende che vi abbia rinunziato.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Iapicca. Ne ha facoltà, per 5 minuti.

MAURIZIO IAPICCA. Signor Presidente, il provvedimento in esame riguarda importanti temi, cari a Grande Sud. Il disegno di legge, così come modificato dal Senato, è composto da 15 articoli ed è ripartito in tre capi, le cui disposizioni hanno lo scopo di garantire livelli incrementali di sicurezza e di tutelare la piena efficienza operativa delle articolazioni del soccorso tecnico urgenze e di quelle impegnate nel settore dell'immigrazione, nonché la continuità dell'attività del servizio civile nazionale.
Siamo consapevoli che l'intervento normativo urgente, come illustrato dal Governo, si è reso necessario al fine di affrontare alcuni punti di vulnerabilità del sistema di sicurezza e dall'esigenza di colmare una grave carenza di talune figure professionali del Corpo dei vigili del fuoco, per assicurarne una piena efficienza operativa. Proprio in riferimento al tema del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, Grande Sud aveva proposto tre interventi da inserire nell'ambito degli articoli 3 e 3-bis. Siamo fortemente contrariati per il fatto che siamo stati invitati a ritirarli. Le proposte emendative erano volte a modificare e migliorare il testo in esame, al fine di assicurare la funzionalità e l'efficacia del soccorso tecnico urgente su tutto il territorio nazionale e di conferire maggiore efficienza e funzionalità dei ruoli amministrativo-contabile e tecnico-informatici del Corpo nazionale dei vigili del fuoco ed attuare una maggiore ottimizzazione delle risorse umane che operano nell'ambito del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Infatti riteniamo che sarebbe stato opportuno autorizzare il Corpo ad avviare una procedura di stabilizzazione del personale volontario, fermo restando il possesso dei requisiti ordinari per l'accesso alla qualifica di vigile del fuoco previsti dalle vigenti disposizioni attraverso nuovi criteri, nonché modalità abbreviate per il corso di formazione. Ciò in quanto è necessario far fronte alla carenza Pag. 23di organico della qualifica di vigile del fuoco, che ad oggi risulta già di gran lunga inferiore rispetto alla media europea. Inoltre, non di secondaria importanza è il fatto che tale misura ridurrebbe le forme di lavoro precario presenti nel nostro Paese, dando una giusta ed adeguata valorizzazione alla professionalità dei volontari che operano nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE (ore 18,05)

MAURIZIO IAPICCA. In secondo luogo, la componente Grande Sud riteneva e ritiene tuttora necessario lo sviluppo della carriera dei funzionari amministrativo-contabili e informatici che dovrebbe naturalmente sfociare nell'istituzione di ruoli dirigenziali di tali settori, così adeguando gradualmente tali componenti alle moderne necessità del corpo e portando ad uno sviluppo delle realtà territoriali in grado di attendere in maniera migliore alle esigenze della cittadinanza attraverso un decentramento ponderato di funzioni.
Infine, l'attribuzione delle qualifiche di agente e di ufficiale di polizia giudiziaria a specifiche figure del Corpo nazionale dei vigili del fuoco da noi proposta avrebbe consentito una maggiore ottimizzazione delle risorse umane, permettendo alle predette figure professionali di avere una più efficiente ed efficace possibilità di impiego nell'ambito dello svolgimento dei compiti istituzionali affidati al Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
Nonostante questa delusione per l'inammissibilità delle proposte di modifica avanzate da Grande Sud, il giudizio complessivo sul provvedimento risulta necessariamente positivo. La nostra componente è, dunque, favorevole alla conversione in legge del decreto-legge in oggetto.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Favia. Ne ha facoltà.

DAVID FAVIA. Signor Presidente, il voto del gruppo dell'Italia dei Valori sarà contrario a questo provvedimento, in quanto è l'ennesimo decreto-legge privo dei requisiti di necessità e di urgenza di cui all'articolo 77 della Costituzione. Ci sia consentito lamentare questo fatto che, solo pochi mesi fa, era quotidianamente all'ordine del giorno dei richiami istituzionali, mentre adesso sembra nuovamente passato in cavalleria. Quando ciò veniva censurato per altri Governi, noi eravamo allora d'accordo: saremmo d'accordo che lo fosse tuttora.
Questo decreto-legge è anche incostituzionale, in quanto presenta norme di carattere ordinamentale; norme la cui entrata in vigore è posticipata al 2013; norme transitorie, la cui efficacia è subordinata all'emanazione di provvedimenti attuativi; norme che introducono ulteriori principi a deleghe scadute e il cui termine viene, nel contempo, differito; norme del tutto fuori sacco, reviviscenza di norme abrogate per gestioni commissariali, e chi più ne ha, più ne metta. Parliamo di Croce Rossa, parliamo di Gaslini, parliamo di commissari e autostrade, parliamo di vigili del fuoco, parliamo di poliziotti, di armi, anzi, di armi non più: parlavamo di armi e, tra l'altro, con l'abolizione dell'articolo 1, al Senato, lasciamo un importante vuoto normativo; parliamo di denuncia di cessione di fabbricati, di flotte aeree, insomma, un pot-pourri veramente indecente.
Io credo che l'unico risultato apprezzabile di questo dibattito, francamente, risieda nell'approvazione di tutta una serie di ordini del giorno, di cui crediamo che il più importante - su questo ci sentiamo di ringraziare il Governo - sia quello con cui, appunto, il Governo stesso assume l'impegno di abolire il famoso comma 12 dell'articolo 10 della finanziaria, che è intervenuta a gamba tesa su un iter giudiziario, che vedeva tutta una serie di rapporti di lavoro precari consolidati e si tentava con quella norma di vanificare le sentenze di primo grado. Purtroppo, molte sentenze di secondo grado sono già intervenute, per cui auspico che il Governo veramente inserisca nel primo provvedimento utile l'abrogazione di questa norma, Pag. 24affinché almeno nei giudizi di Cassazione - e spero che siano stati fatti, nel frattempo, incidenti di costituzionalità - si riesca a recuperare i diritti di queste persone.
Si interviene sulla pubblica sicurezza, si interviene sulla Protezione civile, si interviene sui vigili del fuoco, si interviene su alcune stabilizzazioni, si riduce la durata dei corsi dei poliziotti. Certo, capiamo le esigenze di rimettere personale fresco in opera, ma non vorremmo che ciò capitasse a scapito della preparazione. C'è una riduzione dei tagli, e di questo siamo contenti, ma purtroppo, sono stati respinti già dalla Commissione alcuni nostri emendamenti che riducevano ulteriormente questi tagli. Purtroppo, non si interviene in maniera organica sia per quanto riguarda la stabilizzazione, sia per quanto riguarda nuovi concorsi, sia per alimentare i fondi delle vittime e di coloro che hanno subito infortuni sul lavoro.
Quindi, come al solito di questo Governo, vi è tutto un gravame e un gravare sulle situazioni più deboli, per non andare a prendere i soldi - proprio per andare incontro alle fasce più deboli - dove dovrebbero essere presi. Addirittura, per due interventi positivi, come quello degli sportelli unici per l'immigrazione presso le questure e per il servizio volontario, si vanno a prendere i soldi dai fondi per le vittime della criminalità organizzata anziché da dove si potrebbero più congruamente e più propriamente prendere.
Si esonerano i commissari autostradali dalla limitazione della scadenza del proprio mandato: magari la causa potrebbe essere anche nobile, cioè quella di mettere in mano a chi conosce già il settore, la realizzazione di determinate opere, ma non crediamo che organismi ordinari e la dirigenza di queste strutture non sarebbe stata in grado di fare egualmente bene. Come dicevo, si potrebbero prendere soldi - come noi abbiamo suggerito - dai giochi e non dalle accise, ma purtroppo il vostro modo di far cassa è sempre il solito. Non siamo affatto soddisfatti. Il settore della sicurezza, la Protezione civile e i vigili del fuoco, che ci stanno molto a cuore - li abbiamo visti all'opera presso le popolazioni che hanno avuto bisogno per i recenti drammi, da L'Aquila alle alluvioni delle nostre terre dell'Italia centrale, al terremoto dell'Emilia Romagna -, non vengono trattati bene, sia coloro che sono di carriera sia i volontari.
Ci vorrebbe, complessivamente, molta più attenzione alle situazioni di difficoltà, ma questo Governo non ha voluto - anche se, in qualche modo, vi era stata un'apertura - discutere e far approvare molte delle nostre proposte emendative, che pure sono state ritenute positive, in quanto presentate da settori della maggioranza, ma poi inserite in ordini del giorno. Speriamo che questi ordini del giorno diventino rapidamente provvedimenti normativi, ma il nostro voto rispetto a questo provvedimento rimane negativo (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giorgio Conte. Ne ha facoltà.

