XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 440 di venerdì 25 febbraio 2011

Pag. V

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

La seduta comincia alle 9,05.

La Camera approva il processo verbale della seduta di ieri.

I deputati in missione sono cinquantacinque.

Seguito della discussione del disegno di legge S. 2518, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 225 del 2010: Proroga di termini previsti da disposizioni legislative e di interventi urgenti in materia tributaria e di sostegno alle imprese e alle famiglie (approvato dal Senato) (A.C. 4086).

Nella seduta del 24 febbraio 2011 il Governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione dell'emendamento Dis. 1.1, nel testo modificato, interamente sostitutivo dell'articolo unico del disegno di legge di conversione, e si sono svolti gli interventi per l'illustrazione delle proposte emendative.

Decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.

(Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia)

GIORGIO LA MALFA (Misto-LD-MAIE). Nel lamentare l'assenza di programmazione politico-legislativa da parte del Governo e la conseguente paralisi delle attività del Parlamento, denunzia le gravi incongruenze del provvedimento d'urgenza in esame, con riferimento al quale dichiara che i deputati repubblicani negheranno la fiducia all'Esecutivo, a suo avviso sostenuto da una maggioranza ormai in via di dissoluzione politica.

PINO PISICCHIO (Misto-ApI). Espresso un giudizio fortemente critico sul merito istituzionale e sulla sostanza politica palesatisi nell'iter di conversione in legge del provvedimento d'urgenza in esame, stigmatizza l'elusione della dialettica parlamentare da parte dell'Esecutivo, che appare in una situazione di evidente difficoltà. Ribadita quindi la sovranità delle Camere nel sistema costituzionale, manifesta contrarietà sull'impianto complessivo del decreto-legge in discussione, dichiarando che la sua componente politica negherà la fiducia al Governo.

RENATO CAMBURSANO (IdV). Nel dichiarare che il suo gruppo negherà la fiducia al Governo, stigmatizza l'accondiscendenza e gli interessi personali del Presidente del Consiglio nei confronti di alcuni dittatori, come il leader libico Gheddafi; esprime quindi un giudizio fortemente critico sul provvedimento d'urgenza in esame che, oltre ad eludere i richiami formulati dal Presidente della Repubblica circa il rispetto della Carta costituzionale e a ledere le prerogative del Parlamento, aumenta la pressione fiscale, protegge gli evasori e favorisce coloro che non hanno rispettato le norme in materia di quote latte. Reputa inoltre gli interventi delineati inidonei a sostenere lo sviluppo economico Pag. VIdel Paese, evidenziando altresì il mero intendimento della maggioranza e del Governo di salvaguardare la posizione del Presidente Berlusconi in ordine alle sue vicende giudiziarie, segnatamente attraverso disposizioni volte a contrastare l'uso delle intercettazioni telefoniche e a riformare il Consiglio superiore della magistratura e la Corte costituzionale.

LUCIANO MARIO SARDELLI (IR). Nel denunziare preliminarmente i gravi atti intimidatori rivolti a deputati del suo gruppo provenienti dai banchi dell'opposizione, chiede alla Presidenza della Camera, alla quale si riserva di far pervenire al riguardo una lettera, di attivarsi per tutelare la libertà del mandato dei parlamentari, stigmatizzando le gravi dichiarazioni rese ieri dal deputato Bucchino, che giudica lesive della dignità del Parlamento. Nel ritenere, quindi, pienamente legittima la decisione del Governo di porre la questione di fiducia per scongiurare il rischio della decadenza di disposizioni legislative indifferibili e fondamentali per gli interessi del Paese, alla cui definizione in Parlamento hanno concorso anche le opposizioni, ritiene non condivisibili e irrituali i rilievi formulati dalla Presidenza della Repubblica nel corso dell'iter del decreto-legge in esame, con particolare riferimento alle disposizioni in tema di demolizioni autorizzate di immobili nella regione Campania e in materia di anatocismo. Auspica, infine, una revisione dei regolamenti parlamentari che, in mancanza di una più ampia riforma della Costituzione finalizzata a superare i limiti insiti nel bicameralismo perfetto, assicuri certezza dei tempi alle iniziative legislative del Governo.

