LA CAMERA,
RITENUTO:
CHE IL PROTRARSI DELLE TRATTATIVE TRA
L'ITALIA E LA SANTA SEDE PER IL RINNOVO
DEL CONCORDATO STIPULATO NEL 1929 HA MESSO IN LUCE L'IMPOSSIBILITA' DI ADDIVENIRE AD
UNA REGOLAMENTAZIONE CONCORDATARIA DEI
RAPPORTI TRA STATO E CHIESA ED ALLA MODIFICA DEI PATTI STIPULATI DAL GOVERNO FASCISTA E DA PIO XI, SENZA CHE SIA RIBADITO IL CARATTERE AUTORITARIO PROPRIO DEL CONCORDATO E DEL TRATTATO ALLORA REDATTI;
CHE, MENTRE DA TRENT'ANNI VIENE
RIAFFERMATA LA NECESSITA' DI UNA REVISIONE
DEL CONCORDATO PER ADEGUARLO ALLO SPIRITO
DELLA COSTITUZIONE REPUBBLICANA, IL TESTO
ELABORATO DALLA APPOSITA COMMISSIONE APPARE, SOTTO MOLTI PROFILI, ANCORA PIU' ILLIBERALE, AUTORITARIO E INCOMPATIBILE CON I
PRINCIPI DI LAICITA' E DI ACONFESSIONALITA'
DELLO STATO E DI UGUAGLIANZA DI TUTTE LE
FEDI RELIGIOSE E DI TUTTE LE IDEOLOGIE, DI
QUELLO SOTTOSCRITTO DAL GOVERNO FASCISTA;
CHE TUTTAVIA PERDURANO, CONTRO LO
SPIRITO E LA LETTERA DELLA PATTUIZIONE DEL
1929, QUELLE FORME DI INTERFERENZA NELLA
VITA POLITICA E NELLE COMPETIZIONI ELETTORALI DA PARTE DELLE AUTORITA' ECCLESIASTICHE
E DEL CLERO, LA CUI RINUNZIA DA PARTE DELLA CHIESA CATTOLICA RAPPRESENTO' L'UNICA EFFETTIVA CONTROPARTITA OTTENUTA DALLO STATO
PER LE NUMEROSE E GRAVI CONCESSIONI FATTE
ALLA CONTROPARTE;
CHE PERDURA, DA PARTE DELLA CHIESA
CATTOLICA IN ITALIA, L'ABUSO NELLA ESECUZIONE DI NORME CONCORDATARIE, SPECIE IN MATERIA MATRIMONIALE, CON LA DILATAZIONE E
LO STRAVOLGIMENTO DEGLI ISTITUTI DELLA DECLARATORIA DI NULLITA' DELLA DISPENSA DAL
"RATO E NON CONSUMATO" E CON LE NUOVE
FORME PROCESSUALI, CHE HANNO DETERMINATO
QUANTO MENO UN MUTAMENTO DELLE CONDIZIONI OBIETTIVE RISPETTO ALLE QUALI LE NORME CONCORDATARIE DEBBONO OPERARE;
CHE IL RICHIAMO DELLA REGOLAMENTAZIONE DEI RAPPORTI TRA STATO E CHIESA, STABILITA DAL CONCORDATO E DAL TRATTATO LATERANENSE, NON COMPORTA LA RINUNZIA O LA
IMPOSSIBILITA' DELLO STATO DI VALERSI DEGLI
ISTITUTI DI AUTOTUTELA, PREVISTI DAGLI ORDINAMENTI NELL'AMBITO DEI QUALI LE PATTUIZIONI
SUDDETTE DEBBONO CONSIDERARSI STIPULATE;
CHE DIVERSI AVVENIMENTI INTERVENUTI
NELLA VITA DELLE ISTITUZIONI STATALI E DI QUELLE ECCLESIASTICHE DOPO LA STIPULAZIONE DEI
PATTI LATERANENSI ED ANCHE DOPO CHE LA
CAMERA HA AVUTO MODO DI AFFRONTARE I
PROBLEMI IN QUESTIONE, COMPORTANO PROFONDI MUTAMENTI DELLE CONDIZIONI CONSIDERATE COME PRESUPPOSTO DEI PATTI STESSI;
IMPEGNA IL GOVERNO
AD INTERROMPERE LE TRATTATIVE PER IL RINNOVO DEL CONCORDATO DEL 1929 TRA L'ITALIA
E LA SANTA SEDE E A DENUNZIARE UNILATERALMENTE IL TRATTATO E IL CONCORDATO STIPULATI L'11 FEBBRAIO 1929.