ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00088

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 107 del 18/12/2008
Firmatari
Primo firmatario: POLLEDRI MASSIMO
Gruppo: LEGA NORD PADANIA
Data firma: 18/12/2008
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PAGANO ALESSANDRO POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
BERTOLINI ISABELLA POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
SALTAMARTINI BARBARA POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
BUTTIGLIONE ROCCO UNIONE DI CENTRO 18/12/2008
VOLONTE' LUCA UNIONE DI CENTRO 18/12/2008
CAPITANIO SANTOLINI LUISA UNIONE DI CENTRO 18/12/2008
MOLTENI LAURA LEGA NORD PADANIA 18/12/2008
VIGNALI RAFFAELLO POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
DI VIRGILIO DOMENICO POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
GOISIS PAOLA LEGA NORD PADANIA 18/12/2008
TOCCAFONDI GABRIELE POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
FARINA RENATO POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
LUSSANA CAROLINA LEGA NORD PADANIA 18/12/2008
BOCCIARDO MARIELLA POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
LO PRESTI ANTONINO POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
ROSSI LUCIANO POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
CARLUCCI GABRIELLA POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
PEZZOTTA SAVINO UNIONE DI CENTRO 18/12/2008
SCAPAGNINI UMBERTO POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
BERNARDO MAURIZIO POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
BIANCOFIORE MICHAELA POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
GARAGNANI FABIO POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
BARBIERI EMERENZIO POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
TORTOLI ROBERTO POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
PIANETTA ENRICO POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
PALMIERI ANTONIO POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
ROSSO ROBERTO POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
CROSIO JONNY LEGA NORD PADANIA 18/12/2008
PAOLINI LUCA RODOLFO LEGA NORD PADANIA 18/12/2008
PETRENGA GIOVANNA POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
MARINELLO GIUSEPPE FRANCESCO MARIA POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
SAGLIA STEFANO POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
NEGRO GIOVANNA LEGA NORD PADANIA 18/12/2008
FUGATTI MAURIZIO LEGA NORD PADANIA 18/12/2008
GIDONI FRANCO LEGA NORD PADANIA 18/12/2008
FUCCI BENEDETTO FRANCESCO POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
PEPE ANTONIO POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
BRAGANTINI MATTEO LEGA NORD PADANIA 18/12/2008
RUBEN ALESSANDRO POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
RIVOLTA ERICA LEGA NORD PADANIA 18/12/2008
NAPOLI ANGELA POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
PEPE MARIO (MISTO) POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
SBAI SOUAD POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
LANDOLFI MARIO POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
PISO VINCENZO POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
PROIETTI COSIMI FRANCESCO POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
CALABRIA ANNAGRAZIA POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
TORRISI SALVATORE POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
DI BIAGIO ALDO POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
FRANZOSO PIETRO POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
TORAZZI ALBERTO LEGA NORD PADANIA 18/12/2008
SAVINO ELVIRA POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
TOGNI RENATO WALTER LEGA NORD PADANIA 18/12/2008
ABELLI GIAN CARLO POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
SCANDROGLIO MICHELE POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
CASTELLANI CARLA POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
MANCUSO GIANNI POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
DE CORATO RICCARDO POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
PATARINO CARMINE SANTO POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
NOLA CARLO POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
BECCALOSSI VIVIANA POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
D'IPPOLITO VITALE IDA POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
FOTI ANTONINO POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
FONTANA VINCENZO ANTONIO POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
GHIGLIA AGOSTINO POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
GERMANA' ANTONINO SALVATORE POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
MUNERATO EMANUELA LEGA NORD PADANIA 18/12/2008
FEDRIGA MASSIMILIANO LEGA NORD PADANIA 18/12/2008
RONDINI MARCO LEGA NORD PADANIA 18/12/2008
DELFINO TERESIO UNIONE DI CENTRO 18/12/2008
BOSI FRANCESCO UNIONE DI CENTRO 18/12/2008
DRAGO GIUSEPPE UNIONE DI CENTRO 18/12/2008
TESTA NUNZIO FRANCESCO UNIONE DI CENTRO 18/12/2008
OCCHIUTO ROBERTO UNIONE DI CENTRO 18/12/2008
CICCANTI AMEDEO UNIONE DI CENTRO 18/12/2008
PAGLIA GIANFRANCO POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
RAO ROBERTO UNIONE DI CENTRO 18/12/2008
FORCOLIN GIANLUCA LEGA NORD PADANIA 18/12/2008
DE POLI ANTONIO UNIONE DI CENTRO 18/12/2008
VANALLI PIERGUIDO LEGA NORD PADANIA 18/12/2008
BENAMATI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO 18/12/2008
FALLICA GIUSEPPE POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
PUGLIESE MARCO POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
MIGLIORI RICCARDO POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
LAINATI GIORGIO POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
CENTEMERO ELENA POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
GIUDICE GASPARE POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
LAFFRANCO PIETRO POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
STASI MARIA ELENA POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
SCELLI MAURIZIO POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
CONSIGLIO NUNZIANTE LEGA NORD PADANIA 18/12/2008
ALESSANDRI ANGELO LEGA NORD PADANIA 18/12/2008
TASSONE MARIO UNIONE DI CENTRO 18/12/2008
ANGELI GIUSEPPE POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
STAGNO D'ALCONTRES FRANCESCO POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
CECCACCI RUBINO FIORELLA POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
GALATI GIUSEPPE POPOLO DELLA LIBERTA' 18/12/2008
STUCCHI GIACOMO LEGA NORD PADANIA 09/06/2010


Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 09/06/2010

Atto Camera

Mozione 1-00088
presentata da
MASSIMO POLLEDRI
testo di
giovedì 18 dicembre 2008, seduta n.107

La Camera,
premesso che:
negli ultimi giorni il Consiglio di amministrazione dell'AIFA (Agenzia del farmaco) ha espresso un parere tecnico scientifico sulla registrazione del principio attivo della pillola Ru486, anche se rimangono ancora da definire le procedure per l'impiego della pillola abortiva in coerenza con la legge n. 194 del 1978, nonché per la fissazione del prezzo di rimborso del farmaco;
Mifeprex è il nome commerciale della cosiddetta Ru486, la pillola abortiva, che tanto sta facendo discutere in questi giorni, dividendo gli schieramenti politici e ipotizzando conflitti di competenze, in realtà è diventata per le amministrazioni regionali e le istituzioni sanitarie una bandiera ideologica e gran poco emerge del dibattito sulla tutela della salute delle donne;
la scoperta della Ru486, pillola in grado di procurare un aborto farmacologico, venne annunciata nel 1980 da un ricercatore francese e anche se immediatamente acquistata dal colosso farmaceutico tedesco Hoechst, a causa delle sue controindicazioni che durante la prima sperimentazione in ospedale procurarono il decesso di una donna trovò molte difficoltà per essere commercializzata. Fino a quando nel 1994 la Hoechst concesse gratuitamente il brevetto al Population Council, meglio conosciuto come fondazione umanitaria Rockefeller che si occupa della promozione del controllo delle nascite nei paesi in via di sviluppo. La Fondazione creò una società multinazionale farmaceutica, la Danco, con l'unico scopo di produrre la pillola abortiva in partenariato con la casa farmaceutica cinese Huan Lian Pharmaceutical Co che già produceva il noto farmaco con il beneplacito del regime cinese impegnato nella ferrea politica di controllo delle nascite;
nel 2004 l'organo di controllo americano sui prodotti farmaceutici, a seguito delle numerose denunce di casi di infezioni ed emorragie, ordinava alla casa farmaceutica Danco di inserire nel «bugiardino» tra gli effetti indesiderati della Ru486 «sepsi, emorragie, morte»;
in Italia, dall'inizio della prima sperimentazione all'ospedale Sant'Anna di Torino nel settembre del 2005, oltre 1.500 donne hanno potuto utilizzare la pillola abortiva Ru486 in sei Regioni: 132 nel 2005 (Piemonte e Toscana), 1.151 nel 2006 (Piemonte, Trento, Emilia Romagna, Toscana e Marche) e centinaia nel 2007 (Trento, Emilia Romagna, Toscana e Puglia). Secondo la relazione sulla legge n. 194 che regola l'aborto presentata dall'allora ministro della salute, Livia Turco, al Parlamento, lo 0,9 per cento delle interruzioni volontarie di gravidanza in Italia è stato eseguito con la Ru486, ma se si considerano solo le Regioni coinvolte la percentuale sale al 3,3 per cento. In realtà, in tutti gli ospedali dove era proposta, la percentuale di Ivg praticate con la Ru486 sale a oltre il 10 per cento;
la legge n. 194 del 1978, intitolata «Norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria di gravidanza» prevede infatti tra i suoi primi obiettivi «il valore sociale della maternità e la tutela della vita fin dal suo inizio» (articolo 1, comma 1), cosa che ben pochi sanno;
lo scopo dichiarato della legge 22 maggio 1978 n. 194 non è quello di garantire un (inesistente) diritto di aborto, ma piuttosto quello di prevenire l'aborto, favorendo la nascita dei figli già concepiti con l'invito alle madri a svolgere una adeguata riflessione sul valore della vita umana e offrendo alternative al dramma (per il concepito e per la donna) della interruzione della gravidanza. Questa è l'interpretazione ripetutamente formulata dalla Corte costituzionale italiana, la quale ritiene che l'Ivg sia intesa soltanto come risposta a uno stato insuperabile di necessità e non come esercizio di un diritto di scelta della donna;
