LA CAMERA,
CONSTATATO CHE LA COMMISSIONE PARLAMENTARE D'INCHIESTA SUL FENOMENO DELLA
MAFIA IN SICILIA ISTITUITA CON LEGGE 20 DICEMBRE 1962, N. 1720, HA ESAURITO I SUOI
LAVORI DOPO LUNGHI ANNI DI COMPLESSE E
TRAVAGLIATE INDAGINI E CHE ALLA PRESIDENZA
DELLA CAMERA DEI DEPUTATI E' STATA COMUNICATA SIN DAL 24 FEBBRAIO 1976 LA RELAZIONE CONCLUSIVA CON LE ANNESSE RELAZIONI
RIGUARDANTI SPECIFICAMENTE IL TRAFFICO MAFIOSO DEI TABACCHI, DEGLI STUPEFACENTI, E I
RAPPORTI INTERCORRENTI TRA LA MAFIA NOSTRANA ED IL GANGSTERISMO AMERICANO;
RILEVATO CHE GLI ATTI DELLA COMMISSIONE PARLAMENTARE ANTIMAFIA DANNO UTILI INDICAZIONI PER UNA CONOSCENZA APPROFONDITA
DELLA CRIMINALITA' MAFIOSA;
CHE LA SITUAZIONE ECONOMICA E SOCIALE
DEL MEZZOGIORNO HA SUBITO UN ULTERIORE
LOGORAMENTO AGGRAVANDO TUTTE LE CONDIZIONI DEL SOTTOSVILUPPO;
CHE DI FRONTE AI FENOMENI DI DISGREGAZIONE SOCIALE IN CUI TROVA TERRENO FAVOREVOLE DI CRESCITA IL FENOMENO DEL TERRORISMO
MAFIOSO RISULTA INDEBOLITA LA CAPACITA' DI
TENUTA DELLE ISTITUZIONI DEMOCRATICHE;
CONSIDERATO CHE LA MANCANZA DI UN
ORGANICO PROGETTO RIFORMATORE DA UNA PARTE ED IL DIFFONDERSI PREOCCUPANTE DI FENOMENI DI DISTORSIONE ALL'INTERNO DELLE STRUTTURE STATUALI DALL'ALTRA ESERCITANO UN CONDIZIONAMENTO NEGATIVO NEI PROCESSI DI TRASFORMAZIONE REALE DELLA SOCIETA' MERIDIONALE;
OSSERVATO CHE NEGLI ULTIMISSIMI TEMPI
ULTERIORI GRAVISSIMI FATTI CRIMINOSI, DELINQUENZIALI, DI ISPIRAZIONE E DI STAMPO MAFIOSO HANNO AVUTO UNA INASPETTATA RECRUDESCENZA NON SOLO IN SICILIA MA ANCHE IN
ALTRE REGIONI DEL NOSTRO PAESE ED IN PARTICOLARE IN CALABRIA, ULTIMI IN ORDINE DI
TEMPO GLI EFFERATI ASSASSINII DEL VICEQUESTORE GIULIANO E DEL MAGISTRATO TERRANOVA;
SOTTOLINEA CHE PURTROPPO A TUTT'OGGI
LE CONCLUSIONI DELLA COMMISSIONE ANTIMAFIA
NON HANNO TROVATO APPLICAZIONE;
IMPEGNA IL GOVERNO
AD ASSUMERE, D'INTESA CON LE REGIONI INTERESSATE, LE SEGUENTI PRIORITARIE INIZIATIVE:
A) RAFFORZARE LE AUTONOMIE LOCALI DANDO CONCRETEZZA E POTERI AL DECENTRAMENTO. IN PARTICOLARE PER QUANTO RIGUARDA LA REGIONE SICILIANA, RISOLVERE DEFINITIVAMENTE LE CONTROVERSIE TRA STATO E
REGIONE IN RAPPORTO ALLA SPECIALITA' DELLO
STATUTO SICILIANO CON LA PUNTUALE E SOLLECITA EMANAZIONE DI TUTTE LE NORME DI ATTUAZIONE, PRIME TRA TUTTE QUELLE DI CARATTERE FINANZIARIO;
B) SVILUPPARE IN MODO ARTICOLATO ED
ADEGUATO INIZIATIVE CAPACI DI FRONTEGGIARE E SUPERARE I PROCESSI DI DISGREGAZIONE
SOCIALE, DI INCIDERE SULLE STRUTTURE SOCIOECONOMICHE DEI VARI TERRITORI DOVE E' NATO E SI E' SVILUPPATO IL FENOMENO MAFIOSO;
C) POTENZIARE ADEGUATAMENTE LE STRUTTURE GIUDIZIARIE DELLE REGIONI INTERESSATE E
CONTEMPORANEAMENTE RAFFORZARE LE FORZE DI
POLIZIA COORDINANDOLE E DOTANDOLE DI MEZZI TECNICAMENTE EVOLUTI CAPACI DI FRONTEGGIARE LE NUOVE FORME DI CRIMINALITA' MAFIOSA;
D) ELIMINARE LA DIFFIDA DI POLIZIA CHE
SI E' DIMOSTRATA DI SCARSA EFFICACIA E RENDERE, INVECE, PIU' COMPLETE LE ALTRE NORME
DI PREVENZIONE E DI REPRESSIONE DEL FENOMENO MAFIOSO DA AFFIDARE ALLA ESCLUSIVA
COMPETENZA DELLA MAGISTRATURA E CON RIFERIMENTO AL COMPORTAMENTO OGGETTIVO DI
COLORO CUI DEVONO APPLICARSI, NEI CONFRONTI DEI QUALI DEVE ESSERE DISPOSTA UNA INDAGINE SULLA SITUAZIONE ECONOMICA E PATRIMONIALE AI FINI DEI CONSEGUENTI PROVVEDIMENTI, IN BASE ALLE PROPOSTE DELLA COMMISSIONE ANTIMAFIA.