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PDL 5324-A

XVI LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 5324-A
   N. 5325-A



 

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RELAZIONE GENERALE DELLA V COMMISSIONE PERMANENTE
(BILANCIO, TESORO E PROGRAMMAZIONE)

Presentata alla Presidenza il 13 settembre 2012

(Relatore: CALVISI)

sul

DISEGNO DI LEGGE

n. 5324

presentato dal ministro dell'economia e delle finanze
(MONTI)

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2011

Presentato il 28 giugno 2012

e sul

DISEGNO DI LEGGE

n. 5325

presentato dal ministro dell'economia e delle finanze
(MONTI)

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2012

Presentato il 28 giugno 2012


NOTA: Gli articoli del disegno di legge n. 5324, il relativo allegato e le annesse tabelle sono stati approvati dalla Commissione nel testo proposto dal Governo. Per essi si rinvia pertanto all'Atto Camera n. 5324.
 

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INDICE

Relazione sui disegni di legge n. 5324 e n. 5325 (Rendiconto 2011 – Assestamento 2012)   Pag.5
Testo del disegno di legge n. 5325  » 19
Modificazioni apportate dalla Commissione al disegno di legge n. 5325  » 25
Relazioni delle Commissioni permanenti  » 31
Parere della Commissione parlamentare per le questioni regionali  » 59

 

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RELAZIONE SUI DISEGNI DI LEGGE N. 5324 E N. 5325

 

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      Onorevoli Colleghi! — La presente relazione esamina congiuntamente i disegni di legge di rendiconto per il 2011 e di assestamento per il 2012, dedicando una specifica attenzione al primo provvedimento, oggetto di una specifica indagine conoscitiva svolta nell'ambito dell'istruttoria legislativa, nella quale hanno avuto luogo le audizioni del Presidente della Corte dei conti, Luigi Giampaolino, dell'Ispettore generale capo dell'Ispettorato generale del bilancio della Ragioneria generale dello Stato, Biagio Mazzotta, e dei responsabili dei nuclei di valutazione della spesa istituiti presso i singoli ministeri.
      La presentazione del rendiconto, da un punto di vista formale e procedurale, rappresenta il momento in cui far valere la responsabilità del Governo dinanzi al Parlamento per quanto riguarda la gestione del bilancio dello Stato. È anche un passaggio politico decisivo e cruciale, considerando che la mancata approvazione del rendiconto costituisce impedimento per l'apertura della sessione di bilancio dell'anno successivo. Tutti ricordiamo che la mancata approvazione del rendiconto per il 2010 determinò rilevanti conseguenze politiche e istituzionali. In questo momento, pertanto, l'approvazione del rendiconto costituisce un atto dovuto nell'interesse del Paese.
      Quest'anno la Commissione bilancio, cogliendo l'opportunità rappresentata, come vedremo, dalla prima attuazione delle innovazioni introdotte in materia dalla legge n. 196 del 2009, ha stabilito di approfondire l'esame del rendiconto che, come di norma avviene, si svolge congiuntamente a quello dell'assestamento relativo all'anno in corso.
      Nel corso della breve indagine conoscitiva alla quale ho accennato è emersa la trama delle nuove modalità di predisposizione del rendiconto che dovrebbe consentire alle Camere di svolgere un controllo assai più puntuale ed efficace sulla gestione finanziaria, verificando il conseguimento degli obiettivi di bilancio dei singoli comparti dell'amministrazione.
      Implementare il disegno legislativo sarà compito delle singole amministrazioni, con il coordinamento dell'amministrazione dell'economia e delle finanze, ma anche il Parlamento, e in particolare tutte le Commissioni, dovranno fare la propria parte, sviluppando una cultura nuova in materia di conti pubblici, attenta all'efficacia ed all'efficienza della spesa pubblica.
      Il rendiconto, alla stregua del bilancio, viene articolato dalla legge n. 196 in missioni e programmi ed è composto dal conto del bilancio, che espone l'entità effettiva delle entrate e delle uscite previste dal bilancio dello Stato dell'anno precedente, e dal conto del patrimonio, che espone le variazioni intervenute nelle attività e nelle passività che costituiscono il patrimonio dello Stato.
      Il rendiconto relativo all'esercizio finanziario 2011 è il primo ad individuare 173 programmi in cui si articolano le 34 missioni. I programmi costituiscono nel bilancio dello Stato le unità di voto e per ciascun programma vengono esposti i risultati relativi alla gestione di competenza, alla gestione di cassa e ai residui.
      Al rendiconto è per la prima volta allegata, per ciascuna amministrazione, una Nota integrativa, articolata per missioni e programmi, che illustra i risultati conseguiti con la gestione in riferimento

 

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agli obiettivi fissati con le previsioni di bilancio, le risorse finanziarie impiegate, con l'individuazione dei residui, e gli indicatori che ne misurano il grado di raggiungimento. Per quanto concerne gli indicatori, risulta evidente come dovranno essere affinati ed implementati al fine di dare conto in maniera convincente dell'effettiva capacità delle amministrazioni di conseguire gli obiettivi loro assegnati attraverso un utilizzo efficiente delle risorse.
      Una terza novità è rappresentata dalla presentazione del rendiconto economico, al fine di integrare la lettura dei dati finanziari con le informazioni economiche fornite dai referenti dei centri di costo delle amministrazioni centrali.
      Come già è avvenuto per l'esercizio 2010, al rendiconto è infine allegato l'eco-rendiconto dello Stato, una relazione illustrativa delle risorse impiegate per finalità di protezione dell'ambiente e di uso e gestione delle risorse naturali da parte delle amministrazioni centrali.
      Per quanto riguarda i risultati complessivi dell'esercizio finanziario 2011 in termini di competenza, dagli articoli 1, 2 e 3 del disegno di legge risultano entrate, in termini di accertamenti, pari a 750.164 milioni di euro e spese, in termini di impegni, pari a 706.957 milioni di euro, con una gestione di competenza, intesa come differenza tra il totale di tutte le entrate accertate e di tutte le spese impegnate, che registra un avanzo pari a 43.207 milioni di euro.
      Dal Fondo di riserva per le spese impreviste risultano prelevamenti per un importo di circa 1.124 milioni di euro; mentre tra le eccedenze di impegni di spesa di maggiore consistenza vanno segnalati i 227,4 milioni del programma ”Istruzione prescolastica” e i 113,1 milioni del programma ”Giustizia civile e penale”.
      La situazione del patrimonio dello Stato è invece rappresentata da attività per 820,7 miliardi e da passività per 2.343,9 miliardi.
      Riguardo al patrimonio, mi limito a ricordare come la legge finanziaria per il 2010 avesse previsto un censimento di tutti gli immobili utilizzati dalle amministrazioni statali ai fini di una loro migliore utilizzazione.
      Dai dati disponibili sul sito del Ministero dell'economia e delle finanze, risulta che al 31 marzo 2011 erano pervenute a riguardo comunicazioni da parte del 53 per cento delle amministrazioni pubbliche ed erano state censite 530 mila unità immobiliari e circa 760 mila terreni, per un valore di mercato delle unità immobiliari censite stimato pari a 239-319 miliardi di euro. Ritengo che tale censimento debba essere quanto prima completato anche ai fini delle prospettive di valorizzazione del patrimonio immobiliare finalizzate alla riduzione del debito pubblico, alla crescita, all'occupazione.
      In termini di competenza, ma non in termini di cassa, i saldi di bilancio hanno registrato, a consuntivo, valori migliori delle previsioni. Il saldo netto da finanziare, al lordo delle regolazioni debitorie e contabili, risulta di valore positivo, pari a 920 milioni di euro, con un miglioramento di 22.539 milioni rispetto al saldo negativo del 2010. Anche il saldo corrente (risparmio pubblico) risulta di valore positivo ed evidenzia un miglioramento rispetto all'anno precedente, risultando pari a 46.109 milioni di euro (+17.367 milioni). Il ricorso al mercato si è attestato a -185.215 milioni di euro, con un miglioramento di 24,8 milioni di euro rispetto al 2010. Al netto delle regolazioni debitorie, i risultati sono migliori. Il saldo netto da finanziare in termini di competenza ha un valore positivo (tecnicamente si tratta di un ”saldo netto da impiegare”) ed ammonta a 9.754 milioni di euro, mentre il risparmio pubblico assume un valore positivo ed ammonta a 56.393 milioni di euro.
      In termini di cassa, invece, i saldi risultano tutti peggiorati. Il saldo netto da finanziare è pari a 66.718 milioni di euro, con un peggioramento di 6.872 milioni di euro. Il risparmio pubblico ha, a sua volta, registrato un valore negativo di 22.126 milioni di euro, con un peggioramento di quasi 12.000 milioni rispetto al 2010. L'importo del ricorso al mercato ammonta a sua volta a 253 miliardi di euro, con un peggioramento di circa 3,8 miliardi rispetto
 

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al 2010. Al netto delle regolazioni debitorie, il saldo netto da finanziare ammonta a 58.191 milioni di euro, mentre il risparmio pubblico ha un valore negativo per 12.235 milioni di euro.
      Sempre con riferimento ai saldi, particolare interesse riveste l'analisi condotta nella relazione della Corte dei conti che pone a raffronto i dati del nostro Paese, in termini di contabilità nazionale, con quelli dei principali Stati dell'Unione europea. In questo quadro, si evidenzia come, nel 2011, l'indebitamento delle pubbliche amministrazioni sia sceso al 3,9 per cento del PIL, mentre il saldo primario è tornato in avanzo per oltre 15 miliardi di euro (pari a circa l'1 per cento del PIL), in entrambi i casi rispettando gli obiettivi assunti nel DEF dell'aprile 2011. Tale miglioramento della situazione finanziaria riflette, peraltro, una più generale tendenza europea, in quanto nel 2011 tutti i principali Paesi dell'Unione europea hanno migliorato i saldi di bilancio, nella maggior parte dei casi con intensità maggiore di quanto avvenuto in Italia. Nella media europea, l'indebitamento in rapporto al PIL è, infatti, diminuito di due punti, mentre nel confronto, il disavanzo italiano in termini percentuali è rimasto superiore a quello tedesco, ma inferiore a quello di Francia e Spagna e alla media europea. Insieme alla Germania, l'Italia ha registrato inoltre, tra i maggiori Paesi europei, il valore più elevato di avanzo primario. Il divario crescente tra crescita nominale del PIL e onere medio del debito ha, invece, contribuito a determinare un aumento dell'incidenza del debito delle amministrazioni pubbliche sul prodotto dal 118,6 per cento del 2010 al 120,1 per cento del 2011, anche se l'aumento risulta inferiore se non si tiene conto del sostegno finanziario concesso ai Paesi in difficoltà dell'area dell'euro.
      L'analisi della gestione di competenza evidenzia un calo degli accertamenti di entrata, pari a 750.164 milioni di euro, dovuto alla dinamica in calo dell'accensione di prestiti. Gli impegni complessivi di spesa ammontano a 706.957 milioni di euro ed evidenziano una diminuzione di 8,4 miliardi di euro (- 1,2 per cento). Le entrate finali hanno registrato un aumento di 16.417 milioni di euro dovuto per circa due terzi all'incremento delle entrate tributarie e per circa un terzo a quello delle entrate extratributarie.
      Con specifico riferimento alle entrate, i maggiori accertamenti registrati nell'esercizio 2011 sono dovuti per oltre due terzi del totale alle entrate extratributarie, le cui modalità di quantificazione determinano una sistematica sovrastima in sede di accertamento, rispetto agli effettivi incassi. Quanto all'effetto complessivo della manovra del 2011 – pari a circa 15 miliardi di euro – è solo in piccola parte (meno del 18 per cento) riconducibile ai provvedimenti varati nel corso dell'anno, mentre per il resto deriva dalle misure adottate nel triennio precedente e, in particolare, nel 2008 (circa il 36 per cento) e nel 2010 (oltre il 41 per cento). Le misure varate nel corso del 2011 segnano, tuttavia, una prima svolta, ancora incerta ove si consideri la parte di manovra immediatamente operativa nell'anno, ma che diventa più marcata ove si tenga conto della rilevanza delle ulteriori misure operative dal 2012: al rinnovato ricorso a forme di prelievo una tantum o per loro natura incerte, come i giochi, si associano, infatti, prelievi di natura strutturale, quali l'aumento dell'aliquota ordinaria IVA, revisione della tassazione delle attività finanziarie e degli immobili. Le entrate derivanti dal contrasto all'evasione, inoltre, non vengono più conteggiate ai fini della copertura della manovra di bilancio.
      Le spese finali, al netto del rimborso prestiti, registrano una riduzione di 8.423 milioni di euro. Tuttavia, analizzando le singole componenti, emerge come la diminuzione sia da ricondurre per 2.342 milioni (-0,5 per cento) alla parte corrente e per 3.780 milioni (-7,2 per cento) alla quota in conto capitale. Inoltre, la riduzione è sostanzialmente da ricondurre alla diminuzione dei trasferimenti in favore degli enti territoriali e soprattutto alle famiglie ed alle istituzioni sociali (-4.562 milioni di euro), mentre si registra un aumento delle spese per consumi intermedi
 