GIORGIO CONTE. Signor Presidente, onorevoli colleghi, il provvedimento di conversione oggi all'esame giunge in Aula, indubbiamente, dopo un percorso travagliato, tenuto conto delle disposizioni originarie e dei successivi interventi che l'hanno indubbiamente appesantito. Con questa premessa, che non è polemica, vorrei evidenziare come, in una fase delicata per il Paese, quella responsabilità che accompagna altri provvedimenti - come la spending review, che avremo tra pochi giorni in Aula -, sarebbe stato utile applicarla anche per questo provvedimento, evitando incursioni su diverse materie e profili anche di presunta incostituzionalità. Vi è stata da parte dei gruppi parlamentari una chiara prova di responsabilità, con il ritiro delle proposte emendative, spesso anche migliorative, e per le quali anche il nostro gruppo avrebbe dato il suo utile contributo per agevolare una rapida approvazione del testo e auspicando le correzioni del caso al Senato.
Prima di entrare nel merito del decreto, è necessario evidenziare come il Pag. 25disegno di legge di conversione, sul quale posso già anticipare il voto favorevole del gruppo di Futuro e Libertà, presenti una criticità su tutte, evidenziata nel dibattito in Commissione e segnalata anche dal Comitato per la legislazione, che si riferisce alla proroga dei termini per la delega legislativa relativa al riordino della Croce Rossa italiana. Tale proroga, introdotta al Senato, ci appare critica, perché ricondotta al sistema nazionale di gestione delle emergenze, di cui invece non vi è traccia nel dispositivo di delega al Governo. I nostri dubbi sull'opportunità di questa repentina norma legislativa ovviamente permangono, ma abbiamo accolto quanto emerso nel nome di una responsabilità politica alla quale non intendiamo sottrarci. Auspichiamo, invece, che quanto introdotto al Senato possa rivelarsi, con la necessaria disponibilità del Governo, uno strumento di rettifica di ciò che finora è stato realizzato sul versante del riordino della Croce Rossa italiana.
Tenuto conto quindi della disponibilità, più volte dimostrata anche dal Ministro Balduzzi, chiediamo che si possa concretizzare nelle opportune sedi quella mediazione e quella convergenza di vedute su cui più volte abbiamo avuto modo di esprimerci. In merito ai contenuti del decreto-legge debbo evidenziare come il testo ricevuto dal Senato risulti migliorato per alcuni aspetti. Nel contempo l'articolato si presenta come un provvedimento omnibus, che in diversi passaggi deborda dalla materia originaria e interferisce con altri provvedimenti.
È utile invece svolgere alcune riflessioni sui contenuti alla luce di alcune apprezzabili linee di indirizzo del Governo: semplificazione, prevenzione, sicurezza, riconoscimento del merito e delle competenze professionali. L'ex articolo 1, soppresso al Senato, credo non susciti particolare nostalgia. Il delicato tema della verifica e qualifica delle armi merita certamente maggiore chiarezza rispetto alle difficoltà interpretative a cui il testo è soggetto. In questo senso abbiamo apprezzato l'ordine del giorno dei colleghi del Senato.
La semplificazione è un tema centrale in alcune disposizioni del decreto-legge. All'articolo 2, ad esempio, il tema della semplificazione è affrontato con una particolare attenzione rivolta al cittadino, che risulta quindi sgravato da oneri burocratici, quali la comunicazione alla questura dell'avvenuta cessione di fabbricati, prevista dalla cosiddetta legge antiterrorismo. Questa norma è quindi assorbita dalla Agenzia delle entrate, che provvederà successivamente ad una comunicazione telematica agli altri enti. Restano invariate invece - e ciò è importante ai fini della sicurezza - le pratiche che interessano cittadini stranieri non comunitari.
Di sicurezza preventiva si tratta anche all'articolo 2-bis. Riteniamo utile e importante la reintroduzione dell'obbligo di comunicazione al questore dell'attività di somministrazione di alcolici nei circoli privati. La previsione di possibili, e sempre auspicabili, controlli in questo senso da parte della pubblica sicurezza non ha nulla a che fare con la semplificazione, che deve invece ridurre il carico burocratico senza però favorire aree di disagio e di abuso.
Una parte importante delle disposizioni riguarda la Polizia di Stato. I successivi articoli, sempre introdotti al Senato, mirano a semplificare e riconoscere il merito ai percorsi formativi. Bene quindi l'anticipazione di tre mesi dell'applicazione pratica degli agenti di pubblica sicurezza nell'anno di formazione e va bene anche la maggiore chiarezza e la raggiunta uniformità nei requisiti di età per l'accesso a specifiche carriere. L'ulteriore previsione che l'accesso alla carriera di funzionario di polizia avvenga non solo per esami ma anche per titoli va nella giusta direzione per riconoscere competenza e formazione.
Al Corpo nazionale dei vigili del fuoco è dedicata la parte centrale e originaria del decreto-legge. Credo non vi sia bisogno di elencare, perché a tutti noi note, le difficoltà in cui il Corpo nazionale dei vigili del fuoco si trova quotidianamente ad operare in termini di risorse, uomini e mezzi. La semplificazione delle procedure di reclutamento di capisquadra e capireparto Pag. 26per le posizioni vacanti è una norma utile in termini di funzionalità e operatività. Utile e condivisa è anche la previsione di trasferire al dipartimento dei vigili del fuoco il coordinamento tecnico e operativo delle attività di spegnimento con la flotta aerea antincendio su tutto il territorio nazionale.
Importante si rivela la riduzione del taglio alla spesa per il personale volontario. Con 27 milioni di euro di minore riduzione è possibile garantire 12.800 volontari in più già dal 2012. Si tratta di una boccata di ossigeno per un settore strategico nei momenti e nelle zone di crisi. Apprezzabile è la norma di civiltà, che rivela anche una certa sensibilità da parte del Governo, che prevede l'estensione del personale volontario con l'assunzione obbligatoria dei familiari di vigili del fuoco caduti o inabili dal servizio.
Mi preme, inoltre, evidenziare come sia utile e funzionale la proroga delle graduatorie disposta dall'articolo 4-ter. A questo proposito Futuro e Libertà ha voluto apportare un ulteriore elemento di riflessione in Commissione così come in Aula. Il susseguirsi di numerose proroghe di validità di graduatorie, a cui si aggiunge quella in esame oggi, non ha mai portato alla stabilizzazione del personale risultato idoneo e in graduatoria. Poteva essere utile, ad esempio, proprio l'istituzione di un contingente ad esaurimento che consenta di far fronte alla domanda di nuovi operatori da parte dell'amministrazione, evitando l'indizione di nuovi e onerosi concorsi, e che permetta di riconoscere una professionalità che altrimenti, vale ad esempio per gli idonei al concorso del 1998, risulta essere relegata in un limbo amministrativo.
Per tale ragione, ho presentato con il collega Di Biagio un ordine del giorno accolto dal Governo per rivedere quanto finora fatto sul versante dell'utilizzo ad esaurimento delle graduatorie dei vigili del fuoco.
Nell'ambito di una progressiva riduzione delle risorse disponibili per esigenze urgenti e indifferibili per il servizio civile, per l'ufficio immigrazione delle prefetture e delle questure, abbiamo apprezzato e sostenuto la scelta di destinare a queste finalità le risorse disponibili al termine di un esercizio finanziario, come ben chiarito in Commissione dal Governo, del Fondo per la solidarietà alle vittime di reati mafiosi ed estorsivi. Non si tratta di una riduzione di questo Fondo, attenzione, ma di una diversa destinazione delle risorse residue e non utilizzate. Questa scelta permette, ad esempio, di prorogare l'impiego di 635 unità destinate alla gestione delle procedure di immigrazione presso prefetture e questure.
Persegue la finalità di semplificazione generale delle funzioni del Ministero dell'interno anche la trasformazione in personalità giuridica di diritto privato della fondazione Gaslini. Sfiora il tema della legalità il disposto dell'articolo 6-bis: il principio del risparmio sotteso all'election day, viene giustamente derogato per quelle amministrazioni locali i cui organi sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose, ovvero almeno questa è la nostra interpretazione. Si riconosce utile e salutare il periodo di commissariamento disposto dal testo unico, tenuto conto peraltro che l'aggravio di spesa appare giustificabile e limitato.
Infine, il decreto tocca un argomento che riguarda il territorio dal quale provengo: la proroga del regime commissariale delle opere pubbliche strategiche e necessarie del Veneto e del Friuli. Si tratta della Pedemontana veneta, come già detto da alcuni colleghi, e della terza corsia della Venezia-Trieste. È certamente utile per completare la stesse opere inserite nella legge obiettivo e peraltro già cantierate.
Lo stato di emergenza di uno dei territori con il più alto insediamento produttivo del Paese è rappresentato proprio dalla congestione della rete viaria che non è ancora risolta. L'attività di organi commissariali, vedi per il passante di Mestre ad esempio, sono l'unica garanzia che consente di superare la frammentazione e le conflittualità istituzionali e decisionali.
Per le considerazioni che ho appena svolto, con la consapevolezza che l'argomento Pag. 27trattato non riguardi le spese correnti, ma riguardi veri investimenti anche per la crescita e lo sviluppo del nostro Paese, come ho anticipato, il voto di Futuro e Libertà è favorevole (Applausi dei deputati del gruppo Futuro e Libertà per il Terzo Polo).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bragantini. Ne ha facoltà.

