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PDL 3982

XVI LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 3982



 

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PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa del deputato NASTRI

Modifica all'articolo 16 del decreto legislativo 8 aprile 2010, n. 61, concernente il rafforzamento delle attività di controllo relative alla tracciabilità dei vini a denominazione di origine protetta

Presentata il 21 dicembre 2010


      

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Onorevoli Colleghi! — I vini a denominazione di origine protetta (DOP) e a indicazione geografica protetta (IGP) sono controllati attualmente durante tutte le fasi di produzione, dal vigneto alla bottiglia. È infatti possibile tracciare la storia di ogni singola bottiglia e verificare ogni singolo controllo che i consorzi di tutela hanno effettuato.
      Il sistema della tracciabilità affida per la prima volta i controlli della filiera dei vini a DOP e a IGP ai consorzi di tutela in possesso di particolari requisiti e autorizzati con decreto ministeriale.
      Il sistema della tracciabilità, giunto a regime, consentirà a tutti i consumatori, tramite la rete internet, di rintracciare ogni singola bottiglia di vino a DOP o a IGP.
      Tale strumento permetterà, infatti, di risalire all'imbottigliatore, alla data di imbottigliamento, alla composizione chimico-fisica del vino, alla certificazione del prodotto ed in alcuni casi addirittura al vigneto che ha prodotto l'uva.
      Ricordiamo che prima la legge n. 164 del 1992 e ora il decreto legislativo n. 61 del 2010, hanno rappresentato un valido strumento di valorizzazione della produzione vitivinicola di qualità e tipica italiana, in considerazione che si è andato sempre più affermando il ruolo delle DOP e delle IGP, sia in numero puro, sia in termini quantitativi e di valore, costituendo il settore vitivinicolo di qualità una delle principali voci dell’export nazionale, che contribuisce in maniera determinante all'affermazione del «made in Italy» all'estero.
      La presente proposta di legge, composta da un solo articolo, s'inserisce pertanto in uno scenario articolato e costituito dalle recenti disposizioni approvate
 

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in materia di rintracciabilità e di etichettatura dei prodotti agroalimentari, volte ad accrescere il livello di competitività della filiera nazionale, al fine di sostenere e di fronteggiare l'agro-pirateria che invade il nostro Paese.
      Attraverso il Comitato nazionale vini DOP ed IGP, istituito con l'articolo 16 del citato decreto legislativo n. 61 del 2010, quale organo del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali che ha la competenza consultiva e prepositiva in materia di tutela e valorizzazione qualitativa commerciale dei vini a DOP e a IGP, s'intende promuovere l'attività di controllo per una corretta tenuta e registrazione lungo la filiera produttiva di tutte le annotazioni e le comunicazioni ai fini della tracciabilità dei vini a DOP e a IGP.
      Si tratta, in definitiva, di un ulteriore rafforzamento delle misure a tutela dei prodotti agroalimentari italiani ottenuti da materie prime agricole prodotte in Italia o negli altri Paesi dell'Unione europea, affinché il Comitato preposto possa verificare e controllare la storia di ogni bottiglia di vino a DOP o a IGP evitando, pertanto, l'introduzione di uve o di ingredienti che possano adulterare il vino, dequalificando l'immagine e la credibilità del «made in Italy» nel mondo, che potrebbe ingenerare la contrazione dei consumi con conseguenti traumi occupazionali di portata eccezionale.
 

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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.

      1. Al comma 6 dell'articolo 16 del decreto legislativo 8 aprile 2010, n. 61, è aggiunta, in fine, la seguente lettera:

          «b-bis) promuove attività di controllo per una corretta tenuta e registrazione lungo la filiera produttiva di tutte le annotazioni e le comunicazioni ai fini della tracciabilità dei vini a DOP e a IGP».


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