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(+11 per cento rispetto al 2010), confermando tutte le perplessità ripetutamente manifestate da più parti rispetto ai tagli lineari.
      Il Presidente della Corte dei conti ha osservato in merito come, secondo la contabilità nazionale, i consumi intermedi siano aumentati del 2 per cento a fronte di una prevista diminuzione del 6 per cento, mentre nell'anno precedente, il 2010, si era effettivamente registrata una riduzione del 6 per cento. La circostanza che nel rendiconto gli impegni del 2011 segnino un aumento addirittura del 12 per cento rispetto al 2010, fornisce per il Presidente della Corte l'impressione di una sostanziale inefficacia dei tagli imposti alle amministrazioni centrali con i ripetuti provvedimenti di questi anni. Sempre con riferimento ai consumi intermedi, l'accelerazione registrata dalla massa dei debiti pregressi negli ultimi esercizi, in concomitanza con consistenti riduzioni di bilancio, che hanno riguardato spese delle amministrazioni solo formalmente rimodulabili, ma di fatto difficilmente comprimibili, ha favorito la formazione di obbligazioni giuridicamente perfezionate ma prive di copertura in bilancio. Sono quindi proprio i debiti pregressi, relativi a spese concernenti esercizi precedenti, a far lievitare la spesa per consumi intermedi del 2011, che, depurata da tale fattore, segna una diminuzione di quasi il 2 per cento.
      Anche le spese per interessi passivi, pari a 73.748 milioni, risultano aumentate di oltre il 6 per cento rispetto al 2010.
      Riguardo alla spesa in conto capitale, la Corte ha osservato come la caduta cumulata dei pagamenti negli anni 2010-2011 sia vicina al 40 per cento. Al netto dei proventi derivanti dall'uso delle frequenze televisive, la flessione nel biennio risulta del 26 per cento. Prossima al 45 per cento è inoltre la diminuzione dei trasferimenti in conto capitale alle imprese, mentre i trasferimenti agli enti pubblici (essenzialmente gli enti locali) risultano ridotti di circa il 28 per cento nel corso del biennio.
      Per quanto riguarda gli investimenti fissi lordi dello Stato, la crescita del 12,3 per cento ha consentito di recuperare solo in parte la netta flessione registrata nel 2010 (- 8,6 per cento). Particolarmente colpite risultano anche in questo caso le amministrazioni locali, titolari del 70 per cento degli investimenti pubblici, che non a caso denunciano nel biennio 2010-2011 una flessione di tale tipologia di spesa pari al 20 per cento.
      I tagli lineari, introdotti coi provvedimenti adottati dal 2008 al 2010, risultano avere ridotto del 29 per cento le spese in conto capitale e solo del 2 per cento le spese correnti.
      Sia i residui attivi che i residui passivi hanno fatto registrare una diminuzione, rispettivamente, del 6,3 per cento e del 14 per cento. Riguardo ai residui passivi viene segnalato un aumento di quelli provenienti dagli esercizi precedenti (+ 1.600 milioni di euro circa) che denota un rallentamento del processo di smaltimento. Secondo la Relazione della Corte dei conti, ”alla base della perdurante anomalia del fenomeno dei residui passivi si collocano molteplici e diversificate cause: le misure di contenimento della spesa, spesso orientate allo slittamento dei pagamenti; la cattiva qualità della legislazione, non sempre supportata da specifici progetti di fattibilità; le procedure complesse e defatiganti in alcuni settori di intervento, gli schemi contabili spesso obsoleti; gli incongrui comportamenti gestionali”.
      Osservo come, più che riproporre un elenco di cause per quanto condivisibile, andrebbero individuate amministrazione per amministrazione, programma per programma, nell'ambito delle predette tipologie, le specifiche ragioni che determinano il persistere di un così elevato livello di residui e il formarsi di nuovi residui anche in una fase di forte contrazione della spesa, al fine di contrastare il fenomeno attraverso l'adozione di idonei provvedimenti.
      In merito alla gestione di cassa, va aggiunto come l'incremento dei pagamenti finali, pari al 3,1 per cento (+15.387 milioni di euro), sia interamente imputabile all'incremento dei pagamenti di parte corrente (+ 19.104 milioni di euro, pari al 4,2 per cento del totale), mentre i pagamenti
 

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in conto capitale risultano, al contrario, ridotti (- 3.717 milioni di euro, pari al 7,2 per cento del totale). Si tratta di un'ulteriore conferma delle difficoltà incontrate a tenere sotto controllo la spesa corrente compensate attraverso riduzioni estremamente ingenti delle spese in conto capitale che rappresentano il principale motore della crescita.
      Dalla gestione del patrimonio emerge, infine, un peggioramento dell'eccedenza passiva, pari a 78.860 milioni, che deriva in particolare dall'emissione dei titoli di Stato, prestiti esteri ed altri, per complessivi 56,7 miliardi. A ciò si aggiungono debiti diversi per 11,9 miliardi.
      Il Presidente della Corte dei conti, nel corso dell'audizione svolta presso la Commissione, ha sottolineato l'indubbia utilità di una tempestiva rivisitazione delle missioni, ai fini di una più razionale definizione degli aggregati, valutando al contempo la struttura organizzativa che gestisce la spesa e la rilevanza politica della finalità perseguita.
      Il Presidente ha inoltre sollevato un problema generale di grande rilievo che attiene alla rappresentazione di entrate e spese secondo la contabilità nazionale come richiesto in sede europea, che presenta difformità talvolta rilevanti rispetto al rendiconto oggetto della parificazione.
      In sintesi, come ricordato dal suo Presidente nel corso dell'indagine conoscitiva svolta, numerosi sono i fenomeni analizzati dalla Corte dei conti: ”per quanto riguarda i residui attivi, dalle discordanze fra i dati del rendiconto e le contabilità di entrata delle amministrazioni alle incongruenze interne al consuntivo; dall'inadeguatezza della valutazione del grado di esigibilità con l'effettivo indice di riscossione dei residui attivi; dal trascinamento di residui di versamento da un esercizio all'altro alla determinazione di una parte dell'accertato partendo dal versato; per ciò che attiene alla spesa, dalle insufficienze classificatorie del bilancio alla necessità di razionalizzare la struttura dei programmi e delle missioni; dalla persistenza di troppi capitoli promiscui alla tendenza crescente alla istituzione di capitoli fondo; dall'aumento dei residui perenti alla lievitazione dei debiti pregressi. Anomalie, queste, ultime, che mettono in crisi l'annualità del bilancio e la stessa rappresentatività del rendiconto”.
      In particolare, per quanto riguarda i residui, il dato contabile è stato infatti modificato sulla base di un complesso processo di valutazione del grado di esigibilità condotto dalla Ragioneria generale dello Stato e dall'Agenzia delle entrate. Per le entrate finali si è passati da un importo complessivo di 561 miliardi di residui attivi (una cifra enorme, pari a circa un terzo del PIL) ad una cifra di poco superiore ai 215 miliardi di euro. Ciononostante, dei residui iniziali nel 2011 risulta riscosso meno del 13,4 per cento, che si riduce al 3,5 per cento se si escludono i residui di versamento relativi all'anno precedente. Da rivedere, secondo un giudizio della Corte senz'altro condivisibile, è innanzitutto la prassi di considerare esigibili al 100 per cento le entrate extratributarie il cui indice di riscossione è stato nel 2011 di poco superiore al 2 per cento.
      Nel biennio 2010-2011, a seguito delle ripetute manovre finanziarie effettuate, le spese delle pubbliche amministrazioni al netto degli interessi sono diminuite dell'1 per cento e la spesa primaria dello Stato si è ridotta del 5,5 per cento. Tuttavia, va rimarcato come tali risultati siano stati ottenuti con una riduzione di meno del 3 per cento delle spese correnti e con un taglio di oltre il 26 per cento delle spese in conto capitale.
      L'esame delle diverse categorie di spesa si presta, inoltre, a letture non univoche. Ciò vale, in particolare, per i consumi pubblici che rappresentano più del 70 per cento della spesa statale al netto degli interessi e dei trasferimenti. I redditi da lavoro dipendente risultano, infatti, in diminuzione secondo la contabilità nazionale ma in aumento a leggere i dati del rendiconto. Ciò si spiega in quanto, a fronte di una diminuzione delle retribuzioni lorde, si registra un incremento dei contributi aggiuntivi versati all'INPDAP per il riequilibrio della gestione pensionistica dei dipendenti statali.
 

