ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05199

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 508 del 27/07/2011
Firmatari
Primo firmatario: GATTI MARIA GRAZIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 27/07/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SCHIRRU AMALIA PARTITO DEMOCRATICO 27/07/2011
CODURELLI LUCIA PARTITO DEMOCRATICO 27/07/2011
BELLANOVA TERESA PARTITO DEMOCRATICO 27/07/2011
DAMIANO CESARE PARTITO DEMOCRATICO 27/07/2011
SANTAGATA GIULIO PARTITO DEMOCRATICO 27/07/2011
RAMPI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 27/07/2011
GNECCHI MARIALUISA PARTITO DEMOCRATICO 27/07/2011
MATTESINI DONELLA PARTITO DEMOCRATICO 27/07/2011
MADIA MARIA ANNA PARTITO DEMOCRATICO 27/07/2011
MURER DELIA PARTITO DEMOCRATICO 27/07/2011
CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO 27/07/2011
MIGLIORI RICCARDO POPOLO DELLA LIBERTA' 27/07/2011
MOSCA ALESSIA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 27/07/2011


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 27/07/2011
Stato iter:
18/10/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 18/10/2011
Resoconto BELLOTTI LUCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 18/10/2011
Resoconto GATTI MARIA GRAZIA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 27/07/2011

DISCUSSIONE IL 18/10/2011

SVOLTO IL 18/10/2011

CONCLUSO IL 18/10/2011

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-05199
presentata da
MARIA GRAZIA GATTI
mercoledì 27 luglio 2011, seduta n.508

GATTI, SCHIRRU, CODURELLI, BELLANOVA, DAMIANO, SANTAGATA, RAMPI, GNECCHI, MATTESINI, MADIA, MURER, CENNI, MIGLIORI e MOSCA. -
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:

il rapporto annuale ISTAT per l'anno 2010, conferma la drammatica condizione in cui versano le donne nel mercato del lavoro italiano; in particolare, per quel che concerne le dimissione presentate dopo la nascita di un figlio, si afferma che «secondo i risultati dell'indagine multiscopo su "Uso del tempo", oltre la metà delle interruzioni dell'attività lavorativa per la nascita di un figlio non è il risultato di una libera scelta da parte delle donne. Nel 2008-2009, infatti, circa 800 mila madri hanno dichiarato che nel corso della loro vita lavorativa sono state licenziate o sono state messe in condizione di doversi dimettere in occasione o a seguito di una gravidanza. Si tratta dell'8,7 per cento delle madri che lavorano o hanno lavorato in passato»;

inoltre, continua il rapporto, «a fronte di una sostanziale stabilità nelle diverse generazioni della quota di madri che interrompono l'attività lavorativa per la nascita di un figlio, tra le giovani generazioni sono in crescita le interruzioni più o meno velatamente imposte dal datore di lavoro, le cosiddette dimissioni in bianco che quasi si sovrappongono al totale delle dimissioni. Per le donne nate tra il 1944 e il 1953, il fenomeno riguardava meno della metà delle interruzioni per la nascita di un figlio. La situazione appare particolarmente critica nel Mezzogiorno, dove pressoché la totalità delle interruzioni legate alla nascita di un figlio può ricondursi alle dimissioni forzate»;

a questo riguardo, il 31 marzo 2010, il Sottosegretario Viespoli, in occasione della risposta all'interrogazione in Commissione n. 5-02473, riguardante proprio il deprecabile fenomeno delle «dimissioni in bianco», rendeva noto il numero delle dimissioni per maternità presentate nel corso del 2009, ammontanti a quasi 18 mila unità;

il rappresentante del Governo dichiarava anche che, «allo scopo di dare nuovo impulso agli strumenti di parità, con decreto del 12 gennaio 2009, è stato istituito uno specifico Tavolo Tecnico di studio composto da Consigliere di parità e da ispettori del lavoro che si è occupato anche del fenomeno della convalida delle dimissioni, provvedendo ad elaborare un modello di dichiarazione e un report per la rilevazione dei dati a livello nazionale, a partire dall'anno 2009. L'amministrazione che rappresento ha, quindi, provveduto a diramare i suddetti modelli al fine di garantire l'uniformità del comportamento del personale ispettivo nel delicato settore della convalida delle dimissioni (ex articolo 55 decreto legislativo n. 151 del 2001) e una maggiore efficacia al procedimento di accertamento dell'autenticità della volontà della lavoratrice o del lavoratore dimissionari, fornendo, nel contempo, specifiche istruzioni operative agli uffici territoriali. In particolare è stata ribadita la necessità di un colloquio diretto con la lavoratrice o il lavoratore interessato, i quali sono tenuti a presentarsi personalmente presso gli uffici competenti al fine di consentire l'accertamento della spontaneità delle dimissioni da convalidare nonché per ricevere informazioni in ordine ai propri diritti in materia di tutela della maternità e paternità.»;

il Sottosegretario proseguiva dichiarando che «l'intensa attività di vigilanza degli ispettori del lavoro, in collaborazione con le Consigliere di parità, ha fatto registrare, nel corso del 2009, un significativo aumento sia del controllo delle violazioni amministrative in ordine alla tutela economica delle lavoratrici madri (+ 67 per cento rispetto al 2008), sia delle ipotesi di reato in ordine alla tutela fisica delle lavoratrici madri (+ 155 per cento rispetto al 2008)»;

a distanza di quasi un anno e mezzo dall'annunciato potenziamento delle procedure di verifica riguardante l'effettiva volontà di abbandono del posto di lavoro da parte delle lavoratrici dimissionarie, sembra necessario e utile richiedere un aggiornamento dei dati relativi alle dimissioni per maternità, alle violazioni amministrative e alle ipotesi di reato a danno delle lavoratrici madri -:

quali siano i dati in suo possesso riguardo al numero delle donne dimessesi «volontariamente» a un anno dalla maternità, nel corso del 2010;

nell'anno 2010, quali siano i dati, in termini assoluti e percentuali rispetto al 2009, riguardanti le violazioni amministrative in ordine alla tutela economica delle lavoratrici madri e, se note, le ipotesi di reato contestato in ordine alla tutela fisica delle lavoratrici madri. (5-05199)