ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00277

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 14 del 05/06/2008
Firmatari
Primo firmatario: BORGHESI ANTONIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 05/06/2008
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MONAI CARLO ITALIA DEI VALORI 24/07/2008


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI 05/06/2008
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 17/06/2008
Stato iter:
07/11/2008
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 07/11/2008
PALMA NITTO FRANCESCO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 24/07/2008

RISPOSTA PUBBLICATA IL 07/11/2008

CONCLUSO IL 07/11/2008

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00277
presentata da
ANTONIO BORGHESI
giovedì 5 giugno 2008, seduta n.014

BORGHESI e MONAI. -
Al Ministro degli affari esteri, al Ministro dell'interno, al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:
il Comune di Resia si trova in provincia di Udine al confine con la Slovenia;
la minoranza etnica di Resia, non ancora ufficialmente riconosciuta, da oltre 15 secoli condivide la storia e tutte le vicende del Friuli e della penisola. La vallata dove vive la minoranza, si trova nell'estremo nord est del Friuli;
Resia ha una sua lingua, tradizioni, cultura antichissime e uniche; è abitata da una minoranza autoctona di ceppo protoslavo proveniente anticamente dall'altopiano sarmatico, a cavallo tra il mar Caspio e il lago d'Aral;
la particolare posizione geografica del Comune di Resia a cavallo del confine, ha reso possibile una sorta di tentativo di assimilazione della popolazione da parte di un paese confinante sloveno;
il fatto tuttavia di essere di origine protoslava non significa essere per forza sloveni;
tale fatto ha indotto taluno ad organizzare una raccolta di firme su una petizione tesa a dichiarare che gli abitanti di Resia non sono sloveni, ma italiani ed a chiedere al Comune un referendum sulla questione;
tale petizione è stata sottoscritta da oltre 1000 persone su circa 1200 abitanti;
a Resia oggi non vi è un solo cittadino di nazionalità slovena e i resiani neppure si comprendono con gli sloveni;
ciò nonostante il Sindaco del paese ha pubblicamente dichiarato che il 95 per cento dei resiani sono sloveni e l'Amministrazione comunale finanzia corsi di sloveno per i dipendenti comunali;
l'interrogante ritiene tale comportamento in contrasto con il giuramento di fedeltà alla Costituzione della Repubblica italiana;
un Consigliere comunale, capogruppo di una lista civica di minoranza, ed iscritto ad Italia dei Valori, è stato tra i promotori dell'iniziativa e da quel momento è stato oggetto di vessazioni, intimidazioni, isolamento e persino dell'apertura della corrispondenza a lui indirizzata;
tra l'altro ha subito violazioni di domicilio durante le quali sono stati distrutti beni personali dell'interessato, furto di indumenti nonché lo sfregio ad una fotografia dove lo stesso veniva ritratto con il leader di Italia dei Valori Antonio Di Pietro. Altri episodi significativi di cui è stato oggetto il Consigliere comunale sono stati l'avvelenamento dell'orto e lo spargimento di escrementi umani e animali sull'ingresso dell'abitazione nonché il getto di carogne di animali nei pressi della stessa;
di tutti i fatti sopra riportati il Consigliere in questione ha fatto denuncia alla Polizia di Stato - Commissariato di Pubblica Sicurezza di Tolmezzo nonché esposti alla Procura della Repubblica presso il medesimo Tribunale;
allo stesso modo il Consigliere in questione è stato pure oggetto di violazione del segreto postale, fatto anch'esso denunciato alle competenti autorità -:
se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti sopra riportati; e che cosa intendano fare per garantire l'identità italiana di questo piccolo Comune;
che cosa intendano fare per garantire la sicurezza del Consigliere comunale in questione di fronte ai ripetuti atti di intimidazione di cui è stato oggetto.
(4-00277)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata venerdì 7 novembre 2008
nell'allegato B della seduta n. 081
All'Interrogazione 4-00277 presentata da
ANTONIO BORGHESI