GIORGIO CONTE (FLI). Sottolineate le contraddizioni di una maggioranza divisa ed incapace di esprimere una linea politica coerente, manifesta netta contrarietà al decreto-legge in esame, che si configura sostanzialmente come una manovra economica priva di copertura finanziaria e dettata da interessi eminentemente clientelari. Stigmatizzate altresì le procedure irrituali seguite nel corso dell'iter del provvedimento, che hanno determinato l'intervento del Presidente della Repubblica, lamenta la deprecabile compressione delle prerogative delle Camere da parte dell'Esecutivo, che non appare in grado di controllare la dinamica delle spesa pubblica e di elaborare un'adeguata programmazione economica. Nel ribadire quindi la profonda insoddisfazione del suo gruppo per i contenuti di un decreto-legge che concorre ad aumentare la pressione fiscale, in contraddizione con gli intendimenti preannunziati dall'Esecutivo, esprime forti perplessità, in particolare, sulla tassazione introdotta nei territori colpiti da calamità naturali e sulle disposizioni in tema di editoria.

GIAN LUCA GALLETTI (UdC). Stigmatizzato preliminarmente lo stato confusionale di un Governo che viola per l'ennesima volta la Carta costituzionale e ricorre in modo improprio e reiterato alla questione di fiducia, ringrazia il Presidente della Repubblica per aver salvaguardato le prerogative del Parlamento. Nel dichiarare quindi che il suo gruppo negherà la fiducia all'Esecutivo, esprime un giudizio fortemente negativo sul suo modo di legiferare, che, di fatto, certifica il fallimento politico di una compagine governativa che adotta provvedimenti eterogenei e propagandistici. Richiamate infine le principali ragioni di contrarietà ad un decreto-legge che, tra l'altro, aumenta la pressione fiscale senza recare misure specifiche a favore delle famiglie e delle imprese, manifesta rammarico per il mancato accoglimento delle proposte emendative migliorative del testo presentate dalla propria parte politica, quali quelle concernenti l'introduzione del quoziente familiare, la promozione degli impianti fotovoltaici e la previsione di incentivi economici a favore dei giovani imprenditori.

ROBERTO SIMONETTI (LNP). Nel ritenere pienamente condivisibile la scelta Pag. VIIdel Governo di porre la fiducia su un provvedimento sul quale, a suo avviso, si è svolto un ampio e approfondito dibattito parlamentare senza alcuna compressione dei diritti delle opposizioni, respinge le critiche formulate nel merito del decreto-legge, che giudica invece rispondente ad importanti esigenze avvertite dalle famiglie e dalle imprese. Richiama quindi in particolare le disposizioni, improntate a principi solidaristici, a favore delle popolazioni colpite da calamità naturali in Veneto, Liguria, Campania e a Messina, nonché le norme in materia di controllo della spesa sanitaria e di patto di stabilità interno, espressione del fattivo rapporto di collaborazione del Governo con il territorio. Soffermatosi, quindi, sulle misure perequative delle province autonome di Trento e Bolzano, per le quali esprime particolare apprezzamento, dichiara che il suo gruppo voterà convintamente la fiducia al Governo.

PIER PAOLO BARETTA (PD). Nel costatare l'incapacità dell'Esecutivo di perseguire un'efficiente linea di governo, manifesta un giudizio fortemente critico sui contenuti del decreto-legge in esame, che reputa insostenibile politicamente e giuridicamente, anche alla luce delle irrituali procedure adottate nel corso dell'iter parlamentare di conversione in legge. Ringraziato il Presidente della Repubblica per l'autorevole intervento in difesa delle prerogative delle Camere, ritiene comunque insufficienti i conseguenti correttivi apportati all'articolato del provvedimento d'urgenza in esame, stigmatizzando altresì le affermazioni rese dal Presidente del Consiglio che denotano una inaccettabile concezione dello Stato e della politica. Contestato altresì l'illegittimo ricorso da parte dell'Esecutivo alla questione di fiducia, giudica deprecabile l'atteggiamento della maggioranza, che privilegia la forzatura istituzionale rispetto alla ricerca del confronto con l'opposizione: Espressa quindi netta contrarietà alle misure contenute dal decreto-legge in esame, segnatamente in relazione all'introduzione di ulteriori balzelli fiscali, dichiara che il suo gruppo negherà la fiducia al Governo.

