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PDL 4478

XVI LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 4478



 

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PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa dei deputati
COMPAGNON, OCCHIUTO, BOSI, POLI, RUGGERI, DELFINO, VOLONTÈ, BINETTI, RICARDO ANTONIO MERLO, PEZZOTTA, TIDEI, BARBIERI, GIANNI

Modifiche all'articolo 7-octies del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 aprile 2009, n. 33, concernente misure in favore degli obbligazionisti e dei piccoli azionisti della società Alitalia – Linee aeree italiane Spa

Presentata il 30 giugno 2011


      

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Onorevoli Colleghi! — La presente iniziativa legislativa intende modificare l'articolo 7-octies del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 aprile 2009, n. 33, che prevede una forma di parziale rimborso dei titolari di obbligazioni emesse dalla società Alitalia-Linee aeree italiane Spa, di seguito «Alitalia». In particolare, la disposizione si applica ai titolari delle obbligazioni «Alitalia 7,5 per cento 2002-2010 convertibile». Tali obbligazioni potranno essere cedute, nel limite di 100.000 euro per ciascun obbligazionista, al Ministero dell'economia e delle finanze, in cambio di titoli di Stato di nuova emissione, senza cedola, con scadenza 31 dicembre 2012. Il rapporto tra il valore dei titoli di Stato e delle obbligazioni Alitalia è determinata in relazione al prezzo medio di borsa di queste ultime nell'ultimo mese di negoziazione, ridotto del 50 per cento.
      Nel merito, si ritiene che il risarcimento degli oltre quarantamila piccoli obbligazionisti ed azionisti della vecchia Alitalia previsto dalla suddetta norma sia del tutto inadeguato, oltre che largamente tardivo. Le vicissitudini della ex compagnia di bandiera e, in particolare, del titolo dell'Alitalia sono tristemente note. Dopo il primo crollo di oltre il 12 per cento
 

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nell'aprile 2008, quattro mesi dopo è seguita la sospensione dalle contrattazioni fino alla richiesta della dichiarazione di insolvenza della medesima compagnia dinanzi il tribunale di Roma, con l'ammissione della compagnia stessa alla procedura straordinaria nel settembre dello stesso anno.
      Sono diverse migliaia i dipendenti dell'Alitalia che percepivano le proprie retribuzioni sotto forma di quote in azioni, divenendo quindi piccoli azionisti, obbligazionisti o warrantisti non per libera scelta, ma per una sostanziale imposizione del management societario. A costoro si deve aggiungere una cospicua platea di piccoli risparmiatori, i quali, per libera scelta, nel corso degli anni hanno acquistato le azioni dell'Alitalia, investendo a volte i risparmi di una vita.
      Per i piccoli azionisti e obbligazionisti dell'Alitalia, al pari di altri investitori vittime di crack o di frodi finanziarie, è previsto l'accesso ai benefìci della legge sui fondi rivenienti dai conti dormienti, di cui all'articolo 1, comma 343, della legge 23 dicembre 2005, n. 266. Purtroppo, il continuo ricorso alle risorse del predetto fondo per la copertura di altre tipologie di spese (stabilizzazione dei precari, finanziamento della social card e così via) ha parzialmente pregiudicato il rimborso di tutti gli aventi diritto.
      Crediamo che tale impiego denoti un'insufficiente attenzione da parte del Governo rispetto a un fenomeno che presenta una notevole estensione e complessità e che espone a gravissime ricadute quei risparmiatori che riposero, a suo tempo, fiducia nelle dichiarazioni rassicuranti del Governo, decidendo di non disinvestire i propri risparmi e che, successivamente alla sospensione del titolo dell'Alitalia, si sono trovati nella più totale incertezza, peraltro aggravata dall'attuale crisi economico-finanziaria.
      A tutt'oggi vane risultano le innumerevoli iniziative in entrambi i rami del Parlamento intentate trasversalmente dai rappresentanti delle forze politiche attraverso proposte emendative, ordini del giorno (da ultimo, l'ordine del giorno 9/4357-A/118 accolto dal Governo), raccomandazioni, interrogazioni e interpellanze urgenti volte a ottenere dall'esecutivo un impegno preciso e concreto finalizzato sia a tutelare e a rimborsare gli azionisti e gli obbligazionisti della ex compagnia di bandiera, che a mettere la parola fine a una vicenda per molti aspetti scandalosa per il nostro Paese, non fosse altro che per l'ingente esborso di denaro pubblico.
      Dopo quattro anni, i piccoli risparmiatori delle azioni Alitalia non sono ancora stati indennizzati e continuano a reclamare giustizia e risposte certe al Governo sulla sorte dei propri risparmi. Tutto ciò ci induce a presentare la presente proposta di legge che, modificando l'articolo 7-octies del citato decreto-legge n. 5 del 2009, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 33 del 2003 si propone di individuare nuove e ulteriori coperture finanziarie (come ad esempio i maggiori introiti della liquidazione societaria) per completare l'indennizzo dei quarantamila azionisti dell'Alitalia.
 

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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.
(Misure in favore degli obbligazionisti e dei piccoli azionisti della società Alitalia–Linee aeree italiane Spa).

      1. All'articolo 7-octies, comma 3, del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 aprile 2009, n. 33, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni:

          a) alla lettera a) le parole da: «determinato» fino a: «del valore nominale,» sono sostituite dalle seguenti: «pari al 100 per cento del valore di ciascuna obbligazione»;

          b) alla lettera a-bis), le parole da: «determinato» fino alle parole: «euro 1.000» sono sostituite dalle seguenti: «pari al valore di 1,35 euro per ciascuna azione in cambio di titoli di Stato di nuova emissione, senza cedola, con scadenza 31 dicembre 2012 e con taglio minimo unitario di euro 1.000»;

          c) la lettera b) è abrogata.

Art. 2.
(Copertura finanziaria).

      1. Agli oneri derivanti dall'attuazione delle disposizioni di cui alla presente legge si provvede, per l'anno 2011, mediante corrispondente riduzione lineare delle dotazioni di parte corrente relative alle autorizzazioni di spesa rimodulabili di cui alla tabella C della legge 13 dicembre 2010, n. 220, mediante ripartizione del fondo dei conti dormienti, di cui all'articolo 1, comma 343, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, nonché con i maggiori introiti provenienti dalla liquidazione della società Alitalia-Linee aeree italiane Spa.


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