MATTEO BRAGANTINI. Signor Presidente, signori sottosegretari, onorevoli colleghi, una volta tanto come Lega siamo più che soddisfatti per aver fermato un provvedimento che avrebbe creato tantissime problematiche alla nostra gente e ai nostri imprenditori. Mi riferisco al vecchio articolo 1, che era fatto, nell'intenzione non so di chi, per limitare e ostacolare l'utilizzo di armi per quanto riguarda i terroristi e i criminali. Peraltro, non si capiva che i criminali e i terroristi non vanno a utilizzare le armi regolarmente detenute, ma hanno canali propri per poter tenere delle armi molto più pericolose, anche perché ormai abbiamo visto che i terroristi utilizzano anche delle cose che non sono armi: una cisterna piena di liquidi infiammabili è molto più pericolosa di una pistola legalmente detenuta.
Dunque, siamo usciti a fermare una norma farraginosa che andava a creare grandissime problematiche soprattutto a chi produce le armi. Noi abbiamo delle eccellenze nel nostro territorio, che stanno portando avanti nel mondo la nostra industria e la nostra economia (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
In più avremmo creato una problematica grandissima e, dunque, un aumento di spesa per tutti i nostri enti locali e per i comuni. Infatti, quando si diceva che tutte le armi simili alle armi automatiche venivano classificate come sportive, che cosa avrebbe comportato questa norma? Che tutte le nostre polizie locali, che hanno molto spesso in dotazione la Beretta 92 o 98, che è simile alla 93R, oppure se hanno in dotazione la Glock che è simile a molte armi automatiche della Glock stessa, non le avrebbe più potute utilizzare per i servizi di pubblica sicurezza, ma semplicemente per il poligono.
Dunque, avrebbero dovuto cambiare tutte le dotazioni dei loro vigili urbani, creando un grandissimo dispendio di risorse e andando a ostacolare l'acquisto magari di munizionamento e di armi per quanto riguarda le nostre aziende. Dunque, non avrebbe risolto il problema.
In più ai cittadini avrebbe creato un problema per quanto riguarda, ad esempio, la caccia, perché tutte le armi simili alle armi automatiche non possono essere utilizzate per la caccia. Perché limitarlo? Se si ha la passione, se si vuole andare al poligono, se una persona è appassionata ed è onesta, non dobbiamo ostacolargli la vita ma semplicemente, se è onesta ed è un collezionista, permettiamogli di utilizzarle.
Proprio in questi giorni vi sono degli atleti azzurri che stanno portando avanti l'Italia alle Olimpiadi a Londra, vincendo in molte discipline e nel tiro sportivo. Si tratta di un tiro sportivo che, alla fine, è anche uno sport importante, che aiuta la gente e i bambini a socializzare, ad essere concentrati, tranquilli, a scaricare la tensione in modo sano. Invece, tra di voi qualcuno voleva ostacolare questo mondo. Ma non è che varando una norma così si ferma la pazzia di poche e isolate persone, come è successo in America dove vi è una situazione molto più permissiva. Non la si ferma in quel modo perché in Francia, dove se non erro la normativa è rigida come la nostra per quanto riguarda l'uso e la detenzione di armi, il matto che ha compiuto una strage qualche mese fa non aveva armi regolarmente detenute ma le aveva ottenute per altre canali. Dunque, i delinquenti e i matti si fermano in altra maniera, con più accortezza.
Poi, in questo provvedimento siamo riusciti a dare una mano al Corpo dei vigili del fuoco, diminuendo i tagli che erano stati previsti, andando a normare e a sistemare tutti quei volontari che erano in graduatoria da tantissimo tempo. Siamo riusciti a far sì che i familiari delle persone che sono morte in servizio o che hanno avuto delle problematiche in servizio Pag. 28siano anche loro risarcite. Dunque, siamo riusciti a risolvere anche questo problema.
Sì, è vero! In questo provvedimento vi sono state forse delle cose da sistemare come, ad esempio, quelle relative alla Croce rossa e anche altre situazioni, che hanno già ricordato i miei colleghi precedentemente. Però, noi abbiamo ritenuto e riteniamo che sia meglio tenere un provvedimento che per molti versi è corretto e giusto piuttosto che far nuovamente ripartire tutta la macchina. Magari questo provvedimento, se fosse ritornato al Senato, sarebbe poi ritornato ancora qui e forse sarebbe stato stravolto, andando contro le buone normative che siamo riusciti a fare.
Dunque, per tutti questi motivi noi riteniamo opportuno questo provvedimento anche se è stato presentato da questo Governo, dove noi siamo all'opposizione. Ma, siccome la cosa buona è nella cosa giusta, riteniamo di votare a favore in ogni caso. Quando si fanno i provvedimenti che vanno incontro alle nostre aziende e ai nostri cittadini noi non guardiamo chi ha avuto l'idea. Diciamo semplicemente che se sono delle cose buone noi le votiamo, sebbene con questo Governo finora non è mai successo perché con questo Governo finora ci sono state solo delle norme vessatorie, che sono andate a scalfire la carne viva dei nostri cittadini. Sono riusciti a portare via ormai gli ultimi soldi che erano in busta paga. I nostri cittadini ormai non sanno più non come arrivare a fine mese, ma come cominciare dall'inizio del mese a fare la spesa; non sanno se possono comprare ancora un chilo di pane o se devono accontentarsi di mezzo chilo. Grazie, dunque, a questo Governo, che è amico delle banche, della burocrazia, dello Stato centralista e che non vuole risolvere i problemi.
Dunque, anche se su questo Governo non cambiamo idea e anche se riteniamo che questo Governo prima vada a casa meglio sia, tuttavia su questo provvedimento voteremo a favore (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Tassone. Ne ha facoltà.

