Frontespizio Relazione Progetto di Legge

Nascondi n. pagina

Stampa

PDL 2190

XVI LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 2190



PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa dei deputati

FEDI, BUCCHINO, ANGELI, DI BIAGIO, GARAVINI, GNECCHI, LO MONTE, MOGHERINI REBESANI, NARDUCCI, PORTA, TIDEI

Istituzione del Comitato interministeriale per la promozione e il coordinamento della ricerca scientifica italiana all'estero

Presentata l'11 febbraio 2009


      

torna su
Onorevoli Colleghi! - Da tempo si discute con insistenza sulla cosiddetta «fuga dei cervelli», a causa della quale migliaia di ricercatori e di studiosi italiani migrano in altri Paesi per poter intraprendere o continuare la propria attività scientifica o accademica, altrimenti compromessa in Italia per via di molteplici ragioni, in primo luogo legate agli inadeguati investimenti pubblici e privati nel settore della ricerca.
      Le stime del fenomeno sono difficili e variegate tra loro. Il quotidiano La Repubblica nel 2003 riportava la cifra di 12.000 laureati italiani emigrati l'anno. Un numero che, secondo il rettore del Politecnico di Torino, nel 2006 era salito a circa 30.000 in rapporto all'immigrazione di solo 3.000 stranieri in Italia. Alcuni autori, guardando alle cancellazioni nell'anagrafe dei laureati redatta dall'Istituto nazionale di statistica (ISTAT), hanno stimato il fenomeno attorno alle 4.000 unità annue, ma sappiamo per esperienza che l'andamento delle cancellazioni anagrafiche segue con molto ritardo lo sviluppo dei flussi reali.
      Altri autori ancora, nel 2000, ridimensionavano il fenomeno a un tasso di espatrio dei laureati pari al 7 per cento, in linea con la media europea, e ciò sarebbe confermato dall'analisi compiuta nel 2004 sui dati dell'Anagrafe degli italiani residenti all'estero. Certo è che, anche se il fenomeno fosse in linea con il resto dei Paesi europei, almeno 300.000 italiani residenti all'estero sono laureati. Al contrario, gli immigrati che giungono in Italia sono meno qualificati della media europea, infatti tra quelli regolari solo il 12,2 per cento è laureato.
      In conclusione, quindi, le differenti stime ci parlano di una fuga di cervelli («brain drain») consistente, ma non superiore alla media europea, se teniamo conto dei laureati in generale. Ma osservando meglio quali laureati lasciano l'Italia emerge una peculiarità: la frazione più ampia è costituita da coloro che si occupano di discipline scientifiche e tecnologiche. Tenendo conto del fatto che in Italia, rispetto ad altri Paesi occidentali, vi sono meno laureati in questi settori, tale specifica «fuga» rappresenta un serio problema, così come lo è una inadeguata capacità attrattiva di migrazione qualificata, a fronte della perdita di capitale umano.
      Lo scopo della presente proposta di legge è, pertanto, quello di valorizzare la grande articolazione e le qualità che contraddistinguono la presenza italiana nel mondo, sia come risultato dei processi d'integrazione realizzati dall'emigrazione storica - anche se con esiti differenziati - sia come apporto derivante dalle nuove forme di mobilità. Queste ultime, in un contesto globale, hanno consentito di costituire un autentico patrimonio di intelligenze e di professionalità. Non assumerlo in modo unitario, non valorizzarlo e non investire in questo patrimonio sarebbe un errore strategico prima che politico, destinato a pesare sull'estensione e sulla qualità delle prospettive di internazionalizzazione dell'Italia.
      Per fare in modo che le potenzialità di questa presenza si trasformino da fattore di perdita in opportunità, si è ritenuto di proporre l'istituzione di un organismo che abbia competenze specifiche in materia: il Comitato interministeriale per la promozione e il coordinamento della ricerca scientifica italiana all'estero.
      Tale Comitato sarà composto rispettivamente dai Ministri e dai direttori generali competenti in materia del Ministero degli affari esteri e del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca. A presiederlo sarà il Ministro degli affari esteri.
      Il Comitato avrà funzioni di indirizzo, di coordinamento e di monitoraggio sullo stato della ricerca universitaria e scientifica italiana all'estero, attraverso la sinergia - finora mai sperimentata in maniera organica e strutturale - tra le strutture governative che si occupano degli italiani nel mondo e quelle che si occupano della ricerca scientifica e dell'università.
      Tra i principali indirizzi del Comitato, vi sarà quello di provvedere a realizzare una realistica mappatura della presenza dei ricercatori italiani che sono all'estero per lavoro o per formazione. Il Ministero degli affari esteri, attraverso i suoi terminali diplomatico-consolari, potrà raccogliere, verificare e sviluppare gli elementi già acquisiti in passato e ricomporre un quadro della situazione. La rappresentazione dovrà essere capace di restituire le articolazioni territoriali e i campi di specializzazione in modo da porre le basi di contatti di iniziative specifici e omogenei.
      Su questa base il Comitato avrà il compito di costruire una rete di comunicazione e di interscambio tra i ricercatori stessi e tra i centri di ricerca e le università italiani e quelli dove operano i nostri studiosi all'estero.
      Un più preciso quadro di riferimento potrà, inoltre, essere utile per programmare e per realizzare una serie di accordi multilaterali e bilaterali volti a favorire e a moltiplicare programmi di scambio di collaborazione tra università e istituti di ricerca.
      In una prospettiva di questo genere si tratterà di razionalizzare il sistema del riconoscimento delle qualifiche e dei titoli posseduti o conseguiti, in modo da offrire un quadro di certezze a tutti coloro che oggi si muovono nel mondo sulla base di scelte e di iniziative individuali.
      Tra gli altri indirizzi del Comitato figura la promozione di una serie di eventi e di pubblicazioni volti a rafforzare il legame tra ricercatori italiani all'estero e strutture di ricerca nel nostro Paese; la promozione di iniziative volte al rientro temporaneo dei ricercatori all'estero; il potenziamento dei progetti di ricerca («joint-labs») e dei corsi di dottorato oggi condivisi da istituti stranieri e italiani e il loro incremento nel futuro.
      Infine, aspetto molto importante, è l'istituzione, da parte del Comitato, di un organismo consultivo permanente denominato «Consiglio dei ricercatori italiani all'estero», allo scopo di offrire ai soggetti coinvolti in prima persona nel fenomeno della «fuga di cervelli» un luogo di discussione e di proposta riconosciuto a livello istituzionale. A tale fine, il massimo rappresentate del medesimo Consiglio sarà invitato in modo permanente alle riunioni del Comitato e il Consiglio sarà ascoltato dal Comitato nella redazione del piano d'azione annuale. Si noti, infine, che l'istituzione del Comitato non comporta oneri aggiuntivi rispetto all'ordinaria programmazione economica dei due Ministeri interessati.


