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CAMERA DEI DEPUTATI
| N. 4187 |
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Troppo spesso, infatti, si demandano alla televisione, e ai media in generale, compiti che spetterebbero ad altri soggetti.
I casi delle giovani Sara e Yara sono stati gettati in pasto al cosiddetto «circo mediatico» a uso e a consumo di un'eccessiva morbosità nella ricerca della notizia da parte del pubblico.
Chiaramente è innegabile la funzione positiva e propositiva dei media e dei giornalisti in genere nella ricostruzione cronachistica della notizia. Tale ruolo però viene meno nel momento in cui si supera il limite del diritto di cronaca impantanandosi nel becero e insulso sciacallaggio mediatico. Purtroppo tutto questo non è un film ma una tragica rappresentazione di un Paese sano in cui emergono però, troppo spesso, colpi di scena con epiloghi aberranti.
L'elemento confutabile in tutte queste negative vicende si associa all'assenza di un metodo corretto e univoco per la ricerca delle persone scomparse che sconta, allo stesso tempo, l'assenza di adeguate forme di responsabilità e una corretta formazione di tutte le forze in campo.
Urge un intervento normativo per l'istituzione di una sala operativa interforze sotto lo stretto controllo del Ministero dell'interno, che, con differenti strumenti a suo sostegno, definiti nella presente proposta
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In Italia sono molti i casi di persone scomparse e mai più ritrovate: pensiamo ai casi di Angela Celentano sparita nel nulla nel 1996 all'età di tre anni mentre era in gita con i genitori sul Monte Faito o a quello della piccola Denise Pipitone di Mazara del Vallo. Pensiamo ancora alle tragiche vicende che hanno visto come protagonisti i fratellini di Gravina di Puglia, Sara Scazzi, Yara Gambirasio e Daniel Bussetti, casi che sono stati risolti o per la confessione del mostro (omicidio di Sara Scazzi) o per elementi del tutto fortuiti (fratellini di Gravina) dopo periodi medio-lunghi di ricerche.
Un'organizzazione tecnicamente preparata e accentrata, come quella prevista dalla presente proposta di legge, punterebbe a raccogliere tutte le energie, le competenze tecnico-specialistiche e tutti gli strumenti per la soluzione in tempi brevi di casi che, troppo spesso, generano sentimenti di strazio nell'opinione pubblica e soprattutto nei parenti delle vittime. La scomparsa di una persona, infatti, è una sospensione di vita, la persona non è viva, non è morta, è in un limbo, e genera una ferita che non finirà mai di rimarginarsi.
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1. Presso il Ministero dell'interno è istituita una sala operativa interforze permanente per la ricerca delle persone scomparse, di seguito denominata «sala».
1. La sala ha il compito di coordinare le amministrazioni dello Stato impegnate a vario titolo nella ricerca delle persone scomparse, curando altresì il raccordo con le pertinenti strutture tecniche regionali e con le forze investigative di carattere internazionale e utilizzando sistemi informatici e tecnologici e, in particolare, il sistema informativo RiSc (ricerca scomparsi) del Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell'interno.
2. Spettano inoltre alla sala il monitoraggio e la gestione tecnico-scientifica delle attività delle istituzioni e dei soggetti impegnati nella ricerca delle persone scomparse con riguardo sia all'azione investigativa, sia alle azioni di assistenza e sociali nei confronti delle famiglie delle persone scomparse.
1. A supporto dell'azione della sala è istituito un numero unico verde nazionale che raccoglie le segnalazioni sulle persone scomparse.
2. La disciplina e le modalità di funzionamento del numero unico verde nazionale
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1. Le pagine del sito internet del Ministero dell'interno dedicate alle persone scomparse sono gestite direttamente dalla sala.
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