MARIO TASSONE. Signor Presidente, la ringrazio per avermi dato la parola proprio in questo momento. Lo considero un augurio, ovviamente, per quanto mi riguarda. Però, non mettiamo mai limiti alla provvidenza. Perciò, si tratta di un augurio per il prossimo futuro, senza nessun limite.
Poi, vorrei fare qualche brevissima osservazione e ricordare a qualche collega - e soprattutto al collega Bragantini - che una volta si diceva «essere amici del giaguaro». Adesso lui fa altri tipi di riferimento e dice «amici delle banche» e quant'altro. Ebbene, ritengo che la problematica, che è contenuta e racchiusa in questo provvedimento, non possa essere circoscritta all'attualità e, quindi, riferita esclusivamente all'azione di questo Governo.
Ci sono problemi e temi che riguardano i vigili del fuoco ed altri settori della sicurezza, che si trascinano da tempo anche se dobbiamo ribadire che, negli ultimi anni, qualche passo in avanti è stato fatto e questo provvedimento affronta temi ed argomenti più volte auspicati da parte di tutti noi, soprattutto in occasione - come ho detto poc'anzi, intervenendo sul complesso degli emendamenti - dell'esame del provvedimento di rivisitazione della legge - quadro sulla Protezione civile. Anche in quella occasione abbiamo insistito su un concetto di fondo: come consideriamo i vigili del fuoco? Perché non diamo una risposta alle richieste ed alle sollecitazioni che provengono da questo mondo così importante e così significativo? Esso costituisce un'ossatura imprescindibile nell'azione della Protezione civile, sia per quanto riguarda la problematica che interessa i capisquadra ed i capireparto, sia per quanto concerne tutto il Corpo nel suo complesso.
Molti dei nostri emendamenti sono stati ritenuti non accoglibili; poi c'è stata anche, attraverso una nostra sollecitazione, una disponibilità ed un impegno assunto dal Pag. 29Governo di farne oggetto di un provvedimento ad hoc; di qui il decreto-legge in oggetto. Poi è stata presentata una proposta di legge, da me sottoscritta, da parte dell'onorevole Rosato che, in gran parte, recupera questi temi che sono contenuti nel provvedimento al nostro esame, ossia nel disegno di legge di conversione del decreto-legge.
Qual è il tema? Certamente il problema dei capisquadra e dei capireparto è importante e fondamentale, il problema del mondo del volontariato è importante e fondamentale e dobbiamo dire e ricordare che, quando è stato approvato il provvedimento sulla Protezione civile, anzi quando sono stati approvati i provvedimenti sulla Protezione civile, con l'istituzione allora del Ministero della Protezione civile, si fece un grande riferimento e si pose in essere un'attenzione particolare al mondo del volontariato. Questo per quanto riguarda i piani dei comuni, i rilevamenti, i sensori, l'organizzazione, la definizione della catena di comando, le realtà che nascevano nelle prefetture, le sale operative, il coordinamento tra forze di polizia ed i comuni, le autonomie locali nel loro complesso, il mondo del volontariato e le associazioni del volontariato.
Tutto questo certamente pone anche una questione di fondo: i vigili del fuoco, che dipendono dal Ministero dell'interno, inseriti così notevolmente nel contesto del Dipartimento della Protezione civile, certamente creano qualche problema per quanto riguarda la catena del comando o, quanto meno, anche se non c'è proprio un problema rispetto alla catena del comando, c'è un problema di organizzazione. Questa è la vecchia questione: un Dipartimento che dipende, per quanto concerne la Protezione civile, dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e un Dipartimento, per quanto riguarda i vigili del fuoco, che dipende dal Ministero dell'interno.
Ritengo che la problematica affrontata, per quanto riguarda i volontari, costituisca un passaggio importante: il problema della ridefinizione di un ruolo dei volontari, l'attribuzione delle risorse e la garanzia delle risorse per i volontari credo che sia importante e fondamentale. Bisogna ovviamente prevedere anche il futuro di questo mondo: certamente si è fatto riferimento alla possibilità dei figli delle vittime di prendere il loro posto e credo che questo sia un fatto importante, fondamentale ed umano di grande significato e di grande spessore, ma c'è tutta una problematica di un'organizzazione che va ridefinita in riferimento a tutte quelle che sono - come dicevo poc'anzi - le sinergie che devono essere garantite, assicurate e sollecitate tra tutti quelli che operano nel settore della sicurezza. Questo certamente è un decreto-legge che riguarda la sicurezza: la sicurezza deve certamente prevedere la prevenzione, perché non c'è sicurezza se non c'è prevenzione.
Se posso anche sollecitare un dato importante e fondamentale, credo che il Corpo dei vigili del fuoco, così come gli altri Corpi - quello forestale dello Stato, la polizia di Stato, i carabinieri - debbano essere maggiormente utilizzati nel campo della prevenzione, valorizzando le professionalità presenti in questo settore, attraverso un coordinamento, azioni formative, interventi in campo formativo che sono importanti e fondamentali. Ritengo che sono temi e problemi che devono essere recuperati, e credo che il Governo debba tener ben presenti questo tipo di obiettivi e traguardi a cui noi facciamo riferimento in questo particolare momento.
Signor Presidente, riprendo il discorso perché finalmente ho l'attenzione da parte del Governo; purtroppo, quando si svolgono le dichiarazioni di voto, non si tratta di passaggi formali e rituali in cui il deputato fa la sua declamazione. Credo che vi sia una certa sollecitazione da parte nostra, anche perché io poi ricordo ciò che ho detto e le sollecitazioni che ho fatto e certamente, se le ricordiamo, poi ce le ricordiamo tutti assieme rispetto alla dignità del Parlamento che gli stessi colleghi parlamentari dovrebbero ovviamente tutelare nella misura in cui questo nostro lavoro va in direzione certamente di un miglioramento dei problemi che emergono all'interno del nostro Paese. Pag. 30
Come dicevo, signor Presidente, ritengo che il passaggio sia quello di una riforma complessiva per quanto riguarda la prevenzione; io ritengo che questo tema e questo argomento contenuto anche in questo provvedimento di legge possa essere l'occasione per l'avvio di un processo molto più organico. Anche la relatrice, che ringrazio, quando ha svolto la sua relazione aveva anche indicato un percorso; se ad ognuno di noi venisse posta la domanda se siamo contenti di questo provvedimento, diremmo che non è esaustivo. Certamente si fa riferimento ad altri temi che riguardano la sicurezza, la qualificazione della polizia di Stato per quanto riguarda l'equipollenza di alcuni titoli importanti (la polizia di Stato per quanto riguarda il personale non direttivo e non dirigente chiedeva da parecchio tempo anche questo tipo di riconoscimento), la responsabilità dell'Agenzia delle entrate - mi sembra - con riferimento al trasferimento degli immobili e, quindi, per una lotta più agevole al terrorismo, si tratta di fatti importanti e fondamentali. Ciò anche per quanto riguarda l'articolo 5, il Fondo per le vittime della criminalità organizzata, della mafia, dell'usura, di estorsione e quant'altro e per quanto riguarda anche il servizio civile; si tratta di un argomento che deve essere posto in termini fondamentali. Ci sono provvedimenti urgenti come ci sono dei titoli che vanno ad essere poi recuperati in termini organici.
Devo dire agli amici della Lega Nord Padania, con molta amabilità, che ritengo che nei confronti del Governo - non sono ovviamente il difensore d'ufficio del Governo perché ho una libertà di giudizio e di valutazione molto forte, forse connaturata al mio intimo e soprattutto al mio carattere - non è possibile fare un'opera di chiarimento e un'opera costruttiva all'interno del Parlamento se siamo fissati a fare l'opposizione di circostanza e di occasione nei confronti del Governo e se non abbiamo contezza di quello che è stato il passaggio e la problematica che noi abbiamo portato avanti. Io ritengo che anche gli amici della Lega Nord Padania sono su questa lunghezza d'onda; qualche volta vi è qualche eccesso o polemica che capisco e che certamente deve essere valutato e ricondotto in un'azione sempre più forte e decisiva così come stiamo facendo in I Commissione dove, al di là delle posizioni e delle diversificazioni, vi è un clima costruttivo che dobbiamo sempre di più garantire e portare avanti.
Detto questo, signor Presidente, noi diciamo di sì a questo provvedimento con questa sollecitazione e con questi auspici che noi indirizziamo al Governo, dal momento che questo provvedimento non può essere un fatto tecnico e aritmetico; speriamo che una visione complessiva certamente non manchi e possa essere il viatico dell'azione governativa per i prossimi mesi e anche nell'altra legislatura. Tutto quello che diciamo e che facciamo serve anche per il futuro.
Un ultimo ringraziamento al dottor Ferrara per la sua disponibilità, per la sua pazienza, per la sua apertura nei confronti dell'azione parlamentare che noi abbiamo svolto in Commissione e in quest'Aula; certamente sono dati che dovremo valorizzare anche nel futuro.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Strizzolo. Ne ha facoltà.