torna su
PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.
(Istituzione del Comitato interministeriale per la promozione e il coordinamento della ricerca scientifica italiana all'estero).

      1. È istituito presso il Ministero degli affari esteri, senza oneri aggiuntivi per il bilancio dello Stato, il Comitato internazionale per la promozione e il coordinamento della ricerca scientifica italiana all'estero, di seguito denominato «Comitato».

Art. 2.
(Presidente e componenti del Comitato).

      1. Il Comitato è presieduto dal Ministro degli affari esteri.
      2. Il Comitato, oltre al presidente, è composto dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, dal direttore generale per il coordinamento e lo sviluppo della ricerca e dal direttore generale per le strategie e lo sviluppo dell'internazionalizzazione della ricerca scientifica e tecnologica delle rispettive direzioni generali del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, nonché dal direttore generale per la promozione e la cooperazione culturale della rispettiva direzione generale del Ministero degli affari esteri.
      3. Qualora le direzioni generali di cui al comma 2 siano soppresse, i direttori generali che hanno acquisito le medesime competenze di tali direzioni sono nominati componenti del Comitato.
      4. I Ministri degli affari esteri e dell'istruzione, dell'università e della ricerca possono delegare il loro ruolo, rispettivamente, di presidente e di componente del Comitato ad un vice Ministro o a un Sottosegretario di Stato.
      5. Alle riunioni del Comitato è invitato in modo permanente il presidente del Consiglio dei ricercatori italiani all'estero, istituito ai sensi dell'articolo 4, comma 2.
      6. Alle riunioni del Comitato, in base agli argomenti da trattare, possono essere invitati altri Ministri, nonché esponenti del sistema delle autonomie, rappresentativi dei diversi livelli di governo.
      7. Le funzioni di segretario del Comitato sono esercitate dal segretario generale del Ministero degli affari esteri.