Risposta. - I fatti cui si riferisce l'interrogazione dell'interrogante si inquadrano nell'ambito della controversa questione sulla tutela dell'isola linguistica resiana, da tempo al centro di acceso dibattito in sede locale.
Il resiano è una parlata del gruppo slavo-meridionale, diffusa nella provincia di Udine, più precisamente nella val Resia, e originata dall'insediamento altomedievale di tribù slave nelle alpi e prealpi Giulie, molto probabilmente contingente alla stessa ondata migratoria che condusse alla costituzione del gruppo etnico-culturale sloveno.
Rispetto, però, all'evoluzione culturale, linguistica e nazionale del resto del blocco sloveno, la val Resia, è rimasta isolata, favorita, in questo, dall'essere circondata da montagne da nord-est e da sud, con un'unica entrata sul lato ovest.
Per tale isolamento geografico le caratteristiche della parlata si sono evolute in modo del tutto speciale rispetto alla maggioranza delle varianti slovene e rispetto alle stesse varietà slave contermini.
Sulla qualificazione della lingua «resiana», tramandata per tradizione orale, e parlata da tutti gli abitanti della val Resia (circa 1.300 persone), esistono due tesi: da una parte si sostiene che trattasi di uno dei quaranta gruppi dialettali sloveni, dall'altra si afferma che l'idioma corrisponde ad uno slavo antico non derivante dallo sloveno, essendo precedente a quella lingua.
Il legislatore italiano, con la legge 3 febbraio 2001, n. 38 di «Tutela della minoranza linguistica slovena nella regione Friuli Venezia Giulia», ha recepito la prima posizione, includendo la val Resia nelle aree storiche di presenza slovena. Ai sensi dell'articolo 4 della legge, l'appartenenza o meno a tale realtà minoritaria viene decretata da un quinto dei consiglieri comunali o dal 15 per cento degli iscritti alle liste elettorali.
Nella seduta dell'11 novembre 2002, il Consiglio comunale di Resia espresse parere favorevole all'appartenenza alla minoranza slovena con i voti a favore dei quattro consiglieri di minoranza più uno di maggioranza.
Questa applicazione legislativa è stata avversata da molti resiani che chiedono invece un pieno e autonomo riconoscimento dell'identità della propria parlata.
Il dibattito locale, con toni a volte anche accesi e accuse reciproche di scorrettezza, si è acutizzato nel 2004, in coincidenza con l'entrata in vigore della legge n. 38 del 2001.
Un comitato guidato dal consigliere comunale di minoranza Franco Pacilio, cui fa riferimento l'interrogante, intraprese la raccolta di firme per promuovere un referendum volto ad affermare il riconoscimento dell'identità resiana distinta da quella slovena.
Nella seduta del Consiglio comunale di Resia del 9 marzo 2007 il sindaco rappresentò che la raccolta firme (circa 1.100) non facevano riferimento ad un referendum (di cui peraltro non era stato seguito l'iter previsto) quanto ad una petizione popolare. Nella stessa seduta il sindaco poneva, al contempo, in votazione una mozione nella quale precisava l'assoluta volontà dell'amministrazione comunale di mantenere una linea politica tesa alla salvaguardia dell'etnia resina, che differisce da quella slovena per tipicità, peculiarità ed unicità.
Quanto al corso di sloveno promosso dal comune di Resia e rivolto ai dipendenti dell'ente nonché di alcuni enti limitrofi, nelle intenzioni dell'amministrazione esso non doveva confliggere con le finalità di tutela del resiano, ma soltanto proporsi di facilitare le relazioni con la vicina Slovenia, in continuo sviluppo, evitando così il frequente ricorso ad interpreti esterni.
Tali decisioni, tuttavia, sono state avversate da alcuni abitanti, tra cui anche il predetto consigliere, che vi hanno voluto vedere un ulteriore passo verso la slovenizzazione della zona. Ne è scaturita una dura polemica a seguito della quale lo stesso Pacilio è stato censurato da tutto il Consiglio comunale, minoranza inclusa, per comportamenti «lesivi della dignità e dell'onorabilità della comunità resiana».
Successivamente a questi fatti, il Pacilio ha presentato una serie di denunce-querele presso gli uffici di polizia per episodi che egli asserisce connessi alle sopra descritte vicende.
