ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10933

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 436 del 17/02/2011
Firmatari
Primo firmatario: GARAVINI LAURA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 17/02/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BUCCHINO GINO PARTITO DEMOCRATICO 17/02/2011
FEDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 17/02/2011
PORTA FABIO PARTITO DEMOCRATICO 17/02/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 17/02/2011
Stato iter:
20/06/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 20/06/2011
MANTICA ALFREDO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 20/06/2011

CONCLUSO IL 20/06/2011

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10933
presentata da
LAURA GARAVINI
giovedì 17 febbraio 2011, seduta n.436

GARAVINI, BUCCHINO, FEDI e PORTA. -
Al Ministro degli affari esteri.
- Per sapere - premesso che:

gli istituti di cultura favoriscono importanti forme di collaborazione con il mondo culturale e scientifico dei Paesi ospitanti e contribuiscono allo sviluppo culturale, scientifico ed economico dell'Italia; essi costituiscono un imprescindibile punto di riferimento per le comunità italiane all'estero che intendono mantenere uno stretto contatto con il Paese d'origine e offrono un prezioso supporto per gli studiosi e studenti nella loro attività di ricerca e di studio;

il Ministero degli affari esteri ha attivato una riorganizzazione della rete degli istituti italiani di cultura all'estero che si traduce, in particolare in Europa, in un nuovo sostanziale depotenziamento della rete stessa;

per quello che riguarda l'Europa, il piano di riorganizzazione prevede il declassamento di numerosi sedi, quali Colonia, Francoforte, Stoccarda, Lione, Salonicco, e la chiusura delle sezioni di Grenoble, Innsbruck e Lilla;

per quello che concerne invece gli altri continenti, vengono declassati, negli Stati Uniti, gli istituti di cultura di Chicago e San Francisco, in Brasile quello di Rio de Janeiro, in Argentina quello di Cordoba, in Australia quello di Sidney;

un tale depotenziamento ha già raccolto il fermo dissenso delle comunità locali, così come la contrarietà del mondo sindacale;

i declassamenti si traducono in un'evidente perdita d'autonomia decisionale, in un appesantimento degli iter burocratici e, in definitiva, in un ridimensionamento dell'offerta di manifestazioni e programmi culturali;

la chiusura degli istituti di cultura a Lilla, Grenoble e Innsbruck, in particolare, segnerebbe un'insostenibile defezione nella rappresentanza e nella promozione della cultura italiana in aree territoriali che vantano un alto valore strategico e una considerevole presenza di connazionali;

a Lilla lo smantellamento della sezione dell'istituto italiano di cultura s'intreccia con la chiusura della locale sede consolare, contro la quale sono state organizzate pubbliche e ferme manifestazioni di dissenso sostenute dal COMITES, dal CGIE, da numerose associazioni italiane ed italo-francesi e da oltre centocinquanta autorità francesi, istituzionali e politiche;

a Grenoble, numerosi italiani residenti in loco sono impegnati da settimane in una ferma mobilitazione contro il progetto di chiusura dell'istituto e hanno altresì promosso una petizione di protesta che ha raccolto in pochi giorni circa 3.000 firme, tra le quali si contano ricercatori universitari e del CNR, importanti esponenti del mondo culturale e dirigenti di imprese italo-francesi;

il sindaco di Grenoble il presidente della provincia dell'Isère, così come numerosi esponenti del mondo politico locale hanno offerto la loro disponibilità al dialogo con le autorità italiane per individuare soluzioni alternative alla chiusura dell'istituto italiano di cultura;

il piano di riorganizzazione degli istituti italiani di cultura adottato nell'evidente intento di adeguarsi alle decurtazioni imposte dalle ultime leggi finanziarie, non sembra tuttavia fornire una giusta considerazione del peso e della struttura organizzativa delle sedi presenti sul territorio -:

se non intenda favorire una riconsiderazione della decisione sulla chiusura dell'istituto italiano di cultura di Grenoble e di Innsbruck;

se non intenda favorire una riconsiderazione della decisione di chiusura del consolato di Lilla e del locale istituto italiano di cultura;

quali siano le misure che il Ministero si propone di adottare, relativamente alle sedi minacciate dal declassamento e dall'aggregazione ad altri istituti come sezioni distaccate, affinché non siano compromesse l'offerta culturale e la capacità di dialogo con quanti sono interessati alla cultura italiana;

come intenda, nelle sedi per le quali è previsto il depotenziamento strutturale, salvaguardare le professionalità impegnate per la promozione della cultura, della lingua e dell'immagine del nostro Paese.
(4-10933)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata lunedì 20 giugno 2011
nell'allegato B della seduta n. 488
All'Interrogazione 4-10933 presentata da
LAURA GARAVINI

