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PDL 2283

XVI LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 2283



PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa dei deputati

REALACCI, MIGLIORI, BOSI, VENTURA, GIACOMELLI, PISTELLI

Disposizioni per la celebrazione dell'anno 2012 quale anno di Amerigo Vespucci, in occasione del quinto centenario della sua morte

Presentata il 12 marzo 2009


      

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Onorevoli Colleghi! - «Arrivai alla terra degli Antipodi, e riconobbi di essere al cospetto della quarta parte della Terra. Scoprii il continente abitato da una moltitudine di popoli e animali, più della nostra Europa, dell'Asia o della stessa Africa».
      Nell'anno 2012 ricorre il quinto centenario della morte di Amerigo Vespucci, grande navigatore e profondo studioso dei mari. Egli fu tra i primi esploratori del Nuovo Mondo, in particolare delle coste orientali del Sud America, e fu tra i primi ad affermare che, nei suoi ripetuti viaggi, avesse scoperto un nuovo continente e non una rotta occidentale per raggiungere via mare l'Estremo Oriente.
      Vari studiosi e scrittori americani, spagnoli e di altre nazioni considerano il fiorentino Vespucci come uno dei più grandi, o addirittura il più grande, marinaio della storia. Osservatore preciso di ogni fenomeno naturale, giungeva spesso a formulare conclusioni esatte e le sapeva mettere in pratica. Possedeva un'intuizione straordinaria che gli permise, tra tante altre cose, di scoprire e interpretare una determinata irregolarità della bussola, di trovare le correnti contrarie (come quelle del Golfo) ed approfittare dei venti alisei e di intuire i primi sintomi d'un uragano che si avvicinava. Si tramanda che sapesse sempre dove si trovava, in qualsiasi punto dell'Oceano, e come dirigersi con sicurezza dove voleva. Inventò termini marittimi così precisi che ancora oggi si usano, e tracciò rotte che rappresentano ancora l'unico cammino per chi vuole attraversare l'Oceano con navi a vela.
      Amerigo Vespucci, nato a Firenze nel 1454, compì complessivamente quattro spedizioni; più attento alla comprensione della geografia dei luoghi che alla ricerca di grandi ricchezze, disegnò un certo numero di mappe delle terre esplorate e redasse alcuni diari. Amerigo Vespucci partecipò al primo viaggio di esplorazione nel 1497 con Juan de la Cosa. Probabilmente fu il re Ferdinando II di Aragona a volere questa spedizione, per rendersi conto se la terraferma fosse realmente distante dall'isola di Hispaniola ed avere così una visione più ampia e precisa delle nuove terre. Le navi toccarono terra probabilmente nella attuale penisola della Guayira (Colombia).
      Nel 1499 Amerigo Vespucci prese parte ad una spedizione transoceanica armata dalla Spagna al comando di Alonso de Ojeda, con Juan de La Cosa, esperto marinaio e abile cartografo, già al seguito di Colombo, navigando lungo la costa orientale del Sud America. In questa occasione, osservando la congiunzione di Marte e della Luna, Vespucci riuscì a calcolare quanto il viaggio lo aveva condotto ad ovest. Dopo avere toccato terra in corrispondenza della odierna Guyana, Ojeda e Vespucci si separano; Amerigo proseguì verso sud e, toccata la foce del Rio delle Amazzoni, raggiunse Trinidad, il fiume Orinoco, spingendosi tanto a sud da toccare la Patagonia prima del rientro in patria. La constatazione che le terre toccate avevano un'estensione enorme convinse Vespucci che quelle coste dovevano essere il margine di un continente.
      Nel 1501, con l'incarico di continuare l'esplorazione compiuta l'anno prima da Pedro Àlvarez Cabral e di definire la posizione di Vera Cruz, come era stata ribattezzata dal Cabral la costa del Brasile, per stabilire se il possesso spettasse alla Spagna o al Portogallo, secondo il Trattato di Tordesillas, Vespucci salpò su imbarcazioni che portavano la bandiera portoghese e con queste si spinse quattrocento miglia più a sud della Terra del Fuoco. Durante questa esplorazione, Vespucci realizzò che il nuovo continente era separato dall'Asia, compilò resoconti dettagliati descrivendo la cultura degli indigeni, la loro dieta, le credenze religiose.
      Il primo di gennaio 1502 le navi guidate da Vespucci entrarono nella baia di Rio de Janeiro, dopo aver doppiato Capo San Tomé, e proseguirono fino a Rio de Cananor. Dopo quattro mesi, due sole, delle tre caravelle, fecero rientro a Lisbona.