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      Per quanto riguarda i consumi intermedi, come già detto, si evidenzia un loro aumento nel 2011 pari al 2 per cento, mentre l'obiettivo era di una riduzione del 6 per cento. Il fattore distorsivo è rappresentato, come già ricordato, in questo caso dall'accelerazione registrata dalla massa dei debiti pregressi, che hanno riguardato spese di funzionamento delle amministrazioni solo formalmente rimodulabili ma rivelatesi in realtà incomprimibili nel breve periodo. Tuttavia se questo dato lo leggiamo insieme a quello che la Corte dei conti ha fornito circa il crollo delle spese in conto capitale (nel biennio 2010-2011 vi è stato una caduta dei pagamenti vicina al 40 per cento) si evidenzia con maggiore efficacia numerica il frutto avvelenato dei tagli lineari.
      L'attività di auditing finanziario-contabile svolta dalla Corte ha evidenziato l'esistenza di una molteplicità di capitoli promiscui e la necessità di un'effettiva revisione del nomenclatore degli atti. Inoltre, le eccedenze di spesa appaiono configurare una anomalia programmatica e gestionale e i residui passivi sono risultati in costante crescita, evidenziando problemi di costruzione del bilancio.
      Dall'audizione svolta dal dottor Mazzotta, accanto alle criticità, sono emersi i correttivi che la riforma del rendiconto attuata dalla legge n. 196 del 2009 rende possibile introdurre. La maggiore trasparenza ed analiticità delle risultanze di bilancio dovrebbe, infatti, consentire la verifica della correttezza della gestione e l'effettivo rispetto delle autorizzazioni disposte con il bilancio di previsione. È auspicabile che il rendiconto divenga un valido strumento conoscitivo e di supporto alle valutazioni del decisore politico circa l'allocazione a consuntivo delle risorse tra le funzioni assolte dall'intervento pubblico e l'effettivo conseguimento degli obiettivi assegnati a ciascuna amministrazione.
      Perché questo si verifichi è tuttavia necessario un deciso rafforzamento dell'azione di controllo svolta dal Parlamento e, innanzitutto, dalle Commissioni permanenti. Occorrerà, infatti, sviluppare la capacità di monitorare in profondità l'attuazione finanziaria delle missioni e dei programmi coinvolgendo i responsabili della spesa dei singoli Ministeri. Tale attività non potrà essere limitata alle Commissioni bilancio e dovrebbe giovarsi dell'esercizio della delega prevista dall'articolo 40 della legge n. 196 del 2009, relativa alla revisione della struttura del bilancio che dovrà intervenire su un'articolazione delle missioni e dei programmi per molti aspetti inadeguata e scarsamente rappresentativa delle effettive linee di azione delle amministrazioni. Il Parlamento dovrà in particolare fare in modo che le previste Note integrative a consuntivo, che danno conto dell'effettivo conseguimento degli obiettivi assegnati a ciascuna amministrazione in relazione ai programmi gestiti, presentino contenuti informativi adeguati e vengano redatti, come evidenziato dallo stesso dottor Mazzotta, utilizzando indicatori di risultato e di impatto e non meri indicatori di tipo finanziario o di realizzazione fisica.
      Il dottor Mazzotta ha, in particolare, richiamato alcuni provvedimenti assunti per fronteggiare il fenomeno dei residui che, come si è visto, rappresenta un perdurante elemento di debolezza del sistema dei conti pubblici. È stato ricordato come, al fine di liquidare i debiti commerciali dello Stato, il decreto-legge n. 1 del 2012 abbia incrementato i fondi per la riassegnazione dei residui passivi perenti per complessivi 2.700 milioni di euro ed abbia inoltre reso possibile emettere a tal fine titoli di Stato per complessivi 2.000 milioni di euro. Con il rendiconto relativo al 2012, si potranno, inoltre, apprezzare gli effetti della Circolare della Ragioneria generale dello Stato n. 6 del febbraio 2012 che ha disposto una revisione approfondita dello stock dei residui passivi perenti al fine di cancellare le somme per le quali non dovessero più sussistere i presupposti giuridici per il pagamento.
      Un ulteriore elemento posto in luce dalla Ragioneria generale dello Stato che ritengo opportuno sottolineare riguarda la tendenza alla concentrazione della spesa. Quattro ministeri assorbono circa l'87 per cento della spesa. Nel dettaglio, il Ministero dell'economia e delle finanze, che
 

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gestisce una parte rilevante dei trasferimenti, circa il 50 per cento, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali circa il 18 per cento, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca circa il 12 per cento e il Ministero dell'interno circa il 6 per cento. Il fenomeno è tra l'altro in crescita. Dal 2003 sono aumentate le spese del Ministero della giustizia (+ 28 per cento), del Ministero del lavoro (+ 25 per cento), del Ministero dell'economia e delle finanze (+ 20 per cento) e dell'interno (+ 20 per cento). Ciò a motivo soprattutto dell'incremento dei trasferimenti ad altre amministrazioni pubbliche e dell'incremento della spesa per i redditi da lavoro dipendente.
      Si sono viceversa ridotte le spese del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (-49 per cento), e dei beni e le attività culturali (-34 per cento), sui quali incide soprattutto la riduzione delle spese in conto capitale. Anche i Ministeri degli affari esteri e delle politiche agricole alimentari e forestali registrano una diminuzione della spesa pari a circa il 15 per cento. Questi ultimi dati destano preoccupazione non fosse altro che per il forte calo delle spese più orientate allo sviluppo o comunque fondamentali per promuovere le risorse migliori del Paese, penso ai beni culturali, ovvero la presenza dell'Italia nello scenario internazionale, come nel caso degli affari esteri.
      Se si guarda al confronto tra le missioni per le annualità 2010 e 2011 si osserva come rispetto all'esercizio 2010 lo scorso esercizio si sia registrata una forte contrazione della spesa in settori strategici, quali quelli compresi nella missione Istruzione scolastica, che si riduce del 2,8 per cento rispetto all'esercizio precedente, e quelli della missione Istruzione universitaria, nella quale la riduzione è del 5,5 per cento. Al riguardo, segnalo che il parere della VII Commissione pone bene in luce i numerosi tagli alle risorse destinate ai settori dell'istruzione, dell'università, della ricerca e della cultura, sottolineando come essi incidano su settori strategici per la crescita del Paese.
      Guardando poi le risultanze dell'ecorendiconto si evidenzia in circa 6 miliardi (pari all'1,1 per cento della spesa primaria complessiva del bilancio dello Stato) la spesa destinata, per il 2011, alla protezione dell'ambiente e alla gestione delle risorse naturali. Rispetto al 2010 questa spesa si è ridotta di circa 2,3 miliardi, ovvero di circa il 27 per cento. Sempre in tema di ambiente la missione ”Casa e assetto urbanistico” ha registrato, nel corso dell'anno 2011, un ingente e inedito ridimensionamento: rispetto al 2010, vi è una riduzione evidente degli stanziamenti di competenza, da 702 a 302 milioni di euro, che equivale, in percentuale, ad un taglio netto del 61 per cento!!
      Nonostante la Commissione, per le ragioni in precedenza ricordate, abbia scelto di concentrare l'istruttoria sul rendiconto, non è possibile trascurare le informazioni e le indicazioni che derivano dall'esame dell'assestamento di bilancio per il 2012.
      Le variazioni per atto amministrativo intervenute nel periodo gennaio-maggio derivano dall'applicazione di nuovi provvedimenti legislativi per i quali il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare le necessarie variazioni di bilancio ovvero dall'applicazione di procedure previste dalla normativa contabile. Tra le variazioni compensative più significative ricordo i prelievi dai fondi di riserva e, in particolare, dal Fondo per la reiscrizione dei residui passivi perenti (211 milioni), e dal Fondo di riserva per le autorizzazioni di cassa (1.986 milioni), l'utilizzo del Fondo per lo sviluppo e la coesione (1.499 milioni in conto competenza e 2.629 milioni per cassa).
      L'articolo 2 dispone alcune modifiche all'articolo 2 della legge di bilancio per il 2012. In particolare, viene aumentato il limite massimo di emissione di titoli pubblici che passa da 26.500 a 40.000 milioni di euro e il Fondo per la riassegnazione dei residui passivi perenti di parte corrente registra un incremento passando da 1.200 a 1.300 milioni di euro. Ricordo che il DEF per il 2012 stima per il 2012 un fabbisogno del settore pubblico pari a 26.262 milioni di euro, inferiore di 35.288
 

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milioni rispetto a quello registrato nel 2011, evidenziando la forte accelerazione impressa al processo di risanamento della finanza pubblica.
      Al riguardo, segnalo, inoltre, che nel corso dell'esame in Commissione, è stato approvato un emendamento di iniziativa governativa volto ad incrementare tale importo a 50.000 milioni di euro. Come evidenziato nella relazione allegata all'emendamento che ha introdotto tale modifica, l'incremento delle emissioni nette si rende necessario sia per assicurare la copertura del fabbisogno di emissione dei titoli di Stato, che si prevede in aumento rispetto a quando fu indicato l'importo di 40 miliardi di euro, in sede di predisposizione del provvedimento di assestamento di bilancio per il corrente anno, sia per la sottoscrizione dei nuovi strumenti finanziari che la banca Monte dei Paschi di Siena emetterà, ai sensi del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012, n. 135.
      In materia di flessibilità di bilancio, vanno menzionate le variazioni compensative tra autorizzazioni legislative di spesa all'interno di singoli programmi da parte del Ministero dello sviluppo economico, del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e del Ministero della salute. Le variazioni compensative tra autorizzazioni legislative di spesa iscritte in diversi programmi di una stessa missione hanno invece in particolare interessato il Ministero della difesa e il Ministero per i beni e le attività culturali, mentre il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali è ricorso anche a variazioni compensative tra programmi appartenenti a missioni diverse.
      L'analisi dei saldi evidenzia con chiarezza i risultati conseguiti in questi mesi sul piano del consolidamento dei conti pubblici. Le previsioni assestate per il 2012 attestano, rispetto alle previsioni iniziali di bilancio, un miglioramento del saldo netto da finanziare, al netto delle regolazioni debitorie e contabili, di oltre 5.000 milioni di euro, di cui 1.196 derivanti dal disegno di legge di assestamento. In tal modo il saldo si attesta su un valore positivo di 3.466 milioni di euro, rispetto ad una previsione iniziale di segno negativo (-1.568 milioni di euro).
      Il risparmio pubblico, inoltre, registra un miglioramento rispetto alla previsione iniziale, pari a 32.808 milioni di euro, attestandosi su una previsione assestata di 40.231 milioni.
      Il ricorso al mercato registra invece un peggioramento passando da meno 250.513 a meno 260.939 milioni di euro, un valore che va peraltro considerato con grande cautela poiché si tratta di stime prudenziali a fronte di un'instabilità dei mercati che potrebbe condizionare notevolmente i dati di consuntivo.
      Il disegno di legge di assestamento non considera i possibili effetti finanziari derivanti dai provvedimenti del Trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance nell'Unione economica e monetaria, che contiene il cosiddetto fiscal compact, e dal Trattato che istituisce il Meccanismo europeo di stabilità. Con riferimento a quest'ultimo, per il quale la valutazione dell'impatto finanziario appare necessaria, il Governo ha tuttavia a suo tempo precisato che le risorse necessarie alle quote di contribuzione sono assicurate dal netto ricavo derivante da emissione di titoli di Stato a medio-lungo termine aggiuntive rispetto a quelle previste dai documenti di finanza pubblica. Emissioni, ricordo, che anche a livello dell'Unione europea sono distintamente considerate e valutate con riferimento al livello del debito pubblico. Per quanto riguarda l'esigenza di fronteggiare una maggiore spesa per interessi, la Ragioneria generale dello Stato ha più volte chiarito che la spesa, prudenzialmente stimata in 120 milioni di euro, potrà essere assorbita dagli attuali stanziamenti a legislazione vigente in considerazione del trend dei tassi di interesse. Le stime dei relativi stanziamenti sono state infatti effettuate sulla base di un livello dei tassi di interesse che, nel corso dei primi mesi del 2012, si è rivelato inferiore e consente di realizzare risparmi rispetto alla spesa prevista.
 