Risposta. - In merito a quanto rappresentato dall'interrogante nel presente atto parlamentare si forniscono i seguenti elementi di informazione.
Il «piano di riorganizzazione degli Istituti italiani di cultura» è il risultato di una riflessione avviata dall'amministrazione a seguito della riforma del Ministero degli affari esteri, al fine di garantire il sostegno e la valorizzazione dell'Italia all'estero, attribuendo particolare importanza alla promozione culturale quale volano per la nostra economia.
Si è imposta pertanto la necessità, da un lato, di procedere ad una più razionale distribuzione delle risorse e, dall'altro, di adeguare le attività degli Istituti italiani di cultura alle nuove esigenze di politica estera garantendo, nonostante risorse umane e finanziarie decrescenti, la nostra presenza nelle aree di interesse prioritario.
Lungi dal costituire un suo depotenziamento, l'aggiornamento della rete si configura piuttosto come un rilancio della nostra attività di promozione culturale attraverso:

l'ottimizzazione e la valorizzazione delle risorse disponibili, anche in termini di miglioramento dell'efficienza funzionale degli Istituti italiani di cultura e della sostenibilità della rete stessa;

l'adozione di strategie combinate di interventi, che consentano una più stretta interazione con gli altri attori della promozione culturale e linguistica all'estero: lettorati; dipartimenti di italianistica; addetti scientifici; comitati della Dante Alighieri; missioni archeologiche.
L'aggiornamento della rete intende garantire un uso più efficiente delle risorse disponibili attraverso:

la rimodulazione della presenza degli Istituti italiani di cultura in Europa (Francia e Germania) e Stati Uniti, attraverso limitate chiusure e l'istituzione di «poli culturali» (Istituti italiani di cultura e relative sezioni);

la ridefinizione dello status di alcuni istituti, al fine di liberare risorse da impiegare nell'attivazione di nuovi istituti in aree prioritarie (India e Cina);

la valutazione di modalità per consentire la nostra presenza culturale in aree in cui non operano Istituti italiani di cultura (Territori palestinesi, Giordania, Vietnam, Caucaso) tramite invio addetti dell'area culturale presso rappresentanze diplomatico/consolari;

l'interazione con gli altri attori del Sistema Paese (Istituto nazionale per il commercio estero, Enit, camera di commercio, etc.) nell'esercizio dell'attività di promozione culturale e nell'identificazione di possibili sinergie logistico/funzionali;

l'attuazione di un maggiore coordinamento degli Istituti italiani di cultura operanti nella stessa area geografica.
Gli interventi che potrebbero interessare le sezioni di Grenoble e Innsbruck devono pertanto essere letti alla luce di quanto sopra enunciato. Il caso di Lille rientra in una fattispecie diversa, trattandosi non già di una sezione dell'Istituto italiano di cultura, ma di un posto funzione di addetto dell'area della Promozione Culturale presso il consolato generale. Per quanto riguarda l'accorpamento di quest'ultimo con il consolato generale di Parigi, esso è stato calendarizzato al 1° luglio 2011 e, come noto, si colloca nel quadro del processo di razionalizzazione della rete consolare.
Nel corso di tale procedimento, questo Ministero ha sottolineato come esso non sia dettato esclusivamente da pur importanti esigenze di risparmio, ma risponda ancor prima alla necessità di rendere più adeguata ai tempi la nostra rete consolare, mantenendo al contempo adeguati livelli di assistenza ai connazionali; in particolare, le risorse recuperate saranno utilizzate anche per rafforzare le sedi riceventi le competenze degli uffici in chiusura.
L'accorpamento della sede di Lille con quella di Parigi è apparso realizzabile sia in ragione delle dimensioni relativamente contenute della collettività di Lille - specie quando comparata ad altre realtà - sia alla luce degli ottimi collegamenti fra tale città e Parigi, che in linea di principio non dovrebbero penalizzare eccessivamente l'utenza. In ogni caso, sarà il consolato generale di Parigi, adeguatamente rinforzato e sotto la supervisione e l'impulso dell'ambasciata, ad assicurare il collegamento tra il nostro Paese e la collettività di Lille anche in collaborazione con l'Istituto di cultura di Parigi, per quanto riguarda il campo della promozione culturale - con non minore assiduità rispetto al passato. Del pari, la possibile istituzione in Lille di un ufficio consolare onorario - subordinata all'individuazione di una personalità idonea all'assunzione dell'incarico - potrà garantire la permanenza in loco di una presenza istituzionale italiana.
Da ultimo, si ribadisce che è priorità dell'amministrazione che le risorse umane e finanziarie ottenute attraverso il piano di razionalizzazione vengano reinvestite nella rete all'estero, al fine di garantirne la sostenibilità nel suo insieme.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Alfredo Mantica.