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PDL 4156

XVI LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 4156



 

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PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa dei deputati

CRISTALDI, ANTONIO PEPE, BACCINI, DE ANGELIS, DIMA, VINCENZO ANTONIO FONTANA, FUCCI, GIANNI, LA LOGGIA, LABOCCETTA, LAMORTE, LANDOLFI, MALGIERI, MARINELLO, MAZZOCCHI, MURO, PAGANO, PATARINO, PIONATI, PITTELLI, PROIETTI COSIMI, SALTAMARTINI, SBAI, SCELLI, VENTUCCI

Istituzione della Federazione delle città mediterranee

Presentata il 9 marzo 2011


      

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Onorevoli Colleghi! — I recenti avvenimenti che stanno creando tensioni nei Paesi del Nord Africa non devono allontanare l'Italia dal suo radicamento storico che la vuole centro di polarizzazione del Mediterraneo. L'Italia è un contenitore straordinario di tutte le civiltà che si sono succedute in quest'area ed è sempre stata esportatrice di cultura. Ogni epoca storica ha segnato un proprio solco in questa parte del pianeta e non ci sono movimenti culturali o interessi economici che non abbiano ruotato intorno al Mediterraneo e intorno ai Paesi che vi si affacciano.
      È impensabile una politica estera del nostro Paese che non tenga conto di quel che accade e di ciò che potrà verificarsi negli anni prossimi in questa regione. Culture ed economie si incontrano, determinano nuovi assetti politici e disegnano nuovi scenari nella finanza, nascono nuove professioni legate alle potenzialità strategiche delle attività di un un'area da sempre calamita del mondo.
      Il Mediterraneo è anche un veicolo di storia e di persone, di popoli, di architetture, di urbanistica, di archeologia, di teatri, di leggende, di miti e di ambizioni. E proprio queste caratteristiche sono alla base del futuro dei Paesi mediterranei. Sono questi gli elementi che potranno portare ricchezza, non solo economica, alle popolazioni residenti.
      Cresce il numero di persone che si muovono nel mondo, che vanno alla ricerca delle testimonianze del passato e che
 

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da tutto questo tentano di costruire un nuovo modello di sviluppo economico e sociale. Si pensi al turismo, in una concezione moderna, e si comprenderà che questo non può essere soltanto legato alla fruizione dei beni artistici o ambientali, ma dovrà essere un traguardo fatto anche di elementi che sono il frutto degli scambi culturali, della sinergia dei modi di vivere, nonché della presenza multiculturale e multietnica nelle città.
      La società multiculturale e multietnica è una strada obbligata e poco vale l'affermazione che la società multiculturale è fallita in Europa, poiché a fallire è stata una politica che ha preteso di «imporre» le regole disciplinanti la società multiculturale, cioè l'esatto contrario di quel che si sarebbe dovuto attuare: la creazione di condizioni in cui ogni individuo non si senta straniero in un Paese ma cittadino rispettato e rispettoso della società e delle istituzioni ospitanti.
      In una politica di tale tipo un grande ruolo possono avere le città. Ogni città ha una sua storia e un legame con qualche popolo, con qualche storia o leggenda, lontana fisicamente da altre città ma vicina per vocazione e per tradizione a tante altre città del Mediterraneo.
      Si prenda ad esempio Mazara del Vallo, città di 60.000 abitanti della Sicilia, e si ricordino la sua storia, le sue origini, i suoi legami con il mondo romano ma anche con i fenici e con il mondo arabo, con i normanni, con i francesi, con gli spagnoli, con gli aragonesi. Questa città oggi è individuata come quella nella quale esistono meno problemi in materia di convivenza, di tolleranza e di integrazione rispetto ad altre parti d'Europa. A Mazara del Vallo le diverse comunità vivono gli stessi spazi con le proprie tradizioni e a nessuno viene in mente di impedire agli altri di professare la propria religione, di vivere secondo la propria cultura e con i legami alle proprie tradizioni. Partendo da questo esempio, che comunque ha anch'esso bisogno di aiuti e di sostegni, a noi piace immaginare un insieme di città che lavorano in sinergia per progredire nei rapporti di collaborazione tra i diversi popoli.
      Con la presente proposta di legge si vuole istituire la Federazione delle città mediterranee che accettano la sfida del futuro nella convinzione che ci siano spazi di cooperazione che possono essere conquistati attraverso iniziative comuni nella cultura, nello sport, nella ricerca scientifica, nell'arte, nell'archeologia e in altri campi.
      La presente proposta di legge prevede un ruolo di supporto innovativo delle città in materia anche di politica estera, all'interno della disciplina nazionale e dell'Unione europea.
 