MARCO MARSILIO (PdL). Nel giudicare infondate e pretestuose le critiche formulate dalle opposizioni sul provvedimento d'urgenza in esame, richiama le misure più condivisibili in esso contenute, segnatamente le disposizioni volte a rifinanziare la cassa integrazione in deroga e lo strumento del 5 per mille, nonché le norme concernenti la proroga degli sfratti e la tutela dei territori colpiti da calamità naturali. Stigmatizzate altresì le eccessive correzioni apportate al testo originario nel corso dell'iter del decreto-legge in discussione, sottolinea la necessità di riformare i regolamenti parlamentari, a suo avviso inidonei rispetto all'esigenza di fornire risposte tempestive ai cittadini, ritenendo peraltro inaccettabile che la V Commissione non disponga della medesima maggioranza parlamentare presente in Aula; reputa pertanto del tutto condivisibili le motivazioni addotte a sostegno della posizione della questione di fiducia.

GINO BUCCHINO (PD). Parlando per fatto personale, contesta le affermazioni rese dal deputato Sardelli, che giudica lesive dell'immagine dei parlamentari eletti dai cittadini italiani residenti all'estero.

LUCIANO MARIO SARDELLI (IR). Manifesta preoccupazione per le modalità con le quali la Presidenza esercita le sue funzioni istituzionali.

PRESIDENTE. Indice la votazione per appello nominale sull'emendamento Dis.1.1 del Governo, nel testo modificato, interamente sostitutivo dell'articolo unico del disegno di legge di conversione, sulla cui approvazione, senza subemendamenti ed articoli aggiuntivi, l'Esecutivo ha posto la questione di fiducia.
(Segue la votazione).

Pag. VIII

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE
indi
DEI VICEPRESIDENTI ROSY BINDI E ROCCO BUTTIGLIONE

PRESIDENTE. Comunica il risultato della votazione:

Presenti e votanti 596
Maggioranza 299
Hanno risposto 309
Hanno risposto no 287
(La Camera approva).

Avverte che si intendono conseguentemente precluse le restanti proposte emendative presentate.

(Trattazione degli ordini del giorno)

PRESIDENTE. Dà conto degli ordini del giorno dichiarati inammissibili dalla Presidenza (vedi resoconto stenografico pag. 27).

Intervengono per illustrare gli ordini del giorno rispettivamente sottoscritti i deputati FRANCESCO BARBATO (IdV), EMILIA GRAZIA DE BIASI (PD) e TINO IANNUZZI (PD).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

Intervengono, altresì, in fase di illustrazione degli ordini del giorno i deputati ANGELO COMPAGNON (UdC), al quale rende precisazioni il Presidente, MARIA GRAZIA GATTI (PD), DANIELA SBROLLINI (PD), ETTORE ROSATO (PD), RITA BERNARDINI (PD), ELISABETTA ZAMPARUTTI (PD), MAURIZIO TURCO (PD), MARIA LETIZIA DE TORRE (PD), MARCO ZACCHERA (PdL), ANITA DI GIUSEPPE (IdV), TERESIO DELFINO (UdC), IGNAZIO MESSINA (IdV), MARIO LOVELLI (PD), GIOVANNI LOLLI (PD), PIERLUIGI MANTINI (UdC) e DOMENICO SCILIPOTI (IR).