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Allo stato, la diminuzione della spesa per interessi sul debito pubblico è stimata pari a 2 miliardi di euro.
      Tra le variazioni di competenza proposte, va segnalato il buon andamento delle entrate finali che registrano un incremento di 3.122 milioni contribuendo, congiuntamente ad una diminuzione delle spese finali di 1.892 milioni di euro, in misura determinante al miglioramento del saldo netto da finanziare.
      Ai fini della riduzione della spesa corrente, rileva in misura significativa la riduzione, per un importo di 4.532 milioni, dei trasferimenti dovuti alle amministrazioni locali, compensata solo parzialmente dai maggiori trasferimenti in favore delle regioni (+1.817 milioni di euro). Come evidenziato nella relazione tale incremento è essenzialmente relativo alle maggiori risorse da attribuire alla regione Friuli-Venezia Giulia e alla regione Sardegna. Per quest'ultima si afferma nella relazione, al fine di adeguare il regime di compartecipazione erariale della regione al nuovo ordinamento finanziario e di funzioni attribuite alla regione Sardegna, regime stabilito dalla legge n. 296 del 2006.
      I saldi di cassa denotano andamenti divergenti da quelli di competenza.
      L'assestamento evidenzia in primo luogo un lieve peggioramento del saldo netto da finanziare che passa da -68.655, secondo le previsioni iniziali, a -68.841 milioni di euro. Registra, invece, un miglioramento il risparmio pubblico che passa da -31.001 a -24.475 milioni di euro. Il ricorso al mercato evidenzia, al contrario, un peggioramento, passando da -317.613 a -333.354 milioni di euro, in tal caso in linea con il saldo espresso in termini di competenza.
      Tra le variazioni proposte si segnala un aumento delle autorizzazioni ai pagamenti finali per complessivi 3.057 milioni di euro, sostanzialmente compensato dall'aumento delle entrate per 2.871 milioni di euro. Va inoltre evidenziata una minore dotazione di cassa di natura corrente (-2.774 milioni di euro) e una maggiore dotazione di cassa per le spese in conto capitale (-2.380 milioni di euro). La spesa per interessi si riduce invece di 2.041 milioni di euro.
      Alla fine dell'esercizio 2011, i residui passivi per le spese finali sono risultati pari a 92.964 milioni di euro (43.099 milioni di residui pregressi e 49.865 milioni di residui di nuova formazione), con un decremento di 15.239 milioni rispetto all'analoga consistenza accertata nel 2010. In realtà, dopo la flessione verificatasi nel 2007 in seguito alla riduzione dei termini per la perenzione amministrativa per le spese in conto capitale, negli anni successivi il trend è ripreso ad aumentare. La riduzione registrata nel 2011 è dovuta essenzialmente alla minore costituzione di residui di nuova formazione, dovuta prevalentemente ad un aumento dei pagamenti in conto competenza.
      Occorre invece segnalare, come attesta la stessa relazione al disegno di legge di rendiconto per il 2011, un rallentamento del processo di smaltimento dei residui pregressi.
      Con riferimento alla spesa complessiva, l'ammontare dei residui passivi, pari a 93.149 milioni di euro, risulta superiore a quello inizialmente stimato nel bilancio di previsione per il 2011, pari a 51.054 milioni di euro.
      Segnalo, inoltre, che nel corso dell'esame in Commissione, sono stati approvati quattro emendamenti del Governo, un emendamento proposto dalla Commissione affari esteri e comunitari, che incide sull'articolato del disegno di legge e sono state apportate due variazioni compensative all'interno dello stato di previsione del Ministero dell'interno di iniziativa parlamentare.
      Per quanto concerne gli emendamenti del Governo, questi intervengono sia sull'articolato del disegno di legge sia sugli stati di previsione dei Ministeri dell'economia e delle finanze e degli affari esteri. Oltre alla già citata modificata relativa all'articolo 2 del disegno di legge, che ha innalzato il livello massimo di emissione di titoli di debito pubblico, segnalo che è stato inserito un nuovo articolo, di carattere tecnico, volto a precisare che i fondi
 

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per il finanziamento di assegni una tantum in favore del personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco sono ripartiti con decreti dei ministri competenti. Anche le modifiche compensative previste con riferimento alle Tabelle 2 e 6 hanno natura eminentemente tecnica e sono volte a sopperire carenze di dotazione finanziaria di alcuni capitoli. In particolare, nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, si intende destinare circa 32,7 milioni di euro all'adeguamento dello stanziamento del Fondo corrispondente alla quota parte dell'otto per mille del gettito Irpef da utilizzare dallo Stato, tenuto conto delle somme versate in entrata quale gettito dell'Irpef e delle scelte operate dai contribuenti, sulla destinazione del gettito stesso, in sede di dichiarazioni presentate nell'anno finanziario 2009 per i redditi conseguiti nell'anno 2008. Vengono, inoltre, destinati 16 milioni di euro al ripristino della consistenza del fondo unico di amministrazione. Per quanto riguarda, il Ministero degli affari esteri, la variazione compensativa è destinata a far fronte al maggior fabbisogno in termini di spese per interpretariato attivo e passivo per i gruppi di lavoro del Consiglio dell'Unione europea, necessario ad assicurare la difesa del principio di parità di tutte le lingue dei Paesi membri dell'Unione europea. Per quanto riguarda, invece, le modifiche di iniziativa parlamentare, segnalo che si intende innanzitutto incrementare le dotazioni dei capitoli 2309 e 2310 dello stato di previsione del Ministero dell'interno, oggetto di precedenti riduzioni, in modo da ripristinare la misura dei contributi annui previsti, rispettivamente, a favore delle associazioni combattentistiche sottoposte alla vigilanza dal medesimo Ministero e dall'Associazione nazionale vittime civili di guerra. Da ultimo, segnalo che con la soppressione dell'articolo 3 del disegno di legge di assestamento è stata ripristinata la norma della legge di bilancio che consente il mantenimento in bilancio delle somme non impegnate destinate alla cooperazione allo sviluppo, al fine di consentire la prosecuzione, anche nell'esercizio successivo, dei relativi interventi.
      Infine ricordo che tutte le Commissioni si sono espresse favorevolmente sui disegni di legge all'esame dell'Assemblea, sia pure sottolineando le specifiche esigenze dei settori di competenza. In particolare, desidero ricordare come la Commissione affari esteri abbia segnalato, in riferimento al disegno di legge di rendiconto, la necessità di salvaguardare stanziamenti adeguati a preservare la funzionalità della rappresentanza dell'Italia nel mondo, mentre, come ricordato in precedenza, alle preoccupazioni relative ai programmi di cooperazione internazionale è stata data una risposta concreta con l'approvazione dell'emendamento proposto dalla medesima Commissione. La Commissione difesa, in relazione al disegno di legge di rendiconto, ha quindi evidenziato l'insostenibilità, per il futuro, di ulteriori riduzioni alle risorse destinate a finanziare le disponibilità di personale e mezzi, la formazione e l'addestramento, nonché la manutenzione di mezzi ed equipaggiamenti. La Commissione finanze ha svolto talune considerazioni in merito agli andamenti delle maggiori voci di entrata, evidenziando, con particolare riferimento al disegno di legge di assestamento, i segnali negativi che si stanno evidenziando relativamente al calo delle entrate derivanti dai giochi pubblici. Numerose considerazioni critiche sulle risorse a disposizione per i settori dell'istruzione, dell'università e dei beni culturali vengono svolte dalla Commissione cultura, evidenziando come le riduzioni di risorse degli ultimi anni abbiano creato una condizione difficile rispetto alla quale il legislatore, per il futuro, dovrebbe mostrare la propria attenzione. La Commissione ambiente, in riferimento al disegno di legge di rendiconto, ha svolto considerazioni in merito all'entità e allo smaltimento dei residui relativi al programma per le opere strategiche, edilizia statale ed interventi speciali per pubbliche calamità, nonché in merito alle somme derivanti dal risarcimento del danno ambientale, per la copertura degli oneri contrattuali per la
 

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realizzazione del SISTRI, ponendo, inoltre, l'attenzione sugli stanziamenti per le politiche abitative nonché sulle performance riguardanti la gestione della spesa con riferimento al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. La medesima Commissione, in relazione al disegno di legge di assestamento, ha evidenziato la necessità di riservare risorse da destinare alla tutela del rischio idrogeologico. La Commissione lavoro, in riferimento al disegno di legge di rendiconto, ha formulato una osservazione volta a sollecitare l'intervento del Governo per porre rimedio all'eccessivo ammontare dei residui, mentre, con riferimento al disegno di legge di assestamento, ha formulato una osservazione che pone in evidenza la sottostima dei risparmi esposti nella tabella relativa allo stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Infine, la Commissione parlamentare per le questioni regionali ha formulato un'osservazione in merito all'opportunità di delineare un assetto più equilibrato tra la finanza centrale e quella propria delle autonomie locali.
      In considerazione dell'importanza che i disegni di legge al nostro esame rivestono anche in relazione alla prossima sessione di bilancio, auspico che l'Assemblea possa approvarli in tempi rapidi.
Giulio CALVISI, Relatore.

 

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TESTO DEL DISEGNO DI LEGGE N. 5325

(Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2012)

 

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TESTO
del disegno di legge
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TESTO
della Commissione
Art. 1.
(Disposizioni generali).
Art. 1.
(Disposizioni generali).

      1. Nello stato di previsione dell'entrata, negli stati di previsione dei Ministeri e nei bilanci delle Amministrazioni autonome, approvati con legge 12 novembre 2011, n. 184, sono introdotte, per l'anno finanziario 2012, le variazioni di cui alle annesse tabelle.

      Identico.
      (Per le modifiche apportate dalla Commissione si vedano le tabelle allegate).

Art. 2.
(Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze e disposizioni relative).

Art. 2.
(Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze e disposizioni relative).

      1. All'articolo 2, comma 3, della legge 12 novembre 2011, n. 184, le parole: «26.500 milioni» sono sostituite dalle seguenti: «40.000 milioni».

      1. All'articolo 2, comma 3, della legge 12 novembre 2011, n. 184, le parole: «26.500 milioni» sono sostituite dalle seguenti: «50.000 milioni».

      2. All'articolo 2, comma 7, della legge 12 novembre 2011, n. 184, le parole: «1.200 milioni» sono sostituite dalle seguenti: «1.300 milioni».       2. Identico.
      3. Il comma 27 dell'articolo 2 della legge 12 novembre 2011, n. 184, è sostituito dal seguente:       3. Identico.
      «27. In relazione alle necessità derivanti dall'andamento dei mercati finanziari e dalla gestione del debito statale, il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad effettuare, con propri decreti, variazioni compensative, in termini di competenza e di cassa, tra gli stanziamenti dei capitoli 2214, 2215, 2216, 2217, 2219, 2220, 2221, 2222, 2263 e tra gli stanziamenti dei capitoli 2242 e 2247 dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2012, allocati nel programma “Oneri per il servizio del debito statale”. Per le medesime necessità il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad effettuare, con propri decreti, variazioni

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compensative, in termini di competenza e di cassa, tra gli stanziamenti dei capitoli 9502, 9523, 9537, 9539, 9540, 9541 e 9590 dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2012, allocati nel programma “Rimborsi del debito statale”».  

Art. 3.
(Stato di previsione del Ministero degli affari esteri e disposizioni relative).

      Soppresso.

      1. All'articolo 6, comma 6, della legge 12 novembre 2011, n. 184, l'ultimo periodo è soppresso.

Art. 4.
(Stato di previsione del Ministero dell'interno e disposizioni relative).

Art. 3.
(Stato di previsione del Ministero dell'interno e disposizioni relative).

      1. All'articolo 8 della legge 12 novembre 2011, n. 184, dopo il comma 10 è aggiunto il seguente:

      Identico.

      «10-bis. Al fine di reperire le risorse occorrenti per il finanziamento dei programmi di rimpatrio volontario e assistito verso il Paese di origine o di provenienza di cittadini di Paesi terzi, ai sensi dell'articolo 14-ter del testo unico di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, e successive modificazioni, il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, su proposta del Ministro dell'interno, le occorrenti variazioni compensative di bilancio, anche tra missioni e programmi diversi, allo stato di previsione del Ministero dell'interno».
 

Art. 4.
(Modifica all'articolo 17 della legge 12 novembre 2011, n. 184).
        1. All'articolo 17 della legge 12 novembre 2011, n. 184, dopo il comma 20 è aggiunto il seguente:
      «20-bis. Le risorse finanziarie iscritte nei fondi per il finanziamento di assegni

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  una tantum in favore del personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco di cui all'articolo 8, comma 11-bis, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, sono ripartite con decreti del Ministro competente».


