I SOTTOSCRITTI CHIEDONO DI INTERPELLARE
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI E
I MINISTRI DELL'INTERNO E DELLA DIFESA, PER
CONOSCERE:
A) SE SONO STATE ACQUISITE LE NECESSARIE DOCUMENTAZIONI SULLA ENTITA' INCALCOLABILE DEI DANNI CHE A SEGUITO DEL SISMA
DEL 23 NOVEMBRE SCORSO HANNO COLPITO LE
REGIONI DELLA CAMPANIA E DELLA BASILICATA,
ED IN PARTICOLARE LE PROVINCE DI AVELLINO,
SALERNO E POTENZA;
B) SE, ACCANTO AL TRAGICO BILANCIO DI
VITE UMANE, SONO STATE SUFFICIENTEMENTE
APPROFONDITE LE NECESSITA' DEI SENZA TETTO
E SE IN PARTICOLARE SIA STATO DEFINITO UN
CONCRETO IMPEGNO PER APPRONTARE NEI COMUNI PIU' GRAVEMENTE COLPITI STRUTTURE ABITATIVE DI EMERGENZA PER CORRISPONDERE, CON
IMPEGNATA E DOVEROSA DISPONIBILITA' ALLA
FERMA DETERMINAZIONE DEI SINISTRATI DI RIMANERE NEI COMUNI DI RESIDENZA;
C) SE NON SI RITENGA, DEL PARI, DI
AVVIARE CON OGNI POSSIBILE SOLLECITUDINE ED
ORGANICAMENTE LA REVISIONE DELLA LEGISLAZIONE ANTISISMICA PER POTER PROVVEDERE, ASSAI MEGLIO DI QUANTO NON SIA AVVENUTO
IN PASSATO, ALLA NECESSARIA E DOVEROSA OPERA DI PREVENZIONE <<SUI RITORNI>> DEL SISMA. GLI INTERPELLANTI RICORDANO A QUESTO
PROPOSITO CHE GLI ABITATI DI TALUNI DEI COMUNI PIU' GRAVEMENTE COLPITI DOVEVANO ESSERE PER NORME DI LEGGE - ALCUNE ASSAI
REMOTE - TOTALMENTE O PARZIALMENTE TRASFERITI NELL'AMBITO DELLO STESSO TERRITORIO
COMUNALE O SOGGETTI A CONSOLIDAMENTI. SI
RICORDANO A QUESTO PROPOSITO: BALVANO
(POTENZA) TRASFERIMENTO ABITATO D.R. 16
GIUGNO 1939, N. 1258; CAPOSELE (AVELLINO)
LEGGE 2 MARZO 1916, N. 299; ARIANO IRPINO
(AVELLINO) D.R. 3 NOVEMBRE 1921, N. 1547;
SAN GREGORIO MAGNO (SALERNO) D.R. 2
MARZO 1916, N. 299; OLIVETO CITRA (SALERNO) E SENERCHIA (AVELLINO) D.R. 17 MAGGIO 1923, N. 1630;
D) SE NON SI RAVVISI LA NECESSITA' DI
CONSENTIRE AI SINDACI DIPENDENTI DELL'AMMINISTRAZIONE DELLO STATO E DEGLI ENTI LOCALI DI ESSERE ESONERATI DAL SERVIZIO FINO A CHE DURA LO STATO DI EMERGENZA;
E) SE NON SI RAVVISI LA NECESSITA' DI
PROVVEDERE CON OGNI URGENZA, ATTRAVERSO
LA DEFINIZIONE DI APPOSITI E INDISPENSABILI
PROVVEDIMENTI, AD ASSICURARE LA OCCUPAZIONE, LA PIU' AMPIA POSSIBILE, DEI GIOVANI DELLE ZONE COLPITE ANCHE PER FRONTEGGIARE LE
PREVEDIBILI TURBATIVE SOCIALI CHE INEVITABILMENTE SI AGGRAVEREBBERO AL PERSISTERE DI
GENERALIZZATE NECESSITA' E DI BISOGNI NON
SODDISFATTI;
F) SE NON RITENGA DI ADOTTARE, OLTRE
AI PROVVEDIMENTI DI CARATTERE AMMINISTRATIVO, PARTICOLARI MISURE PER REPRIMERE GLI
EPISODI DI SCIACALLAGGIO CHE PURTROPPO SONO AVVENUTI NELLE ZONE TERREMOTATE E IN
CASO AFFERMATIVO QUALI DISPOSIZIONI SONO
STATE E SARANNO IMPARTITE AI COMPETENTI
ORGANI DELLO STATO;
G) SE SI INTENDA VALUTARE - CON IMPEGNATA DISPONIBILITA' - PER I GIOVANI DELLE
ZONE TERREMOTATE LA ESENZIONE DAL SERVIZIO DI LEVA PERCHE' ESSI POSSANO CONCORRERE ALLA NECESSARIA OPERA DI RICOSTRUZIONE.