da queste premesse deriva che l'uso della Ru486 se inteso, come sembra, quale strumento tecnico per privatizzare e banalizzare l'aborto ed esaltare la libera scelta della donna è assolutamente inaccettabile;
la legge n. 194/1978, è nata per arginare la pratica degli aborti clandestini oltre che per attuare una seria politica di contrasto al ricorso indiscriminato all'aborto attraverso interventi di aiuto mirati alla tutela della donna e del nascituro. Le azioni di informazione e di prevenzione si sono affidate, in particolar modo, ai consultori familiari istituiti con legge n. 405 del 1975;
indipendentemente dalle vicende applicative che ne hanno condizionato l'attuazione, il nucleo centrale della legge n. 194 del 1978 è la creazione di un percorso articolato di riflessione finalizzato a consentire alla donna una piena maturazione della sua personale scelta in merito alla prosecuzione o meno della gravidanza. Se l'aborto farmacologico formalmente non preclude lo svolgimento di tali procedure di riflessione - almeno fin quando sia svolto in un contesto medico-ospedaliero assistito - è tuttavia evidente che assumere una pillola, se da un lato finisce per abbreviare i tempi e le procedure tecniche di interruzione della gravidanza, dall'altro lato come si osserverà a breve - rischia di risultare sostanzialmente più gravoso (almeno sotto il profilo psicologico) per la donna che abortisce;
innanzitutto, è necessario evidenziare che non sono ancora noti tutti gli effetti collaterali della pillola; conseguentemente, se la Ru486 non è sicura, non si può certamente affermare, come semplicisticamente sostengono i movimenti pro-choice, che essa amplierà le possibilità di scelta della donna. La Ru486 è imprevedibile nei suoi effetti: l'aborto si può prolungare per oltre due settimane, con nausea, perdite di sangue, vomito e contrazioni dolorose. Una donna su dieci avrà comunque bisogno di un intervento per portare a termine l'aborto;
la Ru486, infatti, anche se sono passati molti anni dalla sua prima introduzione, è ancora in fase di sperimentazione. La comunità scientifica ha registrato cinque casi negli Stati Uniti e in Canada di donne morte durante l'assunzione della pillola. A questi vanno aggiunti altri due decessi in Gran Bretagna e uno in Svezia. Paradossalmente mentre medici e scienziati a livello mondiale si stanno interrogando su queste morti, in Australia di fatto è stato dato il via libera alla sua messa in vendita. La Ru486 inoltre ha prescrizioni molto circoscritte. Non va presa dalle donne sotto i 18 anni e da quelle sopra i 35 anni, pena pesanti contro-indicazioni. Poi non deve essere presa da soggetti di peso superiore ai 75 chili. Non si sa che effetti dà se chi l'assume soffre di asma. In tutti questi casi, se la gravidanza non viene interrotta, si presenta il forte rischio di gravi malformazioni del bambino;
inoltre, la letteratura scientifica ha più volte sottolineato che la pillola abortiva comporta gravi rischi per le giovanissime: chi ha meno di 18 anni può accusare disturbi nel completamento dello sviluppo, con il rischio dell'infertilità. Le case farmaceutiche non lo dicono, ma queste ragazze rischiano di non potere poi avere più bambini. Il sogno dell'industria è arrivare a far sì che le strutture mediche non forniscano più l'assistenza in caso di aborto e che invece l'aborto a livello mondiale sia portato avanti in maniera chimica, attraverso una produzione di massa della Ru486;
