Frontespizio Relazione Progetto di Legge

Nascondi n. pagina

Stampa

PDL 3138

XVI LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 3138



 

Pag. 1

PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa del deputato GIRLANDA

Istituzione della Giornata nazionale delle vittime dell'odio politico

Presentata il 21 gennaio 2010


      

torna su
Onorevoli Colleghi! - Il nostro Paese nei suoi quasi centocinquanta anni di storia unitaria ha vissuto diversi momenti di cambiamenti sociali e istituzionali, nonché accesi dibattiti politici, sullo sfondo di dinamiche peculiari, rispettivamente, della storia italiana e internazionale. In occasione di questo genere di eventi, tali mutamenti hanno spesso portato a scontri non solo verbali all'interno del Paese arrivando, in particolari momenti, a determinare decine e decine di morti tra le opposte fazioni che si fronteggiavano.
      In vista delle celebrazioni per il 150o anniversario dell'Unità d'Italia, previste per il 2011, si rinviene la necessità di istituire una giornata appositamente dedicata a tutte le vittime dell'odio politico che hanno accompagnato le stagioni di cambiamento della vita politica, sociale ed economica del nostro Paese. È necessario che la memoria collettiva dell'Italia riesca a superare le ragioni di parte, affondando le sue radici su un piano che sia realmente condiviso e che non si basi, d'altra parte, sulla mera distinzione - spesso inquinata dalle ragioni di minoranza - tra «giusti» e «non giusti», ma che compia il primo, decisivo passo nel riconoscimento dell'errore e della tragedia nell'eliminazione fisica di una persona per motivi politici.
      La Repubblica italiana ha il dovere di promuovere una conoscenza della storia che si basi sull'imparzialità e sul rispetto della persona e della dignità umana, così come è riconosciuto nella Carta costituzionale. Questa condizione passa necessariamente attraverso un'indagine approfondita dei diversi momenti della nostra storia, in cui si faccia luce sugli episodi di violenza che hanno caratterizzato la storia unitaria portando il clima politico e sociale a livelli di difficilissima sostenibilità.
      In questo quadro particolare attenzione deve essere riservata ai giovani, spesso protagonisti e vittime di questi fenomeni
 

Pag. 2

del nostro passato remoto e prossimo; proprio a loro deve essere rivolto un messaggio etico di rispetto della persona, anche nel caso di un avversario politico. Ai nostri giovani, che sono il volano del cambiamento della società di domani, le istituzioni e la politica hanno il compito di dare un esempio concreto, che non travalichi limiti che tuttora vengono spesso dimenticati.
      In questo quadro è assolutamente necessario introdurre un momento di riflessione anche riguardo gli effetti della comunicazione umana e mediatica in ambito politico, con un particolare riferimento all'epoca in cui attualmente viviamo, nella quale si sta compiendo una vera e propria «terza rivoluzione industriale», ossia quella telematica. La demonizzazione dell'avversario, l'odio per motivi politici, religiosi o razziali, l'esagerazione dialettica nei confronti di chi non condivide le proprie posizioni o i propri valori hanno prodotto effetti disastrosi in ogni epoca. Non a caso in Italia l'allarme di un rinnovato clima di violenza e di intolleranza proviene ciclicamente da più parti, senza spesso trovare, peraltro, la più ferma e unanime condanna.
      Proprio l'attenzione alla rinnovata vivificazione di tali pulsioni per scopi politici o elettorali deve essere al centro della vigilanza delle istituzioni e della politica, affinché si riescano definitivamente a superare quegli odi politici e quella disgregazione sociale che si sono eccessivamente protratti anche nella storia repubblicana, dando vita a stagioni tragiche quali, solo per nominarne una, i cosiddetti «anni di piombo». La promozione di un'azione sociale che punti a permeare la società di un rinnovato senso etico passa anche attraverso momenti di riflessione collettiva e di indagine sul passato, al fine di arrivare al possesso di strumenti civili e culturali che costituiscano un tessuto connettivo comune dal quale possa germogliare questo nuovo modo di approcciarsi alla storia e al prossimo. E il primo passo per raggiungere questo obiettivo è la fine della distinzione tra i morti e il riconoscimento dell'importanza di ogni vita spezzata a causa della violenza e dell'odio senza entrare in giudizi di merito che perpetuino odi disgregatori del tessuto sociale e che siano legati a vicende che necessiterebbero ormai di essere lasciate alla storia, piuttosto che alla politica.
      Strettamente connessi a questo discorso sono, poi, l'interpretazione e l'uso fuorviato della storia da parte di chiunque vi si approcci non per indagare la verità ma per trovarvi le conferme ai propri dogmi o per distorcerla ai propri fini. Questo atteggiamento, che ha tra i primi effetti quello di una frequente banalizzazione e di una impropria semplificazione degli eventi e dei loro rapporti con le rispettive cause ed effetti, è un altro degli obiettivi a cui deve puntare la «rivoluzione culturale» propria di una nazione matura, moderna e consapevole della propria storia e dei propri errori, nella quale tutti i suoi membri possano sentirsi cittadini coscienti del loro ruolo.
 

Pag. 3


torna su
PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.

      1. È istituita la Giornata nazionale delle vittime dell'odio politico, da celebrare annualmente il giorno 21 dicembre, al fine di ricordare le vittime provocate dall'odio e dalle tensioni politiche e di promuovere lo studio e l'analisi dei fenomeni che hanno prodotto tali episodi nella storia unitaria.
      2. La Giornata nazionale di cui al comma 1 del presente articolo non determina gli effetti civili previsti dalla legge 27 maggio 1949, n. 260.

Art. 2.

      1. In occasione della Giornata nazionale delle vittime dell'odio politico di cui all'articolo 1 sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione aventi ad oggetto le vicende della storia italiana caratterizzate da fenomeni di violenza politica, nonché esperienze collettive di solidarietà e di riconoscimento del valore di particolari esperienze individuali dal profondo significato civile, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, al fine di promuoverne la conoscenza e la riflessione presso le nuove generazioni.
      2. In occasione della Giornata nazionale di cui all'articolo 1 sono organizzate, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, iniziative volte a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla tematica oggetto della medesima giornata.
      3. In occasione della Giornata nazionale di cui all'articolo 1 le regioni, le province e i comuni promuovono, nell'ambito della loro autonomia e delle rispettive competenze, apposite iniziative, anche in coordinamento con le associazioni e con gli organismi operanti nel settore e, in particolare, nelle scuole di ogni ordine e

 

Pag. 4

grado, in considerazione del compito attribuito alle medesime istituzioni scolastiche di formare i giovani affinché contribuiscano a costruire un mondo rispettoso dei diritti di ogni essere umano.

Art. 3.

      1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.


Frontespizio Relazione Progetto di Legge
torna su