ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05425

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 526 del 28/09/2011
Firmatari
Primo firmatario: MARIANI RAFFAELLA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 28/09/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 28/09/2011
MARGIOTTA SALVATORE PARTITO DEMOCRATICO 28/09/2011
GINEFRA DARIO PARTITO DEMOCRATICO 28/09/2011
GRASSI GERO PARTITO DEMOCRATICO 28/09/2011
REALACCI ERMETE PARTITO DEMOCRATICO 28/09/2011
LOSACCO ALBERTO PARTITO DEMOCRATICO 28/09/2011
BELLANOVA TERESA PARTITO DEMOCRATICO 28/09/2011
VICO LUDOVICO PARTITO DEMOCRATICO 28/09/2011
CAPANO CINZIA PARTITO DEMOCRATICO 28/09/2011
SERVODIO GIUSEPPINA PARTITO DEMOCRATICO 28/09/2011


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 28/09/2011
Stato iter:
05/10/2011
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 28/09/2011

RITIRATO IL 05/10/2011

CONCLUSO IL 05/10/2011

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-05425
presentata da
RAFFAELLA MARIANI
mercoledì 28 settembre 2011, seduta n.526

MARIANI, BRAGA, MARGIOTTA, GINEFRA, GRASSI, REALACCI, LOSACCO, BELLANOVA, VICO, CAPANO e SERVODIO. -
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:

è in corso un contenzioso relativo al bando di gara d'appalto bandito per le «opere di completamento della Galleria alternativa alla Galleria Pavoncelli dell'acquedotto Sele-Calore detta Pavoncelli bis» pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Unione europea e sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana il 4 giugno 2011;

il Tar del Lazio ha respinto la richiesta di sospensione del bando di gara d'appalto bandito il 12 marzo 2010 avanzata dalla società Italiana per Condotte d'Acqua spa, che aveva motivato la richiesta sulla base di presunti diritti rivenienti dal precedente bando di gara, di cui era risultata aggiudicataria, e che aveva determinato un importante conflitto culminato con un lodo arbitrale;

la Galleria Pavoncelli rappresenta un nodo strategico di collegamento dell'acquedotto Pugliese nel raccordo tra Puglia e Campania fondamentale per l'adduzione d'acqua a favore di tutta la Puglia centrale per 1,4 milioni di persone che in mancanza di quest'opera rimarrebbero a secco;

sono 30 anni che si cerca di costruire la Pavoncelli bis, un nuovo tunnel che sostituisca quello che dai primi del 900 porta in Puglia l'acqua dell'Irpinia e che è stato danneggiato dal terremoto;

data la evidente strategicità dell'opera, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha nominato un commissario straordinario inserendo l'opera nella lista della legge obiettivo dopo il fallimento di due precedenti gare d'appalto che hanno portato l'Acquedotto Pugliese a pagare danni per 21 milioni di euro;

nonostante l'urgenza della definizione dell'appalto e la nomina e l'impegno del commissario straordinario, l'opera a tutt'oggi non è stata ancora iniziata a causa dei contenziosi che comporterebbero una ulteriore spesa da parte del sistema pubblico (circa 40 milioni di euro) senza in alcun modo produrre la esecuzione della galleria ma anzi compromettendo definitivamente la possibilità di avviare i lavori;

la situazione di stallo e il paventato spreco di risorse pubbliche, a fronte dell'ultimo arbitrato in corso ed oggetto di impugnativa, hanno avuto ampio risalto sulla stampa regionale negli ultimi sei mesi e nell'opinione pubblica;

l'assessorato alle opere pubbliche della regione Puglia ed il commissario straordinario hanno segnalato la gravità della situazione alle istituzioni competenti a seguito del deposito del lodo arbitrale nell'aprile 2011 che vedeva pesantemente soccombente l'amministrazione pubblica;

tale vicenda ancora una volta rende evidente che l'utilizzo distorto dell'arbitrato invece di accelerare la realizzazione delle opere rimediando alle lentezze della giustizia civile, danneggia gravemente l'interesse pubblico primario di coniugare il corretto ed efficiente uso delle risorse pubbliche con la efficace e tempestiva realizzazione di opere necessarie per il benessere della comunità;

l'arbitrato vede come presidente del collegio il consigliere di Stato Sergio Santoro, componente dell'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, che attualmente ricopre la carica di presidente reggente e come componente del collegio gli avvocati Tedeschini (componente della Camera arbitrale dei contratti pubblici) di Roma e Luigi Volpe di Bari;

il lodo arbitrale ha riconosciuto alle società Condotte, DEC e Faver 38,3 milioni di euro, in più sono state liquidati 3 milioni tra spese legali e consulenze;

risulta che l'Avvocatura dello Stato ritenga che i compensi pretesi dai tre arbitri che si sono autoliquidati una parcella di 1.978.000 euro debbano essere drasticamente ridotti in quanto non congruenti con la normativa vigente;

l'Avvocatura dello Stato ha impugnato il lodo con una memoria di 196 pagine nella quale si chiede tra l'altro di sospenderne l'esecutività;

anche l'assessore alle opere pubbliche della regione Puglia ha parlato di quantità industriali di contraddizioni contenute nel lodo;

sarebbe opportuno comprendere le iniziative assunte dall'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture a fronte delle notizie concernenti la vicenda, considerato quanto stabilito dall'articolo 6 del Codice dei contratti pubblici che contiene stringenti disposizioni in tema di incompatibilità -:

se il Ministro dell'economia e delle finanze sia a conoscenza della circostanza esposta e quali iniziative intende assumere alla luce della disciplina sulla riduzione dei compensi;

se il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti intenda coltivare l'impugnativa;

quali iniziative, per quanto di competenza, il Governo intenda definitivamente assumere per porre fine ad un così evidente spreco di risorse pubbliche a vantaggio di pochi a danno di investimenti già unanimemente definiti insufficienti per l'ammodernamento delle infrastrutture strategiche fondamentali per lo sviluppo del Paese come quelli destinati all'acquedotto pugliese, il cui ammodernamento ed efficientamento deve procedere per il benessere di milioni di cittadini senza gravare in modo sproporzionato sul sistema tariffario. (5-05425)