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LE TABELLE RECANTI LE VARIAZIONI ALLO STATO DI PREVISIONE DELL'ENTRATA E AGLI STATI DI PREVISIONE DELLA SPESA, CON GLI ELENCHI AD ESSE ALLEGATI, SONO STATE APPROVATE NEL TESTO PROPOSTO DAL GOVERNO, CON LE SEGUENTI MODIFICAZIONI (1)


    (1) Sono di seguito riportate esclusivamente le voci per le quali la Commissione ha approvato modificazioni e integrazioni alle variazioni proposte dal Governo.
    Le parti modificate sono stampate in neretto; tra parentesi e in corsivo sono riportate le cifre corrispondenti nel testo del Governo.
    Per le restanti parti delle tabelle, nel testo del Governo, si rinvia all'Atto Camera n. 5325.

 

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TABELLA N. 2

MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
(in euro)

Unità di voto Variazioni

Codice

Missione Programma

alla previsione di competenza

alla autorizzazione di cassa

 

25 Fondi da ripartire (33)

 

 

25.1  Fondi da assegnare (33.1)

–56.778.767
(–105.545.289)

–56.778.950
(–105.545.472)
25.2  Fondi di riserva e speciali (33.2)
51.233.478
(100.000.000)
51.233.478
(100.000.000)

 

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TABELLA N. 6

MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
(in euro)

Unità di voto Variazioni

Codice

Missione Programma

alla previsione di competenza

alla autorizzazione di cassa

 

1 L'Italia in Europa e nel mondo (4)

 

 

1.5 

Integrazione europea (4.7)

646.000
(–)

1.350.709
(704.709)
1.8 

Presenza dello Stato all'estero tramite le strutture diplomatico-consolari (4.12)

–346.000
(300.000)

1.874.000
(2.520.000)

 

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TABELLA N. 8

MINISTERO DELL'INTERNO
(in euro)

Unità di voto Variazioni

Codice

Missione Programma

alla previsione di competenza

alla autorizzazione di cassa
 

5 Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti (27)

   
5.1 

Garanzia dei diritti e interventi per lo sviluppo della coesione sociale (27.2)

5.127.821
(1.977.821)

5.217.343
(2.067.343)
 

6 Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (32)

   
6.2 

Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza (32.3)

–4.672.542
(–1.872.542)

–73.304
(2.726.696)
 

7 Fondi da ripartire (33)

   
7.1 

Fondi da assegnare (33.1)

2.843.866
(3.193.866)

188.866
(538.866)

 

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RELAZIONI DELLE COMMISSIONI PERMANENTI

 

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I COMMISSIONE PERMANENTE
(Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni)

(Relatore: Pierangelo FERRARI)

RELAZIONE
sui
DISEGNI DI LEGGE

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2011 (5324)

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2012 (5325)

Tabella 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (limitatamente alle parti di competenza)

Tabella 8: Stato di previsione del Ministero dell'interno

      La I Commissione,

          esaminato, per le parti di propria competenza, il disegno di legge del Governo n. 5324, concernente il rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2011,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

      Esaminato, per le parti di propria competenza, il disegno di legge del Governo n. 5325, recante disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2012;

          viste, in particolare, la Tabella n. 8, recante lo stato di previsione del Ministero dell'interno, e, limitatamente alle parti di competenza, la Tabella n. 2, recante lo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE
 

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II COMMISSIONE PERMANENTE
(Giustizia)

(Relatore: Maurizio PANIZ)

RELAZIONE
sui
DISEGNI DI LEGGE

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2011 (5324)

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2012 (5325)

Tabella 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (limitatamente alle parti di competenza)

Tabella 5: Stato di previsione del Ministero della giustizia

Tabella 10: Stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (limitatamente alle parti di competenza)

    La II Commissione,

          esaminato, per la parte di propria competenza, il disegno di legge recante «Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2011»,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

      Esaminato, per la parte di propria competenza, il disegno di legge recante «Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2012», relativamente alla Tabella 2, limitatamente alle parti di competenza, alla Tabella n. 5 e alla Tabella n. 10, limitatamente alle parti di competenza,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE
 

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III COMMISSIONE PERMANENTE
(Affari esteri e comunitari)

(Relatore: Enrico PIANETTA)

RELAZIONE
sui
DISEGNI DI LEGGE

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2011 (5324)

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2012 (5325)

Tabella 6: Stato di previsione del Ministero degli affari esteri

    La III Commissione,

          esaminato, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento, per le parti di propria competenza, il disegno di legge n. 5324, recante «Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'anno finanziario 2011»;

          rilevata l'ulteriore riduzione dell'incidenza percentuale dello stato di previsione del Ministero degli affari esteri sul volume delle spese finali del bilancio dello Stato;

          affermata l'esigenza che sia salvaguardata la piena funzionalità della rappresentanza dell'Italia nel mondo, sia sotto il profilo dell'azione diplomatica che dei servizi resi alle collettività italiane residenti all'estero;

          ribadita la specificità ed infungibilità delle funzioni e delle competenze attribuite all'Amministrazione degli affari esteri ed in particolare alla sua rete estera;

          valutate positivamente le conclusione della Corte dei conti in ordine alla riforma organizzativa del Ministero degli affari esteri che ha anticipato opportunamente le misure di contenimento degli organici previste dalla spending review;

          auspicato che il patrimonio storico-culturale rappresentato dall'Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente sia comunque tutelato e valorizzato ai fini della proiezione

 

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internazionale dell'Italia, a conclusione del processo di liquidazione coatta amministrativa in corso,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

      Esaminato, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento, il disegno di legge n. 5325, recante: «Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2012», in relazione alla Tabella n. 6;

          ribadita l'esigenza che la programmazione degli interventi di cooperazione allo sviluppo non può prescindere dalla possibilità di utilizzo dei fondi anche al di là della scadenza contabile annuale, in modo tale da non pregiudicarne l'effettività e l'efficacia,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

      con la seguente condizione:

          sia soppresso l'articolo 3;

      e con la seguente osservazione:

          si valuti l'opportunità di reperire fondi ulteriori per la promozione della lingua italiana all'estero, anche ai fini dell'interpretariato nelle sedi europee.

      La Commissione ha altresì approvato il seguente emendamento:

ART. 3.

      Sopprimerlo.

 

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IV COMMISSIONE PERMANENTE
(Difesa)

(Relatore: Americo PORFIDIA)

RELAZIONE
sui
DISEGNI DI LEGGE

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2011 (5324)

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2012 (5325)

Tabella 11: Stato di previsione del Ministero della difesa

    La IV Commissione,

          esaminato per le parti di competenza, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento, il disegno di legge recante «Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'anno finanziario 2011», relativamente alla Tabella n. 11,

          premesso che:

              il conto consuntivo del Ministero della difesa per il 2011 reca stanziamenti definitivi di competenza per complessivi 22.963,75 milioni di euro, con un incremento di circa 2.406,90 milioni rispetto alle previsioni iniziali per il 2011 e di 1.649,80 milioni rispetto alle previsioni assestate;

              l'importo relativo alle autorizzazioni definitive di cassa è di 24.126,60 milioni, mentre nel bilancio di previsione risultava pari a 20.665,95 milioni;

              l'incidenza percentuale delle risorse per la difesa sul bilancio dello Stato, è stata pari al 4,4 per cento, con un minimo incremento (pari allo 0,1 per cento) rispetto al precedente esercizio finanziario;

              richiamate le considerazioni espresse nella Nota integrativa al Rendiconto, circa le conseguenze critiche che la contrazione delle disponibilità nel settore dell'operatività (Consumi intermedi) produce sulle capacità esprimibili dello strumento militare nel suo complesso e sulla

 

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insostenibilità di un'ulteriore riduzione delle risorse destinate a finanziare la pronta disponibilità di personale e mezzi, la formazione e l'addestramento, nonché la manutenzione di mezzi ed equipaggiamenti,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

      Esaminato, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento, il disegno di legge recante: «Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2012», relativamente alla Tabella n. 11,

          premesso che:

              per effetto delle variazioni intervenute in dipendenza di atti amministrativi e di quelle proposte con il disegno di legge in esame, le previsioni assestate di competenza risultano pari a 20.844,81 milioni di euro e le autorizzazioni di cassa ammontano a 21.628,87 milioni, determinando dunque un incremento di 882,68 milioni di euro per le previsioni di competenza, e di 1.304,09 milioni di euro per le autorizzazioni di cassa;

              le citate variazioni per atto amministrativo hanno riguardato principalmente il fondo per le missioni internazionali (+600 milioni di euro) e il fondo destinato al potenziamento e finanziamento di oneri indifferibili del comparto difesa e sicurezza, di cui all'articolo 33, comma 8, della legge di stabilità 2012 (+200 milioni);

              considerato che il complesso delle variazioni apportate dal disegno di legge di assestamento incrementa il volume dei residui di 439,89 milioni di euro rispetto alla valutazione iniziale, con un ammontare, al 1o gennaio 2012, di 4.885,10 milioni, ripartiti tra parte corrente e conto capitale in ragione, rispettivamente, di +257,25 e +182,64 milioni di euro,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE
 

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VI COMMISSIONE PERMANENTE
(Finanze)

(Relatore: Cosimo VENTUCCI)

RELAZIONE
sui
DISEGNI DI LEGGE

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2011 (5324)

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2012 (5325)

Tabella 1: Stato di previsione dell'entrata

Tabella 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (limitatamente alle parti di competenza)

    La VI Commissione,

          esaminato, per le parti di propria competenza, il disegno di legge n. 5324, recante il «Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2011»;

          considerato come anche sul rendiconto per l'esercizio finanziario 2011 si ripercuotono gli effetti negativi sull'economia e sulla finanza pubblica causati dalla crisi finanziaria ed economica che coinvolge l'intera economia mondiale ed in particolare l'economia europea, in un contesto nel quale perdura la fase recessiva e non risultano ancora chiare le prospettive della ripresa economica nei prossimi anni;

          rilevato, peraltro, relativamente alle previsioni di entrata, come, rispetto alle previsioni definitive di competenza, le entrate correnti accertate registrino un incremento di circa 28 miliardi, a testimonianza della sostanziale tenuta delle entrate tributarie rispetto alle previsioni, e un incremento di oltre 28 miliardi delle entrate extratributarie;

          evidenziato come la gestione di bilancio in termini di cassa segnali invece una riduzione di circa 1,6 miliardi dei

 

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versamenti rispetto al dato previsionale definitivo, a causa di una riduzione delle entrate tributarie rispetto alle previsioni pari a 8,3 miliardi;

          sottolineato come, in base alle previsioni definitive recate dal provvedimento, le entrate complessive siano diminuite nel 2011 sia rispetto alle previsioni iniziali di bilancio, sia in rapporto al prodotto interno lordo (PIL), passando da un valore del 49,7 per cento nel 2010 ad un valore del 46,6 per cento nel 2011;

          rilevato come, nel raffronto tra i dati al 1o gennaio 2011 e quelli al 31 dicembre del medesimo anno, si sia registrata una diminuzione dei residui attivi complessivi, che sono passati da 229,8 miliardi a 215,2 miliardi, di cui 30,7 miliardi relativi a somme rimaste da versare e 184,5 miliardi relativi a somme rimaste da riscuotere;

          segnalato, con riferimento alla gestione delle entrate tributarie, come si sia registrato nel 2011, rispetto al dato relativo al 2010, un moderato aumento del gettito IRPEF (+0,8 per cento), ed un più significativo incremento del gettito dell'IVA (+3,5 per cento), legato soprattutto all'incremento rispetto al 2010 delle entrate dell'accisa sugli oli minerali (+5,9 per cento), nonché un notevole incremento del gettito del gioco del lotto (+30,2 per cento);

          evidenziato, per quanto riguarda il raffronto con le previsioni definitive di competenza, come si registrino invece riduzioni con riferimento al gettito IRPEF (-4,5 miliardi), delle imposte sostitutive ricorrenti (-3 miliardi), delle imposte di bollo e registro (-1 miliardo), e delle lotterie (-500 milioni), mentre aumentano le entrate derivanti dall'IRES (+1,7 miliardi), dall'IVA (+1,3 miliardi), dalle accise (+1,2 miliardi), dalle imposte sostitutive non ricorrenti (+4,5 miliardi) e dal Lotto (+800 milioni);

          rilevato come sull'andamento dell'IVA e delle accise abbia inciso soprattutto l'intonazione fortemente rialzista del prezzo del petrolio sui mercati internazionali, legata sia alla crescita della domanda in alcuni grandi Paesi in via di sviluppo sia ad altre componenti di carattere geopolitico;

          sottolineato, con riferimento al settore dei giochi, come nel 2011, anche grazie al consolidamento del ruolo dello Stato quale gestore unico dello sviluppo e dell'assestamento del mercato e dell'industria dei giochi, siano stati raggiunti e superati gli obiettivi di entrata preventivati, sia in termini di volume di raccolta dei prodotti da gioco, che ha raggiunto 79,9 miliardi di euro, con un incremento del 30,1 per cento rispetto all'anno precedente, sia in termini di entrate erariali, che sono risultate pari a 8,7 miliardi di euro, con una sostanziale invarianza rispetto al 2010;

          evidenziato parimenti come nel comparto dei tabacchi lavorati si sia registrato, nel 2011, un positivo andamento delle entrate erariali, con un incremento del 3,2 per cento rispetto all'anno precedente,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

