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PDL 1401

XVI LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 1401


PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa dei deputati

COSENZA, BRIGUGLIO, AGOSTINI, BARBIERI, BECCALOSSI, BERRETTA, BIANCOFIORE, CARLUCCI, CASTIELLO, CATANOSO, CATONE, CESARO, CIRIELLI, COLUCCI, DE ANGELIS, DE CORATO, DI BIAGIO, DI CATERINA, DI VIRGILIO, DIVELLA, FAENZI, FALLICA, FAVIA, FOGLIARDI, VINCENZO ANTONIO FONTANA, GIBIINO, GOISIS, HOLZMANN, LAFFRANCO, LISI, LUSETTI, CESARE MARINI, MAZZOCCHI, MERLONI, MILANATO, MISTRELLO DESTRO, OSVALDO NAPOLI, PAGLIA, PETRENGA, PIFFARI, POLIDORI, PUGLIESE, RAZZI, ROSSO, SAGLIA, SARDELLI, SBAI, SCALERA, VALENTINI, VELLA, ZACCHERA

Riduzione al 4 per cento dell'aliquota dell'imposta sul valore aggiunto relativa a prestazioni, servizi e prodotti di natura turistico-alberghiera

Presentata il 26 giugno 2008


      

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Onorevoli Colleghi! - Il turismo può diventare il volano dell'economia del Paese se si interviene con politiche adeguate e con un progetto unitario che razionalizzi le risorse destinate al settore e rilanci l'immagine dell'Italia e del turismo in particolare, dopo la drammatica situazione seguita all'emergenza rifiuti in Campania.
      Non c'è Paese al mondo che possa mettere insieme le bellezze dell'Italia, generosamente presenti nell'arte, nei paesaggi e nelle coste. Nonostante questo, stiamo però perdendo terreno perché non ci siamo mossi come i nostri competitor europei. Francia e Spagna hanno promosso una campagna nazionale di comunicazione turistica integrata e unitaria, realizzata con la messa a sistema di tutte le risorse disponibili e hanno assicurato a questo segmento dell'economia adeguate agevolazioni di natura fiscale.
      Per rendere il settore competitivo occorre oggi infatti una strategia unitaria e cooperativa tra l'imprenditoria e la filiera delle istituzioni che consenta di realizzare le necessarie infrastrutture, un sistema logistico efficiente e offerte competitive e di qualità che caratterizzino il turismo italiano.

      La competitività delle imprese è un fattore determinante per lo sviluppo del comparto del turismo soprattutto dopo il disastro rifiuti a cui oggi è associata l'immagine dell'intero Paese. Nonostante questo, il settore raggiunge ancora un valore di 150 miliardi di euro pari a circa il 10 per cento del nostro prodotto interno lordo (PIL) e garantisce occupazione a più di due milioni e mezzo di lavoratori con potenzialità che potrebbero consentire di raddoppiare il fatturato in pochi anni.
      È proprio dalla competitività che occorre ripartire, in primo luogo per garantire le stesse condizioni che oggi avvantaggiano i nostri competitor. Con la presente proposta di legge si intende infatti agire per dare alle aziende italiane la possibilità di offrire prodotti competitivi e per liberare risorse da investire nella qualità, riducendo l'imposta sul valore aggiunto (IVA) e ponendola sullo stesso piano di quella di Paesi come la Spagna e la Francia, dove, raggiunge, rispettivamente, un'aliquota del 7 per cento e del 5,5 per cento, ben al di sotto del 10 per cento previsto dalla legislazione del nostro Paese.
      Nel concreto, l'iniziativa si propone di ridurre l'aliquota dell'IVA su prestazioni, servizi e prodotti del turismo, dal 10 al 4 per cento per consentire agli imprenditori e agli operatori economici dell'industria del turismo di iniziare a recuperare terreno in quella competizione globale che caratterizza il settore.
      Siamo certi che il Parlamento vorrà aderire a un'iniziativa legislativa concreta che propone un provvedimento necessario e atteso dalle categorie interessate.


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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.

      1. Le prestazioni, i servizi e i prodotti di natura turistico-alberghiera sono soggetti a un'aliquota dell'imposta sul valore aggiunto pari al 4 per cento.

Art. 2.

      1. L'aliquota di cui all'articolo 1 si applica a decorrere dal 1o gennaio 2009.

Art. 3.

      1. All'onere derivante dall'attuazione della presente legge, pari a 900 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2009, si provvede mediante corrispondente riduzione delle proiezioni per i medesimi anni dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2008-2010, nell'ambito del fondo speciale di parte corrente dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2008, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo Ministero.
      2. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.


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