IVANO STRIZZOLO. Signor Presidente, intervengo molto brevemente, così come faranno altri colleghi del Partito Democratico, per dichiarare il voto favorevole su questo provvedimento, che rappresenta una sostanziale iniziativa di «manutenzione», lo dico tra virgolette, di alcuni importanti punti che riguardano specifici settori dell'amministrazione dello Stato, con particolare riferimento ai vigili del fuoco e alla polizia di Stato. Con le norme inserite in questo provvedimento si tenta cioè di razionalizzare, di migliorare e anche, se vogliamo, di dare un po' di respiro e un po' di ossigeno in particolare alla funzionalità dell'attività del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, che vediamo impegnato in maniera costante, coraggiosa, importante ed efficace anche in questi giorni con numerosi incendi scoppiati Pag. 31in giro per l'Italia, in collaborazione anche con il Dipartimento della protezione civile. Queste norme, come abbiamo detto anche nel corso della discussione sulle linee generali e anche prima nell'ambito della discussione sul complesso degli emendamenti, toccano anche punti diversi, situazioni e settori diversi, ma rappresentano, come dicevo un attimo fa, un'iniziativa legislativa del Governo con la corroborazione introdotta al Senato, non già alla Camera. Infatti, come sappiamo, ci è stato chiesto da parte del Governo di non introdurre e di non portare avanti modifiche per accelerare i tempi di approvazione. Come dicevo, si tratta di settori di intervento diversi dal punto di vista normativo. Ci sono punti importanti - alcuni li ho già richiamati - ma ce n'è uno, che è stato toccato prima anche dal collega Tassone, che riguarda il Fondo nazionale per il servizio civile e gli sportelli unici per l'immigrazione. Anche qui si tratta di misure che hanno l'obiettivo di migliorare e razionalizzare gli interventi, dando anche un segno di attenzione al tema del servizio civile. Stiamo attraversando una fase economica, ma soprattutto sociale, molto preoccupante e qui apro e chiudo subito una parentesi: abbiamo ascoltato per l'ennesima volta interventi dei colleghi della Lega, pienamente legittimi ovviamente, ma sono altrettanto legittime le considerazioni che siamo tenuti e sollecitati a fare, ribadendo che, se il Paese si trova in questa situazione, se questo Governo si trova ad affrontare problematiche dure e complesse, lo si deve non dico esclusivamente, ma lo si deve anche alle responsabilità che il gruppo della Lega Nord, attraverso i suoi rappresentanti al Governo, ha avuto negli ultimi anni al Governo del nostro Paese.
Quindi, alcune considerazioni potrebbero apparire giustificabili a rappresentanti o a soggetti che arrivano improvvisamente dal pianeta Marte sulla terra e riscontrano queste problematiche e queste difficoltà, ma non già ad una forza politica e ai suoi rappresentanti che hanno avuto precise responsabilità nel governo del nostro Paese. Quindi, considerando anche altri punti che sono stati introdotti in questo provvedimento - ne ho parlato prima, in particolare per quanto riguarda l'articolo 6-ter - prendo atto comunque dell'impegno che il Governo ha assunto nell'accogliere l'ordine del giorno avente come primo firmatario il collega Margiotta, dove c'è la disponibilità del Governo a fare un'attenta e puntuale verifica sulla gestione della struttura commissariale per quanto riguarda la terza corsia dell'A4. Confidiamo pertanto che il Governo, avendo un voto favorevole da parte del Partito Democratico anche su questo provvedimento, prosegua nella sua azione rigorosa, lavorando anche per l'equità sociale, in una fase molto complessa e molto difficile per il Paese.
Ma se da parte del Governo, anche nel prosieguo della sua attività, vi sarà quella attenzione, quella disponibilità a valutare anche le proposte che derivano dal Parlamento - io aggiungo non solo dalle forze politiche che responsabilmente stanno sostenendo questa azione difficile, ma anche le proposte costruttive che possono venire dalle componenti che oggi dichiarano la loro opposizione a questo Governo - credo che, alla fine, risultati positivi interverranno non solo e non tanto per questa o quella formazione politica, non solo e non tanto per gli esponenti di questo Governo, ma noi condividiamo e auspichiamo risultati positivi, nell'interesse del nostro Paese, che sta affrontando una fase così difficile dal punto di vista economico e sociale, ma che ha in sé le forze, le potenzialità per reagire e per superare questo momento di difficoltà.
Quindi, signor Presidente, colleghi, rappresentante del Governo, confermiamo il voto favorevole del Partito Democratico, nonostante alcune riserve e alcuni punti che abbiamo inteso portare all'attenzione, in particolare, dell'Assemblea e del Governo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Miotto. Ne ha facoltà.