le indicazioni che possono essere tratte dai casi medici registrati in altri Paesi testimoniano che la Ru486 indebolisce fortemente il sistema immunitario, rendendo impossibile per la paziente combattere i batteri. Questo conduce a uno shock settico e a morte rapida. Perciò il Canada ha bloccato le sperimentazioni e la vendita della Ru486 non è consentita. Le quattro morti avvenute in California in un primo tempo furono attribuite a pillole contaminate, ma questo si è dimostrato falso. Di fatto, quindi, i rischi permangono e si è risolto semplicemente mettendo in guardia le donne che fanno uso della Ru486 che questa può causare infezioni. I casi di morte registrati, infatti, riguardavano tutti donne sane e senza problemi fisici particolari. Ora, se i sintomi della pillola abortiva sono gli stessi di un'infezione (nausea, perdite di sangue vaginali, crampi, dolori alla schiena), come si può distinguere se si tratta del normale processo abortivo o se invece è in corso un'infezione dagli esiti mortali?;
inoltre, non esiste al momento una registrazione di tutti i casi di utilizzo della Ru486 che hanno comportato complicazioni. Difatti la vicenda di una delle donne morte in California è venuta alla luce perché la famiglia ha ordinato un'autopsia privata. Ma chissà quante altre morti sono avvenute a seguito dell'utilizzo della pillola abortiva, senza che se ne sia a conoscenza. Del resto negli Stati Uniti non è obbligatorio, e si calcola che solo nel 10 per cento dei casi vengono registrati gli effetti collaterali dei farmaci, di qualunque farmaco. Comunque anche i soli casi registrati di effetti collaterali di vario tipo ammontano a parecchie centinaia. Solo le donne che hanno richiesto trasfusioni di sangue dopo l'assunzione della Ru486 sono quasi un centinaio;
altrettante obiezioni possono essere mosse alla Ru486 analizzando quali sono gli effetti negativi della pillola sulla psiche della donna;
in primo luogo, è importante evidenziare come nell'interruzione chirurgica della gravidanza un ruolo centrale sia di fatto svolto dal medico (come confermato anche dalle disposizioni sull'obiezione di coscienza), che assume una funzione di vero e proprio co-autore nei confronti della donna; tale figura viene invece a mancare nell'aborto farmacologico, nel quale è la donna l'unica responsabile-artefice dell'interruzione di gravidanza, con tutti i problemi psicologici che questo comporta. A livello psicologico, infatti, tanto nel breve come nel lungo periodo, l'interruzione volontaria della gravidanza viene di regola vissuta come un trauma dalla donna che vi ha prestato il proprio consenso, indipendentemente dalle motivazioni che ne hanno orientato la decisione;
in secondo luogo, durante l'aborto con la pillola Ru486 le donne possono vedere l'embrione abortito: sono loro, infatti, a dover controllare personalmente il flusso emorragico, in ospedale o anche a casa. In uno studio del 1998 pubblicato sul British Journal of Obstetrics and Gynecology, il 56 per cento delle donne sottoposte ad aborto chimico dichiara di aver riconosciuto l'embrione, e il 18 per cento ne denuncia come conseguenza incubi, flash-back e pensieri ricorrenti;
in genere questo non viene detto alle donne che si sottopongono all'aborto chimico, come non viene detto, anche a quelle che scelgono il metodo chirurgico, che l'interruzione di gravidanza può provocare danni psicologici di lunga durata. Il consenso informato non è una pura formalità, ma una possibilità per chi si sottopone a un intervento di decidere di sé e della propria vita con piena responsabilità. Inutile parlare di «libera scelta» se l'informazione fornita al paziente è scorretta o incompleta. Gli avvocati si sono accorti di questa mancanza di informazione, e in alcuni casi l'hanno trasformata in una battaglia legale vincente;