      Esaminato, per le parti di propria competenza, il disegno di legge n. 5325, recante «Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2012»;

          evidenziato come l'aumento delle entrate complessive, sia in termini di competenza sia in termini di cassa, proposto dal provvedimento, sia la risultante di un incremento delle entrate derivanti da emissioni di titoli di Stato, a fronte di una diminuzione delle entrate tributarie pari 5,3 miliardi, e di una riduzione delle entrate extratributarie pari a circa 328 milioni;

          rilevato come, nel complesso, le variazioni proposte dal disegno di legge comportino un limitato peggioramento dell'avanzo primario ed un peggioramento del ricorso al mercato, pari circa 11 miliardi di euro, legato più che altro all'incremento, per oltre 8 miliardi, dei rimborsi di

 

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buoni postali fruttiferi, di BTP, CCT e CTZ;

          sottolineato, a tale ultimo proposito, come le variazioni proposte dal disegno di legge incorporino nei conti pubblici le prime conseguenze della crisi dei debiti sovrani dell'area dell'euro, la quale ha comportato un aggravio, per alcuni Paesi, tra i quali l'Italia, degli oneri per il servizio del debito pubblico, a causa dell'ampliamento del differenziale di rendimento (spread) con i titoli pubblici tedeschi;

          rilevato, a tale riguardo, come l'allargamento dello spread sia dovuto, oltre alle condizioni strutturali di debolezza che storicamente caratterizzano le finanze pubbliche italiane (si consideri l'elevato ammontare del debito pubblico e il basso tasso di crescita dell'economia), soprattutto all'effetto di contagio che, alla luce della più generale crisi economico-finanziaria in cui è coinvolta l'intera Unione europea e della latitanza di una vera e propria politica economica comune, induce i mercati a colpire i titoli di debito dei Paesi percepiti dagli investitori come più vulnerabili;

          sottolineato, al tempo stesso, come, rispetto alle previsioni iniziali, il provvedimento segnali un miglioramento del saldo netto da finanziare e del risparmio pubblico;

          evidenziato, in linea generale, come le variazioni proposte dal disegno di legge di assestamento per quanto attiene alle entrate tributarie siano finalizzate ad allineare le previsioni di bilancio 2012 al quadro macro-economico per il 2012 ed a recepire gli effetti derivanti dal decreto- legge n. 201 del 2011 (cosiddetto decreto- legge «salva Italia») e dal decreto-legge n. 16 del 2012 (recante disposizioni urgenti in materia di semplificazioni tributarie, di efficientamento e potenziamento delle procedure di accertamento), nonché ad allinearsi all'andamento del gettito tributario;

          rilevato come le variazioni proposte dal disegno di legge alle previsioni iniziali per il 2012 rispecchino correttamente l'andamento delle entrate, tributarie ed extratributarie, riscontrate nel corso dell'anno;

          sottolineato, peraltro, come il provvedimento non possa tenere ancora conto dei dati concernenti l'autoliquidazione delle imposte sui redditi, i cui dati definitivi non sono al momento conosciuti, in quanto i versamenti relativi al saldo ed al primo acconto delle dichiarazioni dei redditi 2011 potevano essere effettuati fino al 20 agosto 2012;

          segnalate, in dettaglio, le variazioni in diminuzione delle previsioni di entrata relative all'IRPEF, all'IRES, all'IVA ed all'imposta sostitutiva sui contratti di locazione (cosiddetta «cedolare secca»), cui fanno peraltro riscontro le variazioni in aumento delle previsioni concernenti la nuova IMU erariale e l'imposta di bollo, e i proventi di lotterie e Lotto (+85 milioni);

          rilevato come i segnali negativi che si stanno evidenziando, nel corso del 2012, relativamente al calo delle entrate derivanti dai giochi pubblici, in netto contrasto con la dinamica ascendente complessivamente registratasi negli ultimi anni, segnali la necessità di valutare con estrema attenzione ogni variazione tanto delle condizioni e modalità di gioco, quanto del livello del prelievo, al fine di evitare conseguenze negative, sul piano economico ed occupazionale, in tale comparto industriale, nonché al fine di salvaguardare il rilevantissimo gettito che esso ha finora assicurato all'Erario,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE
 

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VII COMMISSIONE PERMANENTE
(Cultura, scienza e istruzione)

(Relatore: Rosa DE PASQUALE)

RELAZIONE
sui
DISEGNI DI LEGGE

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2011 (5324)

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2012 (5325)

Tabella 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (limitatamente alle parti di competenza)

Tabella 7: Stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca

Tabella 13: Stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali

    La VII Commissione,

          esaminato per le parti di competenza il disegno di legge n. 5324, recante il rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2011 e le annesse Tabelle;

          premesso che i numerosi tagli alle risorse destinate ai settori dell'istruzione, dell'università e ricerca e della cultura appaiono di gran lunga superiori a quelli destinati ad altri settori, come per esempio il settore della difesa, con riduzioni tanto più penalizzanti in quanto riguardanti settori strategici per la crescita del Paese;

          considerato che l'andamento delle risorse per competenza assegnate al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca nel corso del triennio 2009-2011, registra una diminuzione, che risulta più marcata nel 2011 (-4 per cento). In particolare, nel 2011 si registra una riduzione delle previsioni definitive di competenza relative alla spesa corrente (-4,2 per cento), pari a circa il doppio di quella registrata nel 2010 (-2,1 per cento);

 

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          in particolare:

              per quanto riguarda l'Istruzione e il bilancio del settore dell'istruzione stessa, nel corso del 2011, il Rendiconto registra un decremento di 2.270 milioni di euro in termini di competenza (4.180,1 rispetto al 2009) e di 3.597,7 milioni di euro in termini di cassa (5.502,7 rispetto al 2009). Se si considera che con l'Assestamento 2012 la previsione di competenza, di cui alla legge di bilancio 2012, legge n. 184 del 2011, si assesta a 52.959,9 milioni e quella di cassa a 53.941,9 milioni, le riduzioni di spesa rispetto al 2009 risultano rispettivamente di 5.349,7 e di 7.566 milioni, e di queste riduzioni oltre il 90 per cento riguarda il bilancio dell'istruzione;

              per quanto riguarda l'Università le risorse trasferite agli atenei che, con particolare riferimento al Fondo per il finanziamento ordinario (FFO), registrano un nuovo decremento, nonché un forte irrigidimento delle risorse assegnate per il funzionamento delle Università che lascia presumere, come la stessa relazione della Corte dei conti evidenzia, un preoccupante incremento del rapporto FFO-assegni fissi nel 2011 che, attesa la mancata conferma dei correttivi quale quello di destinare all'FFO stesso una quota progressivamente crescente alla corresponsione degli assegni fissi al personale, rischia di superare il 90 per cento nella maggioranza degli atenei;

              inoltre, a causa del completo esaurimento delle risorse destinate all'edilizia universitaria, gli atenei hanno dovuto fare ricorso allo stesso FFO per la copertura di parte degli interventi edilizi avviati;

              per quanto riguarda le politiche in materia di ricerca, la Corte dei conti evidenzia che le misure avviate per raggiungere nel 2020 un livello di spesa pari all'1,53 per cento del PIL (obiettivo modesto rispetto all'obiettivo europeo del 3 per cento, ma coerente con i vincoli di finanza pubblica) si snodano attraverso un miglioramento dell'efficacia dei finanziamenti pubblici alla ricerca nel quadro degli orientamenti strategici fissati nel PNR, nella più efficace utilizzazione dei fondi messi a disposizione dall'Unione europea e in azioni dirette ad incentivare gli investimenti soprattutto delle piccole e medie imprese. In relazione al primo aspetto, peraltro, sempre meno significativa appare la quota di risorse destinata al Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica (FIRST), la cui gestione contabile continua ad evidenziare criticità ascrivibili, da un lato, ai tempi fisiologicamente lunghi di completamento dei progetti di ricerca e, dall'altro, alla complessità delle procedure di presentazione, valutazione e finanziamento dei progetti;

              per quanto riguarda il Ministero per i beni e le attività culturali, l'andamento delle risorse per competenza assegnate al Ministero nel corso del triennio 2009-2011 presenta una consistente riduzione nel 2010 (-7,3 per cento), rispetto all'anno precedente e un leggero aumento nel 2011 (0,7 per cento). In particolare, nel 2011 è rimasta pressoché invariata la spesa corrente, dopo una leggera variazione in diminuzione registrata nel 2010, mentre sono aumentate la spesa in conto capitale (3,2 per cento) ed il rimborso delle passività finanziarie (5,7 per cento). La variazione di tale ultima voce è positiva (4,8 per cento) anche nel 2010 rispetto all'anno precedente, a differenza della spesa in conto capitale per la quale nel 2010 si è registrata una diminuzione del 2,7 per cento;

              altresì una recente lettera-appello rivolta al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio dei ministri da oltre cento intellettuali e associazioni del mondo dell'arte, della cultura e dello spettacolo, ha messo in guardia contro gli effetti della revisione della spesa pubblica sulla tutela dei beni artistici e del territorio, tenuto anche conto che l'investimento finanziario nel settore della cultura produce, in media, un ritorno dell'investimento pari, almeno, a otto volte il capitale investito;

              per quanto riguarda il programma «Sostegno all'editoria», iscritto nell'ambito dello stato di previsione del Ministero

 

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dell'economia e delle finanze, ai capitoli n. 1501, che reca le somme, anche pregresse, da corrispondere alle concessionarie dei servizi di telecomunicazioni per rimborsi delle agevolazioni tariffarie per le imprese editrici, n. 2183, relativo al Fondo interventi per l'editoria, e n. 7442, relativo al Fondo per gli investimenti del dipartimento dell'editoria, la somma degli stanziamenti iniziali dei predetti capitoli riportati nella legge di bilancio per il 2011 era pari, sia in conto competenza che in conto cassa, a euro 327,6 milioni. Nel corso dell'anno si è avuta una variazione degli stanziamenti in diminuzione di euro 13,4 milioni in conto competenza e di euro 3,4 milioni in conto cassa;

              considerata la necessità per il futuro di porre in essere politiche non tanto di riduzione della spesa che vanno a penalizzare i settori indicati, ma, al contrario, di investimento nei medesimi, perseguendo nuove forme e nuovi modi di reperimento delle risorse, di valorizzazione delle numerose ed efficaci buone pratiche che già vengono poste in essere nei settori di competenza di questa Commissione e nel miglior utilizzo delle risorse umane, oltre, anche, tramite la riduzione degli sprechi nei medesimi settori o in altri comparti dello Stato;

              valutata nel contempo la necessità che i risparmi operati vengano reinvestiti nei settori strategici sopra menzionati, al fine di farli crescere in qualità e quantità ed anche per migliorare il servizio;

              considerata altresì la necessità di sviluppare una politica della programmazione, contro un'attuale politica prevalentemente delle emergenze;

              in conclusione, nella consapevolezza del grave momento economico-finanziario che il nostro Paese e l'intera Europa stanno vivendo e che il rendiconto fotografa una situazione e provvedimenti ormai cristallizzati e non più modificabili ma nell'auspicio che quanto evidenziato nella parte conclusiva della presente relazione venga preso in seria considerazione nei prossimi provvedimenti in materia e nella predisposizione della prossima legge di stabilità,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

