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PDL 3583

XVI LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 3583



 

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PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa dei deputati

FARINA COSCIONI, MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI, ZAMPARUTTI

Norme per la prevenzione della sindrome fetale alcolica

Presentata il 29 giugno 2010


      

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Onorevoli Colleghi! — Il crescente consumo di bevande alcoliche tra le nuove generazioni sta suscitando un forte allarme sociale a causa dei pericoli che esso comporta per la salute dei giovani, coinvolti nel fenomeno – secondo una recente e documentata inchiesta giornalistica – a partire dall'età di undici anni. Le statistiche dell'Istituto nazionale di statistica (ISTAT) confermano questo terribile trend rilevando che dal 1998 al 2007 il consumo di alcol fuori pasto tra i 14 e i 17 anni di età è cresciuto dal 12,6 per cento al 20,5 per cento: cifra risultante dalla media dei ragazzi, che sono passati dal 15,2 per cento al 22,7 per cento, e delle ragazze, salite dal 9,7 per cento al 17,9 per cento.
      Secondo il direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano, professor Silvio Garattini, si tratta di una vera e propria epidemia culturale: il bere per il bere a qualunque ora, senza limiti, solo per la voglia di ubriacarsi, di procurarsi, con il piacere, un danno, avviandosi verso quello che Emanuele Scafato, direttore dell'Osservatorio fumo, alcol e droga dell'Istituto superiore di sanità, definisce il «buco nero nel quale troppi minori scivolano senza accorgersene».
      Ma esiste un'altra categoria di consumatori di bevande alcoliche che, con l'abuso di tali bevande, arrecano danni non solo a sé stessi ma anche ad altri soggetti, del tutto incolpevoli ed inermi di fronte alla minaccia dell'alcol. Si tratta delle donne incinte, anch'esse coinvolte molto spesso nella «moda» del consumo elevato di bevande alcoliche, le quali, per ignoranza o per superficialità, creano con il loro comportamento condizioni di rischio
 

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molto grave per l'innocente nascituro.
      È infatti accertato che l'assunzione di bevande alcoliche durante la gravidanza, anche in quantità modeste, può causare danni irreversibili al feto: è il fenomeno, conosciuto come sindrome fetale alcolica, Fetal alcohol syndrome, (FAS), che si manifesta nel bambino con vistose anomalie facciali, ritardi nella crescita, malformazioni dell'encefalo e danni al sistema nervoso centrale e con diminuzione della capacità di apprendimento. Un'indagine effettuata negli anni passati ha dimostrato che in Italia il numero di tali patologie oscillano tra il 3,7 e il 7,4 per mille dei bambini nati vivi (in Francia il numero si attestava tra l'1,3 e il 4,8 per mille, mentre in Svezia la cifra era dell'1,7 per mille). Le percentuali salivano al 20,3 per mille se si prendevano in considerazione tutte le patologie correlate all'alcol, comprese le forme minori denominate Fetal alcohol spectrum disorders (FASD). Questi valori superano di gran lunga le medie degli altri Paesi occidentali: e poiché la principale causa dell'insorgenza di tali patologie è l'ignoranza degli effetti collaterali dell'alcol, si impongono misure atte a prevenirle attraverso l'informazione e la conoscenza, da parte delle donne in gravidanza o che hanno programmato una gravidanza, delle nefaste conseguenze che derivano dall'assunzione di bevande alcoliche durante tale periodo.
      La presente proposta di legge è orientata ad agire su due fronti.
      Il primo è quello dell'adozione di appropriate avvertenze (warning label) sulle etichette delle bevande alcoliche poste in vendita, sull'esempio di quanto è stato fatto in Francia con l'articolo 5 della legge 2005/102 dell'11 febbraio 2005, secondo il quale «Tutti i contenitori di bevande alcoliche portano, secondo le condizioni fissate dal Ministro della Salute, un messaggio di carattere sanitario che auspichi l'astensione dalla consumazione di alcol da parte delle donne incinte» (va ricordato che in Italia da diversi anni la legge obbliga i fabbricanti di sigarette e sigari di apporre sulle confezioni la dicitura «Nuoce gravemente alla salute»).
      Il secondo fronte è quello della sensibilizzazione mediante campagne di informazione sia generalizzate, attraverso i mezzi di informazione con messaggi periodici capaci di forte impatto, sia personalizzate, attraverso gli operatori sanitari. L'invito ad astenersi dall'assumere bevande alcoliche nel corso della gravidanza ha infatti la certezza di essere adeguatamente compreso se proviene da una figura autorevole, che ispira alla donna la massima fiducia, qual è il ginecologo, grazie alla continua relazione che egli instaura con la paziente durante tutta la durata della gravidanza.
 

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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.
(Avvertenze sulle etichette dei contenitori).

      1. Allo scopo di informare la popolazione sui rischi derivanti ai nascituri dal consumo di alcol durante la gravidanza è fatto obbligo ai produttori e agli importatori di bevande alcoliche di apporre sulle etichette dei singoli contenitori un logo raffigurante il pericolo di assunzione per le donne in stato di gravidanza.
      2. Con decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sono stabilite le caratteristiche del logo di cui al comma 1 nonché di un'apposita scritta in merito al pericolo di assunzione di alcol durante la gravidanza.

Art. 2.
(Campagne di informazione e obbligo dei medici).

      1. Il Ministro della salute promuove sui mezzi di informazione a carattere nazionale campagne periodiche volte a far conoscere alle donne in stato di gravidanza i gravi pericoli derivanti dal consumo, anche in dosi modeste, di bevande alcoliche per il nascituro.
      2. I medici ginecologi sono tenuti a informare costantemente le proprie pazienti in stato di gravidanza dei gravi pericoli per il nascituro conseguenti all'assunzione di bevande alcoliche da parte della madre. Le aziende sanitarie locali e gli ordini professionali dei medici chirurghi e degli odontoiatri vigilano sull'osservanza dell'obbligo di cui al primo periodo.

 

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Art. 3.
(Relazione annuale al Parlamento).

      1. Il Ministro della salute presenta ogni anno al Parlamento una relazione sull'andamento delle patologie collegate alla sindrome fetale alcolica (FAS) e sui risultati raggiunti dall'attuazione delle misure di prevenzione previste dalla presente legge.


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