ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE CONCLUSIVA DI DIBATTITO 8/00125

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: del 08/06/2011
Risoluzione conclusiva di dibattito su
Atto numero: 7/00491
Atto numero: 7/00499
Atto numero: 7/00541
Atto numero: 7/00555
Firmatari
Primo firmatario: SERVODIO GIUSEPPINA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 08/06/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DELFINO TERESIO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 08/06/2011
RAINIERI FABIO LEGA NORD PADANIA 08/06/2011
GOTTARDO ISIDORO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/06/2011
IANNUZZI TINO PARTITO DEMOCRATICO 08/06/2011
SAVINO ELVIRA POPOLO DELLA LIBERTA' 08/06/2011
AGOSTINI LUCIANO PARTITO DEMOCRATICO 08/06/2011
BELLANOVA TERESA PARTITO DEMOCRATICO 08/06/2011
BENAMATI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO 08/06/2011
BORDO MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 08/06/2011
BOSSA LUISA PARTITO DEMOCRATICO 08/06/2011
BRANDOLINI SANDRO PARTITO DEMOCRATICO 08/06/2011
CAPANO CINZIA PARTITO DEMOCRATICO 08/06/2011
CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 08/06/2011
CASTIELLO GIUSEPPINA POPOLO DELLA LIBERTA' 08/06/2011
CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO 08/06/2011
CONCIA ANNA PAOLA PARTITO DEMOCRATICO 08/06/2011
CUOMO ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 08/06/2011
DI CATERINA MARCELLO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/06/2011
DI GIUSEPPE ANITA ITALIA DEI VALORI 08/06/2011
FIORIO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 08/06/2011
FOGLIARDI GIAMPAOLO PARTITO DEMOCRATICO 08/06/2011
GINEFRA DARIO PARTITO DEMOCRATICO 08/06/2011
GRASSI GERO PARTITO DEMOCRATICO 08/06/2011
LOSACCO ALBERTO PARTITO DEMOCRATICO 08/06/2011
MIGLIOLI IVANO PARTITO DEMOCRATICO 08/06/2011
NASTRI GAETANO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/06/2011
NEGRO GIOVANNA LEGA NORD PADANIA 08/06/2011
OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO 08/06/2011
PEPE MARIO (PD) PARTITO DEMOCRATICO 08/06/2011
RUBINATO SIMONETTA PARTITO DEMOCRATICO 08/06/2011
SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO 08/06/2011
TRAPPOLINO CARLO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 08/06/2011
VICO LUDOVICO PARTITO DEMOCRATICO 08/06/2011
VIOLA RODOLFO GIULIANO PARTITO DEMOCRATICO 08/06/2011
ZUCCHI ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 08/06/2011


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Stato iter:
08/06/2011
Fasi iter:

COLLEGA (RISCON) IL 08/06/2011

APPROVATO IL 08/06/2011

CONCLUSO IL 08/06/2011

Atto Camera

Risoluzione in Commissione 8-00125
presentata da
GIUSEPPINA SERVODIO
mercoledì 8 giugno 2011 pubblicata nel bollettino n.491

