ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12562

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 495 del 05/07/2011
Firmatari
Primo firmatario: TURCO MAURIZIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 05/07/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 05/07/2011
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 05/07/2011
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 05/07/2011
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 05/07/2011
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 05/07/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 05/07/2011
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 21/09/2011

SOLLECITO IL 16/11/2011

SOLLECITO IL 15/02/2012

SOLLECITO IL 28/05/2012

SOLLECITO IL 04/07/2012

SOLLECITO IL 26/07/2012

SOLLECITO IL 26/10/2012

SOLLECITO IL 06/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12562
presentata da
MAURIZIO TURCO
martedì 5 luglio 2011, seduta n.495

MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:

sul quotidiano Liberazione del 28 giugno 2011 è stato pubblicato un articolo dal titolo «Ex-aeroporto Kinisia, Trapani: pestaggi, affari e censura nell'inferno della tendopoli del Cie - Il consorzio Connecting People gestisce 3 Cie, un Cara e "strutture private sociali"»;

nell'articolo si legge «A Trapani non ci fanno mancare niente per quanto riguarda gli immigrati. Abbiamo 3 Cie di cui uno diviene operativo oggi, un Cara, un paio di centri di accoglienza e in più strutture ufficialmente del privato sociale. Peccato che a gestirle tutte, ma tutte sia un unico consorzio, la Connecting People». Valeria, dell'Onlus Caribou, commenta amaramente la situazione mentre un vento bollente e il sole a picco ardono nel pomeriggio siciliano. Kinisia, area isolata dell'ex aeroporto militare, ci si arriva imboccando una strada sterrata, sullo sfondo, tende azzurre da campo profughi, filo spinato e container colorati, come mattoncini lego, a sbarrare la vista. E poi automezzi dei vigili del fuoco e della polizia, sbarre all'ingresso e una grande tenda a lato con i colori del deserto. Nella tendopoli c'erano lunedì 48 persone. La settimana precedente in molti avevano provato, qualcuno con successo a fuggire. I riacciuffati raccontano di pestaggi indiscriminati, mostrano lividi. «Loro affermano di essere stati picchiati, la polizia nega, ma anche se non ci fossero state le botte quello che ho visto è inimmaginabile - racconta Jean Leonard Touadi - deputato, l'unico di una delegazione a cui è stato consentito l'accesso al centro in base alle disposizioni di Maroni per nascondere lo scempio che si fa del diritto. Touadi esce parla con i giornalisti con indignazione: "Un pastore non terrebbe le proprie pecore in quelle condizioni - racconta - Quello è un inferno vero e proprio. Ho visto un uomo adulto, con le tracce recenti di un intervento chirurgico, sdraiato sul materasso sotto la tenda. Non riesce a muoversi, non può stare lì. Ho visto 4 marocchini transessuali esposti al rischio di violenze e ho visto richiedenti asilo, persone per cui la legalità nazionale e internazionale viene negata più volte. Non debbono esistere questi posti". Fuori dal centro, attivisti di Caribou, di Rifondazione, della Cgil e giornalisti. Edwig lavora per una emittente olandese, segue il caso di una connazionale legalmente sposata con un ragazzo tunisino. La ragazza W. è quasi al termine di una gravidanza, suo marito è stato trattenuto illegalmente perché giudice di pace, prefettura e questura trovavano la situazione troppo complessa per risolverla. Il marito ha cercato di percorrere le vie legali, era preoccupato per lo stato di salute di sua moglie e alla fine ha deciso di fuggire. Di questo illegittimo sequestro di persona forse dovrà rispondere il Governo italiano, ancora una volta in sede U.E. La vicaria del prefetto di Trapani e il responsabile dell'ufficio immigrazione sono visibilmente imbarazzati, non possono difendere l'indifendibile e parlano anche del disagio sofferto dagli operatori di polizia. Sono fiduciosi, oggi dovrebbe aprire il nuovo Cie, 206 posti, che sostituirà la tendopoli. Ma anche la storia di questo grande e inquietante bunker che si intravede dall'autostrada offre di che pensare. È stato progettato 9 anni fa, in contrada Milo come "Villaggio dell'accoglienza". Ideato dal potente senatore D'Ali, pare sia costato almeno 10 milioni di euro salvo poi scoprire che non era a norma con gli impianti fognari. Ora miracolosamente il centro apre, sarà un carcere di massima sicurezza ultramoderno dove si potrà restare per 18 mesi senza aver commesso nulla. E solo i parlamentari disposti a monitorarne le condizioni vi potranno accedere. I giornalisti sono un intralcio, lunedì ad un reporter che scattava foto al Cie di Kinisia è stato imposto di cancellarle ed è stato identificato. Le intercettazioni di cui tanto si parla, raccontano di cose che non si debbono sapere, quelle immagini di cose che non si debbono vedere e i colpevoli, per chi governa, sono coloro che informano.» -:

se i fatti corrispondano al vero, e quali immediate azioni intenda intraprendere per assicurare il pieno rispetto dei diritti umani dei cittadini extracomunitari ospitati nel centro in premessa.

quali siano le condizioni di servizio degli operatori della sicurezza preposti alla vigilanza e quali siano le misure di prevenzione e tutela delle condizioni igieniche e sanitarie;

quale siano le condizioni dell'appalto affidato al consorzio Connecting People, quale sia l'importo complessivo, se sia stata effettuata una regolare gara per l'affidamento del servizio di gestione dei centri esistenti nel territorio della provincia di Trapani, quali siano le ditte che vi abbiano partecipato e quali siano state le loro offerte economiche.(4-12562)