ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06232

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 590 del 22/02/2012
Firmatari
Primo firmatario: MATTESINI DONELLA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 22/02/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
AMICI SESA PARTITO DEMOCRATICO 22/02/2012
CODURELLI LUCIA PARTITO DEMOCRATICO 22/02/2012
BELLANOVA TERESA PARTITO DEMOCRATICO 22/02/2012
SCHIRRU AMALIA PARTITO DEMOCRATICO 22/02/2012
MOSCA ALESSIA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 22/02/2012
GATTI MARIA GRAZIA PARTITO DEMOCRATICO 22/02/2012
MADIA MARIA ANNA PARTITO DEMOCRATICO 22/02/2012
RAMPI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 22/02/2012
MIGLIOLI IVANO PARTITO DEMOCRATICO 22/02/2012
GNECCHI MARIALUISA PARTITO DEMOCRATICO 22/02/2012
MARCHIONI ELISA PARTITO DEMOCRATICO 22/02/2012
MOTTA CARMEN PARTITO DEMOCRATICO 22/02/2012


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 22/02/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 22/02/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-06232
presentata da
DONELLA MATTESINI
mercoledì 22 febbraio 2012, seduta n.590

MATTESINI, AMICI, CODURELLI, BELLANOVA, SCHIRRU, MOSCA, GATTI, MADIA, RAMPI, MIGLIOLI, GNECCHI, MARCHIONI e MOTTA. -
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:

da notizie di stampa e dal sito dell'Associazione «Errori di stampa» si apprende di un «contratto di consulenza» Rai che al punto 10 recita: «Nel caso di sua malattia, infortunio, gravidanza, cause di forza maggiore od altre cause di impedimento insorte durante l'esecuzione del contratto, Ella dovrà darcene tempestiva comunicazione. Resta inteso che, qualora per tali fatti ella non adempia alle prestazioni convenute, fermo restando il diritto della RAI di utilizzare le prestazioni già acquisite, le saranno dedotti i compensi relativi alle prestazioni non effettuate.» E prosegue: «Comunque, ove i fatti richiamati impedissero a nostro parere, il regolare e continuativo adempimento delle obbligazioni convenute nella presente, quest'ultima potrà essere da noi risoluta di diritto, senza alcun compenso od indennizzo a suo favore»;

la clausola va a ledere, a giudizio degli interroganti, l'articolo 3 della Costituzione italiana, il quale tutela l'eguaglianza dei cittadini e la loro pari dignità sociale senza distinzione di sesso, di razza o condizioni personali e sociali e afferma che è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese;

la clausola suddetta afferma in modo nitido che una donna in gravidanza non ha diritto al compenso per le prestazioni lavorative che non ha effettuato e che non può chiedere un indennizzo per il periodo di gestazione, in quanto la RAI potrà valutare l'incidenza della gravidanza sulla produttività della lavoratrice e, se questa ne risultasse compromessa, si riserva sostanzialmente di risolvere il contratto;

tale clausola, ad avviso degli interroganti retrograda, di dubbia legittimità ed umiliante, perché avere un figlio dovrebbe significare la rinuncia al posto di lavoro potrebbe servire, fatto ancor più grave, anche da deterrente;

anche se finora nessun caso di licenziamento per gravidanza è stato effettuato, così come si rileva anche dalle dichiarazioni della direttrice generale della RAI, Lorenza Lei, tale contratto è stato sottoposto alla firma di molte giornaliste che lo hanno dovuto sottoscrivere;

tale clausola svela la natura subordinata del rapporto di lavoro -:

se il Governo intenda assumere ogni iniziativa di competenza affinché sia cancellata da tutti i contratti della RAI l'insopportabile «clausola gravidanza».
(5-06232)