ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00279

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 14 del 05/06/2008
Firmatari
Primo firmatario: NAPOLI ANGELA
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 05/06/2008


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 05/06/2008
Stato iter:
14/11/2008
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 14/11/2008
ALFANO ANGELINO MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 14/11/2008

CONCLUSO IL 14/11/2008


Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00279
presentata da
ANGELA NAPOLI
giovedì 5 giugno 2008 nella seduta n.014

ANGELA NAPOLI. -
Al Ministro della giustizia, al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:

con atto ispettivo n. 4-00151 del 21 maggio 2008 l'interrogante ha segnalato la necessità di rivisitare la norma relativa al cosiddetto «patteggiamento in appello», alla luce dello «sconsiderato» uso della stessa norma da parte di noti boss mafiosi;

in particolare, con il citato atto ispettivo, l'interrogante faceva riferimento all'avvenuta decretazione di assegnazione degli arresti domiciliari a Pantaleone Mancuso, uno dei principali capi del clan di Limbadi (V.V.), proprio nel mentre è in atto, presso il Tribunale di Catanzaro il processo di appello «Dinasty - Affari di famiglia», che lo vede tra i principali imputati;

voci ricorrenti riportano la notizia che il citato boss Pantaleone Mancuso si sarebbe reso latitante -:

se agli atti del Ministero dell'interno risulta veritiero la notizia della latitanza del boss Pantaleone Mancuso;

quali urgenti iniziative di carattere normativo intendono assumere al fine di rendere decisamente efficace il contrasto alla criminalità organizzata.(4-00279)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata venerdì 14 novembre 2008
nell'allegato B della seduta n. 086
All'Interrogazione 4-00279 presentata da
ANGELA NAPOLI

Risposta. - Con riferimento all'interrogazione in esame, il ministero dell'interno ha comunicato che la persona cui fa riferimento l'interrogante è Mancuso Pantaleone, nato a Limbadi (Vibo Valentia) il 10 settembre 1961, detto «l'ingegnere». Il Mancuso, sorvegliato speciale di pubblica sicurezza con obbligo di dimora, successivamente al ferimento ad opera di ignoti di due persone, avvenuto il 26 maggio 2008 in contrada Gagliardo di Nicotera, si è reso irreperibile, violando così le prescrizioni imposte dalla predetta misura della sorveglianza speciale.
Il predetto, nella serata del 24 giugno 2008 ha posto fine alla sua latitanza e si è presentato alla compagnia carabinieri di Tropea, ove è stato tratto in arresto per violazione agli obblighi della misura di prevenzione. Attualmente, risulta sottoposto agli arresti domiciliari.
Il citato ministero ha, poi, precisato che il Mancuso Pantaleone, resosi irreperibile, è persona diversa da Mancuso Pantaleone detto «Vetrinetta», nato a Limbadi (Vibo Valentia) il 30 marzo 1947, elemento di spicco della famiglia mafiosa dei Mancuso, condannato a 7 anni e sei mesi di reclusione a seguito del cosiddetto patteggiamento in appello, nell'ambito del processo «Dinasty», svoltosi davanti alla Corte di appello di Catanzaro.
La procura della Repubblica di Catanzaro - Direzione distrettuale antimafia - ha al riguardo riferito che, effettivamente, la Corte di appello di Catanzaro ha sostituito la misura cautelare in carcere nei confronti di Mancuso Pantaleone, nato il 30 marzo 1947, con quella degli arresti domiciliari.
Si segnala, in proposito, che al fine di rendere più efficace il contrasto alla criminalità organizzata, l'articolo 2, comma 1, lettere i) ed l) del decreto-legge 23 maggio 2008, n. 92 (convertito, con modificazioni, in legge 24 luglio 2008, n. 125), recante «Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica» ha abrogato le disposizioni del codice di procedura penale (articoli 599, commi 4 e 5, e 602, comma 2) che consentivano il ricorso al cosiddetto «patteggiamento in appello».
La legge in questione prevede, inoltre, numerose disposizioni finalizzate a contrastare più efficacemente il fenomeno della criminalità organizzata.
Tra queste meritano di essere menzionate le seguenti:

per il reato di associazione per delinquere di stampo mafioso, vi è stato un inasprimento delle pene e l'estensione della fattispecie alle associazioni straniere;

sono state ampliate le competenze di coordinamento del procuratore nazionale antimafia;

è stata introdotta la previsione che impone la trattazione prioritaria di alcune tipologie di processi, tra i quali quelli in materia di terrorismo e criminalità organizzata;

sono state rafforzate le misure di prevenzione, attraverso un ampliamento dei soggetti legittimati alla richiesta, un inasprimento della disciplina della confisca e la possibilità di applicare le misure patrimoniali anche in caso di morte del prevenuto;

è stata prevista la possibilità di applicare specificamente alla trattazione dei procedimenti di prevenzione i magistrati della procura nazionale antimafia.


Il Ministro della giustizia: Angelino Alfano.
Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

CATANZARO, CATANZARO - Prov, CALABRIA, LIMBADI, VIBO VALENTIA - Prov, CALABRIA, PADOVA, PADOVA - Prov, VENETO

EUROVOC :

criminalita' organizzata

lotta contro la criminalita'

omicidio

procedura penale