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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.

      1. La Repubblica promuove i rapporti tra le città europee e le città che si affacciano sul mare Mediterraneo al fine di promuovere la loro collaborazione nei settori della cultura, dell'arte, del turismo, della scienza e dello sport.

Art. 2.

      1. Ai fini di cui al comma 1, è istituita la Federazione delle città mediterranee, di seguito denominata «Federazione». La Federazione ha sede in Roma presso il Ministero degli affari esteri e può avere sedi periferiche nelle regioni Sicilia, Calabria, Puglia e Campania.
      2. Entro due mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Ministero degli affari esteri emana un bando di concorso al fine di individuare le città che, a causa della rilevante presenza di immigrati provenienti dai Paesi del mare Mediterraneo, hanno diritto ad aderire alla Federazione.
      3. Sono previste particolari forme di sostegno per le città, aderenti alla Federazione, che hanno una storia che le collega ai Paesi mediterranei non facenti parte dell'Unione europea e che hanno una tradizione basata sui princìpi della multiculturalità e della multietnicità.

Art. 3.

      1. Sono organi della Federazione:

          a) il presidente;

          b) il comitato delle prerogative;

          c) il consiglio direttivo;

          d) il comitato dei sindaci;

          e) l'assemblea dei sindaci.

 

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      2. Gli organi di cui al comma 1 durano in carica cinque anni.

Art. 4.

      1. La carica di presidente è attribuita a un sindaco, o a un soggetto che ha ricoperto la carica di sindaco, di una città italiana aderente alla Federazione, nominato dal Ministro degli affari esteri.
      2. Il presidente rappresenta la Federazione in ogni sede e presiede il consiglio direttivo.

Art. 5.

      1. Il comitato delle prerogative è presieduto dal Ministro degli affari esteri o da un suo delegato e ha il compito di vigilare sulle iniziative della Federazione relative al rispetto della politica estera italiana e delle direttive dell'Unione europea. Il comitato è composto da cinque componenti delle città italiane aderenti alla Federazione, di cui tre nominati dal Ministro degli affari esteri e due dal consiglio direttivo.

Art. 6.

      1. Il consiglio direttivo è composto da cinque componenti delle città italiane aderenti alla Federazione, di cui almeno tre sindaci in carica, nominati dal Ministro degli affari esteri. Si riunisce in una sede individuata e messa a disposizione dal Ministero degli affari esteri, che assicura, inoltre, ogni necessaria forma di collaborazione attraverso propri funzionari e uffici.

Art. 7.

      1. Il comitato dei sindaci è composto dai sindaci delle città italiane aderenti alla Federazione ed è presieduto da un sindaco nominato dal consiglio direttivo. Il comitato dei sindaci approva il programma

 

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annuale della Federazione predisposto dal consiglio direttivo. Le eventuali modifiche al programma annuale proposte dal comitato dei sindaci sono vincolanti.

Art. 8.

      1. L'assemblea dei sindaci è composta dai sindaci, o da loro delegati, delle città europee e dei Paesi extra-europei aderenti alla Federazione.
      2. L'assemblea dei sindaci è presieduta da un sindaco nominato dal consiglio direttivo.

Art. 9.

      1. La costituzione di sedi periferiche, nelle regioni di cui all'articolo 2, comma 1, le relative strutture e le modalità del loro funzionamento sono decise dal consiglio direttivo, previo parere del comitato dei sindaci.

Art. 10.

      1. Nessun compenso è previsto per i componenti degli organi della Federazione, fatta eccezione per il rimborso delle spese sostenute, preventivamente autorizzate dal consiglio direttivo.

Art. 11.

      1. La Federazione può predisporre progetti e realizzare iniziative, per le finalità dell'articolo 1, utilizzando finanziamenti delle città, delle province, delle regioni, dello Stato, dell'Unione europea, di fondazioni, di enti pubblici e di soggetti privati.
      2. La Federazione può, altresì, patrocinare progetti e iniziative conformi alle finalità dell'articolo 1 realizzati da soggetti terzi.

 

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Art. 12.

      1. Per l'attuazione degli interventi previsti dalla presente legge, alla Federazione è concesso un contributo annuo di 500.000 euro.
      2. All'onere di cui al comma 1 si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2011-2013, nell'ambito del fondo speciale di parte corrente dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2011, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero degli affari esteri.
      3. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.


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