      Il viaggio poté confermare quanto supposto già sulla base del precedente: quella terra non era un'isola, ma una «terraferma grandissima», che nulla aveva a che fare con l'Asia. E nuove erano la vegetazione, gli animali e gli indigeni, dei quali aspetto, usi e costumi non avevano uguali nel mondo conosciuto.
      Nel maggio del 1503 partì da Lisbona un'altra spedizione, destinata all'insuccesso, con l'incarico di esplorare la costa sudamericana. Delle sei navi della spedizione, due erano state armate da mercanti fiorentini, che ne avevano affidato il controllo a Vespucci.
      All'inizio del Cinquecento furono pubblicati i suoi scritti, Mundus Novus e Quatuor Navigationes, che ebbero un notevole successo perché raccontavano dei suoi viaggi dall'Europa al Nuovo Mondo e lungo le sue coste fino alla Terra del Fuoco.
      Il concetto di Mundus Novus, intuito ed elaborato da Amerigo Vespucci, può essere, nella sua originalità, accostato alla definizione di utopismo moderno fin dalla sua origine. Le gesta e l'opera di Vespucci sono in effetti pressoché contemporanee alle tesi di Tommaso Moro. L'ideologia e gli schemi geografici approntati nell'Utopia di Moro plasmano la realtà dell'altrove utopistico come un'anti-realtà sorprendente e inattesa, strana, curiosa. Proprio la realtà descritta nei suoi viaggi da Vespucci.
      Nel lungo e faticoso viaggio vespucciano dell'estate del 1502, al servizio del re portoghese Dom Manoel I, l'America meridionale si era rivelata per la prima volta e inequivocabilmente per ciò che è in realtà: non le Indie tanto cercate da Colombo e nemmeno il loro margine orientale, ma una «terraferma grandissima», un vero e proprio continente fino a quel momento ignorato dalla cultura geografica occidentale.
      Fu il cartografo Martin Waldseemüller a usare il genere femminile (America), trasposizione del latinizzato Americus Vespucius, per indicare il nuovo continente in una carta del mondo disegnata nel 1507, contenuta nella Cosmographiae Introductio. L'idea di Waldseemüller era che l'appellativo si riferisse all'attuale America meridionale, cioè alle terre toccate da Vespucci.
      Solo con Vespucci quindi la dimensione culturale della «scoperta» assume la pienezza del suo significato, perché solo con lui l'Europa comprende che il problema della via occidentale alle Indie - mero problema tecnico di convenienza mercantile - si trasforma in un gigantesco impegno di esplorazione e di colonizzazione.
      E così, mentre le affermazioni di Colombo di essere giunto alle Indie riecheggiavano inequivocabilmente le orme dei suoi predecessori (Marco Polo e le cosmografie medievali), in modo da persuadere i lettori della costruzione di una nuova realtà e da ottenere una credibilità delle sue descrizioni, ritenendo ostinatamente che Cuba, Giamaica e Hispaniola fossero parte dell'Asia, Vespucci assumeva, invece, la differenza come un dato più rilevante che la somiglianza. Asia non è, ma America. E questo fu il motivo per cui oggi noi chiamiamo «America» quella parte del mondo, e questa fu l'importanza del personaggio che attribuì il suo nome al nuovo continente da poco scoperto.
      Inoltre, proprio per l'importanza di Vespucci come navigatore e grande esploratore, la nave scuola simbolo della Marina militare italiana porta il suo nome. Il veliero, costruito nel 1931 a Castellammare di Stabia, effettua campagne addestrative per gli allievi del primo anno dell'Accademia navale di Livorno e, nell'ambito delle sue molte attività, si è recata 37 volte in Nord Europa, 20 nel Mediterraneo, 4 nell'Atlantico Orientale, 7 in Nord America, 1 in Sud America, effettuando la circumnavigazione dell'intero globo terrestre.
      L'istituzione di un anno di celebrazioni per ricordare Vespucci, oltre ad essere un fondamentale tributo ad uno dei maggiori personaggi della storia italiana, potrà rappresentare un'importante occasione per sviluppare eventi di interesse internazionale e il relativo indotto, sia di carattere culturale e scientifico sia di promozione turistica e di relazioni internazionali, in particolare fra Italia e Stati Uniti.
      Nell'articolo 1 della presente proposta di legge, dunque, oltre alla proclamazione del 2012 quale anno di Amerigo Vespucci, si individuano le risorse per far fronte agli eventi a esso legati. L'articolo 2 istituisce il Comitato per le celebrazioni dell'anno di Amerigo Vespucci, affidandone la presidenza al Ministro per i beni e le attività culturali e prevedendo la rappresentanza del comune di Firenze, dell'Università di Firenze e della regione Toscana. Al Comitato è affidato, naturalmente, il compito di individuare ed organizzare tutti gli eventi dell'anno vespucciano. Con l'articolo 3, infine, si provvede alla copertura finanziaria.