Pag. 32

ANNA MARGHERITA MIOTTO. Signor Presidente, farò una brevissima dichiarazione di voto a nome del mio gruppo per motivare il convinto voto favorevole anche sul comma 2 dell'articolo 1 del disegno di legge di conversione, che riguarda la proroga dei termini per l'esercizio della delega per il riordino della Croce rossa. È un tema sul quale molti colleghi parlamentari sono intervenuti in maniera critica. Devo dire che non mi voglio avventurare nella discussione di natura procedurale, che pure è importante, anzi, è sicuramente importante, ma voglio sottolineare, invece, l'impegno che con il voto favorevole a questo decreto-legge noi assumiamo anche nei confronti delle migliaia di volontari che fanno parte di Croce rossa italiana.
Noi crediamo che, così com'è, l'ente abbia, purtroppo, poche possibilità di mantenere l'attuale assetto, perché le quote di finanziamento assegnate a Croce rossa italiana oggi non sono sufficienti per garantire i servizi attuali e chiudere il bilancio in pareggio.
Quindi, o si aumentano i finanziamenti a Croce rossa italiana o si procede ad un'operazione di riordino. Sembra a molti di noi, ma credo anche a tutti coloro che con decine di atti ispettivi hanno denunciato le cose che non vanno all'interno di Croce rossa italiana, che si renda necessario, anzi, sia indispensabile un'operazione di riordino. Occorre, tuttavia, salvaguardare la funzione che essa ha, non solo a livello nazionale, ma anche internazionale, la capacità di essere presente non solo nelle emergenze, come tutti sappiamo, ma anche nelle missioni internazionali, e, accanto a questo, la capacità di essere presente con servizi che sono integrativi del Servizio sanitario nazionale. Quindi, su questo punto, credo che non vi sia dubbio alcuno che il decreto di riordino dovrà fare un'opzione molto chiara. Ma vi è una seconda questione che ci sta a cuore: sono i riferimenti che sono stati fatti ripetutamente sulla salvaguardia della funzione del patrimonio dell'ente. È vero, qui occorrono norme precise per azioni di trasparenza, però lo voglio anche ricordare ai colleghi che hanno criticato la scelta della proroga della delega: cari colleghi, in questi giorni, in questi mesi, si è proceduto e si procede alla vendita del patrimonio. Non è pensabile che la vendita del patrimonio debba essere fatta semplicemente per coprire i buchi di bilancio, che pure esistono, questioni che vanno comunque affrontate, ma non si può pensare di utilizzare il patrimonio per fare queste operazioni. Penso che nessuno di voi converrà con queste modalità. E allora, anche da questo punto di vista, si rende necessaria un'operazione di riordino.
In terzo luogo - ma non perché sia ultimo, è la questione che ci sta più a cuore in questi mesi, e parlo di mesi perché è da novembre che parliamo di questo problema - vi è la salvaguardia dei livelli occupazionali. Vi sono 4 mila dipendenti, di cui circa il 50 per cento non è a tempo indeterminato. Per tutti costoro, sia quelli a tempo indeterminato, sia per coloro che sono precari - ahimè da tanti anni, con contratti che si rinnovano - vi è la giusta preoccupazione della salvaguardia dei livelli occupazionali. Ecco, oggi non è così, nel senso che se il decreto decadesse, se fossero cioè scaduti i termini per l'esercizio della delega, la salvaguardia del posto di lavoro non vi sarebbe.
È solo con una discussione, che mi auguro raccolga ampi consensi nelle Commissioni parlamentari di Camera e Senato, che sarà possibile modificare l'attuale bozza di decreto legislativo che ci ha inviato il Governo per poter salvaguardare i livelli occupazionali. In questo senso, l'ordine del giorno che abbiamo presentato, e sul quale il Governo ha dato parere favorevole, è una piccola garanzia e rappresenta la linea che ispirerà i lavori del nostro gruppo nella XII Commissione della Camera che, mi auguro, venga condivisa anche dagli altri gruppi non solo della maggioranza e che consentirà quindi, ai primi di settembre, di esprimere un parere che salvaguardi la funzione essenziale di Croce rossa italiana, che ne risani il bilancio, ne riordini le funzioni, dia luogo - devo dire con grande ritardo, ahimè, - anche ad una gestione democratica, quindi con organi democraticamente eletti e che, Pag. 33allo stesso tempo, dia una risposta alle giuste preoccupazioni dei lavoratori, sia a tempo determinato sia indeterminato, che temono per la salvaguardia del loro posto di lavoro proprio dall'attuazione di questa delega (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rosato. Ne ha facoltà.