La prima è stata presentata il 15 settembre 2005 per sospetto avvelenamento, ad opera di ignoti, dell'orto sito nei pressi della sua abitazione.
L'esito negativo delle indagini esperite e, soprattutto, degli accertamenti tecnici effettuati, hanno indotto la procura di Tolmezzo (Udine) ad archiviare il procedimento penale.
In data 2 gennaio 2007 il medesimo consigliere comunale ha lamentato presso il commissariato di Polizia di Tolmezzo di subire violazioni della corrispondenza da parte del locale ufficio postale; anche in questo caso, le indagini esperite non hanno portato a nessun riscontro.
Secondo quanto riferito dal Ministero dello sviluppo economico e delle comunicazioni, Poste Italiane ha reso noto di aver compiuto approfonditi accertamenti che hanno evidenziato la scrupolosità e la diligenza dello svolgimento del servizio di recapito nel territorio in esame.
La concessionaria, ad ogni buon fine, ha disposto altresì, che la corrispondenza interessata al citato consigliere comunale fosse sottoposta a controlli particolarmente accurati, al fine di verificarne di volta in volta le condizioni di consegna.
Dal monitoraggio, tuttora in corso, non sono emerse ulteriori anomalie e, secondo quanto dichiarato dalla società, gli oggetti postali recapitati al consigliere sono sempre stati consegnati integri.
In seguito, il predetto ha presentato diverse denunce per furti, imbrattamenti e danneggiamenti: in una affermava che ignoti gli avevano sottratto scritti e documenti, in un'altra di aver trovato escrementi umani e animali nei pressi della sua abitazione ed in un'altra ancora di aver trovato una fotografia con la sua immagine stropicciata con violenza.
Tuttavia le indagini svolte dalle competenti autorità di polizia non hanno consentito di trovare alcun riscontro a tali denunce, che in alcuni casi sono state presentate con tempistica tale (in qualche caso anche 3 mesi dopo i fatti) da determinare oggettive difficoltà in ordine alla qualificazione ed alla sussistenza dei fatti, all'identificazione degli autori e, soprattutto, ai motivi che possano averli indotti a compiere tali azioni.
La vicenda è comunque costantemente seguita dalle autorità di polizia per eventuali riflessi sulla sicurezza personale del consigliere che, allo stato attuale, non presenta elementi di criticità.
In merito alla tutela del resiano rispetto ai presunti tentativi di «slovenizzazione» del territorio, e quindi al più generale profilo di tutela della italianità di quelle comunità pur nel rispetto delle identità minoritarie, si soggiunge che la legge n. 38 del 2001 prevede l'erogazione di contributi alle Associazioni culturali resiane e che, in base alla legge n. 482 del 1999 (tutela delle minoranze linguistiche storiche), al comune di Resia sono stati assegnati finanziamenti per l'organizzazione di corsi di ortografia e grammatica resiane destinati ad insegnanti, a dipendenti pubblici ed operatori culturali; inoltre, sempre in base alla stessa legge del 1999, nelle scuole locali si svolgono lezioni di lingua, musica e cultura resiane.
Inoltre la comunità montana del Gemonese, in base alla legge n. 38 del 2001, assegna contributi a favore delle associazioni culturali resiane per attività di valorizzazione del resiano, ed in base alla stessa legge, al comune di Resia sono stati assegnati contributi per lo sviluppo delle attività economiche.
Infine, con legge regionale n. 26 del 16 novembre 2007, la regione Friuli Venezia Giulia ha riconosciuto il diritto di tutela del resiano, pur non prevedendo che tale lingua avesse una propria identità autonoma da quella slovena.
Anche a seguito dell'approvazione di tale norma, il dibattito locale non ha più i toni avuti durante il 2007, a cui si riferisce l'atto di sindacato ispettivo in argomento.

Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Nitto Francesco Palma.
Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

RESIA, UDINE - Prov, FRIULI-VENEZIA GIULIA

EUROVOC :

amministrazione locale

bene personale

comune

gruppo etnico

inviolabilita' del domicilio

servizio postale