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CAMERA DEI DEPUTATI
| N. 3786 |
1) la prima fase ha riguardato l'attività di analisi e di preparazione;
2) la seconda fase ha avuto l'obiettivo di realizzare l'espansione sull'intero territorio afgano, in quattro distinti stage che hanno riguardato in senso antiorario le aree nord, ovest, sud ed est;
3) la terza fase è volta a realizzare la stabilizzazione del Paese;
4) la quarta fase riguarda il periodo di transizione;
5) la quinta fase prevede il rischieramento dei contingenti.
L'operazione ISAF si configura quindi come un'operazione di peace enforcing.
La partecipazione italiana, iniziata il 10 gennaio 2002, è inizialmente consistita in un contingente di 450 unità, di cui 400 militari dell'Esercito a Kabul e 50 unità dell'Aeronautica, con compiti di supporto, di stanza a Abu Dhabi (negli Emirati Arabi). L'Italia ha assunto, dal giugno 2005, il compito di coordinare la Forward Support Base (FSB) di Herat e i Provincial Reconstruction Team (PRT) della regione ovest del Paese (che comprende le province di Farah, Badghis e Ghor, oltre a quella omonima di Herat). L'impegno italiano, accresciuto in questa fase da 600 a 2.000 unità, è stato ulteriormente rafforzato anche in vista dell'assunzione del comando dell'ISAF, che è stato ricoperto dall'Italia dal 4 agosto 2005 al 4 maggio 2006.
Il 2 aprile 2007 il Consiglio supremo di difesa ha fornito concrete indicazioni per un rafforzamento in uomini e in mezzi del contingente militare italiano in Afghanistan, quale attuazione dell'impegno assunto dall'esecutivo in Parlamento, senza mutamenti nel carattere della missione, ma in previsione di una durata non breve e di maggiori pericoli potenziali. L'operazione è stata completata nel giugno successivo con l'arrivo di due velivoli UAV Predator, di cinque elicotteri da combattimento A129 Mangusta e di due plotoni di bersaglieri con otto cingolati Dardo. In seguito, la componente aerea del contingente è stata rafforzata con la dotazione dei velivoli senza pilota Predator (da giugno 2007), da ricognizione e sorveglianza, e degli elicotteri A129 Mangusta (da giugno 2007), per il supporto aereo e successivamente, da dicembre 2008, dei velivoli Tornado (sostituiti dai caccia AMX nel dicembre 2009) per assicurare al contingente nazionale un maggior livello di sicurezza e di protezione.
Fonti della NATO indicano, al 7 giugno 2010, una presenza effettiva di 3.300 unità. A seguito della nuova strategia per l'Afghanistan annunciata dall'Amministrazione Obama e delle conseguenti decisioni assunte in sede della NATO, il Consiglio dei Ministri, nella riunione del 3 dicembre 2009, ha deciso di incrementare di 1.000 unità il contingente impegnato in Afghanistan, da attuare con gradualità nel corso del 2010 e con una maggiore incidenza nella seconda parte dell'anno.
Durante la missione ISAF hanno perso la vita finora 34 militari italiani, di cui 22 in seguito ad attentati o a conflitti armati.
Il 23 giugno 2010 l'Amministrazione Obama ha annunciato che il generale David Howell Petraeus succederà al generale Stanley McChrystal come comandante delle operazioni militari statunitensi in Afghanistan, in Pakistan, nella penisola Arabica e in alcuni Paesi dell'Africa. Il 18 settembre 2010, in occasione delle elezioni in Afghanistan caratterizzate e precedute da un'ondata di violenze, rapimenti, corruzione, clientelismo e sottomissione della politica a quasi tutti i livelli alla criminalità e ai «signori della guerra», il generale
1. La presente legge è finalizzata a garantire l'assistenza psicologica dei cittadini italiani, militari e civili, impiegati nelle missioni internazionali EUPOL Afghanistan e International Security Assistance Force (ISAF) sia durante lo svolgimento delle missioni sia al rientro in patria, nonché al supporto morale e psicologico dei loro familiari.
2. Per le finalità di cui al comma 1 del presente articolo è istituito un nucleo straordinario di psicologi, ai sensi di quanto disposto dall'articolo 2.
1. Il Ministero della salute, di concerto con il Ministero della difesa, d'intesa con l'Ordine nazionale dei psicologi, istituisce un nucleo straordinario di psicologi.
2. Il nucleo straordinario di psicologi:
a) svolge attività di assistenza e di preparazione psicologica ai cittadini italiani, militari e civili, destinati a partecipare alle missioni internazionali EUPOL Afghanistan e ISAF;
b) opera presso la struttura sanitaria militare dislocata nel territorio afghano in cui è presente il contingente militare e civile italiano impegnato nelle missioni internazionali EUPOL Afghanistan e ISAF;
c) svolge attività di sostegno psicologico e morale al personale italiano, militare e civile, durante il suo impiego nelle missioni internazionali EUPOL Afghanistan e ISAF e dopo il rientro in patria, nonché ai familiari del medesimo personale.
3. Possono altresì beneficiare dell'assistenza del nucleo straordinario di psicologi i familiari dei cittadini italiani, militari e civili, impegnati nelle missioni internazionali EUPOL Afghanistan e ISAF vittime di attentati o di gravi incidenti avvenuti nel territorio afghano.
1. Il Ministro della difesa, con proprio decreto, stabilisce i criteri e le modalità per l'istituzione del nucleo straordinario di psicologi di cui all'articolo 2.
1. Ogni quattro anni il Governo trasmette alle Camere una relazione del Ministro della difesa e del Ministro della salute sullo stato di salute psicologico del personale italiano, militare e civile, impegnato nelle missioni internazionali EUPOL Afghanistan e ISAF.
1. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge si provvede a carico dei finanziamenti previsti per la copertura nei decreti di proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace, di stabilizzazione e delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia.
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
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