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PDL 1215

XVI LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 1215


PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa dei deputati

DI VIRGILIO, ABRIGNANI, BARANI, BARBIERI, BERARDI, BERNARDO, BOCCIARDO, CALABRIA, CARLUCCI, CASTIELLO, CESARO, CICCIOLI, COLUCCI, DE CORATO, DE NICHILO RIZZOLI, DI BIAGIO, D'IPPOLITO VITALE, DIVELLA, ANTONINO FOTI, FRANZOSO, FUCCI, GIAMMANCO, GIBIINO, IAPICCA, JANNONE, LABOCCETTA, LAMORTE, LORENZIN, GIULIO MARINI, MOFFA, OCCHIUTO, PAGANO, PELINO, PETRENGA, PISO, RAISI, LUCIANO ROSSI, MARIAROSARIA ROSSI, ROSSO, SBAI, SCALERA, SIMEONI, TORRISI, VALENTINI, VELLA, VENTUCCI, VERSACE, VESSA, VIGNALI

Modifica dell'articolo 25 del testo unico delle leggi sulla protezione ed assistenza della maternità ed infanzia, di cui al regio decreto 24 dicembre 1934, n. 2316, in materia di divieto di vendita di tabacco ai minori di anni diciotto e di consumo da parte dei medesimi

Presentata il 30 maggio 2008


      

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Onorevoli Colleghi! - Poco più di un mese fa - il 17 aprile 2008 - è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale la legge 18 marzo 2008, n. 75, che ratifica e dà esecuzione alla Convenzione quadro dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) per la lotta al tabagismo, fatta a Ginevra il 21 maggio 2003. Tale Convenzione rappresenta un passo fondamentale per la tutela della salute delle persone, essendo il primo trattato con cui l'OMS ha affrontato, con approccio globale, il più importante fattore di rischio di morte e di malattia, responsabile ogni anno del decesso di 5 milioni di persone in tutto il mondo per cancro, malattie cardiovascolari e respiratorie, e che, in base alle previsioni della stessa OMS, nel 2030 addirittura raddoppieranno. In Italia i morti a causa del fumo sono ogni anno circa 90.000, dei quali 9.000 sono non fumatori.
      Infatti, nel fumo si trovano circa 4.000 sostanze, molte delle quali sono cancerogene (40 cancerogeni conosciuti) e altre, se non sono cancerogene, sono quantomeno irritanti e tossiche.
      In Italia, le persone che perdono la vita a causa del fumo, come detto, sono circa 90.000, molte delle quali hanno un'età compresa tra i 35 e i 69 anni: donne e uomini che avrebbero potuto vivere molti anni in più, ancora in buona salute, se avessero evitato di fumare. Si calcola infatti che siano mediamente 22 gli anni di vita persi per colpa del fumo.
      L'articolo 51 della legge n. 3 del 2003 (entrata in vigore il 10 gennaio 2005), sulla «tutela della salute dei non fumatori», su iniziativa dell'ex Ministro della salute Girolamo Sirchia, ha avuto sul nostro Paese sicuramente effetti positivi sui comportamenti e sulle abitudini sociali degli italiani, ma forse non ha raggiunto le fasce più giovani della cittadinanza che, causa la giovane età, comprendono con difficoltà il grave danno per la salute provocato dal fumo.
      Peraltro le statistiche sottolineano che in Italia esiste un problema «minori e fumo», visto che su 12 milioni di fumatori, 1.200.000 sono giovani, il 19,9 per cento ha tra i 15 e i 24 anni di età e il 26,6 per cento accende la prima sigaretta addirittura prima dei 15 anni di età. La maggior parte dei minorenni, poi, comincia a fumare tra i 15 e i 17 anni di età, e sono il 58,2 per cento. Solo il 18,4 per cento accende la prima «bionda» tra i 18 e i 24 anni di età.
      Orbene, la citata Convenzione ratificata dall'Italia, per proteggere le generazioni presenti e future dalle conseguenze del consumo di tabacco e dall'esposizione al fumo, accanto a un complesso di disposizioni volte a sensibilizzare il pubblico sulle conseguenze per la salute, sulla dipendenza e sul rischio di mortalità derivanti dall'esposizione attiva e passiva al fumo di tabacco, contiene altresì misure da adottare per ridurre l'offerta di tabacco e, soprattutto, per impedirne la vendita ai minori. A questo proposito l'articolo 16 precisa che ogni Paese è tenuto ad adottare e ad applicare misure legislative, esecutive, amministrative o altre misure efficaci a livello governativo per vietare la vendita di prodotti del tabacco alle persone che non hanno raggiunto la maggiore età.
      Alla luce dei dati indicati, si ritiene sia di particolare importanza dare immediata attuazione proprio a tale ultimo disposto, convinti come siamo che vietare le sigarette ai minorenni sia tra le prime azioni efficaci per combattere le malattie e la mortalità legate al fumo.
      In questo si sostanzia la presente proposta di legge, che innalza dagli attuali sedici a diciotto anni di età il divieto di vendita di sigarette, in linea con quanto già è sancito in altri Paesi, quali Stati Uniti d'America, Canada, Australia e, da ultimo, Gran Bretagna.
      In tale modo potremmo confermarci come uno dei Paesi più sensibili alle tematiche di tutela della salute dei cittadini, soprattutto nei confronti dei rischi del tabagismo.


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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.

      1. L'articolo 25 del testo unico delle leggi sulla protezione ed assistenza della maternità ed infanzia, di cui al regio decreto 24 dicembre 1934, n. 2316, e successive modificazioni, è sostituito dal seguente:

      «Art. 25. - 1. Fermo restando il disposto dell'articolo 730, secondo comma, del codice penale, chi vende o somministra tabacco a persone minori di anni diciotto è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 500 a euro 1.000, e se recidivo la sanzione può aumentare sino ad euro 2.000.
      2. Ai fini di cui al comma 1, i rivenditori di generi di monopolio hanno l'obbligo di chiedere all'acquirente, all'atto dell'acquisto dei prodotti del tabacco, l'esibizione di un documento di identità.
      3. È vietato ai minori degli anni diciotto di fumare in luogo pubblico sotto pena della sanzione amministrativa di euro 50».


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