ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01759

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 73 del 09/09/2013
Firmatari
Primo firmatario: COSTANTINO CELESTE
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 09/09/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MIGLIORE GENNARO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 09/09/2013
PILOZZI NAZZARENO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 09/09/2013
FRATOIANNI NICOLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 09/09/2013
AIELLO FERDINANDO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 09/09/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER L'INTEGRAZIONE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO PER L'INTEGRAZIONE 09/09/2013
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 06/11/2013
Stato iter:
21/12/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 21/12/2013
MANZIONE DOMENICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 21/12/2013

CONCLUSO IL 21/12/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01759
presentato da
COSTANTINO Celeste
testo di
Lunedì 9 settembre 2013, seduta n. 73

   COSTANTINO, MIGLIORE, PILOZZI, FRATOIANNI e AIELLO. — Al Ministro per l'integrazione, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   in data 10 agosto 2013, durante la sua detenzione presso il Centro di identificazione e di espulsione Sant'Anna di Isola Capo Rizzuto, a Crotone, è morto Moustapha Anaki, un marocchino di 31 anni;
   Anaki si trovava in Italia da 7 anni ed era stato condotto nel Centro di identificazione e di espulsione di Isola Capo Rizzuto un mese prima che perdesse la vita;
   in seguito al suo decesso è esplosa una rivolta che ha causato danni ingenti alla struttura, motivo per il quale la stessa è stata chiusa, dislocando i trattenuti in altri centri in tutta Italia;
   la versione ufficiale fornita dall'ente gestore Misericordie – vincitore dell'appalto della struttura dal 2012 al 2015, che si occupava anche dell'assistenza sanitaria – nonché dalla questura, è che Anaki, soffrendo di cardiopatia, sarebbe morto per un «malore», e che la rivolta non sarebbe avvenuta per il suo decesso, ma per i tempi di permanenza dei trattenuti;
   l'ispezione effettuata alla fine del 2012 dal tribunale di Crotone ha dimostrato «che gli immigrati sono stati trattenuti nel Cie in strutture al limite della decenza»;
   le visite da parte dei giornalisti sono praticamente inaccessibili «per motivo di ordine pubblico», come riportato su Repubblica.it, in un articolo a firma di Raffaella Cosentino del 19 agosto 2013;
   l'indagine di Medici per i diritti umani, «Arcipelago Cie», ha dimostrato che il Centro di identificazione e di espulsione di Crotone ha impiegato il più basso tasso di risorse economiche tra i Centri di identificazione e di espulsione italiani, ovvero solo 21,4 euro a persona;
   all'interno dell'ex struttura militare sorge anche il Cara, centro di accoglienza per richiedenti asilo, nel quale attualmente vivono 1.700 persone, il doppio della capienza massima prevista per la struttura –:
   per quali motivi la notizia della morte di Anaki, nonché della conseguente protesta degli immigrati siano state comunicate dalla prefettura solo una settimana dopo i fatti;
   di quali informazioni dispongano i Ministri interrogati circa i fatti descritti in premessa. (4-01759)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Sabato 21 dicembre 2013
nell'allegato B della seduta n. 143
4-01759
presentata da
COSTANTINO Celeste