      Esaminato per le parti di competenza il disegno di legge n. 5325, recante il disegno di legge di assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2012;

          premesso che i numerosi tagli alle risorse destinate ai settori dell'istruzione, dell'università e ricerca e della cultura appaiono di gran lunga superiori a quelli destinati ad altri settori, come per esempio il settore della difesa, con riduzioni tanto più penalizzanti in quanto riguardanti settori strategici per la crescita del Paese;

          considerata la necessità per il futuro di porre in essere politiche non tanto di riduzione della spesa che vanno a penalizzare i settori indicati, ma, al contrario, di investimento nei medesimi, perseguendo nuove forme e nuovi modi di reperimento delle risorse, di valorizzazione delle numerose ed efficaci buone pratiche che già vengono poste in essere nei settori di competenza di questa Commissione e nel miglior utilizzo delle risorse umane, oltre, anche, tramite la riduzione degli sprechi nei medesimi settori o in altri comparti dello Stato;

          valutata nel contempo la necessità che i risparmi operati vengano reinvestiti nei settori strategici sopra menzionati, al fine di farli crescere in qualità e quantità ed anche per migliorare il servizio;

          considerata altresì la necessità di sviluppare una politica della programmazione, contro un'attuale politica prevalentemente delle emergenze;

          valutate le importanti osservazioni ed indicazioni rappresentate dalla Corte dei conti nella propria relazione annuale, anche al fine tenerle in debito conto e di dare loro una adeguata soluzione;

          infine tenuto conto delle considerazioni emerse nella discussione intrattenuta presso codesta VII Commissione,

 

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DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

      con le seguenti condizioni:

          1) porre in essere politiche atte a combattere efficacemente la dispersione scolastica che in Italia è, attualmente, più alta della media europea, sia con politiche attive poste in essere dagli enti locali, sia implementando: la scuola materna, la didattica laboratoriale, nuove modalità didattiche, la formazione dei docenti, progetti specifici per i pluriripetenti e drop out, rapporto della scuola con il mondo del lavoro e le imprese, ma soprattutto rivedendo l'assetto degli ordinamenti professionali e tecnici, in particolare rivalutando la diminuzione delle ore di laboratorio per un congruo aumento delle stesse;

          2) che i finanziamenti alle scuole pervengano in tempo utile e non siano oggetto di sistematica riduzione ogni anno, anche adottando modalità che consentano una preventiva e programmata erogazione degli stessi, al fine di rendere efficace ed effettiva l'autonomia scolastica;

          3) che per l'edilizia scolastica, venga prevista una politica finalizzata alla messa in sicurezza degli edifici scolastici, soprattutto nelle zone sismiche, anche tramite la possibilità di rifinanziare la legge Masini;

          4) alla luce della circostanza che la retribuzione degli scatti maturati, dal medesimo personale della scuola, doveva essere garantita in base all'articolo 9, comma 23, del decreto-legge n. 78 del 2010, con una parte delle risorse a valere sulla quota del 30 per cento destinato al merito, il Governo accerti che il Comitato di verifica tecnico-finanziaria, di cui all'articolo 64, comma 7, del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008, nominato con un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, rediga una dettagliata relazione che riporti il monitoraggio del processo attuativo delle disposizioni di cui al citato articolo 64, relazione che poi dovrebbe essere resa nota anche alla VII Commissione;

          5) considerato che il disegno di legge di assestamento 2012 conferma lo stanziamento di 511.196.191 euro previsto dalla legge di bilancio 2012 nel relativo Programma ai capitoli 1299 e 1477, appare inderogabilmente necessario adeguare, nella prossima legge di bilancio per il 2013, mediante la previsione di una cifra in linea, ed in ogni caso non inferiore, con i finanziamenti degli anni precedenti, lo stanziamento destinato all'istruzione non statale. È necessario inoltre che tale stanziamento sia erogato in tempo utile al fine di consentire agli Istituti non statali una corretta programmazione scolastica;

          6) sviluppare una seria politica di sostegno al diritto allo studio sia nella scuola che nell'università;

          7) alla luce delle criticità che permangono in relazione alle risorse trasferite agli atenei che, con particolare riferimento al Fondo per il finanziamento ordinario (FFO), registrano un nuovo decremento, il Governo deve individuare una soluzione volta a risolvere l'annosa questione del rapporto FFO – assegni fissi che, gradualmente, attesa la mancata conferma dei correttivi quale quello di destinare all'FFO stesso una quota progressivamente crescente alla corresponsione degli assegni fissi al personale, rischia di superare il 90 per cento nella maggioranza degli atenei;

          8) si preveda altresì che i finanziamenti siano in capo ai soggetti cui spetta gestire le politiche scolastiche sul territorio, onde evitare il rischio di una gestione eccessivamente accentrata che determina confusione e mancata riferibilità;

          9) poiché dal monitoraggio dei bilanci consuntivi di oltre il 90 per cento degli istituti scolastici risulta che gli stessi hanno iscritto nei propri bilanci, al termine dell'anno scolastico 2010/2011, circa 800 milioni di residui attivi, dei quali il 48 per cento nei confronti dello Stato, cui peraltro non corrisponde nel bilancio del Ministero alcun residuo passivo, determinando in tal modo un artificioso aumento dell'avanzo di amministrazione,

 

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appare indispensabile, come rileva anche la Corte dei conti, e necessario stabilire quale porzione di residui attivi sia effettivamente necessaria alle scuole per far fronte alle obbligazioni assunte e alle anticipazioni effettuate dalle scuole stesse mediante il fondo di istituto, grazie ai contributi erogati dalle famiglie, in modo da individuare con certezza la dimensione del disavanzo da ripianare mediante risorse a carico del Ministero e scongiurare il rischio che i residui attivi vengano vanificati;

          10) porre in essere una politica che garantisca un sostegno allo sviluppo dell'edilizia universitaria, che attualmente prevede uno stanziamento di risorse pari quasi a zero, costringendo gli atenei a fare ricorso negli scorsi anni allo stesso FFO per la copertura di parte degli interventi edilizi avviati;

          11) intraprendere politiche volte ad aumentare investimenti programmati nella ricerca, al fine di portarli ai livelli richiesti dall'Europa, considerato che il nostro investimento è pari all'1,53 per cento del prodotto interno lordo, diversamente da quanto prescrive l'obbiettivo europeo che risulta pari al 3 per cento dello stesso;

          12) occorre prevedere scelte politiche che individuino congrue soluzioni atte ad incrementare e far crescere gli investimenti nel settore della cultura tutta, oltre che a trovare una adeguata risoluzione per la questione degli enti lirici che versano in gravissime difficoltà;

          13) prevedere politiche di maggior investimento nella «missione Italia nell'Europa» ora più che mai essenziale per una formazione/istruzione comune necessaria a costruire politiche economiche condivise e soprattutto alla costruzione di un'Europa federale;

          14) destinare al Ministero per i beni e le attività culturali, invece che al Ministero dell'economia e delle finanze, gli incassi dei biglietti venduti dai musei al fine di investirli in cultura.

      e con le seguenti osservazioni:

          a) salvaguardare il reimpiego dei lavoratori delle cooperative, a parità di costi, assumendo il personale ATA, al posto delle ditte esterne di pulizie, per svolgere oltre ad incarichi di pulizie anche altri compiti indispensabili, come quello, ad esempio, della sorveglianza degli alunni;

          b) porre in essere azioni che consentano di evitare le criticità citate dalla relazione della Corte dei conti per la liquidazione dei FIRST.

 

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VIII COMMISSIONE PERMANENTE
(Ambiente, territorio e lavori pubblici)

(Relatore: Alessio BONCIANI)

RELAZIONE
sui
DISEGNI DI LEGGE

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2011 (5324)

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2012 (5325)

Tabella 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (limitatamente alle parti di competenza)

Tabella 9: Stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare

Tabella 10: Stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti
(limitatamente alle parti di competenza)

      La VIII Commissione,

          esaminato, relativamente alle parti di propria competenza, il disegno di legge n. 5324, concernente il rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2011;

          rilevato che:

              l'analisi dei programmi della missione 14 (Infrastrutture pubbliche e logistica) evidenzia come il programma 14.10 – Opere strategiche, edilizia statale ed interventi speciali e per pubbliche calamità, che assorbe gran parte dello stanziamento del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (MIT) per la missione, reca un valore significativo dei residui e, come evidenziato nella relazione della Corte dei conti sul rendiconto generale dello Stato 2011, un indice di smaltimento residui piuttosto basso (21,64) e che appare necessario aumentare tale indice attesa l'importanza del

 

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programma e della destinazione dei fondi in esso stanziati;

              secondo quanto rilevato dalla relazione della Corte dei conti, la gestione delle entrate del Ministero dell'ambiente evidenzia elevati scostamenti tra previsioni iniziali di cassa e quelle definitive relativamente alle somme derivanti dal risarcimento del danno ambientale e a quelle relative alla copertura degli oneri contrattuali per la realizzazione del Sistri;

          valutato che:

              appare opportuno che il prossimo disegno di legge di bilancio incrementi gli stanziamenti destinati alle politiche abitative in considerazione della decurtazione degli stanziamenti rispetto agli esercizi precedenti a carico della missione 19 Casa e assetto urbanistico, e segnatamente del programma 19.2 – Politiche abitative del MIT che, secondo la relazione della Corte dei conti, sarebbe da attribuire all'incerta realizzazione degli obiettivi dei programmi di edilizia abitativa che si sono succeduti nel corso degli anni;

              per gli stanziamenti destinati al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per i quali si registra uno stanziamento definitivo di competenza in netta diminuzione rispetto agli esercizi precedenti, sono state rilevate dalla Corte dei conti performance riguardanti la gestione della spesa che devono essere assolutamente riviste anche in risposta alle istanze di regioni ed enti locali che chiedono di poter utilizzare le risorse ad essi destinati, ad esempio in materia di difesa del suolo,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

      Esaminato, relativamente alle parti di propria competenza, il disegno di legge n. 5325, concernente l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2012;

          rilevato che il disegno di legge provvede ad incrementare le previsioni iniziali della missione 18 – Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente, che sconta comunque una diminuzione rispetto al precedente esercizio, e che in tale missione insiste il programma 18.12 – Tutela e conservazione del territorio e delle risorse idriche, trattamento e smaltimento rifiuti, bonifiche, comprensivo anche dei capitoli di spesa riguardanti la tutela del rischio idrogeologico, sul quale appare necessario reperire ulteriori risorse finanziarie in vista della presentazione del prossimo disegno di legge di bilancio attesa la rilevanza degli interventi da finanziare e della situazione del territorio nazionale,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE
 

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IX COMMISSIONE PERMANENTE
(Trasporti, poste e telecomunicazioni)

(Relatore: Piero TESTONI)

