LA CAMERA,
CONSTATATO CHE GLI IDROCARBURI CONTINUERANNO AD AVERE UN PESO DETERMINANTE
NEL SODDISFACIMENTO DEI FABBISOGNI ENERGETICI DEL PAESE, E CHE, IN PARTICOLARE, COME
ANCHE INDICATO DAL PIANO ENERGETICO NAZIONALE, L'APPORTO DEL GAS NATURALE E' DESTINATO
AD AUMENTARE;
CONSIDERATO COME IN QUESTA PROSPETTIVA
LE FASI DELL'APPROVVIGIONAMENTO E DELLA RICERCA IN ITALIA ED ALL'ESTERO DI PETROLIO E DI
GAS NATURALE COSTITUISCONO IL MOMENTO FONDAMENTALE DELLA POLITICA ENERGETICA E CHE
QUINDI A TALI FASI DEVE ESSERE POSTA DA PARTE
DEL PARLAMENTO E DEL GOVERNO LA PIU' VIGILE ATTENZIONE, SOPRATTUTTO PER QUANTO RIGUARDA I MODI ECONOMICI, VALUTARI E TECNICI,
OLTRE ALLE FORME IMPRENDITORIALI CON CUI ESSE
SI SVOLGONO;
PRESO ATTO CHE IN OCCASIONE DELLE VICENDE RELATIVE AL CONTRATTO DI IMPORTAZIONE
STIPULATO A SUO TEMPO DALL'ENI CON LA SOCIETA' ALGERINA DI STATO, SONATRACH, IN BASE
AL QUALE ERA PREVISTA L'IMPORTAZIONE IN ITALIA
MEDIANTE UN GASDOTTO CHE DALL'ALGERIA, ATTRAVERSO LA TUNISIA ED IL CANALE DI SICILIA,
AVREBBE DOVUTO CONGIUNGERSI ALLA RETE NAZIONALE DEI METANODOTTI - TRASPORTANDO UN
QUANTITATIVO DI 11,7 MILIARDI DI METRI CUBI
DI GAS NATURALE ALL'ANNO PER UN PERIODO DI
25 ANNI A PARTIRE DAL 1978 - SONO INTERVENUTE DIFFICOLTA' CHE HANNO COMPORTATO UNA
MODIFICA DI TALE ACCORDO; CHE TALE MODIFICA
HA COMPORTATO, OLTRE CHE UNA DIMINUZIONE
DEI QUANTITATIVI DI GAS NATURALE DA IMPORTARE, L'ABBANDONO DELL'INIZIALE PROGETTO DI
REALIZZAZIONE DEL METANODOTTO, E L'ADOZIONE
DEL SISTEMA DI TRASPORTO CON NAVI METANIERE;
CHE IN TAL MODO NON SOLO SI VIENE A GRAVARE IL FUTURO COSTO DEL GAS NATURALE DI
ULTERIORI ONERI, DATO IL PIU' RILEVANTE COSTO
DI ESERCIZIO DELLA SOLUZIONE ADOTTATA, MA
CHE SI DETERMINA ALTRESI' UNA STERILIZZAZIONE
DEGLI INGENTI INVESTIMENTI EFFETTUATI DAL
GRUPPO ENI PROPRIO NELLA PROSPETTIVA DELLA
REALIZZAZIONE DEL GASDOTTO, OLTRE A PRIVARE
L'INDUSTRIA ITALIANA E LO STESSO GRUPPO ENI
DELLE POSSIBILITA' DI UTILIZZARE SUL MERCATO
MONDIALE DELL'ENERGIA LA QUALIFICAZIONE TECNICA CHE SAREBBE DERIVATA DALLA COSTRUZIONE DI
UN'OPERA DI GRANDE IMPEGNO; CHE LE DIFFICOLTA' RELATIVE ALLA MANCATA CONCLUSIONE DELL'ACCORDO, SECONDO QUANTO COMUNICATO UFFICIALMENTE DAL GOVERNO, SONO DA IMPUTARSI
AD "ALCUNE POSIZIONI INTRANSIGENTI DI PRINCIPIO E SU RICHIESTE DI CARATTERE ECONOMICO
NON ACCETTABILI";
RILEVATO CHE LE TRATTATIVE, RIGUARDANTI
LA REALIZZAZIONE DEL METANODOTTO, CON I GOVERNI DELL'ALGERIA E DELLA TUNISIA, PAESI CON
I QUALI L'ITALIA INTRATTIENE AMICHEVOLI RAPPORTI E PROFICUE FORME DI COLLABORAZIONE CHE