ALBERTO GIORGETTI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Accetta gli ordini del giorno Nastri n. 1, Armosino n. 6, Mario Pepe (PD) n. 8, Baccini n. 10, Scandroglio n. 11, Cazzola n. 12, Mattesini n. 13, Laboccetta n. 14, Goisis n. 17, Antonino Foti n. 18, Leo n. 21, Cosenza n. 23, Gava n. 24, Nola n. 25, Boffa n. 30, Lombardo n. 40, Pompili n. 43, Gibiino n. 45, Cimadoro n. 47, Borghesi n. 48, Di Giuseppe n. 49, Messina n. 50, Palomba n. 54, Leoluca Orlando n. 56, Piffari n. 58, Porcino n. 59, Donadi n. 62, Cambursano n. 65, De Girolamo n. 68, Costa n. 69. Libè n. 71, Rao n. 74, Ruggeri n. 79, Cera n. 80, Buttiglione n. 81, Ria n. 84, Tassone n. 87, Anna Teresa Formisano n. 91, Alessandri n. 97, Colombo n. 107, Gianni Farina n. 117, Zampa n. 122, Lucà n. 128, Rigoni n. 134, D'Incecco n. 136, Sbrollini n. 138, Bossa n. 146, Realacci n. 164, Bocci n. 165, Mariani n. 166, Meta n. 169, Ginefra n. 171, Gasbarra n. 176, Fiano n. 179, Strizzolo n. 182, Fluvi n. 196, Albonetti n. 198, Genovese n. 200, Calvisi n. 201, Sanga n. 203, Graziano n. 204, Federico Testa n. 205, Portas n. 210, Mastromauro n. 212, D'Antoni n. 255, Gatti n. 228, Bellanova n. 234, Bachelet n. 246, Siragusa n. 247, Naccarato n. 253, Berardi n. 260, Marsilio n. 262, Scilipoti n. 263, Valducci n. 264, Giammanco n. 267, Zamparutti n. 269, Sardelli n. 271, Romano n. 274, Pisacane n. 276, Milo n. 277, De Camillis n. 278, Pagano n. 279, Lo Presti n. 288 e Paglia n. 289.
Non accetta, inoltre, gli ordini del giorno Calgaro n. 32, Pisicchio n. 33, Vernetti n. 34, Lanzillotta n. 35, Tabacci n. 36, Monai n. 46, Tempestini n. 125, Margiotta n. 163, Laratta n. 170, Velo n. 180, Gentiloni Silveri n. 181, Viola n. 183, Ceccuzzi n. 197, Scarpetti n. 213, Fadda n. 214, Codurelli n. 232, Boccuzzi n. 233, Pes n. 248, Melandri n. 251, Capano n. 254, Ferranti n. 255, Samperi n. 256, Bressa n. 258 e Ciccioli n. 281. Pag. IX
Accetta, infine, purché riformulati, i restanti ordini del giorno presentati.

Intervengono i deputati ROBERTO GIACHETTI (PD), che annunzia l'accettazione di tutte le riformulazioni proposte di ordini del giorno presentati dal suo gruppo, e ANTONIO BORGHESI (IdV).

PRESIDENTE. Avverte che è stata chiesta la votazione nominale.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Calgaro n. 32, Pisicchio n. 33, Vernetti n. 34, Lanzillotta n. 35 e Tabacci n. 36.

Intervengono il deputato CARLO MONAI (IdV) ed il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze ALBERTO GIORGETTI, che accetta l'ordine del giorno Monai n. 46; intervengono altresì il deputato CARMELO LO MONTE, al quale rende precisazioni il PRESIDENTE, il deputato ANTONIO PALAGIANO (IdV) ed il sottosegretario di Stato per la salute EUGENIA ROCCELLA, che accetta l'ordine del giorno Palagiano n. 60; intervengono inoltre il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze ALBERTO GIORGETTI, che accetta l'ordine del giorno Barbato n. 66, ed i deputati ROBERTO GIACHETTI (PD) e TERESIO DELFINO (UdC).

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Delfino n. 70 e Mantini n. 75.

Interviene il deputato AMEDEO CICCANTI (UdC), che non accetta la riformulazione proposta del suo ordine del giorno n. 93.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, approva l'ordine del giorno Ciccanti n. 93 e respinge l'ordine del giorno Tempestini n. 125.

Intervengono il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze ALBERTO GIORGETTI, che non accetta l'ordine del giorno Meta n. 169 e precisa la riformulazione proposta dell'ordine del giorno Bratti n. 161, ed il deputato ALESSANDRO BRATTI (PD).

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Margiotta n. 163, Meta n. 169 e Laratta n. 170.

Interviene il deputato SILVIA VELO (PD).

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Velo n. 180 e Gentiloni Silveri n. 181.

Interviene il deputato RODOLFO GIULIANO VIOLA (PD).

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Viola n. 183, Ceccuzzi n. 197, Scarpetti n. 213 e Fadda n. 214.

Interviene il deputato LUCIA CODURELLI (PD).

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Codurelli n. 232.

Interviene il deputato ANTONIO BOCCUZZI (PD).

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Boccuzzi n. 233, Pes n. 248 e Melandri n. 251.

Intervengono il deputato CINZIA CAPANO (PD) e il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze ALBERTO GIORGETTI, che accetta l'ordine del giorno Capano n. 254.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Ferranti n. 255, Samperi n. 256 e Bressa n. 258.

Intervengono il deputato CARLO CICCIOLI (PdL), il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze ALBERTO GIORGETTI, che accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Ciccioli n. 281, e il deputato DOMENICO SCILIPOTI (IR), al quale rende precisazioni il Presidente.