La XIII Commissione,
premesso che:
l'Italia è il primo produttore di ciliege in Europa e il quarto nel mondo, con una produzione diffusa in numerose aree dell'intero territorio nazionale che, nel periodo 2004-2008, è cresciuta del 41,2 per cento, raggiungendo il 7,2 per cento della produzione mondiale (che si è incrementata, nello stesso periodo, del 9,1 per cento);
la produzione cerasicola italiana - frutto della tradizione rurale italiana ed in particolare di quei territori che meglio di altri in Europa hanno saputo sviluppare le migliori tecniche agronomiche - presenta caratteristiche di assoluta qualità ed eccellenza, in termini organolettici, nutrizionali e di immagine, che la rendono particolarmente apprezzata all'estero. La ciliegicoltura italiana vanta inoltre numerosissime varietà autoctone, molte delle quali sono state utilizzate per la sperimentazione e il miglioramento genetico a livello planetario. Ancora oggi il livello qualitativo italiano è irraggiungibile seppur inizia a subire l'influenza di dinamici competitor quali Spagna, Turchia, Siria, Romania che, seppur con poche varietà e per specifici periodi, riescono sempre di più a guadagnare spazio nei migliori mercati europei e mondiali. Le ciliege italiane rappresentano pertanto uno dei migliori e più affascinanti esempi della produzione ortofrutticola «made in Italy»;
la rilevanza della produzione cerasicola nazionale non è data solo dal suo prodotto frutticolo, ma anche dalla produzione legnosa (sono di essenza di legno di ciliegio i migliori mobili della produzione della Brianza);
inoltre, la coltivazione delle ciliege - che avviene in piantagioni poste generalmente in collina e media montagna - assume anche una particolare valenza ambientale, essendo legata a valori ecologici, di assetto e salvaguardia del territorio dal rischio idrogeologico, di redditività delle aree marginali di alta collina e montagna;
nel 2009 si è tuttavia verificata, a fronte della crescita complessiva del mercato mondiale, una inversione di tendenza nella produzione italiana, con un arretramento rispetto al 2008 in tutti gli indici di riferimento; più precisamente, il totale degli impianti è passato da 29.740 a 29.726, la superficie in produzione da 28.900 a 28.796 ettari; la produzione da 137.580 a 129.079 tonnellate, la produzione raccolta da 134.387 a 116.179 tonnellate;
anche nell'anno 2010 questa tendenza negativa risulta confermata;
le principali cause di questo trend negativo sono da riscontrare negli elevati costi di produzione e nei rischi di impresa molto alti, condizionati dalla brevità della stagione produttiva, fortemente legata a fattori climatici e metereologici, dalla produzione disseminata su terreni frazionati e di estensione ridotta, da una produzione estera sempre più dinamica, nonché dalla necessità di migliorare, mediante idonei progetti di ricerca, il panorama varietale con l'offerta di nuove tipologie produttive;
è indubbio, dunque, che occorre intervenire con immediatezza per invertire il trend negativo, tenuto conto del significato strategico della produzione di ciliege nel paniere frutticolo dell'Italia, del valore economico complessivo delle attività ad essa legate e del rilevante numero di persone impegnate;
in particolare, occorre definire specifiche iniziative per rilanciare il settore della ciliegicoltura, rendendo la produzione più competitiva nel mercato mondiale e sviluppando azioni per un ulteriore miglioramento della qualità, per la valorizzazione e la promozione di questo prodotto di eccellenza;
è necessario inoltre riservare una specifica attenzione alla ciliegicoltura oltre che nel quadro delle politiche per il settore ortofrutticolo, anche in quelle finalizzate alla promozione degli alimenti caratteristici del territorio nazionale, in quanto dotati di un particolare valore nutrizionale;
ridare ossigeno al settore comporterà risvolti positivi in termini di sviluppo dell'occupazione e di prodotto interno lordo nazionale così come sarà di fondamentale importanza rilanciare l'immagine di un prodotto vissuto dai consumatori al vertice qualitativo della produzione ortofrutticoltura italiana, di grande e storico prestigio, capace di trainare l'intero comparto nazionale in quanto primo frutto della primavera,
impegna il Governo:
ad istituire uno specifico «tavolo di settore cerasicolo» presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, con lo scopo di approfondire tutte le le problematiche che interessano il relativo comparto produttivo nonché a definire adeguate e specifiche politiche di rilancio del settore;
ad elaborare un piano di settore, che affronti tutte le questioni di rilievo per la ciliegicoltura italiana e gli specifici obiettivi da raggiungere, con riferimento a: valorizzazione delle produzioni e marketing territoriale, promozione della meccanizzazione, di innovative tecniche colturali, di conservazione e di trasformazione del prodotto, ricerca e miglioramento genetico, difesa fitosanitaria;
ad adottare specifici provvedimenti per programmare e finanziare la realizzazione di progetti di valorizzazione e marketing territoriale, attività di ricerca, promozione della qualità e innovazione di processo, contributi di filiera;
a favorire la formazione di consorzi di produttori per rendere la ciliegia un volano di sviluppo dei territori in cui viene coltivata;
ad adottare iniziative mirate a sostenere lo sviluppo e la valorizzazione delle filiere cerasicole, con riferimento anche alle filiere della trasformazione agroalimentare e del legno di ciliegio;
ad attivare iniziative di promozione del consumo di ciliege, anche nell'ambito di quelle già previste nel campo della nutrizione e della sicurezza alimentare, della dieta mediterranea, della cultura alimentare e del consumo di frutta nelle scuole, del turismo enogastronomico;
a sviluppare un reale coordinamento nella valorizzazione di tutto il qualificato paniere di produzioni ortofrutticole finalizzato a promuovere concrete e specifiche azioni promozionali per consolidare il mercato del «made in Italy» in Italia, in Europa e nel mondo nonché a tutelare la ciliegicoltura e tutti i nostri prodotti di qualità da fenomeni di agropirateria e di sofisticazioni;
a prevedere la partecipazione dell'Associazione nazionale città delle ciliegie al tavolo di settore da istituire presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali nonché ad ulteriori organismi operanti nel campo della nutrizione e della sicurezza alimentare, della promozione della dieta mediterranea, della cultura alimentare e del consumo di frutta nelle scuole, e, in particolare, alla Commissione per la promozione e la valorizzazione del turismo enogastronomico presso il Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo della Presidenza del Consiglio dei ministri;
al riconoscimento della ciliegia quale «frutto della Nazione» per il verde delle foglie, il bianco raggiante della propria fioritura, il rosso brillante dei succosi frutti, attivandosi per l'istituzione della «giornata nazionale della ciliegia» da prevedersi nel primo week-end del mese di giugno.
(8-00125) «Servodio, Delfino, Rainieri, Gottardo, Iannuzzi, Savino, Agostini, Bellanova, Benamati, Bordo, Bossa, Brandolini, Capano, Marco Carra, Castiello, Cenni, Concia, Cuomo, Di Caterina, Di Giuseppe, Fiorio, Fogliardi, Ginefra, Grassi, Losacco, Miglioli, Nastri, Negro, Oliverio, Mario Pepe (PD), Rubinato, Sani, Trappolino, Vico, Viola, Zucchi».