ATTRAVERSO L'INIZIATIVA DEL METANODOTTO POTEVANO ESSERE ULTERIORMENTE AMPLIATE - ANCHE CON RIGUARDO ALL'ESIGENZA DI GARANTIRE
AL MEZZOGIORNO TUTTE LE POSSIBILI OCCASIONI
DI SVILUPPO ECONOMICO - SONO STATE CONDOTTE
AL DI FUORI DI UN CONTESTO GENERALE DI POLITICA ESTERA E COMMERCIALE, IL CHE HA INDUBBIAMENTE INCISO NEGATIVAMENTE SU UNA LORO
POSITIVA CONCLUSIONE; E CHE IL RITARDO NELL'AVVIO DELLE TRATTATIVE CON L'ALGERIA NON E'
DA IMPUTARSI A DIFFICOLTA' TECNICHE CONCERNENTI LA REALIZZAZIONE DEL METANODOTTO, IN
QUANTO GIA' NEL 1970 APPROFONDITI STUDI DA
PARTE DI UNA SOCIETA' MISTA COSTITUITA PER
INIZIATIVA DELLA REGIONE SICILIANA TRA L'EMS,
L'ENI E LA SONATRACH AVEVANO CONDOTTO ALLA
CONCLUSIONE DELLA FATTIBILITA' TECNICA ED ECONOMICA DEL METANODOTTO E DELLA SUA ASSOLUTA CONVENIENZA, TENENDO CONTO DEI COSTI DI
GESTIONE E DI INVESTIMENTO RISPETTO ALLA IPOTESI DI TRASPORTO A MEZZO DI NAVI METANIERE; E CHE, PER ALTRO, L'AVERE, DA PARTE
DELL'ENI, AVVIATO LE TRATTATIVE CON L'ALGERIA
DOPO LA CONCLUSIONE DI ALTRI RILEVANTI CONTRATTI DI IMPORTAZIONE, SULLA BASE DEI QUALI,
PER ALTRO, ANCORA NEL 1976 LA QUOTA DELLE
IMPORTAZIONI DI GAS NATURALE PROVENIENTE DA
FORNITURE EFFETTUATE DA MULTINAZIONALI PETROLIFERE E' BEN DEL 60 PER CENTO - CONFIGURANDOSI IN TALE SITUAZIONE UNA ATTUAZIONE ASSOLUTAMENTE IMPROPRIA DELLA POLITICA DI AUTONOMIA NEGLI APPROVVIGIONAMENTI E UNA CONTEMPORANEA CARATTERIZZAZIONE DEL MERCATO
ENERGETICO ITALIANO COME UNA STABILE OCCASIONE DI RENDITA - HA PORTATO NON AD UN
RAFFORZAMENTO DELLE POSIZIONI CONTRATTUALI
DELL'ENI, MA HA DETERMINATO LA POSSIBILITA'
CHE L'ENI STESSO RIMANESSE ESCLUSO DALLE
TRATTATIVE, IN QUANTO LE AUTORITA' ALGERINE
AVEVANO A SUO TEMPO DICHIARATO DI RITENERE
CONCLUSO IL LORO PROGRAMMA DI ESPORTAZIONE
DI GAS NATURALE. A QUESTA CIRCOSTANZA SI
ACCOMPAGNA IL FATTO CHE L'AZIONE DELL'ENI A
LIVELLO INTERNAZIONALE, ORMAI DA ANNI, SI
CARATTERIZZA SEMPRE MENO NEL SENSO DI RICERCARE UNA PROPRIA AUTONOMA STRATEGIA DI
COLLABORAZIONE CON I PAESI PRODUTTORI, E NE
E' PROVA IL PROGRESSIVO SGANCIAMENTO SUL
PIANO DELLE INIZIATIVE INTRAPRESE, E SEMBRA
CARATTERIZZARSI INVECE SU UN PIU' TRADIZIONALE
PIANO DI OPERATORE INDUSTRIALE E COMMERCIALE; E CIO' MENTRE, AD ESEMPIO, L'IMPRESA
PETROLIFERA DI STATO FRANCESE E' IMPEGNATA
CON L'ALGERIA, IN UN VASTO PROGETTO DI VALORIZZAZIONE DELLE RISERVE DI GAS NATURALE DEL
PAESE;
IMPEGNA IL GOVERNO:
A) A DARSI CARICO DI UNA PIU' PUNTUALE
CONOSCENZA E DI UN MIGLIOR COORDINAMENTO