  Risposta. — Il cittadino marocchino Moustapha Anaki era trattenuto nel centro di identificazione ed espulsione Sant'Anna di Isola Capo Rizzuto, a Crotone, dall'11 luglio 2013, in esecuzione del decreto di espulsione emesso il giorno precedente dal prefetto di Salerno. Nella mattinata del 10 agosto, lo straniero è stato trovato in stato di incoscienza, è stato soccorso dal personale medico in servizio presso il centro, ed è stato immediatamente trasportato presso l'ospedale di Crotone, dove è deceduto per arresto cardiocircolatorio, dopo che i sanitari avevano tentato invano di rianimarlo. Gli esiti degli accertamenti sulla salma non sono ancora pervenuti all'autorità giudiziaria; tuttavia, il medico legale incaricato dell'esame autopico ha anticipato che la causa principale del decesso è da ricondurre a un edema polmonare in soggetto affetto da cardiopatia, rinviando la diagnosi definitiva all'esito delle analisi tossicologiche, attualmente in corso, su alcune sostanze esogene rinvenute dalla polizia scientifica nella stanza del deceduto e sulla lettiga utilizzata per il suo trasporto in ospedale.
  Nel pomeriggio della stessa giornata, gli stranieri trattenuti nel centro, dopo aver chiesto informazioni sullo stato di salute del proprio connazionale, hanno inscenato una violenta protesta, che ha reso necessario l'intervento del personale dei vigili del fuoco e del 118. Nel corso della rivolta gli immigrati hanno dato fuoco a materassi, coperte, lenzuola, tavoli e sedie, scardinando porte e demolendo alcuni muri divisori; inoltre, il materiale cementizio di risulta ricavato dalle demolizioni è stato lanciato contro le forze dell'ordine preposte alla vigilanza e contro gli operatori dell'ente gestore.
  In seguito a un sopralluogo tecnico effettuato il giorno successivo, il centro è stato dichiarato inagibile ed è stato temporaneamente chiuso, al fine di effettuare gli interventi necessari a ripristinare le condizioni di agibilità; tutti gli stranieri presenti sono stati quindi trasferiti presso altri centri di identificazione ed espulsione.
  La questura e la prefettura di Crotone hanno tempestivamente informato il Ministero dell'interno sia del decesso del cittadino marocchino, sia della protesta da esso scaturita. Inoltre, nei giorni immediatamente successivi (a partire dal 12 agosto) i giornali locali hanno dato ampia notizia di quanto avvenuto. Peraltro, le visite da parte di operatori della stampa sono consentite previa autorizzazione da parte della locale prefettura, ma possono essere differite a fronte di peculiari contingenze, ad esempio per esigenze di sicurezza e ordine pubblico. In particolare la giornalista Raffaella Cosentino ha effettivamente visitato il centro di identificazione e espulsione e il centro accoglienza richiedenti asilo il 3 settembre scorso.
  Per quanto attiene all'ispezione effettuata dal tribunale di Crotone – disposta nell'ambito del procedimento penale nel confronti di alcuni cittadini stranieri trattenuti che avevano attuato una violenta protesta nel mese di ottobre del 2012 – si sottolinea che questa amministrazione ha disposto numerosi interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione presso la struttura, proprio per far fronte ai ripetuti atti di vandalismo compiuti dagli stessi immigrati. Inoltre, la procura della repubblica di Crotone ha impugnato in appello la sentenza di assoluzione disposta dal tribunale nel confronti dei suddetti stranieri.
  La gestione dei tre centri governativi di Isola Capo Rizzuto (centro di identificazione, centro di accoglienza e a centro di accoglienza richiedenti asilo) è stata aggiudicata, in seguito a una gara pubblica con il criterio del prezzo più basso, alla confraternita delle Misericordie d'Italia, che ha presentato un'offerta di circa 21 euro a persona, per l'erogazione di tutti i servizi e le prestazioni indicate nel capitolato d'appalto, a fronte dei 30 euro posti a base d'asta.
  La situazione di temporaneo sovraffollamento del centro accoglienza richiedenti asilo – menzionata nell'interrogazione – si è acuita a partire dal mese di luglio 2013, in seguito all'intensificazione degli sbarchi verificatisi sulle coste crotonesi e dei trasferimenti di cittadini stranieri sbarcati sulle coste italiane.
  Per quanto riguarda, più in generale, le condizioni di vita all'interno dei centri governativi per l'immigrazione, si assicura che il Ministero dell'interno svolge un costante monitoraggio sui servizi offerti dagli enti gestori, sia direttamente, sia tramite le prefetture territorialmente competenti. In particolare, viene verificata la regolarità dei servizi appaltati, nonché la correttezza dell'erogazione del servizio di assistenza socio-sanitaria, psicologica e infermieristica, finalizzata a garantire la salute psicofisica degli ospiti. In caso di disservizio, le stesse prefetture applicano una penale e, in caso di grave inadempienza, hanno la facoltà di risolvere il contratto, come è avvenuto più volte anche di recente.
  Il Ministero dell'interno si avvale, altresì, della collaborazione di organismi impegnati nella tutela dei diritti umani, quali il Garante dei diritti dei detenuti e delle persone private della libertà, l'organizzazione internazionale per le migrazioni, la Croce rossa italiana, l'Agenzia dell'ONU per i rifugiati e la Caritas, con i quali le singole prefetture stipulano apposite convenzioni volte a garantire attività di assistenza o a sviluppare progetti in collaborazione con l'ente gestore. Presso ciascuno dei centri governativi, inoltre, sono state istituite apposite commissioni con il compito di verificare, con cadenza periodica, il rispetto delle convenzioni stipulate.
  Infine, pur nelle attuali ristrettezze di bilancio, il Governo intende promuovere un significativo miglioramento delle condizioni dei centri per l'immigrazione. Del resto, gli episodi di tensione che hanno interessato recentemente alcuni dei centri di identificazione e espulsione dislocati sul territorio nazionale dimostrano chiaramente che sussiste l'esigenza di intraprendere iniziative finalizzate ad assicurare sempre migliori standard di accoglienza e un maggiore livello di sicurezza. In tal senso, anche senza arrivare a ipotizzare una soppressione di tali strutture – che appaiono ancora necessarie, soprattutto per quanto riguarda l'identificazione – si ritiene che possano essere riviste alcune modalità di funzionamento nonché la struttura dei centri di identificazione e espulsione per assicurare condizioni di maggiore vivibilità ordinaria e nel rispetto dei tempi strettamente funzionali all'identificazione.
  Compatibilmente con le risorse economiche disponibili, si potrà intervenire sui criteri posti a base d'asta per l'aggiudicazione degli appalti di gestione, anche riducendo il numero dei servizi previsti dall'attuale capitolato unico, in maniera da rendere la base d'asta conforme rispetto ai servizi da apprestare, oppure diversificando la base d'asta con riferimento alle persone. Ulteriori iniziative, come la necessità di rafforzare già in carcere l'espletamento delle procedure di identificazione, saranno attentamente valutate insieme alle altre amministrazioni coinvolte. Per altri aspetti e, in particolare, per quanto riguarda la durata della permanenza nei centri di identificazione e espulsione, è necessario un percorso normativo di più ampio respiro, che richiede un sostanziale contributo parlamentare, considerata la particolarità della materia, che incide sul delicato equilibrio tra sicurezza e diritti fondamentali della persona. Tutti gli interventi saranno comunque finalizzati a garantire una gestione trasparente ed efficiente dei centri, nel pieno rispetto della dignità degli stranieri che entrano nel nostro Paese.

Il Sottosegretario di Stato per l'internoDomenico Manzione.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

CENTRO DI IDENTIFICAZIONE E DI ESPULSIONE (CIE)

GEO-POLITICO:

ISOLA DI CAPO RIZZUTO,CROTONE - Prov,CALABRIA

EUROVOC :

espulsione

diritti umani

morte

migrante