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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.
(Anno di Amerigo Vespucci).

      1. Il 2012, anno in cui ricorre il quinto centenario della morte di Amerigo Vespucci, grande navigatore ed esploratore delle coste orientali del Sud America, dal cui cognome prese il nome l'intero continente, è dichiarato anno di Amerigo Vespucci. Per la preparazione e l'organizzazione degli eventi legati a tale ricorrenza e per il funzionamento del Comitato di cui all'articolo 2 è concesso al Ministero per i beni e le attività culturali un contributo di 10 milioni di euro, di cui 1 milione di euro per il 2009, 2 milioni di euro per il 2010, 3 milioni di euro per il 2011 e 4 milioni di euro per il 2012.

Art. 2.
(Comitato per le celebrazioni).

      1. È istituito, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Comitato per le celebrazioni dell'anno di Amerigo Vespucci, di seguito denominato «Comitato», presieduto dal Ministro per i beni e le attività culturali o da un suo rappresentante e composto dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca o da un suo rappresentante, dal Ministro della difesa o da suo rappresentante, dal Presidente della regione Toscana o da suo rappresentante, dal Presidente della provincia di Firenze o da suo rappresentante, dal sindaco del comune di Firenze o da suo rappresentante e dal rettore dell'Università di Firenze.
      2. Qualora lo ritengano opportuno, ciascuno dei Presidenti delle due Camere può designare, quale ulteriore componente del Comitato, un proprio rappresentante.
      3. I rappresentanti delle altre amministrazioni, enti, istituti od organismi proponenti le iniziative celebrative di cui al comma 4, lettera a), partecipano alle riunioni del Comitato relative alle medesime iniziative.
      4. Il Comitato svolge le seguenti funzioni:

          a) valutazione e approvazione delle iniziative proposte per la celebrazione dell'anno di Amerigo Vespucci, che possono essere avviate anche antecedentemente all'anno 2012, individuando quelle per le quali si reputa opportuno chiedere l'alto patronato della Presidenza della Repubblica;

          b) predisposizione del programma delle iniziative di cui alla lettera a), da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale;

          c) valutazione e approvazione delle ulteriori iniziative, non rientranti nel programma di cui alla lettera b), proposte dalle amministrazioni dello Stato nonché da altre amministrazioni, enti, istituti, fondazioni od organismi pubblici o privati;

          d) comunicazione e informazione sulle iniziative celebrative, a livello nazionale e internazionale, anche mediante specifiche pubblicazioni;

          e) individuazione, anche tramite un concorso nazionale di idee, di un apposito logo che caratterizzi, in maniera tipica ed esclusiva, le iniziative celebrative approvate dal Comitato;

          f) determinazione delle condizioni e delle modalità per l'utilizzo del logo di cui alla lettera e);

          g) promozione di carte-valori postali commemorative di Amerigo Vespucci o celebrative dell'anno a lui dedicato;

          h) realizzazione e aggiornamento di uno specifico sito internet quale punto di riferimento per la documentazione relativa alla vita e alle gesta di Amerigo Vespucci nonché per la diffusione delle iniziative celebrative;

          i) formulazione di pareri sulla concessione dei patrocini, da parte delle amministrazioni dello Stato, alle varie iniziative celebrative.

      5. Con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, di concerto con il Ministro della difesa, da emanare entro due mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono stabilite le modalità per l'organizzazione e il funzionamento del Comitato, compresa l'eventuale individuazione di uffici di rappresentanza decentrati.
      6. Gli oneri relativi a ciascuna iniziativa celebrativa sono cofinanziati dagli enti proponenti secondo una quota stabilita dal Comitato, al quale, a tale fine, è consegnata all'atto della proposta una scheda tecnica concernente i costi dell'iniziativa medesima e le relative disponibilità finanziarie.
      7. Il Comitato trasmette alle Camere, entro il 31 dicembre 2012, un rendiconto analitico delle spese e una relazione sulle iniziative promosse.

Art. 3.
(Copertura finanziaria).

      1. All'onere derivante dall'attuazione della presente legge, pari a 1 milione di euro per il 2009, 2 milioni di euro per il 2010, 3 milioni di euro per il 2011 e 4 milioni di euro per il 2012, si provvede, per gli anni 2009, 2010 e 2011, mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2009-2011, nell'ambito del fondo speciale di parte corrente dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2009, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo Ministero.
      2. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.


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