Art. 3.
(Segreteria del Comitato).

      1. Il segretario del Comitato si avvale di un'apposita segreteria, composta da non più di tre unità di personale, costituita nell'ambito dell'ufficio del segretario generale del Ministero degli affari esteri.

Art. 4.
(Compiti e funzioni del Comitato).

      1. Il Comitato svolge funzioni di indirizzo, di coordinamento e di monitoraggio sullo stato della ricerca universitaria e scientifica italiana all'estero. Nell'esercizio di tali compiti il Comitato provvede ad attuare iniziative per:

          a) realizzare e mantenere costantemente aggiornata, attraverso l'impiego dei terminali diplomatico-consolari del Ministero degli affari esteri, una mappatura dei docenti universitari e dei ricercatori italiani residenti all'estero per ragioni di lavoro o di formazione, classificandoli in modo da individuare per ogni singolo studioso: la collocazione geografica; l'impiego professionale e accademico; il settore di specializzazione; la catalogazione dettagliata di eventuali pubblicazioni, brevetti e interventi realizzati; altri dati specifici e caratterizzanti l'attività svolta all'estero; i recapiti e i contatti;

          b) realizzare e mantenere costantemente operante un sistema di comunicazione e interscambio delle università e dei centri di ricerca italiani con i soggetti interessati dalla mappatura di cui alla lettera a) e con i loro rispettivi luoghi di impiego e di studio all'estero;

          c) promuovere eventi pubblici e pubblicazioni che recuperino, mantengano e rafforzino il legame tra i docenti e i ricercatori italiani all'estero e l'Italia;

          d) sostenere le collaborazioni esistenti e integrarle, qualora ne sorgano i presupposti, attraverso la realizzazione di progetti di ricerca da parte di istituzioni italiane e straniere operanti nel campo della ricerca scientifica;

          e) incrementare il numero dei corsi universitari di dottorato in collaborazione internazionale;

          f) ridefinire gli accordi multilaterali e bilaterali già esistenti in materia di ricerca scientifica e di collaborazione e interscambio tra università e istituti di ricerca italiana e stranieri e promuovere l'istituzione di nuovi accordi;

          g) razionalizzare il sistema del riconoscimento delle qualifiche e dei titoli di studio e professioni posseduti o conseguiti all'estero;

          h) promuovere iniziative per favorire e per incentivare i rientri temporanei dei ricercatori italiani all'estero che ne fanno richiesta.

      2. Il Comitato istituisce il Consiglio dei ricercatori italiani all'estero, organismo consultivo permanente, che è disciplinato mediante un'apposita delibera del medesimo Comitato.
      3. Il Comitato, sentito il Consiglio dei ricercatori italiani all'estero, predispone, entro il 31 marzo di ogni anno, un piano di azione per l'anno successivo per il perseguimento degli obiettivi del Governo in materia di promozione e di coordinamento della ricerca italiana all'estero, individuando per ciascun obiettivo il soggetto o i soggetti responsabili per il suo conseguimento. Il piano è approvato dal Consiglio dei ministri ed è trasmesso alle Camere.
      4. Il Comitato coordina l'attività di realizzazione degli obiettivi del piano di azione di cui al comma 3 da parte dei singoli responsabili, assicurando la coerenza delle varie iniziative, e verifica periodicamente, in collaborazione con il Consiglio dei ricercatori italiani all'estero, il loro stato di attuazione, che è reso pubblico ogni sei mesi.
      5. Al Comitato sono sottoposte, per un esame preventivo all'approvazione da parte del Consiglio dei ministri, le iniziative normative con prevalente finalità di sviluppo dell'attività di ricerca universitaria e scientifica.


Frontespizio Relazione Progetto di Legge
torna su