La seduta, sospesa alle 14, è ripresa alle 14,05.

Pag. X

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

(Dichiarazioni di voto finale)

GIORGIO LA MALFA (Misto-LD-MAIE). Espressa preoccupazione per il discredito del Governo italiano in ambito internazionale, dichiara il voto contrario della sua componente politica sul disegno di legge di conversione in esame, che giudica inutile e assolutamente inidoneo a favorire la ripresa economica del Paese.

CARMELO LO MONTE. (Misto-MpA-Sud). Sottolineato che il decreto-legge in esame non prevede idonei stanziamenti a favore del Mezzogiorno, segnatamente con riferimento alle zone colpite da calamità naturali, evidenzia come la politica del Governo sia premiante esclusivamente delle aree del Nord del Paese.

LINDA LANZILLOTTA (Misto-ApI). Espresso un giudizio fortemente critico sui contenuti del provvedimento d'urgenza in esame, manifesta indignazione per l'inaccettabile natura clientelare di talune disposizioni volute dal Ministro Tremonti, nonché per il totale svilimento del ruolo del Parlamento determinato dall'atteggiamento di chiusura tenuto dal Governo durante l'iter del predetto decreto-legge. Nel sottolineare infine come le conseguenze di disposizioni di natura condonistica, introdotte per favorire gli allevatori che non hanno rispettato i limiti di produzione di latte ed i partiti resisi responsabili di affissioni abusive in campagna elettorale, ricadranno per intero sui cittadini, dichiara il voto convintamente contrario della sua componente politica.

ANTONIO DI PIETRO (IdV). Evidenzia preliminarmente che non è presente in Aula alcun rappresentante del Governo.

PRESIDENTE. Ne prende atto e sospende la seduta.

La seduta, sospesa alle 14,15, è ripresa alle 14,17.

PRESIDENTE. Reputa senza precedenti la situazione poc'anzi determinatasi.

ANTONIO DI PIETRO (IdV). Dichiara il voto contrario del suo gruppo sul provvedimento d'urgenza in esame, caratterizzato da un iter lesivo delle prerogative del Capo dello Stato e del Parlamento ed ispirato ad inaccettabili logiche clientelari, con particolare riferimento alle norme concernenti il sistema bancario e la proroga di termini in materia di proprietà di giornali e reti televisive. Denunziati, peraltro, i tentativi in atto per ampliare la maggioranza che, a suo avviso, configurano il reato di corruzione, stigmatizza l'intendimento del Governo di tutelare esclusivamente il Presidente del Consiglio rispetto alle vicende giudiziarie in corso, anziché di occuparsi dei problemi del Paese. Nel reputare, infine, un imperativo morale ottenere le dimissioni dell'attuale Esecutivo, auspica una consistente partecipazione dei cittadini ai prossimi referendum abrogativi.

BRUNO CESARIO (IR). Nel giudicare pretestuose e strumentali le denunce provenienti dall'opposizione circa una presunta inattività del Governo, invita la Presidenza a tutelare il suo gruppo dai gravi atti intimidatori di cui è oggetto a seguito della scelta responsabile di collocarsi nell'area della maggioranza. Nel ritenere, altresì, che il decreto-legge in esame sia la dimostrazione dell'efficacia dell'azione politica Pag. XIdell'Esecutivo, dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul relativo disegno di legge di conversione.

ITALO BOCCHINO (FLI). Nel sottolineare che l'anomalo iter seguito per il provvedimento d'urgenza in esame lo ha di fatto trasformato in una sorta di manovra economica e che le disposizioni introdotte successivamente al Senato, e perciò sottratte al naturale vaglio del Presidente della Repubblica, lo hanno posto in aperto contrasto con la Costituzione, rivolge un appello al Governo e ai vertici del Parlamento affinché si recuperi un clima di armonia tra le istituzioni che consenta, tra l'altro, alle Commissioni di svolgere appieno il proprio lavoro. Nel denunziare quindi il carattere clientelare di talune disposizioni, in particolare per il settore dei media, evidenzia con forza come dall'approvazione di tali misure deriveranno inaccettabili aumenti delle tasse e dei costi della politica, in contraddizione con gli impegni assunti dalla maggioranza in campagna elettorale ed ai quali il suo gruppo, esprimendo un voto convintamente contrario, intende invece tenere fede.