nelle «note informative per la paziente» della sperimentazione della Ru486 condotta da Silvio Viale all'Ospedale Sant'Anna di Torino, a disposizione sul sito dell'associazione Adelaide Aglietta, si legge invece: «Quando abortirà, lei si accorgerà di abortire, ma normalmente non vedrà il prodotto dell'espulsione, poiché a quest'epoca l'embrione misura circa 0,5-1,5 cm ed è difficilmente individuabile in mezzo al sangue, alla mucosa ed ai coaguli». Nel testo del consenso informato, poi, scompare qualsiasi riferimento al «prodotto dell'espulsione»;
ma recentemente proprio Silvio Viale denunciava preoccupato che la polizza assicurativa dei medici della regione Piemonte escludeva, fra gli altri, anche i danni «derivanti da prodotti anticoncezionali e Ru486 ...nei casi in cui l'assicurato e/o contraente riveste la qualifica di produttore ai sensi di legge. V'è da chiedersi cosa farebbero medici che adottano la Ru486 se in Italia qualche donna ha subito danni psicologici del tipo che è stato citato decidesse di intentare una causa;
è quanto meno singolare che proprio in un momento storico in cui l'opinione pubblica mostra una rinnovata attenzione alle tematiche di tutela della vita - indubbiamente favorita anche dal recente dibattito sulla legge n. 40 - si cerchi di aggirare lo spirito originario della legge 194, con particolare riguardo agli aspetti di prevenzione-riflessione, proponendo alle donne modalità abortive presentate come delle scorciatoie;
in netta contraddizione con tale tentativo, che si ritiene assolutamente contrastante con il fondamentale principio etico della tutela della vita fin dal suo concepimento, si ritiene infatti opportuno puntare piuttosto le energie e le risorse disponibili su un rafforzamento degli strumenti messi a disposizione della donna per una scelta alternativa all'aborto -:
impegna il Governo
ad adottare gli opportuni provvedimenti perché sia sospesa la procedura di autorizzazione alla registrazione del principio attivo della pillola abortiva Ru486, in coerenza con i principi di cui alla legge n. 194 del 1978, nonché al fine di prevenire i rischi sanitari indotti dall'assunzione del farmaco.
(1-00088)
«Polledri, Pagano, Bertolini, Saltamartini, Buttiglione, Volontè, Capitanio Santolini, Laura Molteni, Vignali, Di Virgilio, Goisis, Toccafondi, Renato Farina, Lussana, Bocciardo, Lo Presti, Luciano Rossi, Carlucci, Pezzotta, Scapagnini, Bernardo, Biancofiore, Garagnani, Barbieri, Tortoli, Pianetta, Palmieri, Rosso, Crosio, Paolini, Petrenga, Marinello, Saglia, Negro, Fugatti, Gidoni, Fucci, Antonio Pepe, Bragantini, Ruben, Rivolta, Angela Napoli, Mario Pepe (PdL), Sbai, Landolfi, Piso, Proietti Cosimi, Calabria, Torrisi, Di Biagio, Franzoso, Torazzi, Savino, Togni, Abelli, Scandroglio, Castellani, Mancuso, De Corato, Patarino, Nola, Beccalossi, D'Ippolito Vitale, Antonino Foti, Vincenzo Antonio Fontana, Ghiglia, Germanà, Munerato, Fedriga, Rondini, Delfino, Bosi, Drago, Nunzio Francesco Testa, Occhiuto, Ciccanti, Paglia, Rao, Forcolin, De Poli, Vanalli, Benamati, Fallica, Pugliese, Migliori, Lainati, Centemero, Giudice, Laffranco, Stasi, Scelli, Consiglio, Alessandri, Tassone, Angeli, Stagno d'Alcontres, Ceccacci Rubino, Galati, Stucchi».
Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

L 1978 0194

EUROVOC :

aborto

condizione della donna

fissazione dei prezzi

istituto ospedaliero

malattia

medico

morte

politica demografica

politica di aiuto

politica sanitaria

prodotto farmaceutico

rischio sanitario

vendita