DI TUTTE LE INIZIATIVE, IN ATTO O IN PROGETTO,
RIGUARDANTI L'APPROVVIGIONAMENTO ENERGETICO
DEL PAESE, ANCHE PER ESSERE IN GRADO DI
FORNIRE AD ESSE IL DOVEROSO SOSTEGNO, UNA
VOLTA VERIFICATO CHE ESSE RIENTRANO NELL'AMBITO DELLA POLITICA DI AUTONOMIA E DI SICUREZZA DEGLI APPROVVIGIONAMENTI;
B) A VERIFICARE, IN PARTICOLARE, EVENTUALI
POSSIBILITA' DI UNA RINEGOZIAZIONE DELL'ACCORDO CON L'ALGERIA, TENUTO CONTO DEL FATTO CHE
LE NOTIZIE CONCERNENTI LA REALIZZAZIONE DEL
METANODOTTO ALGERIA-ITALIA SONO APPARSE CONTEMPORANEAMENTE, MA DI FATTO IN OPPOSIZIONE AD UN ANALOGO PROGETTO ALGERIA-SPAGNA-FRANCIA;
C) A PREDISPORRE LE OPPORTUNE MISURE,
ANCHE DI CARATTERE FISCALE, PER GARANTIRE UNA
POLITICA DI INCENTIVAZIONE E SELEZIONE NEGLI
USI DEL GAS NATURALE NELLE REGIONI MERIDIONALI, ONDE OVVIARE AL FATTO CHE, ANCORA UNA
VOLTA, LE NEGATIVE CONSEGUENZE DELLE SCELTE
AUTOCRATICHE DELLE GRANDI IMPRESE SIANO SOPPORTATE DAL MEZZOGIORNO, PROPRIO IN UN MOMENTO NEL QUALE LA PRESENZA DELL'INDUSTRIA
PUBBLICA SEMBRA AVER SMARRITO OGNI CARICA
INNOVATIVA;
D) AD AVVIARE LE NECESSARIE INIZIATIVE,
ANCHE CON RIGUARDO ALLA PREDISPOSIZIONE DI
EVENTUALI STRUMENTI LEGISLATIVI, PER UNA VERIFICA ED UN RECUPERO DELLO SCARTO TECNOLOGICO CHE SEMBRA VERIFICARSI QUANTO ALLE ATTUALI CAPACITA' DELL'INDUSTRIA ITALIANA, PUBBLICA E PRIVATA, RISPETTO ALLE EVOLUZIONI IN ATTO
NELL'OFFERTA DI BENI E SERVIZI DI PARTICOLARE
INTERESSE PER I PAESI PRODUTTORI DI MATERIE
PRIME;
E) AD INFORMARE IL PARLAMENTO DI QUALI
INIZIATIVE SI INTENDANO PRENDERE, ANCHE AD
INTEGRAZIONE DI QUANTO PREVISTO DAL PIANO
ENERGETICO NAZIONALE, PER REALIZZARE UNA DIVERSA INTEGRAZIONE TRA LA DISTRIBUZIONE DEL
GAS NATURALE A LIVELLO NAZIONALE E LE DIVERSE E NUOVE FORME DI RISPARMIO, UTILIZZO E
GESTIONE DELLE VARIE FORME DI ENERGIA (ANCHE DI FONTI ALTERNATIVE, QUALI L'ENERGIA SOLARE) DA REALIZZARSI A LIVELLO DI COMPRENSORI
DI CONSUMO;
F) A DEFINIRE QUALI SPECIFICHE INIZIATIVE,
IN PARTICOLARE SI INTENDANO PRENDERE, PER
GARANTIRE IN OGNI MODO ALLA SICILIA GLI
ADEMPIMENTI RELATIVI ALLA DISPONIBILITA' DI
GAS METANO DI CUI ALLA CONVENZIONE STIPULATA TRA LA REGIONE SICILIANA E L'ENI IL 22
MAGGIO 1974, E PER INSERIRE LE REGIONI MERIDIONALI IN QUESTO PROCESSO DI INTEGRAZIONE,
NEL QUALE LA DEFINIZIONE DEL TERMINALE DI APPRODO DELLE NAVI METANIERE DEVE COLLOCARSI,
NON IN MODO ISOLATO ED AUTONOMO, MA COLLEGATO A SPECIFICHE INIZIATIVE PER L'UTILIZZO
DELLE FRIGORIE DI RIGASSIFICAZIONE MEDIANTE
UNA LORO PREVENTIVA INTEGRAZIONE IN UN DEFINITO CICLO AGRICOLO-ALIMENTARE.