ROBERTO OCCHIUTO (UdC). Rivolto preliminarmente un ringraziamento al Capo dello Stato per il suo rigoroso intervento grazie al quale norme in aperto contrasto con il dettato costituzionale sono state espunte dal testo del decreto-legge in esame, esprime un giudizio negativo sulle misure in esso contenute, che determinano un incremento della pressione fiscale, giudicando particolarmente inaccettabili le norme concernenti la proroga per il pagamento delle quote latte e la sottrazione di fondi destinati all'assistenza dei malati affetti da gravi patologie. Lamentato inoltre che il Governo non ha promosso i necessari processi di liberalizzazione e non ha assunto efficaci iniziative a sostegno delle famiglie e delle imprese, dichiara il voto contrario del suo gruppo sul provvedimento d'urgenza in esame.

MARCO GIOVANNI REGUZZONI (LNP). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul decreto-legge in esame, che giudica rispondente ad importanti esigenze del Paese, auspicando una revisione dei regolamenti parlamentari che consenta di superare talune anomalie del procedimento legislativo. Rilevata, altresì, la necessità di una maggiore riflessione sulle tematiche relative all'anatocismo, che potrebbero formare oggetto di un successivo provvedimento, nonché sull'esigenza di varare le necessarie riforme del sistema fiscale e della giustizia, invita a tal fine l'opposizione ad assumere un atteggiamento meno pregiudiziale e più costruttivo.

ENRICO LETTA (PD). Ricorda preliminarmente le drammatiche notizie che giungono dalla Libia, in ordine alle quali rivolge un appello alla comunità internazionale affinché sia riportata la pace nello Stato nordafricano. Espresso quindi un giudizio fortemente critico sui contenuti del decreto-legge in esame, che evidenzia ancora una volta la natura scarsamente liberale della maggioranza e dal quale deriverà un ulteriore incremento della pressione fiscale, denunzia la presenza nel testo di talune misure di natura clientelare, segnatamente nel settore della cultura e dei media. Nel manifestare quindi gratitudine al Presidente della Repubblica per la funzione di garanzia svolta, esprime indignazione per le misure di stampo condonistico in relazione alle cosiddette quote latte, che denotano disprezzo per i tanti cittadini rispettosi della legge, auspicando che l'Esecutivo si sottoponga quanto prima al giudizio degli elettori.

FABRIZIO CICCHITTO (PdL). Espressa preliminarmente solidarietà al popolo della Libia e agli italiani presenti in tale Paese, lamenta le reiterate e infondate accuse volte a screditare il Presidente del Consiglio, che rischiano di determinare un ulteriore imbarbarimento della vita politica del Paese, in contrasto con le reali esigenze dello stesso. Rilevato, inoltre, che l'atteggiamento delle forze di opposizione al Senato non ha contribuito a limitare l'eterogeneità del contenuto del decreto- Pag. XIIlegge in esame, richiama le misure più condivisibili da esso recate. Nel giudicare, infine, pretestuose le accuse circa presunte compravendite di parlamentari rivolte dall'opposizione al suo gruppo, ritiene che si sia determinata una situazione insostenibile in relazione alla contraddizione tra il ruolo istituzionale del Presidente della Camera e la sua funzione di leader politico.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato LUIGI MURO (PdL).

La Presidenza è autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.

La Camera, con votazione finale elettronica, approva il disegno di legge di conversione n. 4086.

Per la risposta ad uno strumento del sindacato ispettivo.

Interviene per sollecitare la risposta ad un suo atto di sindacato ispettivo il deputato FABIO EVANGELISTI (IdV).

Modifica nella composizione della Giunta per il Regolamento.

PRESIDENTE. Comunica di aver chiamato il deputato Armando Dionisi a far parte della Giunta per il Regolamento, in sostituzione del deputato Luca Volontè.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Avverte che, su richiesta del presentatore e previa intesa tra i gruppi, la discussione della mozione Pezzotta n. 1-00408, sulla sospensione della partecipazione al programma di realizzazione del cacciabombardiere Joint Strike Fighter (JSF) F-35, prevista per lunedì 28 febbraio 2011, è rinviata ad altra data.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della prossima seduta:

Lunedì 28 febbraio 2011, alle 16.

(Vedi resoconto stenografico pag. 77).

La seduta termina alle 15,30.