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PDL 2421

XVI LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 2421



 

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PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa dei deputati

ARTURO MARIO LUIGI PARISI, MALGIERI, CAMBURSANO, BRUGGER, AGOSTINI, ALBONETTI, ARGENTIN, BACHELET, BARBATO, BARBI, BELLANOVA, BINETTI, BOBBA, BOCCUZZI, BOFFA, BORDO, BRANDOLINI, BRATTI, BUCCHINO, CALEARO CIMAN, CALVISI, CAPODICASA, ENZO CARRA, MARCO CARRA, CASTAGNETTI, CAUSI, CAVALLARO, CENNI, CODURELLI, COLOMBO, CONCIA, CORSINI, CUPERLO, DE PASQUALE, DE TORRE, DI GIUSEPPE, DONADI, DUILIO, ESPOSITO, FADDA, GIANNI FARINA, FEDI, FIORIO, FONTANELLI, ANIELLO FORMISANO, GAGLIONE, GASBARRA, GHIZZONI, GIACHETTI, GINEFRA, GIOVANELLI, GIULIETTI, GNECCHI, GOZI, LA FORGIA, LAGANÀ FORTUGNO, LARATTA, LENZI, LEVI, LOVELLI, MADIA, MARAN, MARCHIGNOLI, MARIANI, CESARE MARINI, ANTONIO MARTINO, MATTESINI, MAZZARELLA, MELANDRI, MELIS, MIGLIOLI, MISITI, MOGHERINI REBESANI, MOSELLA, NANNICINI, NICCO, NICOLAIS, OLIVERIO, ANDREA ORLANDO, PALOMBA, MARIO PEPE (PD), PES, PISTELLI, POLLASTRINI, PORTA, RAZZI, RECCHIA, RIA, RUBINATO, RUGGHIA, SANTAGATA, SCHIRRU, SERVODIO, SPOSETTI, TOCCI, TOUADI, VANNUCCI, VASSALLO, VERINI, VILLECCO CALIPARI, VIOLA, ZACCARIA, ZAMPA

Abrogazione della legge 21 dicembre 2005, n. 270, recante modifiche alle norme per l'elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica

Presentata il 6 maggio 2009


      

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Onorevoli Colleghi! - Il Comitato promotore dei referendum relativi alla vigente legge elettorale (legge 21 dicembre 2005, n. 270), ha rivolto al Parlamento un appello finale ad accogliere la domanda di abrogazione della normativa sottoscritta da 821.000 cittadini. È un appello che ha il sapore di una sfida considerato il tempo inutilmente trascorso dal deposito del quesito, e pensando al poco tempo che ci separa dallo svolgimento del referendum previsto per il prossimo 21 giugno. Nonostante
 

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i ristretti limiti temporali riteniamo tuttavia, che sia nostro dovere confrontarci con questa sfida accogliendo l'appello del Comitato. Come gli stessi promotori dell'iniziativa hanno ricordato, il referendum è innanzitutto un invito al Parlamento affinché proceda autonomamente alla modifica alle leggi delle quali si chiede l'abrogazione, un mezzo non un fine, una sollecitazione prima che una contrapposizione. Per questo motivo quanti tra di noi condividono le ragioni che sono all'origine dell'iniziativa referendaria non possono non esperire ogni iniziativa che corregga le distorsioni introdotte dalla legge vigente avvalendosi innanzitutto dei mezzi ordinari a nostra disposizione. Anche se da più parti si sostiene che è ormai troppo tardi, riteniamo che sia ancora possibile mettere riparo all'inerzia passata.
      A questo fine crediamo che la soluzione capace di interpretare e soddisfare le motivazioni che sono all'origine della richiesta di abrogazione della legge vigente sia quella di tornare alle norme precedentemente in vigore. Ancorché i vincoli formali connessi all'istituto referendario quando esso riguarda la legislazione elettorale non abbiano consentito di rappresentare adeguatamente tale soluzione, si deve però ammettere che essa restituisce ai cittadini la piena disponibilità della scelta dei rappresentanti mediante la reintroduzione del collegio maggioritario uninominale.
      La normativa elettorale precedentemente in vigore derivava, oltretutto, dal voto che i cittadini hanno espresso in occasione del referendum del 18 aprile 1993, confermato da un'ampia convergenza parlamentare. A ciò si aggiunga l'ulteriore vantaggio costituito del fatto che il sistema maggioritario uninominale è già conosciuto e sperimentato dai cittadini e dalle forze politiche e ha dato prova di consentire il funzionamento di quella democrazia dell'alternanza che costituisce un riferimento largamente acquisito nella nuova stagione della nostra democrazia repubblicana. Esso rappresenta, comunque, al momento l'unica base ipotizzabile per un'ampia intesa traducibile nel tempo a nostra disposizione.
      Per questo motivo si auspica l'esame della presente proposta di legge nei tempi più rapidi possibili.
 

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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.

      1. La legge 21 dicembre 2005, n. 270, e gli articoli 1 e 2 del decreto-legge 8 marzo 2006, n. 75, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 marzo 2006, n. 121, sono abrogati.
      2. Fatte salve le disposizioni relative alle elezioni dei deputati e dei senatori nella circoscrizione Estero di cui alla legge 27 dicembre 2001, n. 459, a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge riacquistano efficacia le disposizioni del testo unico delle leggi recanti norme per la elezione della Camera dei deputati, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, nonché del testo unico delle leggi recanti norme per l'elezione del Senato della Repubblica, di cui al decreto legislativo 20 dicembre 1993, n. 533, nel testo vigente prima della data di entrata in vigore della legge 21 dicembre 2005, n. 270.


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