ETTORE ROSATO. Signor Presidente, riprendo le considerazioni che ho fatto in discussione sulle linee generali e durante la valutazione dei nostri emendamenti per dirle, signor sottosegretario, che noi abbiamo apprezzato le norme utili contenute all'interno di questo provvedimento, le norme che riguardano i capisquadra, le maggiori risorse per i discontinui, che erano state erroneamente tagliate dal precedente Governo - lasciando veramente in grande difficoltà i comandi provinciali dei Vigili del fuoco -, la proroga delle due graduatorie dei concorsi che sono stati fatti in questi anni, che consentono di avere un bacino di giovani preparati da poter utilizzare per il turnover e per quello che noi auspichiamo, cioè un ampliamento, seppur consapevoli delle difficoltà, dell'organico del Corpo, che vada a risolvere alcune criticità che, soprattutto nelle grandi città, oggi vi sono.
Abbiamo apprezzato la norma che consente ai familiari dei Vigili del fuoco volontari deceduti in servizio, o gravemente menomati o feriti, di poter essere assunti, in continuità con quanto viene fatto per le Forze di polizia.
Abbiamo apprezzato anche la sua disponibilità ad assumere e accettare alcuni ordini del giorno che vanno a risolvere delle questioni sensibili che non è stato possibile risolvere con emendamenti, per la nota richiesta, che da parte del Governo è arrivata, di non modificare il testo del provvedimento. In particolare, l'ordine del giorno che risolve la questione delle risorse per il Fondo delle vittime della mafia, su cui il Governo si è impegnato a non distoglierle. Una questione sollevata dalla nostra collega Picierno, dalla collega Garavini, dal collega Mantovani. Ma anche l'ordine del giorno che è stato da lei assunto, quello relativo all'assunzione del settantaduesimo corso dei Vigili del fuoco per cui il Governo si è impegnato ad assumere tutte le 474 persone che il turnover consente di assumere, quindi esentando questo dai possibili tagli della spending review.
Credo che questa sia una notizia importante.
Così è anche per l'ordine del giorno che abbiamo presentato con il collega Favia, che riguarda quella brutta, veramente brutta, norma che era stata inserita in uno degli ultimi provvedimenti del Governo Berlusconi - inserita all'interno di un testo con il voto di fiducia - che cancellava i diritti dei discontinui ad essere almeno riconosciuti dalla legge come precari della pubblica amministrazione. Si tratta di ragazzi che lavorano da dieci anni con centosessanta giorni di lavoro l'anno ai quali, con una norma di legge, si pensava di poter cancellare i diritti.
Quell'ordine del giorno, signor sottosegretario - tanto per uscire dalla logica degli ordini del giorno per cui si dice sempre di «sì» e poi non vi si dà seguito - è importante che venga recepito quanto prima, così come il Governo si è impegnato, in una norma di legge. Noi su questo faremo la nostra parte, ovvero vigilare che il Governo sia conseguente agli obblighi ed agli impegni che si è assunto.
Restano alcune questioni molto spinose sull'A4 e sulle grandi infrastrutture. Sui commissari non dico niente. Sono già intervenuto prima e poi è intervenuto anche il collega Strizzolo.
Mi richiamo all'ordine del giorno, che in questo caso il Governo ha fatto proprio, presentato dai colleghi Margiotta e Mariani che impegna almeno alla trasparenza. Io richiamo il Governo su questo punto. Il nostro Paese è un Paese sempre preso di mira dall'Unione europea per la scarsa trasparenza e per quello che ne consegue rispetto a corruzione negli appalti e a tutto ciò che vi è collegato. Penso e mi auguro che tutto sia stato fatto con Pag. 34la massima accortezza sulle infrastrutture in questione. Non ho motivo per pensare diversamente. Tuttavia chiedo che il Governo sia vigile nel rispetto delle sue prerogative e dei suoi obblighi. Infatti il commissario ha grandi poteri, serve quando è utile per sbloccare e ridurre i tempi. Non serve, invece, quando serve per evadere procedure di evidenza pubblica e trasparenza negli atti della pubblica amministrazione.
Così come credo che sia importante che da parte sua, signor sottosegretario, si metta mano al tema del COAU degli incendi boschivi, come è stato sottolineato in più interventi. Non voglio intervenire più a lungo su questo punto. La richiamerei, però, signor sottosegretario, a non mettere da parte l'esigenza legislativa che c'è intorno al Corpo nazionale. Non si tratta solo di trovare risorse - queste servono e bisogna trovarle - si tratta anche di mettere mano alle norme. Ne cito due, di cui c'è assoluto bisogno, che erano contenute anche nei nostri emendamenti.
La prima riguarda la governance del Corpo. Si tratta dell'unico corpo che in questo Paese non è governato da un vertice naturale, che cioè emerge dalle sue file. L'unico Corpo che non è governato da un vertice naturale è quello dei Vigili del fuoco. Infatti c'è un prefetto che coordina le attività dei Vigili del fuoco, che non ha le competenze tecniche necessarie e che, peraltro, non è sentito dal Corpo come un appartenente al Corpo stesso. Credo che sul tema, negli emendamenti che sono stati presentati e nell'ordine del giorno che è stato fatto proprio dal Governo anche al Senato - lo ha presentato la collega Antezza - ci sia questa consapevolezza. Vogliamo che ci siano atteggiamenti conseguenti e, quindi, attendiamo che su questo tema il Governo dia, nella logica della spending review, una visione di risparmio. Si può anche risparmiare: la soppressione di una delle due figure consente anche un risparmio economico non da poco.
L'altra questione riguarda il volontariato. Qui c'è una grande confusione, che mescola due mondi in maniera negativa. Vi sono migliaia di giovani, e anche di anziani, che svolgono una meritoria opera di volontariato all'interno del Corpo nazionale. Sono impegnati quando serve, con disponibilità e gratuità. Ciò va privilegiato, nel rapporto con il dipartimento, nel rapporto con il Corpo nazionale e va supportato con tutti gli strumenti che è possibile dare e con le norme che tengano conto anche delle loro difficoltà previdenziali e dell'assenza del posto di lavoro. Vi sono alcuni interventi da fare in materia, ovvero norme di carattere legislativo. Poi vi è un altro mondo, che viene mescolato erroneamente, che è quello dei discontinui, che si chiamano discontinui, ma non sono altro che precari, ragazzi che fanno questo perché hanno una grande passione per il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, ma sono dei disoccupati. La divisione tra queste due categorie è sempre più essenziale ed urgente.
Signor sottosegretario, questo è un Governo tecnico che dovrebbe fare le cose che servono per mettere a posto alcune procedure che nel corso degli anni hanno prodotto elementi non positivi, che hanno aumentato la spesa, che hanno prodotto diseguaglianze. Fatelo questo piccolo provvedimento! In Parlamento, ne sono convinto, tutti i gruppi saranno accanto a voi a mettere mano a ciò, però fatelo, perché sono passati dei mesi da quando lo abbiamo segnalato e questo non è ancora accaduto. Se c'è bisogno di coinvolgere il Parlamento in qualche sua forma, sfrutti la disponibilità che tutti i gruppi parlamentari le hanno dato su questo aspetto.
Concludo su una vicenda che mette insieme la spending review e questo provvedimento per quanto attiene i Vigili del fuoco. Guardi, signor sottosegretario, nel nostro Paese, nel Corpo nazionale, nel Ministero dell'interno, ci sono sicuramente degli sprechi. Ci sono delle cose inutili di cui possiamo fare a meno, ci sono cose superflue e poi ci sono delle cose indispensabili. Questa distinzione va fatta quando ci si occupa della spending review. Invece noi abbiamo notato, purtroppo, su una serie di cose, che non è stata fatta questa distinzione tra gli sprechi, le cose inutili, le cose superflue e le cose indispensabili Pag. 35e qualche volta si è tagliato in maniera orizzontale. Ciò è profondamente sbagliato e noi le richiediamo di mettere mano a ciò, perché in particolare qui stiamo toccando un Corpo che è tiratissimo negli organici, che ha fatto già grandi risparmi che non sono risparmi, ma restringimenti della spesa e quindi è necessario da parte vostra un ripensamento su alcune di queste vicende (Commenti dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).

PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia!

ETTORE ROSATO. Signor Presidente, ho notato che in alcuni banchi c'è un amore particolare per i Vigili del fuoco, soprattutto nella ristrettezza degli interventi. Ma questo non è utile. Ho concluso il mio intervento, signor Presidente. Signor sottosegretario, la richiamo alla necessità che su questo provvedimento ci sia un seguito, ci sia un seguito negli impegni che il Governo ha assunto davanti a questo Parlamento, contando sulla nostra lealtà e sulla nostra disponibilità. La lealtà si è dimostrata nel ritiro di proposte emendative di cui eravamo profondamente convinti. Le abbiamo ritirate accogliendo l'impegno che il Governo ha assunto qui davanti a noi, quindi mi auguro che a questo impegno seguano fatti concreti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Baldelli. Ne ha facoltà.

SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, con almeno altrettanto amore per i Vigili del fuoco dell'onorevole Rosato, dichiaro il voto favorevole su questo provvedimento da parte del gruppo Popolo della Libertà (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà).

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Votazione finale ed approvazione - A.C. 5369)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge di conversione n. 5369, già approvato al Senato, di cui si è testé concluso l'esame.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Lo Presti, onorevole Tortoli...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(S. 3365 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 20 giugno 2012, n. 79, recante misure urgenti per garantire la sicurezza dei cittadini, per assicurare la funzionalità del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e di altre strutture dell'Amministrazione dell'interno, nonché in materia di Fondo nazionale per il Servizio civile. Differimento di termine per l'esercizio di delega legislativa (5369):

(Presenti 458
Votanti 449
Astenuti 9
Maggioranza 225
Hanno votato
432
Hanno votato
no 17).

Articolazione dei lavori dell'Assemblea per il periodo 2-8 agosto 2012.

PRESIDENTE. Comunico che, a seguito dell'odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, è stato stabilito che la discussione generale del disegno di legge n. 5389 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, recante disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini (Approvato dal Senato - scadenza: 4 settembre 2012), Pag. 36avrà luogo giovedì 2 agosto, dalle ore 15, con eventuale prosecuzione notturna e nella giornata di venerdì 3 agosto.
Il seguito dell'esame avrà luogo nelle giornate di lunedì 6 agosto (ore 14, con eventuale prosecuzione notturna) (con votazioni), martedì 7 e mercoledì 8 agosto (antimeridiana e pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna) (con votazioni).

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.

Mercoledì 1 agosto 2012, alle 9,30:

1. - Informativa urgente del Governo sui recenti sviluppi relativi alla situazione dell'Ilva di Taranto.

(ore 15)

2. - Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

La seduta termina alle 19,05.

VOTAZIONI QUALIFICATE
EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 1 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 10)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nom. Ddl 5369 - articolo agg. 4-ter.031 497 308 189 155 69 239 30 Resp.
2 Nom. articolo agg. 4-ter.09 497 315 182 158 67 248 30 Resp.
3 Nom. em. 5.3 490 436 54 219 18 418 30 Resp.
4 Nom. em. 5.4 500 496 4 249 68 428 30 Resp.
5 Nom. em. 6-ter.30 493 276 217 139 30 246 30 Resp.
6 Nom. Dis. 1.2 492 472 20 237 79 393 30 Resp.
7 Nom. odg 9/5369/5 488 435 53 218 24 411 30 Resp.
8 Nom. odg 9/5369/14 496 495 1 248 493 2 29 Appr.
9 Nom. odg 9/5369/26 498 486 12 244 25 461 29 Resp.
10 Nom. Ddl 5369 - voto finale. 458 449 9 225 432 17 26 Appr.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M= Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui è mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi è premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.