RELAZIONE
sui
DISEGNI DI LEGGE

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2011 (5324)

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2012 (5325)

Tabella 3: Stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico (limitatamente alle parti di competenza)

Tabella 10: Stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti
(limitatamente alle parti di competenza)

      La IX Commissione,

          esaminato il disegno di legge n. 5324 Governo, recante il Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2011, relativamente alle parti di propria competenza,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

      Esaminato per i profili di competenza, il disegno di legge n. 5325 Governo, recante «Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2012», con riferimento alla Tabella n. 3, recante lo stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, limitatamente alla parti di competenza, e alla Tabella n. 10, recante lo stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, limitatamente alle parti di competenza;

          premesso che:

              per quanto riguarda lo stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, gli stanziamenti complessivi

 

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assestati per l'anno 2012 concernenti le tre missioni di interesse della Commissione ammontano in termini di competenza e di cassa, rispettivamente a 3.852,1 milioni di euro e a 4.386,8 milioni di euro, con un incremento rispetto alle previsioni iniziali pari 30,5 milioni di euro in termini di competenza e di 405,1 milioni di euro in termini di cassa, mentre i residui passivi aumentano di 668,3 milioni di euro e raggiungono complessivamente un ammontare pari a 2.662,1 milioni di euro;

              per quanto concerne lo stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, gli stanziamenti complessivi assestati concernenti le tre missioni di interesse della Commissione ammontano in termini di competenza e di cassa, rispettivamente a 195,1 milioni di euro e a 412,7 milioni di euro, con un incremento rispetto alle previsioni iniziali pari 2,2 milioni di euro in termini di competenza e di 191 milioni di euro in termini di cassa, mentre i residui passivi aumentano di 110,5 milioni di euro e raggiungono complessivamente un ammontare pari a 342 milioni di euro;

              rilevato, infine, che le previsioni assestate degli stanziamenti del programma relativo al sostegno allo sviluppo del trasporto, nell'ambito della Missione «Diritto alla mobilità» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, sono pari a 4.124,1 milioni di euro, in termini di competenza e a 5.133,5, in termini di cassa, con una diminuzione di queste ultime rispetto alle previsioni iniziali pari a 79,2 milioni di euro e che i relativi residui passivi registrano una riduzione di circa il 30 per cento, passando da 4.393 a 3.109 milioni di euro,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE
 

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X COMMISSIONE PERMANENTE
(Attività produttive, commercio e turismo)

(Relatore: Anna Teresa FORMISANO)

RELAZIONE
sui
DISEGNI DI LEGGE

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2011 (5324)

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2012 (5325)

Tabella 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (limitatamente alle parti di competenza)

Tabella 3: Stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico (limitatamente alle parti di competenza)

Tabella 7: Stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (limitatamente alle parti di competenza)

      La X Commissione,

          esaminato il disegno di legge n. 5324 Governo, recante il «Rendiconto generale dell'amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2011», relativamente alle parti di propria competenza,

DELIBERA DI RIFERIRE
FAVOREVOLMENTE

      Esaminato per le parti di competenza disegno di legge n. 5325 Governo, recante «Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2012, con riferimento alla Tabella n. 2, recante lo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, limitatamente alle parti di competenza, alla Tabella n. 3, recante lo stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, limitatamente alle parti di competenza, alla Tabella n. 7, recante lo stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, limitatamente alle parti di competenza,

DELIBERA DI RIFERIRE
FAVOREVOLMENTE
 

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XI COMMISSIONE PERMANENTE
(Lavoro pubblico e privato)

(Relatore: Vincenzo Antonio FONTANA)

RELAZIONE
sui
DISEGNI DI LEGGE

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2011 (5324)

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2012 (5325)

Tabella 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (limitatamente alle parti di competenza)

Tabella 4: Stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (limitatamente alle parti di competenza)

      La XI Commissione,

          esaminato il disegno di legge n. 5324, recante il Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2011, relativamente alle parti di competenza;

          considerato che, con riferimento alle parti di interesse della Commissione, le previsioni in corso d'esercizio hanno avuto un incremento netto di 728 milioni di euro in termini di competenza (di cui 1,01 miliardi di parte corrente e 2,52 miliardi in conto capitale) e 4,3 miliardi di euro in termini di cassa (di cui 451 milioni di parte corrente e 277 milioni in conto capitale);

          preso atto del rilevante ammontare dei residui accertati al 31 dicembre 2011, che si stabiliscono complessivamente, per effetto delle variazioni intervenute nel corso dell'anno, in 19,33 miliardi di euro, di cui 15,35 di parte corrente e 3,97 di conto capitale;

          ritenuto necessario che il Governo approfondisca la questione relativa all'incremento dei residui di competenza e di cassa, registratasi in maniera costante sotto la responsabilità di Esecutivi diversi

 

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tra loro, poiché tale fenomeno, seppur in leggero miglioramento nel corrente esercizio, appare anomalo e produce effetti negativi anche sul piano della gestione concreta della spesa (incidendo, ad esempio, sul ritardo nei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni),

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

      con la seguente osservazione:

          si auspica un sollecito intervento del Governo, quanto meno con riferimento al bilancio del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, per fare chiarezza sulla questione dell'eccessivo ammontare dei residui, anche al fine di verificare se non si renda necessario un deciso intervento di «ripulitura» del bilancio.

      Esaminato il disegno di legge n. 5325, recante disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2012, con riferimento alla Tabella n. 2, recante lo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, limitatamente alle parti di competenza;

          preso atto, per i profili di interesse della XI Commissione, delle parti della Tabella n. 2 (stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze) che risultano attinenti, principalmente, alla missione n. 25, recante «Fondi da ripartire» (relativi alle risorse della contrattazione collettiva nelle pubbliche amministrazioni),

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

      Esaminato il disegno di legge n. 5325, recante disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2012, con riferimento alla Tabella n. 4, recante lo stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, limitatamente alle parti di competenza;

          considerato che, in relazione alle parti di interesse della Tabella n. 4, le previsioni per il bilancio 2012 si assestano: per i residui, in 18,50 miliardi di euro, di cui 14,61 per la parte corrente e 3,89 in conto capitale; per la competenza, in 98,88 miliardi di euro, di cui 97,22 per le spese correnti e 1,66 in conto capitale; per la cassa, in 101,19 miliardi di euro, di cui 98,51 per le spese correnti e 2,65 per le spese in conto capitale;

          rilevata l'esigenza di verificare con attenzione la congruità delle stime relative ai risparmi di spesa esposti nella Tabella n. 4, recante lo stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

      con la seguente osservazione:

          valuti la Commissione di merito se i risparmi registrati nell'ambito dell'assestamento dello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali non risultino sottostimati, soprattutto alla luce delle recenti riforme previdenziali che hanno prodotto elevate economie di spesa, dalle quali si potrebbe invece attingere per il finanziamento di importanti interventi normativi correttivi (come, ad esempio, quello a sostegno dei cosiddetti «lavoratori esodati»).

 

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XII COMMISSIONE PERMANENTE
(Affari sociali)

(Relatore: Lucio BARANI)

RELAZIONE
sui
DISEGNI DI LEGGE

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2011 (5324)

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2012 (5325)

Tabella 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (limitatamente alle parti di competenza)

Tabella 4: Stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (limitatamente alle parti di competenza)

Tabella 14: Stato di previsione del Ministero della salute

      La XII Commissione,

          esaminato, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento, il disegno di legge n. 5324 Governo, recante il «Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2011,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

      Esaminato, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento, il disegno di legge n. 5325 Governo, recante «Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2012, relativamente alla Tabella n. 2, recante lo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, limitatamente alle parti di competenza, alla Tabella n. 4, recante lo stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, limitatamente alle parti di competenza, e alla Tabella n. 14, recante lo stato di previsione del Ministero della salute,

DELIBERA DI RIFERIRE
FAVOREVOLMENTE
 

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XIII COMMISSIONE PERMANENTE
(Agricoltura)

(Relatore: Antonio CUOMO)

RELAZIONE
sui
DISEGNI DI LEGGE

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2011 (5324)

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2012 (5325)

Tabella 12: Stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

      La XIII Commissione,

          esaminato il disegno di legge n. 5324 Governo, recante il «Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2011, per le parti di competenza,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

      Esaminato per le parti di competenza disegno di legge n. 5325 Governo, recante «Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2012, con riferimento alla Tabella n. 12, recante lo stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE
 

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XIV COMMISSIONE PERMANENTE
(Politiche dell'Unione europea)

(Relatore: Massimo POMPILI)

RELAZIONE
sui
DISEGNI DI LEGGE

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2011 (5324)

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2012 (5325)

Tabella 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (limitatamente alle parti di competenza)     

      La XIV Commissione,

          esaminato, per le parti di propria competenza, il disegno di legge n. 5324 «Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2011»;

          rilevato che:

              nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze il programma 3.1 relativo alla partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE ha registrato un'economia di spesa, rispetto al bilancio di previsione, di 916,7 milioni di euro;

              l'allegato n. 3 del Conto consuntivo del Ministero dell'economia e delle finanze, relativo ai flussi finanziari tra Italia e Unione europea evidenzia, per l'anno 2011, un aumento dei contributi dell'Unione europea nei confronti dell'Italia, rispetto al 2010, del 5,01 per cento,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

      Esaminato, per le parti di propria competenza, il disegno di legge recante «Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2012» (n. 5325) e la Tabella n. 2: «stato di previsione del Ministero dell'economia e

 

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delle finanze per l'anno finanziario 2012», limitatamente alle parti di competenza,

          rilevato che, nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze:

              il programma 3.1 – Partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE reca uno stanziamento assestato, in termini di competenza, di 23.838,6 milioni di euro, e il programma 3.2 – Politica economica e finanziaria in ambito internazionale reca uno stanziamento assestato, in termini di competenza, di 618,6 milioni di euro, con un aumento complessivo, rispetto al bilancio di previsione, di circa 360,7 milioni di euro;

              lo stanziamento assestato del capitolo 2751, riguardante le somme da versare all'Unione europea a titolo di risorse proprie, reca un aumento di circa 500 milioni di euro rispetto al bilancio di previsione;

              lo stanziamento assestato del capitolo 7493, relativo alla dotazione del Fondo di rotazione per le politiche comunitarie corrisponde a quello recato dal bilancio di previsione e risulta pari a 5.524,3 milioni di euro,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

 

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PARERE DELLA COMMISSIONE PARLAMENTARE PER LE QUESTIONI REGIONALI

 

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COMMISSIONE PARLAMENTARE
PER LE QUESTIONI REGIONALI

(Parere ai sensi dell'articolo 102, comma 3, del Regolamento della Camera dei deputati)

      La Commissione parlamentare per le questioni regionali,

          esaminato il disegno di legge C. 5324 Governo, che dispone l'approvazione del Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2011;

          rilevato che, ai sensi dell'articolo 117, comma 2, lettera e), della Costituzione, il sistema contabile dello Stato afferisce alla competenza legislativa esclusiva dello Stato e preso atto delle previsioni richiamate dall'articolo 117, comma 3, della Costituzione relative al coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario;

          considerata la fase di transizione che connota la finanza regionale e locale in attesa di una piena attuazione dei principi di cui all'articolo 119 della Costituzione in materia di federalismo fiscale e preso atto del sostanziale squilibrio che sussiste tra finanza centrale e locale in ordine alla pressione fiscale,
      esprime

PARERE FAVOREVOLE

      con la seguente osservazione:

          valuti la Commissione di merito l'opportunità di precisare che si delinei una assetto più equilibrato tra la finanza centrale e quella propria delle autonomie locali.
      Esaminato altresì il disegno di legge C. 5325 Governo, recante disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2012,
      esprime

PARERE FAVOREVOLE


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